Karel Opocensky

Scritto da:  | 8 Giugno 2015 | 2 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
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Karel Opocensky non è certamente un personaggio di primo piano del mondo scacchistico. Nato il 7 febbraio 1892 a Most, una cittadina della Boemia settentrionale nota per il suo santuario, si mise in luce per la prima volta nel 1919, col secondo posto ottenuto al Campionato cecoslovacco di Praga, alle spalle di Frantisek Schubert. Nel mese di aprile del 1914, tuttavia. il suo nome compare nel tabellone del poco noto “Torneo dei Gambetti” giocato a Baden-bei-Wien, il cui scopo era quello di pubblicizzare l’inaugurazione del Kasino Club. In quell’occasione (10 giocatori, doppio girone all’italiana) il ventiduenne boemo fu penultimo, con la magra soddisfazione di pattare entrambe le partite con Schlechter (terzo classificato).
Passò il conflitto, nacque la Cecoslovacchia, e come abbiamo visto Opocensky fu secondo al campionato nazionale. Impiegato statale, seguì la via di tutte le burocrazie, che sopravvivono comunque a guerre, rivoluzioni e pestilenze. Aveva molto tempo libero e ne approfittò per partecipare a numerosi tornei nazionali ed internazionali. Nel 1925 lo troviamo infatti a Parigi; si trattava di un piccolo torneo a cinque giocatori ed a doppio turno, onorato tuttavia da nomi prestigiosi come quello del vincitore Alekhine (imbattuto), del secondo classificato Tartakower, del quarto classificato Znosko-Borovski e dell’ultimo classificato Colle. Il terzo posto ottenuto da Opocenski faceva di lui, anche grazie alla doppia vittoria con Colle, un giocatore da tenere d’occhio.
Karel Opocensky 2Il suo valore venne confermato sia nel 1927 (Ceske Budejovice) che nel 1928 (Brno), con la doppia vittoria al Campionato cecoslovacco; nel 1930 fu terzo, dopo Lilienthal e Pirc, alla pari con Gilg e Flohr, al torneo di  Stubnianske Teplice, una località slovacca nota come luogo di villeggiatura tra le colline della regione, e la Federazione nazionale lo arruolò nella squadra partecipante all’Olimpiade di Praga del 1931. Giocò in quarta scacchiera, concludendo con un soddisfacente 9 su 13 (due sole sconfitte) e contribuendo al bronzo di squadra.
Nel 1933 vinse il 10° “Memorial Kautsky” di Praga, torneo dedicato alla memoria del Maestro ceco scomparso nel 1924, per poi seguire la squadra nazionale all’Olimpiade di Folkestone dove, oltre all’argento di squadra, vinse anche l’oro individuale relativo alla quarta scacchiera (+10 =3 -0).
Nel 1935 Opocensky fu quarto a Lodz e primo assoluto a Luhacovice, poi quarto a Bad Nauheim nel torneo vinto da Bogoljubov, e venne schierato in seconda scacchiera all’Olimpiade di Varsavia, dove ottenne un dignitoso +5 =6 -4. L’anno seguente fu secondo a Vienna, dopo il vincitore Henryk Friedmann, e nel 1937 ancora secondo dopo Gilg a Teplitz Schonau, poi, nel ’38, vinse a Nizza e fu primo ex aequo con Hermann al Campionato cecoslovacco di Praga.
Arrivò l’invasione tedesca, e la Cecoslovacchia scomparve dalla carta geografica, per lasciare il posto alla Slovacchia, col suo governo-fantoccio di stampo hitleriano, ed al “protettorato” di Boemia e Moravia. Fu con quest’ultima denominazione che i giocatori che, pochi mesi prima avevano partecipato al campionato nazionale, si imbarcarono alla volta di Buenos Aires per partecipare all’Olimpiade argentina. Tutti conoscono il travagliato svolgimento di questa manifestazione, dalla quale, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, alcune squadre si ritirarono. Opocensky era in prima scacchiera e concluse con +8 =4 -5, con la squadra al sesto posto, squadra che si sfasciò in quanto Pelikan e Skalicka decisero di restare in SudAmerica, mentre Opocensky, Zita e Foltys rientravano nella patria occupata dai tedeschi.
Negli anni di guerra gli ultimi tre che ho nominato parteciparono ai pochi tornei organizzati soprattutto per dimostrare la “normalità” della situazione in Boemia e Moravia, ma ciò non significa che essi abbiano “collaborato” con le forze di occupazione, e se ne avrà la prova nel dopoguerra. Nel 1940, comunque, si disputò il Campionato di Boemia e Moravia a Rakovnik, ed Opocensky fu secondo dopo Foltys e l’anno seguente disputò un match con lo stesso Foltys a Praga, con un risultato finale di parità, ma fu soltanto settimo al torneo di Trencianske Teplice vinto sempre da Jan Foltys.
Karel Opocensky 4
Nel 1941 venne indetto il secondo cosiddetto Europa Turnier, voluto a scopo di propaganda da Goebbels e le cui partite vennero seguite con genuino interesse da Hans Frank, il “macellaio della Polonia”, da sempre appassionato di scacchi. Opocensky fu soltanto tredicesimo, mentre l’anno seguente, al “Giubileo di Duras” tenutosi a Praga, fu quarto, ottenendo una patta contro l’astro nascente Junge, vincitore del torneo alla pari con Alekhine. Nel 1943, nuovo Campionato di Boemia e Moravia, vinto da Zita, con Opocensky al terzo posto, poi il torneo di Praga vinto da Alekhine, con Opocensky a metà classifica, e nel 1944, a Brno, si ebbe l’ultimo Campionato di Boemia e Moravia, con Opocensky vincitore assoluto.
Quando la guerra ebbe termine, Opocensky aveva ormai 53 anni, ma l’età non gli impedì di proseguire nella sua attività agonistica.
Non venne accusato di “collaborazionismo”, come invece capitò ad Alekhine e Bogoljubov, in quanto, pur avendo partecipato a manifestazioni indette dal regime nazista, mai aveva mostrato approvazione o simpatie per tale regime. Riapparve in un piccolo torneo a Praga nel 1945, vinto dalla meteora Emil Richter, e fu secondo ex aequo con Ludek Pachman, mentre nel 1946 fu quarto al Campionato cecoslovacco di Ostrava vinto da Pachman, per poi giocare a Londra (4°) e nella località svizzera di Arbon, sul lago di Costanza, dove giunse primo ex aequo con Pachman e Yanofsky. Nel 1947 giunse quarto a Vienna.
Nel 1948 la Cecoslovacchia decise di rinverdire la tradizione scacchistica di due celebri località, Karlovy Vary e Marianske Lazne, con un grande torneo a venti giocatori, zeppo di partecipanti mitteleuropei. Nonostante i cinquantasei anni di età, Opocensky ottenne un soddisfacente 7°-10° posto (10 su 19), pattando con Foltys (1°), Lajos Steiner (3°), Vasja Pirc (5°) e battendo il sesto classificato Vidmar. L’anno seguente ci furono per lui il terzo posto di Vienna ed il quarto di Arbon.
Nel 1950 la FIDE gli attribuì il titolo di Maestro Internazionale, e l’anno seguente quello di Arbitro Internazionale. Fu in quest’ultima veste che Karel Opocensky riapparve sulla scena internazionale: arbitro-capo a Mosca nel match mondiale tra Botvinnik e Bronstejn, all’Olimpiade di Helsinki del 1952, al Torneo dei Candidati di Zurigo del ’53 e nuovamente a Mosca nel ’54 per il match mondiale tra Botvinnik e Smyslov.
Karel Opocensky 3
Tornò all’agonismo nel 1956, al Campionato cecoslovacco di Podebrady, vinto da Alster. Opocensky fu terzo, ma il tempo per gli scacchi agonistici volgeva per lui al termine. L’anno seguente, infatti, invitato al torneo di Bratislava, giunse ultimo (+1 =6 -6). Aveva 65 anni e decise di smettere, tuttavia continuò ad avere parte attiva in diversi Comitati della FIDE, dopo aver diretto per due anni la FIDE Revue.
Lasciava in eredità alcune varianti di apertura, nella Grunfeld, nella Siciliana e nella Ovest Indiana, e parecchi articoli comparsi sulla rivista nazionale cecoclovacca. Morì a Praga il 16 novembre del 1975.
Ecco la drammatica e pirotecnica partita che Karel Opocensky giocò contro il connazionale e compagno di squadra olimpica Karel Skalicka.

Karel Opocensky 1

 

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Karel Opocensky

  1. avatar
    Enrico Cecchelli 8 Giugno 2015 at 14:12

    Farti i complimenti ormai è retorico.
    Un personale grazie per questi resoconti storici!

  2. avatar
    Fabio Lotti 8 Giugno 2015 at 15:14

    Sempre sottinteso il mio ringraziamento anche quando non lo esplicito.

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