Erik Luben Lundin

Scritto da:  | 26 Maggio 2015 | 6 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Lundin 8
Il 2 luglio 1904 nasceva a Stoccolma, capitale della pacifica (ma tutt’altro che imbelle) Svezia, Erik Luben Lundin. Rampollo di una famiglia medio borghese, apprese gli scacchi in gioventù, completò un normale corso di studi e nel 1928 si iscrisse al torneo di Oslo, nella vicina Norvegia, vincendolo. Non si trattava di una manifestazione di alto livello, tuttavia il successo lo incoraggiò a proseguire, e quello stesso anno fu quinto ad Helsingborg e secondo in un quadrangolare a Stoccolma, dopo il vincitore Reti.
Lundin 7Nel ’29, al Campionato Nordico di Goteborg, vinto da Stahlberg (di quattro anni più giovane), fu secondo, per poi giungere terzo al piccolo torneo di Vasteras. Fin dagli inizi della sua attività agonistica mise in mostra uno stile solido, al contrario del suo coetaneo e compatriota Gosta Stoltz (del quale riparleremo), dotato di uno stile aggressivo; Lundin, come approccio al gioco, era molto simile all’altro compatriota Stahlberg.
Nel 1930, al torneo di Stoccolma vinto da Kashdan nel corso della sua visita in Europa, Lundin fu soltanto settimo, ma nel ’31 ottenne un risultato di prestigio vincendo (ex aequo con Flohr e Stoltz) a Goteborg, Nel frattempo, all’Olimpiade di Amburgo del 1930, la Federazione svedese lo aveva schierato in quarta scacchiera (dopo Stahlberg, Berndtsson e Stoltz) dove il ventiseienne Lundin aveva ottenuto un buon 12 su 17. Sempre in quarta scacchiera a Praga, Lundin confermò le sue doti di giocatore solido, doti che vennero ulteriormente affinate al torneo di Karlskrona, da lui vinto alla pari con Gideon Stahlberg.
Nel 1933, dopo aver battuto Spielmann in match, Lundin giocò in terza scacchiera all’Olimpiade di Folkestone, concludendo con un 10 su 14 e vincendo il bronzo di squadra e l’oro individuale. Ormai, con Stahlberg e Stoltz, Lundin aveva raggiunto un livello di gioco “internazionale”, e nel 1934, dopo aver vinto a Stoccolma, fu secondo al Campionato Nordico disputatosi a Copenhagen e vinto da Nimzovich. Nel ’35 sfiorò il clamoroso successo al torneo di Orebro, un torneo a 10 giocatori; la classifica del penultimo turno vedeva Lundin alla pari con Alekhine, ed i due si affrontarono proprio all’ultimo turno, nel corso del quale Alekhine riuscì a prevalere lasciando a Lundin la piazza d’onore. Poi, all’Olimpiade di Varsavia, schierato ancora una volta in terza scacchiera, Lundin concluse con un +10 =7 -2 che contribuì notevolmente all’argento di squadra conquistato dalla Svezia alle spalle dei fortissimi Stati Uniti.
Lundin 5Nel 1936 Lundin fu quarto a Margate (dove vinse Flohr davanti a Capablanca), vinse ad Ostenda e vinse nuovamente al Campionato Nordico di Helsinki, per poi partecipare, a Monaco di Baviera, all’Olimpiade non ufficiale indetta dal ministero della propaganda nazista in occasione dei Giochi Olimpici di Berlino, manifestazione che la FIDE non riconobbe in quanto la Federazione tedesca vietava l’iscrizione ai giocatori di origine ebraica. Goebbels, nell’occasione, consentì l’ingresso e la partecipazione ai giocatori stranieri di tale origine. Si giocava su otto scacchiere, e Lundin venne schierato in seconda (Stoltz era in terza, questa volta) concludendo con un onorevole 12 su 18.
Nel 1937 la Svezia organizzò l’Olimpiade (Stoccolma), ma la prestazione della squadra fu deludente, in particolare quella di Gosta Stoltz (3 1/2 su 12); in seconda scacchiera Lundin totalizzò un insoddisfacente 7 1/2 su 16 , mentre gli USA terminavano una autentica marcia trionfale vincendo l’oro e permettendosi di schierare Kashdan in terza scacchiera. Il suo temporaneo calo di forma fu confermato dal sesto posto al torneo di Stoccolma vinto da Fine, ma quello stesso anno si riprese vincendo il Campionato Nordico di Copenhagen.
Nel ’38 Lundin vinse a Kalmar, per poi giungere secondo dopo Stahlberg al Campionato Nordico tenutosi ad Orebro. L’anno seguente fu quarto al Campionato svedese vinto da Stahlnerg, e divise il primo posto con Stahlberg al Campionato Nordico di Oslo. Poi, le squadre che dovevano partecipare all’Olimpiade di Buenos Aires si imbarcarono, mentre scure nubi di guerra si profilavano all’orizzonte. L’Olimpiade iniziò regolarmente con i gironi di qualificazione alla finale ma, alla vigilia di questa, dall’Europa giunse la notizia dell’invasione della Polonia da parte dei tedeschi. L’Inghilterra ritirò immediatamente la squadra richiamandone in patria i componenti, alcune squadre rifutarono di incontrare la formazione tedesca, ed il risultato finale (vittoria della Germania) fu indubbiamente falsato da questi tragici avvenimenti. La Svezia, dichiaratamente neutrale, disputò tutti gli incontri, giungendo quarta, a mezzo punto dall’Estonia terza classificata; Lundin, schierato in seconda scacchiera, con il suo 10 1/2 su 17, vinse il bronzo individuale.
Lundin 4
Gli anni di guerra rallentarono l’attività scacchistica anche nella neutrale Svezia. Nel 1941 il Campionato nazionale (Goteborg) venne vinto da Lundin, il quale venne invitato a Monaco di Baviera a quello che i tedeschi avevano battezzato Europaturnier; fu secondo ex aequo con Alekhine, entrambi preceduti da Gosta Stoltz (il primo Europaturnier era stato disputato a Stoccarda nel maggio 1939, anche questo per motivi propagandistici). Nel ’42 fu terzo, con Stoltz, a Stoccolma, per poi vincere nuovamente il Campionato nazionale ad Ostersund, e l’anno successivo, nella medesima manifestazione, fu secondo a Malmo dopo il vincitore Ekenberg.
Tornò alla vittoria nel Campionato svedese del 1945 a Visby, e ripetè il risultato l’anno seguente a Motala, per poi partecipare al grande torneo di Groningen del 1946, quello che segnava il ritorno alla “normalità” dopo gli anni di guerra, e che per la prima volta vide i sovietici schierare ai nastri di partenza di un torneo occidentale quattro grossi calibri: Botvinnik, che vinse il torneo, Smyslov (3°), Boleslavski (6°) e Kotov (10°). Lundin fu ottavo, a pari punti con Stoltz (10 1/2 su 19).
Nel 1947 Lundin fu 5° al torneo zonale di Helsinki, vinto da Book e Stoltz, ma l’anno successivo, al torneo interzonale di Saltsjobaden, la sua prestazione fu disastrosa: giunse ultimo sul campo di venti partecipanti con una sola vittoria e ben undici sconfitte. Si consolò vincendo un piccolo torneo a Bad Gastein.
Lundin 1
Nel 1950 la FIDE diramò le prime liste di titoli ufficiali, e Lundin venne inserito in quella dei Maestri Internazionali. Nel 1951 fu secondo a Vienna, dopo il vincitore Czerniak, e nel 1952 vinse a Zurigo davanti ad Euwe. All’Olimpiade di quell’anno, svoltasi ad Helsinki, venne schierato in terza scacchiera. Al torneo zonale del 1954 di Marianske Lazne, vinto da Pachman, si classificò settimo, perdendo un prezioso punto contro lo sconosciuto Basjuni. All’incontro amichevole a squadre tra Svezia ed URSS si trovò opposto a David Bronstein, vincendo la prima partita e pattando la seconda, e giocò in seconda scacchiera all’Olimpiade di Amsterdam.
Aveva cinquant’anni, e la sua attività scacchistica stava subendo un nornale rallentamento, tuttavia trovò il tempo di vincere il Campionato nazionale nel 1960, nel 1961 e nel 1964. Nel ’60, all’Olimpiade di Lipsia, fu nuovamente in seconda scacchiera e nel ’67 fu opposto a Westerinen nel match a squadre Svezia-Finlandia, battendo il molto più giovane avversario.
Il nome di Erik Lundin scompare, a questo punto, dalle cronache scacchistiche fino al 1983, quando la FIDE gli riconoscerà il titolo di Grande Maestro honoris causa. Morirà il 5 dicembre 1988.
 Lundin 3
Abbiamo visto il disastroso risultato di Lundin all’Interzonale di Saltsjobaden. La sua unica vittoria avvenne all’ultimo turno, contro Szabo, che in quel momento era a pari punti con Bronstein, e questa partita resta memorabile per due motivi, il primo dei quali è che la vittoria di Lundin spianò la strada a Bronstein verso la sfida mondiale con Botvinnik, mentre il secondo è squisitamente tecnico.
Szabo – Lundin (Saltsjobaden 1948)
1. d4 Cf6  2. c4 c5  3. d5 b5
Posizione dopo 3...b5

Posizione dopo 3…b5

(il “Gambetto Benko” ante litteram, che non costituiva una novità assoluta ma che non mancò di stupire il pubblico)
4. c:b5 a6  5. b:a6 g6  6. Cc3 A:a6  7. e4 d6  8. A:a6 C:a6  9. Cf3 Ag7  10. 0-0 Cd7  11. Af4 0-0  12. De2 Dc7  13. Tfc1 Tfb8  14. Tab1 A:c3  15. T:c3 Da5  16. Cd2 Cc7  17. Ta3 Db6  18. T:a8 T:a8  19. a3 Cb5  20. Ae3 Ta4  21. Tc1 Cd4  22. A:D4 c:D4  23. Cf3 Cf6  24. Dc2 Ta5  25. Cd2 d3
Posizione dopo 25...d3

Posizione dopo 25…d3

(a questo punto accadde l’imprevedibile, e per comprendere il seguito degli avvenimenti seguiamo il racconto del conduttore dei Bianchi: “Avevo appena iniziato a riflettere sulla mia 26° mossa quando in sala scoppiò un pandemonio. Un individuo probabilmente ubriaco si avventò sul tavolo dove giocava Bronstein spazzando via i pezzi dalla scacchiera (La partita era Bronstein-Tartakower). Gli organizzatori accorsero immediatamente per allontanare il disturbatore. Fu in occasione di questo imprevisto che commisi il peggior errore tattico della mia vita, le cui conseguenze mi perseguitarono per anni: giocai immediatamente 26. Dc7. Appena ebbi mosso, l’arbitro del torneo ordinò che tutti gli orologi venissero fermati e che il gioco venisse sospeso fino a quando l’ordine non fosse stato ripristinato. Lundin potè riflettere per circa mezz’ora, come io avrei potuto fare, se non avessi effettuato la mia ventiseiesima mossa frettolosamente, e la replica del Grande Maestro svedese fu ovviamente 26. … D:b2, dopodichè persi la partita ed il primo premio mentre le cose si sarebbero evolute in mio favore qualora avessi giocato 26. Dc8+ Rg7  27. Dc3!)  
26. Dc7 D:b2  27. e5 D:D2  28. e:f6 e:f6  29. h4 Rg7  30. Dc3 D:c3  31. T:c3 T:D5  32. Tc1 g5  33. Rf1 g:h4  34. Ta1 f5  35. a4 Rf6  36. Re1 Te5+  37. Rd2 Te2+  38. R:D2 T:f2  39. a5 T:g2  40. a6 Tg8  41. Rc4 f4  42. Rd5 Rf5  43. Rc6 f3  44. Rb7 ed il Bianco abbandonò senza attendere la risposta dell’avversario.
 Lundin 2
Ed ecco una partita “senza incidenti”, giocata dal ventiquattrenne Lundin.

Lundin 9

 

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Erik Luben Lundin

  1. avatar
    TraderNick 26 Maggio 2015 at 10:41
  2. avatar
    Enrico Cecchelli 26 Maggio 2015 at 13:14

    Articolo sicuramente interessantissimo quello del sito segnalato…. peccato che credo siano pochi coloro che conoscono la lingua!

  3. avatar
    paolo bagnoli 26 Maggio 2015 at 18:11

    Non conosco lo svedese, anche se l’amico Zavatarelli mi dice trattarsi di lingua con struttura abbastanza semplice, soprattutto per chi conosce tedesco ed inglese, ed in realtà sono riuscito a decifrare alcuni periodi. Sicuramente si tratterà di una biografia molto più esauriente di quella che ho scritto, e ringrazio per la segnalazione.

    • avatar
      TraderNick 26 Maggio 2015 at 18:22

      la Sua biografia e’ eccellente , l’ articolo in svedese ne e’ complementare.
      Purtroppo non dispongo del tempo necessario per poterne scrivere una traduzione

      • avatar
        paolo bagnoli 26 Maggio 2015 at 20:56

        Ti ringrazio comunque per il gradito apporto.

  4. avatar
    Jacar 26 Maggio 2015 at 23:00

    Una galleria di ritratti meravigliosa… grazie all’autore!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi