i Maestri di Milano: Giuseppe Laco

Scritto da:  | 22 Marzo 2015 | 9 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Giuseppe Laco 1Visto che ormai l’ordine cronologico della rassegna è saltato, passo al più giovane del gruppo, il maestro Laco, anno di nascita: 1937.

Tra me e lui la differenza di età non è grande, sono solo 8 anni, ma va senza dubbio considerato un maestro della generazione precedente; quando lo ho conosciuto io non era più in attività, ricordo di averlo visto in Scacchistica solo in occasione del Campionato di Milano del 1971.

Leggermente sotto la media di statura, capelli scuri, testa rotonda, atteggiamento modesto, sempre in giacca e cravatta, sembrava che non volesse farsi notare; non so nulla di famiglia e lavoro, me lo immagino sposato con figli e impiegato di concetto, il classico Travet.

L’apparenza inganna, non sarei molto stupito di scoprire che è diventato un alto dirigente in una multinazionale, ma l’impressione che mi dava era quella.

Mi dissero che era profugo dalla Venezia Giulia e che il cognome originale Lacovich era stato italianizzato in Laco.

Giuseppe Laco 3A 19 anni, giovanissimo per i tempi, è diventato maestro al torneo dei Giovani di Gardone nel 1956, ha partecipato alle Olimpiadi di Monaco nel 1958 e al Campionato Italiano nel 1957 e 1979; ha sempre giocato poco fino agli ultimi anni, quando, probabilmente in pensione, ha iniziato a partecipare ai campionati seniores.

Laco gioca in un modo molto originale, spesso fa mosse che un altro maestro non prenderebbe nemmeno in considerazione e la cosa sorprendente è che non sono cattive.

In apertura gioca invariabilmente la siciliana col nero e l’inglese col bianco, ma non per questo la partita vi avvia su strade conosciute; le sue siciliane sono usualmente non convenzionali, nella mia partita dopo ph5 nelle prime mosse lasciò il Re al centro.

Nell’inglese dopo 1 c4 lo ho visto giocare spesso 2 b4 e 3 Db3.

Interessante il giudizio di Toth su questa apertura: in partita di torneo, dopo una sequenza di mosse come, questa il nero deve fermarsi a pensare per almeno un quarto d’ora; non perché sia rimasto sorpreso, ma per capire a fondo le conseguenze posizionali della sequenza di mosse.

Il suo gioco mi fece molta impressione, conoscevo giocatori con un tipo di gioco simile, ma di categorie minori, non credevo possibile fare la stessa cosa a livello magistrale.

Per esempio Didoni, un seconda e poi prima nazionale, aveva avuto una buona scuola in Argentina al circolo di Buenos Aires dove erano diversi grandi maestri europei bloccati nel ’39 dallo scoppio della guerra.

Giocava in modo strano, fuori teoria dall’apertura e originale anche in centro partita; non andava preso sottogamba, aveva buon gioco contro i giovani preparati e poca esperienza, ma io riuscivo a trovare i punti deboli della sua strategia quanto bastava per vincere.

Con Laco immaginai subito che sarebbe stato molto più difficile.

Giocai una sola volta con lui nel Campionato di Milano del 1971, una partita complicata di cui avevo capito poco quando la ho giocata e non molto di più adesso dopo averla analizzata più attentamente con l’aiuto del PC.

Non volevo sembrare egocentrico aggiungendola, ma mi sembra valga la pena di vederla e mi piacerebbe avere il conforto dell’opinione di qualche esperto (Trabattoni e Messa a rapporto).

La mostro con varianti ridotte al minimo, tanto non le segue nessuno, poi in questa partita sono più importanti le idee e i giudizi posizionali.

Giancarlo Castiglioni – Giuseppe Laco, 0-1
Campionato di Milano, 5 marzo 1971

1.e4 c5 2.Cc3

la siciliana chiusa, allora di moda perché la giocava Spasski; in quel periodo era la mia apertura più frequente contro la siciliana, ma non è stata una buona idea, indirizzava la partita in senso posizionale, cioè sul suo terreno.

2…Cc6 3.g3 g6 4.Ag2 Ag7 5.f4 d6 6.d3 h5

Posizione dopo 6...h5

Posizione dopo 6…h5

prima mossa non convenzionale, ma niente di particolarmente originale.

7.Ch3

adesso sono io ad essere non convenzionale; quando ho rivisto questa mossa ho pensato: ma cosa mi è venuto in mente? Evidentemente volevo controllare g4 da f2, ma Cf3 e h3 era più semplice e logico.

7…Cd4 8.Cf2 Ch6 9.h3

Posizione dopo 9.h3

Posizione dopo 9.h3

alla fine ho dovuta fare ugualmente h3.

9…Ad7 10.Ce2 Ac6 11.c3

la mossa migliore secondo il mio PC, ma ora credo che O-O difendendo semplicemente l’Ag2 sia meglio.

11…Cxe2 12.Dxe2 Cf5!

Posizione dopo 12...Cf5!

Posizione dopo 12…Cf5!

inferiore a Dd7 o Da5 secondo il mio PC, che dopo questa mossa assegna lieve vantaggio al bianco; la presa è forzata ed il nero ottiene la coppia degli alfieri.

13.exf5 Axg2 14.Th2

era più logico Tg1, ma cambia poco; già qui il PC si accorge che in realtà sta leggermente meglio in nero.

14…Ad5 15.c4 Ac6 16.fxg6 f5!

Posizione dopo 16...f5!

Posizione dopo 16…f5!

questa non me la aspettavo; dopo fxg6 è chiaro che sta meglio il bianco.

17.De6 Tf8 18.g4 Ad7 19.De2 e6!

anche questa non me la aspettavo; il nero sacrifica un altro pedone, senza la minima possibilità di attacco sul Re avversario.

20.gxh5

e adesso cosa faccio con i miei 2 pedoni in più? Non ho trovato niente ne in partita ne dopo; non c’è niente, la partita è pari, sempre che il bianco non stia peggio.

20…Dh4 21.Tg2 O-O-O 22.Ae3 e5!

Posizione dopo 22...e5!

Posizione dopo 22…e5!

dopo questa spinta è chiaro che il bianco è nei guai.

23.Df3 Ac6 24.Dg3 Dxh5 25.Dg5

meno peggio era Tg1; dopo questa mossa la partita è persa e nelle mosse seguenti il nero piano piano concretizza il vantaggio.

25…Th8 26.Dxh5 Txh5 27.Tg5 Txg5 28.fxg5 Ae8 29.b4 b6 30.b5 Axg6 31.Tc1 Th8 32.Re2 Ah5+ 33.Rf1 Af3 34.Rg1 Rd7 35.Rh2 Re6 36.Rg3 Ab7 37.Ad2 f4+ 38.Rg4 Ac8 39.Th1 Rf7+ 40.Rf3 Rg6 41.h4 Rf5?

Posizione dopo 41...Rf5?

Posizione dopo 41…Rf5?

probabilmente l’ultima mossa giocata prima di rendersi conto che il controllo di tempo era stato superato. Avrebbero vinto rapidamente Ae6 o Ab7.

42.Ce4 Af8 43.h5 Ab7 44.g6 d5 45.cxd5 Axd5 46.Tg1 Ag7?!

Posizione dopo 46...Ag7?!

Posizione dopo 46…Ag7?!

secondo il mio PC si poteva vincere sacrificando il pezzo con 46 …Txh5!; 47 g7 Axg7; 48 Txg7 c4; 49 Rf2 cxd3; e i 3 pedoni liberi uniti vincono, ma non è certo una variante facile da giudicare.

47.Tg5+ Re6 48.a3?

per non perdere banalmente il pedone a, senza rendermi conto che non era la cosa più importante. Dopo 48 Ac3 Axa2; 49 Cd2; la manovra Ab3-d1+ guadagnando il pedone h5 è impedita e anche con il pedone in più il nero non riesce a fare progressi.

48…Ab3 49.Cc3

Posizione dopo 49.Cc3

Posizione dopo 49.Cc3

così si para l’ingresso in d1 ma quello in c2 è altrettanto disastroso. 49 Re2 Td8; non risolve nulla. Perso il pedone d3 non c’è più difesa.

49…Ac2 50.Ce2 Axd3 51.Ac3 Tg8 52.h6 e4+ 53.Rf2 e3+ 54.Rf3 Axe2+ 55.Rxe2 Axc3 56.h7 Td8 57.g7 Td2+ 58.Rf1 Axg7 59.Txg7 Th2 60.Txa7 f3 61.Rg1 Tg2+ 1-0

Castiglioni - Laco 1 Milano 1971Castiglioni - Laco 2 Milano 1971

Come commento, anche se bene o male sono riuscito a tenere in piedi la partita fin quasi alla fine, direi che sono stato dominato sul piano posizionale.

Oggi credo che sotto questo aspetto potrei fare qualcosa di meglio.

Nelle analisi di allora ritenevo la partita sempre abbastanza equilibrata e attribuivo la sconfitta alla quarantaseiesima mossa.

Adesso invece penso di essere sempre stato peggio, al di la delle apparenze.

Il nero aveva la coppia degli alfieri, che in una posizione chiusa normalmente non è un vantaggio; il punto è che questa posizione era chiusa ma non bloccata, per cui il nero poteva aprirla con spinte di rottura quando lo avesse ritenuto opportuno.

Semplice vero?

Naturalmente l’originalità ha un prezzo, con me ha funzionato, ma giocatori molto più forti sono in grado di capirne i limiti e trovare le contromisure sulla scacchiera.

Però nella partita che segue Laco è riuscito a mandare in confusione un giocatore della forza di Tatai.

In effetti Tatai, preparatissimo in apertura, che ama impostare la partita secondo schemi conosciuti in modo logico e ordinato, è il tipo di giocatore destinato a soffrire di più il gioco di Laco.

Ho scelto questa partita sul data base, perché Tatai era una delle vittime più illustri e la ho trovata rappresentativa del gioco di Laco.

Stefano Tatai – Giuseppe Laco, 0-1
Forlì, 1988

1.d4 g6 2.c4 Ag7 3.Cc3 c5 4.d5 f5 5.Cf3 Axc3+

Posizione dopo 5...Axc3+

Posizione dopo 5…Axc3+

un modo non convenzionale di giocare una indiana Nimzovich. Originale ma perfettamente giocabile.

6.bxc3 Cf6 7.Ah6 Da5 8.Dc2 d6 9.e3 Cbd7 10.Ae2 Tg8 11.h4 Ce4 12.Tc1 Cdf6 13.Cg5 Ad7 14.Cxe4 Cxe4 15.Ad3 Da3 16.Axe4 fxe4 17.O-O Da6 18.Dxe4 Dxa2 19.Dd3 Da5 20.e4 Dc7 21.Tfe1 O-O-O

Posizione dopo 22.0-0-0

Posizione dopo 21…0-0-0

Così si da al bianco la possibilità di attaccare; il PC assegna al bianco vantaggio decisivo, io non ne sono così sicuro.

22.Dg3 g5

il nero sacrifica un pedone per tagliare fuori gioco l’alfiere in h6.

23.hxg5 e5 24.dxe6

comprensibile l’idea di aprire la posizione sul Re nero, ma secondo il PC era meglio lasciare il centro bloccato con 24 Ta1; comunque considera sempre schiacciante il vantaggio del bianco.

24…Axe6 25.e5

Posizione dopo 25.e5

Posizione dopo 25.e5

coerente con la mossa precedente e anche ora Il PC consiglia 25 Ta1.

25…Tg6 26.exd6 Dxd6 27.Dxd6 Txd6 28.Te5

meglio sfruttare l’occasione di portare l’alfiere in gioco con 28 Af8.

28…b6 29.f4 Axc4

perso l’inutile pedone doppiato in più.

30.f5

Posizione dopo 30.f5

Posizione dopo 30.f5

forse il male minore era ancora 30 Af8 ma ormai il nero è in vantaggio.

30…Tg8 31.f6 Tgd8

il pedone f3 è apparentemente minaccioso ma è controllato dall’alfiere in c4 e non può avanzare, l’alfiere in h6 è fuori gioco, il pedone in g2 è praticamente inutile. Il PC valuta ancora la posizione pari, ma sospetto che ormai la partita non si possa salvare.

32.Rh2 Td1 33.Tc2 Af7 34.Tb2 T1d3 35.Tbe2 T8d7 36.Te7 a5 37.Tb2 Rc7

Posizione dopo 37...Rc7

Posizione dopo 37…Rc7

finalmente anche il PC si rende conto della gravità dei problemi del bianco e assegna al nero un vantaggio netto.

38.g6

piuttosto che rimaner fermo in attesa della sconfitta Tatai sacrifica un pedone per riportare in gioco l’alfiere.

38…hxg6 39.Af4+ Rc6 40.Te1 a4 41.Ta1 b5 42.Ae5 Te3

42...Te3 e il Bianco abbandona

42…Te3 e il Bianco abbandona

così si perde anche il pedone c3 non rimane che abbandonare.

0-1

Una partita strana, commentandola non è stato facile capire che cosa sia successo; il bianco va in vantaggio, un vantaggio decisivo secondo il PC, ma non si capisce bene come faccia a vincere; poi, senza che apparentemente succeda niente, il vantaggio passa dalla parte del nero che alla fine vince.

Giuseppe Laco 2

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


9 Commenti a i Maestri di Milano: Giuseppe Laco

  1. avatar
    Jas Fasola 22 Marzo 2015 at 12:15

    Un Maestro davvero competitivo, in gennaio ha fatto bene in Slovenia, tra l’altro vincendo con un MF e pattando con un altro MF. Si vede che e’ forte anche dalla qualita’ delle sue partite qui presentate.

  2. avatar
    alfredo 22 Marzo 2015 at 14:31

    Un bel ricordo davvero
    Ricordo il gambetto Laco
    d4 f5
    g4 ?!
    con questa apertura ricordo che vinse un premio di bellezza contro Lanzani anche se questo gambetto fu giocato da altri anche da korcnoy
    E’ citato olto spesso nela biografia dedicata al Maestro triestino filipovic .

    • avatar
      Alfredo 29 Marzo 2015 at 21:51

      Ecco la scansione tratta dal libro “Bozo Filopovic”, Hefti Edizioni:
      Su Giuseppe Laco

  3. avatar
    Massimiliano Orsi 22 Marzo 2015 at 20:57

    Decisamente un ottimo giocatore. Ha giocato 3 volte la finale del Campionato Italiano (Reggio Emilia 1957, Milano 1968, Venezia 1979) e ha anche fatto parte della squadra italiana alle Olimpiadi del 1958 a Monaco di Baviera. Nel 1987 vinse la 13a edizione del Festival di Arco di Trento. Ha vinto anche 2 volte il Campionato Italiano Seniores (2002 e 2008).

  4. avatar
    fabrizio 23 Marzo 2015 at 08:45

    L’ho conosciuto ai campionati seniores: oltre che giocatore di ottimo livello, è una persona piacevole e arguta, che si cela dietro una scorza schiva e riservata.

  5. avatar
    alfredo 23 Marzo 2015 at 12:22

    Nel libro che ho sopra segnalato dedicato a Bozo Filipovic c’è un pezzo scritto da Laco ( lakovic) con una interesante iconografia che mi piacerebbe aggiungere al pezzo dell’amico Castiglioni ( se fli amici di Soloscacchi sono d’accordo)

    • avatar
      Enrico Cecchelli 23 Marzo 2015 at 19:25

      Per me ben venga ogni contributo! Vai Alfredo!

  6. avatar
    alfredo 29 Marzo 2015 at 21:11

    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1488770
    Ecco la partita Laco Lanzani a cui accennavo
    Un giocatore veramente pericoloso !

  7. avatar
    alfredo 29 Marzo 2015 at 21:16

    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1139376
    E qui lo vediamo alle prese con un Tal in piena ascesa !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi