Ettore Majorana, il genio catanese della fisica scomparso misteriosamente nel 1938 nel bel mezzo di una brillante carriera mentre viaggiava in piroscafo da Palermo a Napoli, secondo la Procura di Roma nel periodo 1955-1959 era vivo e si trovava, volontariamente, nella città venezuelana di Valencia.
Dopo la sua scomparsa varie sono state le congetture. Una è stata quella del suicidio; un’altra è stata avanzata da Leonardo Sciascia, che espresse la convinzione, scritta su un libro (“La scomparsa di Majorana”, che fosse recluso nella certosa di Serra Bruno, in Calabria e che avesse preferito sprofondare nell’oblio perché aveva intravisto, dalle sue ricerche sugli atomi , minacce terribili per le sorti dell’umanità.
Nel 2008 un emigrato italiano, Francesco Fasani, ha telefonato al programma televisivo “Chi l’ha visto?” sostenendo di avere conosciuto Majorana tra il 1955 e il 1959 in Venezuela, dove viveva sotto il falso cognome di Bini. In una foto scattata nel ’55 appare insieme all’uomo davanti ad una banca. Oggi i RIS, analizzando quella foto, sono giunti alla conclusione che “Bini” risulta compatibile con i tratti somatici di Majorana, anche se gli eredi sembrano meno persuasi della scoperta.
Che fine ha fatto Majorana? È fuggito all’estero a causa di una grave crisi esistenziale o perché spaventato dalle ricerche sul nucleare, che avrebbero condotto alla bomba atomica? Oppure si è suicidato buttandosi da quella nave nel 1938? È finito in un convento?
L’ipotesi degli inquirenti avvalorata dai ritrovamenti fotografici propende per la fuga in Venezuela.
Noi sappiamo che Ettore Majorana era un appassionato scacchista. Nel libro di Sciascia si apprende che il fisico (nato nel 1906) si dilettava di scacchi. Nel 1933 fece anche diverse partite con il fisico Heisenberg (come risulta da una sua lettera alla madre) a Lipsia. Sciascia aggiunge che Majorana giocava già a sette anni: “a sette anni scacchista lo troviamo nella cronaca di un giornale catanese”.
Sull’Italia Scacchistica n. 10, 2000, pag. 434, Santo Spina conferma che Majorana era un appassionato scacchista e che la sorella di Ettore, Maria, gli ha confermato che in famiglia il gioco degli scacchi era molto amato: erano appassionati scacchisti Ettore, i due fratelli Salvatore e Luciano, e anche Fabio Massimo, loro padre. Anche Edoardo Amaldi in “La vita e l’opera di Ettore Majorana” conferma che a sette anni Ettore era finito sulla cronaca cittadina come “noto scacchista”. E così anche altri autori confermano.
Se quel Bini fosse veramente Majorana si potrebbe ipotizzare la sua partecipazione a qualche torneo in Venezuela? In questo caso, chissà, in qualche archivio potrebbe risultare la sua partecipazione magari a un qualche torneo minore. Dubitiamo che a distanza di così tanto tempo possa essere rimasto qualcosa presso la federazione venezuelana, ma non si può escludere. Sarebbe un’ulteriore conferma della vera identità di quel Bini.
Complimenti, uno splendido articolo e molto completo!
Su Majorana scacchista c’è un articolo nel numero di Luglio-Agosto di Scacco! del 1998.
Se a qualcuno interessa…
Certo che interessa! 😉 Se riesci a farcene avere una scansione lo mettiamo in calce all’articolo di Marco, grazie!
Su Majorana l’ANSA ha pubblicato la notizia dell’archiviazione del caso solo una decina di giorni fa: http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/fisica/2015/02/04/archiviazione-per-il-caso-majorana_da331da2-98d2-4f61-8389-eec30ac8ba9c.html
Dell’archiviazione da parte della Procura di Roma del caso Majorana ne ha parlato anche il TG delle ore 20 su La7.
Consiglio: “Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze” di Erasmo Recami; interessante anche “La banda di via Panisperna: Fermi, Majorana e i fisici che hanno cambiato la storia” (Microscopi) di Giorgio Colangelo e Massimo Temporelli.
Se avete letto: “La particella mancante. Vita e mistero di Ettore Majorana, genio della fisica” di João Magueijo e C. Capararo e “Cercando Majorana. Il fisico assoluto” di Klein, Étienne e G. C. Brioschi, li consigliate e perché?
Cari amici
il piu’ grande espero mondiale i Majorana , Erasmo Recami ( che sicuramente l’amico Pollini conosce) è un mio amico che ha lavorato con Feynman e mio fratello ( acquisito” ) fisico di una ” certa ” fama nel campo della fotodinamica quantistica
L’anno scorso feci con lui e un amico del CERN una conferenza in un istituto Majorana una conferenza su Majorana .
La questione è complessa
Chi volesse saperne di piu’ mi contatti pure in privato ( ho un sacco di materiale)
SCONSIGLIO nel modo piu’ assoluto il libro di Maguejo che ha indignato e offeso la famiglia Majorana ( che lo aveva accolto con grande disponibilità e gentilezza , inparticolare il nipote Ettore Majorana Jr . , esperto di onde gravitazionale , fisico presso l’università di Roma .
Soprattutto il portoghese ( non mi va di citare neppure il nome) sostiene l’potesi di una omosessualità di Majorana senza uno straccio di prova
Majorana NON era omosessuale , anzi era sia pur platonicamente innamorato di una sua studentessa che ho avuto l’onore di conoscere morta ultranoventenne qualche anno fa .
se siete interessati contattatemi pure in pvt ( la redazione ha tutti i miei recapiti o anche telefonicamente . nessun problema)
Visto che ho questa fortuna ” abusate” pure di me .
Un grazie e un saluto a tutti . Consiglio ovviamente di ” fidarsi” di cio’ che scrive Recami . Gli altri vengono MOLTO MOLTO MOLTO dopo
Recami ha dedicato una vita a Majorana . gli altri sono ” orecchianti”
PS : ovviamente io feci l 1 % della conferenza . Quando si ha Recami su Majoana si eve solo tacere e ascoltare .Martin Eden deve avere forse ancora una foto .Un bel ricordo comunque .sfortunatamente non sono un fisico anche se di fisica per ” osmosi” ne ho introiettata parecchia
Alfredo, invece di presentarci i migliori fisici non potresti presentarci le migliori “fisiche”? 😆
boooooooono Jas
alla nostra età potrebbe alzarsi troppo la pressione 😆
Alfredo,
a che indirizzo posso contattarti? Non lo vedo .
ciao, Michele.
Gli amici della redazione hanno tutti i miei recapiti anche quello telefonico
Chiamami pure .
Mi farebbe molto piacere condividere con gli amici di Soloscacchi quello che so di Majorana grazie a una fortunata coincidenza ( beh il mondo dei fisici TOP è molto ristretto e si conoscono tutti . Io sono medico ma molto vicino a questo mondo . ciao ! )
Intervengo non del tutto fuori tema per segnalare agli amici ed in particolare ad Alfredo che sabato scorso è andata in onda su Radiotré una trasmissione di 45 minuti in cui gli scrittori Sandro Veronesi e Giorgio Van Straten raccontano Bobby Fischer.
Si parla anche dell’accusa rivolta dall’Americano ai Sovietici di aver taroccato i match fra Kasparov e Karpov con l’obiettivo di demolire il mito Fischer e del presunto autismo dello stesso Fischer.
La segnalazione rientra nel tema dell’articolo perché il programma fa parte di una serie di trasmissioni dedicate a personaggi che, in un modo o nell’altro, ad un certo punto sono scomparsi dalla scena. Come Greta Garbo, Salinger, Fischer e Majorana, appunto.
la si può ascoltare sul sito della Radio alla pagina seguente:
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-fa13fa37-1286-427b-a49d-015c7c38ee06.html?refresh_ce
Grazie Renato !
Lo vedro sicuramente
Sandro Veronesi ( che ha pubblicato un pezzo anche qui , preso da un suo libro . O meglio è stato pubblicato un suo pezzo preso dal libro La Forza del Passato) aveva una autentica venerazione per Bobby , il mito della sua adolescenza e cerco’ di intervistarlo senza successo ovviamente nel 92.
A questi nomi io aggiungerei quelli dei matematici Grothendiek e Perelman
Quest’ultimo ha rifiutato la medaglia Fields e un milione di Dollari scompareno in pratica dopo aver dimostrao la congettura di Poincarè
Un grandissimo ❗
PS : non perché ci sia una mia piccola parte ma io penso che il lavoro del prof . joe Ponterotto sulla psicologia di Bobby Fischer sia praticamente conclusivo .
Per scriverlo Joe ( lo chiamo cosi’ perché siamo diventati amici e spero d incontrarlo presto . Sua sorella vive a Roma dove è docente di Psicolinguistica) ha parlato con tute le perone viventi ( o quasi) che abbiano conosciuto Fischer , compresi gli amici islandesi degli ultimi anni .
piu’ di cosi’ credo non si possa fare .
Io do credito alla tesi di Recami . Majorana è fuggito in Argentina .
Leggete il SUO libro ( erasmo fu consulente di Sciascia per il libro dello scrittore siciliano sul fisico)
Io sono d’accordo con lui e personalmente penso che fuggi’semplicemente per salvare la pelle !!!
Era amico di Heisenberg con cui condivideva la passione per gli scacchi e aveva scritto in alcune lettere anni prima di quanto fosse bella e ordinata la Germania
Badate bene non scrise mai nulla di apertmente filonazista ma nel 1938 la guerra era li’ alle porte . Fermi scappo’ in USA dopo il Nobel per le leggi razziali ( fermi non era ebreo lo era pero’ la moglie)
Per Majorana forse le porte degli stati Uniti serano chiuse … Fosse andato in Germania ?
Io penso che il cattolico Majorana scelse due cose
1) salvarsi la pelle
2) non fare male all’umanità
Fece le cose molto molto bene .
…in questo caso Veronesi (brillante in altri frangenti) ha ripetuto la solita banale tiritera su Fischer.Non mi è piaciuto.Comunque, a proposito del match “taroccato” dei 2K l’accusa di Fischer è stata smontata matematicamente.C’è un ma da considerare:l’istinto di Bobby per gli scacchi.In questo caso non c’è matematica che tenga! 😉
Il caso Majorana mi ha sempre affascinato, si da ragazzino quando seppi da un documentario della TV dei ragazzi (all’epoca la RAI faceva delle cose stupende) che uno scienziato dal cognome strano era scomparso durante un viaggio in barca.
Credo che le due ipotesi finali fatte sopra da Alfredo, corrispondano alla verità.
Una domanda mi sorge spontanea: ma perché finita la guerra non si è rifatto vivo?
perche’ c’era una atomica di mezzo 😐
Penso che Majorana comunque potese avere intuito la possibilità di cosa potesse avvenire ma era un fisico prettamente teorico , non sperimentale come Fermi ( uno degli ultimi a essere sia teorico sia sperimentale )
majorana parlava poco ma una delle cose che ripeteva era che ” la fisica si era messa su una cativa strada” cosa volesse dire non so .
Quello ? puo’ essere .
Fuggi’ forse perchè correva seri rischi fisici ( i ragazzi di via Panisperna non erano quegli amiconi che vuol far credere il film di D’amelio – erano come gli scacchisti sovietici degli anni 60 divisi da rivalità e odi feroci )
io ho una tesi che ho discusso privatamente e credo fondata
Ma dovrei fare nomi e cognomi e cio’ non mi piace
diciamo questo
che verosimilmente tra i fisici c’era una spia americana a conoscenza delle simpatie per la germania di Majorana ( Flavio Yuval sostiene che Majorana fosse un antisemita ma io non ho nessun otivo per sostenerlo . Lui si, credo ) . Un amico di Majorana mise sull’avviso Majorana che scappo’ . E poi si trovo bene nella sua nuova vita.Comunque con l’atomica Majorana non ebbe mai nulla a che fare .
Certo in Germania due menti come Heisenberg e majorana avrebbero potuto benissimo concepire una bomba atomica . Il problema è che la Germania nonaveva suficienti qantità di uramio e quello che aveva fu distrutto da un attacco aereo
quell’attacco aereo alleato fu probabilmente quello che salvo’ il mondo .
Ciao Alfredo.
Mah, non sono un esperto anzi tutt’altro ma, da quanto ricordo dalle mie letture, nella scelta del moderatore per le reazioni atomiche sperimentali i tedeschi puntarono sull’acqua pesante e gli americani sulla grafite. Ebbero ragione i secondi. Fu questo il vero motivo per il quale i tedeschi mai si avvicinarono alla costruzione di un ordigno atomico.
Per la salvezza del mondo, avrei il piacere di sentire il parere di un sopravvissuto di Dresda nel 1945 e a seguire di un giapponese… di un vietnamita… di un afgano… di un iracheno… 😉
Caro Franco . Si ‘ hai ragione emi scuso per l’inesattezza legata al fatto che non sipuo’ sintetizzare in poche righe un tema di questo genere .
Io ho sentito sia il ricordo quanto di un ebreo tedesco sopravvisuto all attacco aereo di Dresda quanto quello di un giapponese sopravvissuto a Hiroshima ( ho sentito il grande architetto Kenzo Tange che ne parlava in una conferenza qui a Milano in occasione della inaugurazione di una sua opera )
Orrore puro. Crimini
Sai bene come la penso .
Semplicemente volvo dire una bnalità assoluta lo ammetto
Che un ordigno nucleare sarebbe sato molto piu’ pericoloso nelle mani di un Hitler che nelle mani di un Roosvelt o di un Truman
E non tollero la tesi che la bmba atomica ” accorcio” la guerra salvando la vit a piu’ persone di quante ne uccise .
Secondo la mia idea ( non solo mio) Majorana non volle rendersi corresponsabile in alcun modo e scelse la via della fuga
Oltre che cattolico Majorana era anche un ” filosofo”
Se hai letto il panphlet di Sciascia sai cosa intendo dire .
Ammirava certo piu’ Heisenberg ,fisico e filosofo , di Fermi , tecnologo puro .
E per questo quando in queste ore sento dire guerra al’ Isis e qualche folle parlare di bombe atomiche intelligenti mi imbizzarrisco
Recentemente ho letto un bel libro ” Le vedove di Los Alamos”
Una lettura che consiglio .
Fermi non si pose nessun problema morale . Era solo lavoro
” buona fisica ” la defini’
Per questo la mia amirazine sconfinata va a gente come Majorana ( ma anche Einstein) che non voller rendersi corrisponsabili
in quanto a Heisenbeeg e l atomica tedesca è un problema ancora aperto
Su questo ci sono due testi splendidi
Copenaghen di Freyman
I Fisici di Durrematt
Ma anche Rai storia ha dedicato una puntata su questo tema
Heisenberg era un ptriota tedesco , lontano anni luce pero’ da un nazista convinto come fu Heidegger ( basta leggere poche righe de i cd quaderni neri venuti recentemte alla luce degli storici )
Pero’ ripeto un problema complesso .
La storia di Majorana è l storia di un genio fragile o forse di un genio che aveva visto piu’ lontano . Non lo so
Ma una cosa non esclude l’altra
Un caro saluto
PS : questa sera avro’ a casa il mio fratello fisico che ha studiato le basi fisiche dell’omeopatia . Per quanto siano studi abbandonati di 20 anni fa cercheremo magari di fare il punto e darti una rispsta
te la devo ma ripeto non è facile .
Alfredo, grazie della segnalazione !
Cerco subito i libri . Di che parla Le vedove di Alamos?
E’ un romanzo , una sorta di tragedia greca , sulle donne dei fisici che lavoravano al progetto della costruzione della bomba atomica .