Molto importante fu il “Libro del la invencion liberal y arte del juego de Axedrez muy util e provechosa” del vescovo Ruy Lopez de Segura, stampato ad Alcala (Spagna) nel 1561 durante il regno di Filippo II, che fece per lungo tempo testo e divenne nota in Italia grazie alla traduzione del Tarsia (Venezia, 1584).
Ruy Lopez, da forte ed abile giocatore qual’era, ideò un’apertura che ancora oggi porta il suo nome: sulla porzione di scacchiera è raffigurata la posizione dopo le mosse 1. e4, e5; 2.Cf3, Cc6; 3.Ab5 (la Difesa Spagnola o Ruy Lopez) e, particolare curioso l’1 del valore facciale di questo francobollo è proprio su quella casella chiara quasi a voler dare un suggerimento per la terza mossa del nero (3. …, a7-a6) !
Nel 1564, il polacco Ian Kochanowski (1530-1584) scrisse il bellissimo ed educativo poema “Gli Scacchi” ricordato con dei francobolli quattro secoli dopo.
Nel XVI e XVII secolo gli Scacchi raggiunsero il massimo splendore presso le classi più potenti e, come le arti e le scienze, si giovarono di un illuminato mecenatismo.
In questo periodo si affermò la passione e la mania per il gioco: i dadi, i birilli, il biliardo, la dama, il lotto e, soprattutto, le carte e gli scacchi
che permettevano di giocare delle somme in denaro: uno degli svaghi preferiti dalla borghesia ma anche delle classi meno nobili, sia in strada che nelle taverne.
Il 1700 segnò un momento molto importante nell’evoluzione degli scacchi per merito del musicista-giocatore Francois Andrè Danican Philidor (1726-1795) che fissò tutte le regole, rapidamente divenute internazionali del moderno gioco, nel libro “Analise de Jeu des Echecs” del 1749: un’opera che stabilì dei principi di carattere generale validi ancora oggi.
La morte di Philidor avvenuta nel 1795 segnò il moltiplicarsi della scienza scacchistica e gli studi di Sarrat e Lewis prepararono il terreno per la fioritura di altri grandi giocatori.
Nel 1836 in Francia apparve “Le Palamede”, la prima rivista scacchistica in assoluto e su questa scia in Inghilterra George Walker fondò il “Philidorian” (1838) che visse un solo anno, seguite dal “The Palamede” e dalla prestigiosa “The Chess Player’s Cronicle”, la rivista di Howard Staunton (1810-1874)
che fu tra gli organizzatori del “1° Torneo Internazionale” della storia scacchistica vinto dal professore di matematica Adolph Anderssen (1818-1879) che fu anche il vincitore della famosissima partita denominata “Immortale”.
Anche per gli scacchi, in questo periodo romantico, i modelli da imitare furono le partite in cui la combinazione brillante, basata su sacrifici inattesi ed arditi, occupava un posto di primaria importanza; fra i cosiddetti giocatori ‘romantici’, esperti di ‘sacrifici e gambetti’ dobbiamo ricordare il russo Michail Cigorin (1850-1908), l’americano Paul Morphy (1837-1884) ed il cecoslovacco Wilheilm Steinitz (1836-1900) considerato, con buon diritto, il “Primo Campione del Mondo” dal 1860 al 1890.
A Parigi, il 20 luglio 1924, fu fondata la “Fédération Internationale des Échecs” (F.I.D.E.); l’atto costitutivo venne firmato da 14 Paesi compresa l’Italia. Il suo presidente, in carica dal 1995, è Kirsan Nikolaevič Iljumžinov, che è anche il presidente della Calmucchia, una piccola repubblica autonoma della Federazione Russa ed il suo motto è “GENS UNA SUMUS”, ovvero, “SIAMO UNA SOLA FAMIGLIA”.
Attualmente vi aderiscono 183 nazioni (43 dall’Africa, 51 dall’Asia e Australia, 55 dall’Europa e 34 dalle Americhe).
Spetta alla F.I.D.E. l’organizzazione del Campionato del Mondo individuale
e quello a squadre,
delle Olimpiadi scacchistiche,
nonchè l’assegnazione dei titoli di Maestro F.I.D.E. (MF), di Maestro Internazionale (IM) e di Grande Maestro (GM) sia maschile che femminile.
Fra i suoi compiti principali c’è la stesura delle regole del gioco, il cui testo definitivo dopo una prima compilazione a Venezia nel 1929 fu approvato durante i Congressi di Helsinki del 1952 e di Sciaffusa del 1953.
Soltanto dopo quasi 1500 anni di vita il gioco degli scacchi ebbe un regolamento uniforme!
magnifico!! 🙂 🙂
PS: noto con piacere il bel francobollo commemorativo per Lewis Carrol.
Che figura di merda! (Fede dicit)
Da la rosa: Scacchi, il gran maestro barava: lo smartphone gli suggeriva le mosse.
Il georgiano Nigalidze andava a consultare in bagno il dispositivo che aveva nascosto, ma è stato smascherato. Espulso dal torneo di Dubai, rischia 15 anni di squalifica
http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/13-04-2015/scacchi-gran-maestro-barava-smart-phone-suggeriva-mosse-110438908408.shtml
Innanzitutto complimenti a Tamerlano.
Per quanto riguarda Nigalidze, spero che gli diano i 15 anni di squalifica 😈
Un grazie a fabrizio, a the dark side of the moon… e pure a Mongo, và! 😉
Ciao,
Tamerlano