Gli abbinamenti corretti

Scritto da:  | 8 Aprile 2015 | 36 Commenti | Categoria: Regolamento

Abbinamento 3

Per determinare una classifica di merito tra i partecipanti ad un torneo di scacchi si può usare il sistema a eliminazione diretta, come per esempio accade nel tennis, tutelando fin dall’inizio i più bravi sulla carta prevedendo teste di serie. Vantaggi di tale sistema sono la spettacolarità – ad ogni turno o dentro o fuori – e la ragionevole attesa che in finale arrivino i due più bravi. Gli svantaggi sono che se si sbaglia una partita non ci sono prove di appello e si rischia di giocare poco se eliminati fin dai primi turni.

Una valida alternativa è il sistema all’italiana (round robin), in cui ogni giocatore incontra tutti gli altri. Lo svantaggio evidente di questo sistema è che il numero di turni cresce col numero dei partecipanti.

Una buona sintesi dei due sistemi, che coniuga l’esigenza di selezionare un degno vincitore con quella di avere un numero di turni di gioco ragionevole è il sistema Svizzero, proposto da J. Müller (Brugg) e usato per la prima volta a Zurigo nel 1895. Agli inizi il sistema non ebbe molta diffusione causa i pochi tornei importanti organizzati, ma iniziò ad acquisire fama intorno al 1920, parallelamente all’incremento delle competizioni europee. Con questo sistema chi vince passa virtualmente il turno, incontrando poi un nuovo avversario avente lo stesso punteggio o prossimo. Chi perde non è eliminato, ma riceve prove di appello con nuovi avversari scelti tra quelli con il suo punteggio o prossimo. Lo stesso accade nei casi di pareggio.

Attualmente la Fide riconosce 4 sistemi di abbinamento di tipo Svizzero: l’Olandese, il Lim, il Dubov e il Burstein. Quest’ultimo, basato sul Sonneborn-Berger e sul Buchholz, è decisamente poco diffuso, gli altri sono di uso comune nei tornei ufficiali, con netta prevalenza dell’Olandese.

Come per gli schemi di apertura del gioco, tali sistemi prendono il nome dal loro ideatore o dal posto geografico ove presentati, e hanno in comune delle regole basilari:

  • Il numero dei turni di gioco deve essere noto dall’inizio.
  • Due giocatori possono incontrarsi una sola volta.
  • Se il numero totale di giocatori è (o diviene) dispari, uno non viene abbinato e riceverà un bye (vittoria a forfeit): nessun colore, e tanti punti quanti previsti per la vittoria, a meno che le regole della manifestazione non stabiliscano diversamente.
  • Il giocatore che, per qualsiasi motivo, ha ricevuto punti senza giocare, non potrà ricevere un bye.
  • I giocatori sono abbinati con avversari dello stesso gruppo di punteggio o del gruppo più vicino.
  • Per ogni giocatore la differenza del numero di partite con il nero e quelle con il bianco non deve essere superiore a 2 o inferiore a -2. Ogni sistema può prevedere delle eccezioni a questa regola nell’ultimo turno di un torneo.
  • Non si può ricevere lo stesso colore per tre volte di seguito, ma un sistema può prevedere delle eccezioni a questa regola nell’ultimo turno di un torneo.
  • In generale, al giocatore è dato il bianco tante volte quante gli è stato dato il nero, ed è dato il colore diverso da quello che gli è stato dato al turno precedente.
  • Le regole di abbinamento devono essere trasparenti in modo tale che la persona responsabile degli abbinamenti sia in grado di spiegarle.

Abbinamento 2

Naturalmente non è qui il caso di entrare nei dettagli di ciascun sistema, chi volesse approfondire trova il materiale sui siti FIDE, FSI e su vegachess.com. Mi limito a segnalare che per la realizzazione dell’abbinamento del primo turno tutti elencano i giocatori in ordine decrescente di forza rating e, se supponiamo un torneo di 80 partecipanti, con l’eccezione del Burstein il 1° di questa lista giocherà con il 41esimo, il 2° con il 42esimo e così via, sorteggiando il colore da assegnare al n. 1, e tutti i giocatori con il numero dispari della metà superiore della lista riceveranno lo stesso colore. Il n. 2 e tutti i giocatori con numero pari della metà superiore della lista riceveranno il colore opposto. Se gli iscritti sono in numero dispari, il più basso della lista riceverà il bye. Dal secondo turno in poi ogni sistema diverge dall’altro, con regole proprie.

L’Olandese dà la preferenza al rating. Significa che in un gruppo di giocatori a pari punteggio, diciamo 10, dopo averli ordinati per forza decrescente si abbina il 1° col 6°, il 2° col 7°, ecc.; se il 1° ed il 6° si aspettano di giocare col bianco, uno dei due deve rinunciare al colore atteso, rispettando i limiti che non si possono avere tre colori uguali consecutivi o tre colori più dell’altro.

Il Lim e il Dubov danno la preferenza al colore. Significa che rispetto all’esempio precedente, nello stesso gruppo al 1° si cercherà un avversario diverso dal 6° e che aspetta il nero.

L’Olandese e il Lim, allo scopo di abbinare all’ultimo turno giocatori a pari punti e in testa al torneo, prevedono come eccezioni tre colori uguali consecutivi o tre colori più dell’altro.

Quando in un torneo la differenza tecnica tra i partecipanti è notevole, per esempio un open, al fine di realizzare abbinamenti tra giocatori di forza non troppa diversa, è da valutare di assegnare fin dall’inizio un punto virtuale al gruppo di partecipanti ritenuti di forza maggiore. Tali giocatori manterranno il punto virtuale per un certo numero di turni, come specificato nel bando del torneo, e sin dall’inizio si incontreranno prevalentemente tra loro. Tale sistema, applicabile a tutti gli Svizzeri citati, è detto accelerato. Vi è pure una versione particolare, da sempre impiegata in un noto festival isolano e mutuata da un grosso open d’oltralpe, ma la relativa trattazione è da considerare specialistica.

Abbinamento 4

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36 Commenti a Gli abbinamenti corretti

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    The dark side of the moon 8 Aprile 2015 at 14:36

    Quasi tutti i tornei adottano il sistema svizzero ma perché sul bando non viene mai specificato il sistema di abbinamento?
    Per esempio, sul bando del “1° Torneo internazionale Salinello” organizzato dall’Accademia Internazionale di Scacchi c’è scritto: “8 turni, sistema Svizzero, 90’ x 40 mosse
    + 30’ per finire + 30’’ a mossa”.
    Di quale “Svizzero” si tratta?

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      fds 8 Aprile 2015 at 16:04

      Non è proprio sempre così. Alcuni bandi specificano, anche se riconosco che sono l’eccezione e non dovrebbe essere così.
      Il motivo lo si può ricondurre al fatto che la scelta di un sistema di abbinamento se vogliamo è materia specialistica, non necessariamente nella cultura tecnica di chi redige il bando. Ancora, tale scelta può anche essere condizionata da preferenze alquanto soggettive.

      In generale, i bandi vengono preparati parecchio tempo prima della designazione dell’arbitro principale, ed è quest’ultimo che quasi sempre sceglie il sistema.
      Per i citati motivi il bando è quasi sempre vago sulla faccenda.

      Comunque, oramai anche da noi almeno il 90% delle volte la scelta cade sull’Olandese, il più diffuso a livello mondiale.

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        The dark side of the moon 8 Aprile 2015 at 17:06

        Grazie dell’info.
        Speriamo allora che la scelta ricada sull’Olandese che oltre ad essere il più diffuso mi sembra (da non esperto) quello migliore.

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          lordste 8 Aprile 2015 at 17:57

          Sul fatto che sia il migliore… dipende dai casi. Personalmente sono stato uno dei (pochissimi) casi di “triplo Nero” nel turno finale a causa di una poco prevedibile concatenazione di risultati ( su un torneo di 5 turni in cui avevo avuto due bianchi iniziali). probabilmente con il Dubov avrei evitato questo caso sfortunato.

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            Gerhard 17 Aprile 2015 at 14:52

            lordste: gentilmente potesti indicare in quale torneo questo era successo. Sarebbe interessante controllare come mai questo “triplo nero”. Per mia esperienza non ho mai visto questo fenomeno e pertanto sarebbe assai interessante riprodurlo. Grazie

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              lordste 17 Aprile 2015 at 16:03

              Weekend di Erba 2012, arbitri Gisolini – Fusi. Avevo cmq già verificato con loro che era tutto “in regola”, caso piuttosto strano ma reale (e legato al fatto che era un torneo di solo 5 turni)

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    Jas Fasola 8 Aprile 2015 at 17:32

    Interessante e utile.
    Tutto l’argomento dell’arbitraggio necessiterebbe, secondo me, di un “manualetto per il giocatore di torneo”, con le regole assolutamente da conoscere. Non un vero manualetto, ma solo un articolo, che riepiloghi quello che si deve sapere. Ad esempio agli ultimi camp. polacchi under 10 un bambino è andato in bagno quando toccava a lui muovere (all’ottava mossa, quindi in un momento che poteva fare sospettare qualcosa). Al ritorno ha trovato l’arbitro al suo posto e si è visto penalizzare di 40 minuti (!).
    Il bambino si è giustificato dicendo di non conoscere la norma e di non essere riuscito a trattenersi.
    Ma quanti istruttori avvertono i bambini? E quanti giocatori sanno che è espressamente vietato allontanarsi dalla scacchiera con il proprio tempo?

    E’ solo un esempio per dire che bisognerebbe forse raccogliere tutte le norme “indispensabili”, senza esagerare.
    Sul caso concreto poi ci sono state proteste ma l’operato dell’arbitro è stato giudicato corretto anche se troppo severo.

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      lordste 8 Aprile 2015 at 18:01

      Dal regolamento del gioco degli scacchi. Articolo 11.2:
      ” L’area della competizione è definita come l’insieme dell’area di gioco, i bagni e
      servizi igienici, i salotti per il relax dei giocatori, l’area ristoro, l’area riservata ai
      fumatori e altri spazi definiti dall’arbitro.
      L’area di gioco è definita come il luogo in cui vengono giocate le partite di una
      competizione.
      Solo con il permesso dell’arbitro:
      a. un giocatore può lasciare l’area della competizione.
      b. il giocatore che ha il tratto può essere autorizzato a lasciare l’area di gioco”

      Quindi il bambino ha ahimè violato l’articolo 11.2 ed è stato correttamente penalizzato (come segnalato dagli articoli 11.6 e 12.9):
      “12.9 Opzioni a disposizione dell’arbitro in merito alle penalità:
      a. ammonizione
      b. aumento del tempo rimanente all’avversario
      c. riduzione del tempo rimanente al giocatore colpevole
      (omissis)”

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        fds 8 Aprile 2015 at 20:28

        Il fatto che sia regolamentare non vuol dire che sia sempre opportuno! :mrgreen:
        Ci sono penalità e penalità. Se a una qualsiasi cadenza di giochi togli 40 minuti, fai prima a dare partita persa. 😉

        Ho la presunzione di poter affermare che in Europa gli arbitri italiani si stanno pian piano facendo la fama di essere mediamente ben preparati… e quindi equi.

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          lordste 8 Aprile 2015 at 23:06

          Concordo. I regolamenti a volte non sono opportuni. Tipo quando fanno perdere gli under 10 per la prima mossa irregolare :mrgreen:

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            fds 9 Aprile 2015 at 09:37

            Beh, immagino che sei rimasto soddisfatto dalla lettura del verbale dell’ultimo CF:

            Regolamento CGS/GSS – il CF, presa in esame le proposte ricevute della Commissione Giovanile, propone la seguente modifica all’art. 6.1:
            […]
            Si applicano le Regole degli Scacchi FIDE, inclusa l’Appendice A, ad eccezione dell’art. A.4b.: le prime 2 mosse illegali completate da un giocatore non verranno sanzionate; alla terza mossa illegale completata dallo stesso giocatore, l’arbitro dovrà dichiarare la partita persa per quel giocatore. La partita però è patta se la posizione è tale che l’avversario non può dare scaccomatto al Re del giocatore con qualsiasi possibile serie di mosse legali. …..
            Le modifiche entreranno in vigore per l’edizione 2016.

            E anche questa volta mostriamo di essere meglio dei polacchi!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

            • avatar
              lordste 9 Aprile 2015 at 10:42

              Soddisfattissimo ovviamente :mrgreen: e con me credo parecchi altri istruttori, per non parlare dei bambini e dei genitori 😀

            • avatar
              Jas Fasola 9 Aprile 2015 at 11:27

              buona questa 😆

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              DURRENMATT 9 Aprile 2015 at 20:20

              …”il verbale dell’ultimo CF” mi riporta alla mente l’incipit di un noto venditore di piatti(e di fumo) che ha fatto i “piccioli”…”L’Italia è il paese che amo…”…P.S. In termini tecnici l’operazione “il pianto di un bambino” si chiama PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA il cui presupposto è la trasgressione di massa…“all is well what ends well” 😉

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                Jas Fasola 9 Aprile 2015 at 21:44

                Risposta del presidente del collegio arbitrale della federazione polacca (chi sia si vede e legge dal link) alla protesta per il fatto successo al bambino di cui ho scritto. Metto solo la prima parte.

                1. Pregio e difetto delle “Regole Fide” e “dei Regolamenti dei Tornei” è quello di trattare tutti i giocatori allo stesso modo, sia i professionisti, i bambini sotto gli 8 anni e gli scacchisti anziani sopra gli 80 o 90 anni. Tutti questi gruppi sono tenuti a seguire le stesse regole e, per esempio, con l’ adesione al torneo di scacchi devono rispettare le regole “toccato muovi” e “lasciato resta”, a prescindere dal fatto che il rispetto di queste condizioni si tradurrà in alcuni casi con un completo cambiamento del risultato della partita e la disperazione del giocatore, di 5 o 75 anni, professionista o dilettante, esperto o amatore.
                2. Analoghe condizioni, estremamente dure, riguardano il superamento del tempo durante la partita, il telefono che squilla e il ritardo ad inizio partita. Qui tutti sono trattati allo stesso modo, dall’amatore al campione del mondo.
                3. Nessuno può mettere in discussione la necessità di scrivere le mosse, se un bambino non sa scrivere o un giocatore non è temporaneamente in grado di scrivere l’ arbitro riduce il tempo per il gioco e indica un assistente.

                Per queste questioni nessuno ha dubbi e i bambini sanno che non rispettare queste regole comporta la sconfitta.

                Analoga è la situazione che la prima mossa di scacchi illegale nel rapid comporta la perdita, anche se in questo caso il collegio a volte ha polemizzato con gli istruttori che hanno ritenuto non fosse bene scoraggiare i bambini e la prima mossa di scacchi illegale andasse punita con una ammonizione. Ma la maggior parte di loro si sono rapidamente resi conto che un tale bambino fra poco giocherà nel torneo con gli adulti e avrà una spiacevole sorpresa, quindi è meglio abituarsi in anticipo.

                http://szacharnia.blogspot.it/2015/03/filipowicz-odpowiada-sroczynskiemu.html

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                  DURRENMATT 10 Aprile 2015 at 15:10

                  …ovvero…”Voi dite:è faticoso rapportarsi con i bambini.Voi avete ragione:perchè,aggiungereste,bisogna mettersi al loro livello,abbassarsi,inclinarsi,curvarsi,farsi piccoli.Qui avete torto.Non è in questo che ci si affatica di più;quanto nel dover elevarsi fino all’altezza dei loro sentimenti,distendersi,allungarsi,alzarsi sulla punta dei piedi per non ferirli”(Janusz Korczak) 😉

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                  Silversurfer 10 Aprile 2015 at 22:10

                  Evidentemente “il grido di dolore” lanciato d molti fra noi addetti ai lavori che operiamo da lungo tempo negli scacchi giovanili ha sortito un effetto ed il CF ha dimostrato di essere più flessibile di alcuni arbitri che si ostinano a vedere le cose solo dal mero punto di vista arbitrale.

                  D’altronde come già scrissi in passato in una lettera aperta su un altro argomento i dirigenti devono fare i dirigenti, gli organizzatori gli organizzatori e gli arbitri gli arbitri…ma anche avere consapevolezza e competenze di altri ruoli potrebbe aiutare a comprendere aspetti che altrimenti risultano evidentemente molto lontani.

                  Jas, tornando invece al testo del presidente della federazione arbitrale (non al presidente degli istruttori polacchi… 🙂 ) che hai benissimo a pubblicare vorrei portare in evidenza un aspetto che mi sembra non emerga:

                  Di quali bambini stiamo parlando esattamente ?

                  No perché se trasportiamo il tutto nella realtà italiana ci sono alcune cose da sottolineare: innanzitutto gli scacchi giovanili vanno da 5 o 6 anni a 16…e per i primi di tempo per andare a giocare con gli adulti ce ne è parecchio, magari anche 7 o 8 anni e dunque si potrebbe presumere che in quel tempo possano imparare ad accorgersi di un re sotto scacco, non perdendo per mossa irregolare dopo 5 mosse.

                  Il punto fondamentale però è anche un altro ovvero parliamo dei bambini che giocano i CIG di qualificazione ? O i bambini che giocano le finali dei CIG ? O i bambini che giocano le finale nazionale dei CGS ? O quelli della fase regionale dei CGS ? O quelli della fase provinciale dei CGS ?

                  Andrebbe chiarito perché fra un bambino medio di 7 o 8 anni che gioca la finale del CIG ed uno della stessa età che gioca la fase provinciale del CGS c’è la distanza in termini di competenze scacchistiche di uno che è 3N/2N ed uno NC che ha imparato a muovere i pezzi 6 o 12 mesi prima.

                  Roba che se giocano uno contro l’altro il primo vince 100 volte a zero contro il secondo.

                  Forse il “problema” è proprio quello di voler applicare lo stesso regolamento a dei contesti e dei soggetti molto diversi.

                  Chiarito questo credo che da chi vada a giocare una finale CIG si possa pretendere che non lasci il re in presa e che muova e schiacci l’orologio con la stessa mano.

                  Eppure anche quest’anno ho visto ai provinciali del CGS arbitri intestardirsi (senza alcuna malizia ma solo con poco spirito di adattamento) a riprendere più volte i bambini perché muovevano con una mano e schiacciavano l’orologio con l’altra. I bambini lo guardavano come se fosse E.T. 🙂

                  Alcuni potrebbero dire “Beh ma gli istruttori avrebbero dovuto insegnarlo ai bimbi”

                  Ah si davvero e con quali orologi visto che nella maggioranza dei corsi nelle scuole i bimbi spesso giocano senza orologio e ne vedano uno per la prima volta solo all’approssimarsi dei provinciali del CGS ?

                  In conclusione certe cose sono meno scontate (nel senso di ovvie) di quanto si potrebbe pensare.

                  M.Z.

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      fds 8 Aprile 2015 at 21:36

      Capisco cosa intendi, e mi dichiaro d’accordo.
      Questo sulla carta, poi la realtà ci insegna che i regolamenti internazionali e quelli nazionali sono tanti, forse – anzi senza forse – troppi.
      Come panoramica:

      http://www.fide.com/component/handbook/?view=sections

      http://www.federscacchi.it/str_reg.php?tipo=3

      E soprattutto vengono modificati di continuo, in particolare quelli italiani. Qual è il motivo?
      Il procedere dell’attualità ne impone un continuo aggiornamento?
      Sono poco meditati quando approvati e pubblicati?
      Si è troppo sensibili alla spinta emotiva “dell’opinione pubblica”?
      Chi li scrive a volte forse non è particolarmente qualificato?
      Probabilmente è un mix di quanto elenco.

      Da quanto espongo si ricava che scrivere e soprattutto tenere aggiornato un “manualetto per il giocatore di torneo” è una fatica improba e sconfortante.
      Lo affermo con cognizione di causa. Parola di chi è stato per parecchi anni responsabile per la formazione e l’aggiornamento degli arbitri italiani 🙁

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    Cesare 8 Aprile 2015 at 21:15

    Grazie, signor De Sio, per questi interessanti e utili approfondimenti sul regolamento.
    Avrei anch’io una domanda. Chiarisco, a scanso d’equivoci, che non desidero innescare né polemiche né fraintendimenti, solo per capire meglio come funzionano certe dinamiche.
    Ad un recente raggruppamento l’arbitro ha inserito erroneamente inserito il risultato di un incontro. A conseguenza di questo il programma utilizzato per gli abbinamenti ha prodotto degli accoppiamenti che non sarebbero scaturiti in caso di inserimento corretto dei risultati.
    Ravvisato dal capitano di una squadra di tale errore venti minuti prima dell’inizio del turno ha corretto la classifica ma si è rifiutato di modificare gli abbinamenti senza peraltro scusarsi dell’errore.
    Le squadre del girone erano otto e quindi gli incontri in questione quattro, e immagino che il nuovo abbinamento non avrebbe neanche modificato tutti i quattro incontri ma eventualmente giusto un paio con un disguido logistico probabilmente marginale.
    La domanda è: l’arbitro ha agito correttamente o avrebbe dovuto modificare, seppur in extremis gli abbinamenti?
    Esiste eventualmente la possibilità di un ricorso?
    Grazie per il chiarimento, Cesare.

    • avatar
      fds 8 Aprile 2015 at 22:05

      Salve Cesare.

      Non desidero entrare nel merito senza avere la possibilità di ascoltare entrambe le parti, e comunque non è il mio ruolo quello di dirimere contenziosi, reali o potenziali.
      Ti informo (permettimi il tu del web) che consultando il regolamento del CIS, rintracciabile qui:

      http://tinyurl.com/qfw636m

      all’art. 7 dovresti trovare risposta alle tue domande, tenendo però presente il dettato dell’art. 7.4, che riprende quanto disposto dal Regolamento Tecnico Federale (regolamento superiore a quello del CIS), che recita:

      7.7.2 – Le decisioni di natura tecnica dell’arbitro sono inappellabili.

      In ogni caso e parlo ovviamente in generale, si ha sempre diritto alla protesta *se fondata* e, se non è possibile modificare quanto già accaduto, almeno si possono segnalare comportamenti arbitrali ritenuti non adeguati. Poi, chi di dovere valuterà e si esprimerà.

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    fds 8 Aprile 2015 at 22:46

    Caro lordste,
    citi un episodio che ti è accaduto che forse tanto al limite non è, e dichiari che con il Dubov le cose sarebbero andate diversamente. E’ vero.
    Aggiungo che ho una “giovanile” preferenza per il Dubov. Tale gradimento però non mi fa perdere di vista qualche suo ben preciso limite.
    Per meglio spiegarmi di seguito devo necessariamente sparare un pistolotto descrittivo del sistema.

    Il sistema Dubov, proposto dal moscovita Edward Dubov (matematico, arbitro, già consigliere in commissioni FIDE), è stato approvato dalla FIDE nel 1997. È basato sull’Elo medio degli avversari incontrati (ARO), e si prefigge lo scopo di ottenere che, a fine torneo, in ogni gruppo di punteggio tale parametro sia confrontabile (è questa filosofia che me lo rende gradevole).

    Per raggiungere l’obiettivo del sistema, a ogni turno dal secondo in poi si tenderà ad abbinare giocatori che hanno un basso ARO con giocatori dello stesso gruppo di punteggio che hanno rating elevato, oppure quelli che hanno ARO elevato con giocatori con rating basso.
    La procedura di abbinamento prevede (da qui in poi sintetizzo e approssimo per non essere mortalmente noioso) che in ogni gruppo di punteggio i giocatori che aspettano il bianco siano ordinati per ARO crescente.
    I giocatori che attendono il nero invece sono disposti in ordine di rating decrescente.
    In tal modo si sono ottenute due liste: a sinistra quelli che aspettano di giocare con il bianco e a destra quelli che aspettano il nero. Se le due liste sono di lunghezza diversa, da quella più numerosa alcuni giocatori sono spostati in quella più corta sino a che sono pareggiate (si rimanda alle regole del sistema per i dettagli sugli spostamenti).
    Il primo della lista di sinistra (ARO basso) è abbinato con il primo della lista di destra (Elo alto), il secondo di sinistra con il secondo di destra e così via. In tal modo dopo il turno di gioco per il primo della lista di sinistra si avrà un aumento dell’ARO. Per l’ultimo una diminuzione.
    Ciò si ripete nei turni successivi per ciascun gruppo di punteggio.

    il sistema per l’ultimo turno non prevede l’eccezione al terzo colore consecutivo o tre colori più dell’altro.
    Ciò è perfettamente in linea con l’obiettivo del sistema Dubov: ottenere omogeneità di ARO in ogni gruppo di punteggio. Come appena descritto, tale obiettivo il sistema lo raggiunge assegnando, quando si aspetta il bianco, a chi ha un basso ARO un avversario con rating elevato, e a chi ha un alto ARO un avversario con rating basso.
    In altre parole è il numero di bianchi ricevuti che permette di raggiungere lo scopo. Pertanto il sistema non permette mai più di due bianchi (o neri) consecutivi.

    Ne consegue che il sistema Dubov è consigliabile per manifestazioni di almeno 7-8 turni, onde evitare che i due leader della classifica non vengano abbinati casomai all’ultimo turno. Situazione che qualsiasi arbitro avrebbe difficoltà a motivare e spiegare ai giocatori inferociti. :mrgreen:

    Nel caso specifico che hai citato, non c’è sistema di abbinamento che possa tenere testa a un torneo di 5 turni con parecchi giocatori (con un’eccezione ragionevole a mio parere, ma lasciamo stare… 😉 ).
    Sei sufficientemente esperto per sapere che in tali condizioni gli abbinamenti, e la classifica, saranno alquanto allegri.

  5. avatar
    lordste 8 Aprile 2015 at 23:05

    Ma certo, fds, era tanto per dire che *nel mio caso specifico* il Dubov sarebbe stato meglio dell’Olandese, ma in altri casi avrebbe prodotto abbinamenti “peggiori”…

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    fds 11 Aprile 2015 at 17:13

    @Zoldan 10 aprile 2015, 22:10

    Osservo che continui con gusto a categorizzare, con una spiccata tendenza ad assegnare ad una in particolare l’etichetta di quelli che non ci arrivano. In tal modo continui a commettere l’errore dell’altra volta, ovvero esprimere giudizi senza sapere di cosa o di chi parli.
    Questa volta ti sfugge che chi si aggira tra i tavoli per assistere i giovani giocatori sta lì per far applicare le regole scritte da altri, gli piacciano oppure no. E’ li per quello e solo quello, e se non lo facesse verrebbe meno ai doveri del ruolo.
    Eppure non è difficile.

    E’ incomprensibile il continuo categorizzare in un modesto movimento di circa 15.000 tesserati, ove spessissimo tanti di essi si sono trovati o si trovano a ricoprire più ruoli – giocatore, dirigente, organizzatore, istruttore, arbitro – in contemporanea o in tempi diversi, e quasi sempre spassionatamente e quasi mai in maniera scevra di competenze e professionalità.

    I giochi scolastici sono una festa dello sport giovanile, un momento ludico e di socializzazione. La scuola ha pochi mezzi e quindi è il movimento scacchistico che a livello locale si accolla le spese per le varie fasi. In alcune realtà lo fanno le Società, in altre i Comitati territoriali della FSI, in altre ancora i due soggetti cooperano.
    Qual è il ritorno per il movimento a fronte di tale impegno?
    Si legge e si dice che il futuro dello scacchismo è nella scuola. Personalmente ne sono convinto, ma solo un domani e a condizione che si possa cambiare il modo attuale di fare scacchi nella scuola: si chiama un istruttore (o lo si trova già tra i docenti) per fare tot ore di corso e poi via con i campionati studenteschi.
    Il corso di scacchi a scuola, seppur fatto per scelta (spesso dei genitori) è vissuto come attività scolastica! Finito il corso e/o l’anno scolastico finisce l’interesse del bambino per gli scacchi.
    Non vi è travaso alcuno dal mondo della scuola in quello del Circolo.

    Anno dopo anno i giochi studenteschi scacchistici coinvolgono ogni volta migliaia di bambini e ragazzi, ma il numero complessivo dei tesserati FSI è sostanzialmente stabile.
    Sarebbe interessante disporre di statistiche precise – ma mi accontenterei anche di cifre approssimative – sul numero di bambini e ragazzi che, una volta terminato il corso a scuola con il quale hanno conosciuto gli scacchi, l’anno successivo hanno fatto la tessera FSI ovvero si sono realmente avvicinati agli scacchi.

    Ma numeri sui quali ragionare non ne esistono. Mi aspetterei che chi è dirigente territoriale degli istruttori si ingegni nel produrli, il quale invece preferisce fare le pagelle di competenza agli altri e plaudire pubblicamente al CF che, bisogna ricordarlo a chi non è tanto scafato, è un organismo elettivo.

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      Silversurfer 12 Aprile 2015 at 14:37

      Gent.mo Francesco De Sio,

      a me sembra che l’altra volta non sia stato commesso alcun errore da parte mia poiché da un parte non ho fatto altro che unirmi al coro di proteste proveniente da molti istruttori ed in particolare da Stefano Ranfagni (Lordste) che proprio qui aveva pubblicato un articolo dedicato al tema, dall’altra mi sono permesso di farti presente tutti i limiti del messaggio che avevi postato in risposta all’articolo pubblicato.

      Semmai l’errore (ma è la mia opinione personale…che peraltro vale quanto la tua) è stato tuo nel pubblicare uno stucchevole pistolotto dove si faceva la ramanzina ad un intera categoria, quella degli istruttori, senza avere reale conoscenza del perché molti i di loro invocassero la modifica di una regola deleteria sotto molteplici aspetti, col risultato di dare la netta impressione di non avere una conoscenza reale del contesto “tipico” degli scacchi giovanili in Italia.

      Tornando all’attualità modifica, con molta saggezza il CF ha accolto il “grido di dolore” ed operato un cambiamento nel regolamento da applicare in certe manifestazioni giovanili, di fatto dimostrando di non essere affatto concorde (per fortuna!) con la tua visione.

      In conclusione mi permetto di dissentire dalla tua opinione e di ritenere di sapere di cosa sto parlando; d’altronde quella che tu definisci categorizzazione in realtà è una cosa ben diversa si tratta semplicemente di esprimere opinioni a fronte di esperienze e competenze.

      Questa è buona cosa nei dibattitti ma lo è ancora di più quando si è chiamati a prendere delle decisioni di carattere dirigenziale relative al movimento scacchistico, da qui il scritto che i dirigenti devono fare i dirigenti, gli arbitri gli arbitri etc. etc. Sai non lo dico solo io è anche uno dei principi del CONI che ha creato apposta delle categorie (giocatori, istruttori, arbitri) che fanno riferimento a delle tipicità presenti in tutte le federazioni sportive e per questo si presume valide per tutte loro.

      Nella fattispecie l’arbitro è tenuto ad applicare correttamente il regolamento che gli viene messo a disposizione ma probabilmente l’Istruttore ha una sensibilità migliore nel giudicare SE tale regolamento come è stato formulato è adatto per incontrare le problematiche e le necessità del settore in cui viene applicato, soprattutto se si parla di un settore come quello giovanile che ha delle naturali peculiarità.

      Tornando a quanto sopra non credo che da parte mia mi permetterei di intervenire con leggerezza quando ti esprimi in materia arbitrale (sotto il profilo tecnico intendo…) e non credo di averlo mai fatto (nonostante essendo giocatore, arbitro ed organizzatore qualche competenza l’avrei pure per poterlo fare) perché avrei rispetto della tua professionalità di arbitro. Purtroppo nel leggere alcuni tuoi interventi mi sembra che tu non abbia dimostrato altrettanta cautela nei confronti degli istruttori…e lo affermo senza la necessita di dover pubblicare nuovamente quanto da te scritto alcune settimane fa.

      Mi permetto di asserire che se qualcuno avesse fatto lo stesso nei confronti del settore arbitrale non sarebbe stato apprezzato, in generale ne da te per primo. Evidentemente valgono due pesi e due misure!

      Questo conclude la prima parte ovvero quella che ha una attinenza con il discorso attuale e precedente da lì in poi tu apri un discorso nuovo ed anche interessante ma che non ha alcuna attinenza con la questione relativa al regolamento da applicare nelle gare giovanili. Ne vogliamo parlare in una modalità più serena parliamone pure, magari con un articolo ad hoc che faccia da apripista alla cosa.

      Ti inviterei però anche qui ad evitare certe entrate polemiche che oltre a non essere costruttive lasciano il tempo che trovano… e per capirci meglio riporto quanto hai scritto:

      FDS: “Sarebbe interessante disporre di statistiche precise – ma mi accontenterei anche di cifre approssimative – sul numero di bambini e ragazzi che, una volta terminato il corso a scuola con il quale hanno conosciuto gli scacchi, l’anno successivo hanno fatto la tessera FSI ovvero si sono realmente avvicinati agli scacchi. Ma numeri sui quali ragionare non ne esistono. Mi aspetterei che chi è dirigente territoriale degli istruttori si ingegni nel produrli, il quale invece preferisce fare le pagelle di competenza agli altri e plaudire pubblicamente al CF che, bisogna ricordarlo a chi non è tanto scafato, è un organismo elettivo. “

      Innanzitutto che NON si abbiamo statistiche precise ne cifre approssimative è una presunzione, tutta da dimostrare (forse non le hai tu perché da quanto mi risulta non sei istruttore, non sei dirigente impegnato nel settore giovanile, non mi risulta tu sia neppure nella commissione giovanile della FSI…ma se le informazioni in mio possesso sono errate o incomplete non hai che da correggermi) poi prendo che atto che in nuovo spunto di arroganza tu ti senta legittimato a decidere quale sia il compito del dirigente territoriale a cui fai riferimento (non ho capito se ti riferisci al sottoscritto o meno ma nel caso la cosa mi sorprenderebbe visto che il territorio di competenza è la Lombardia e non capisco come tu possa preoccupartene essendo in Campania o sapere che in Lombardia non possediamo qui dati simili. Forse dovresti chiederli al CRL della Campania…) ed anche che tu sappia già che tale compito nel caso non sia stato assolto ma soprattutto non vedo la parte costruttiva ovvero dove spieghi come intercettare tali dati per un intero paese.

      Da parte mia ritengo che tali statistiche, ovvero quanti giovani si iscrivono a dei corsi di scacchi, da comparare con quanti poi si tesserano (dato in possesso di chiunque) sia un dato interessante che però dovrebbe essere collezionato con riferimento all’intero territorio italiano e non solo alla regione X o Y ma se mi permetti la precisazione questo argomento non è attinente al settore ISTRUTTORI ma al settore GIOVANILE che, seppur spesso legati, sono due cose distinte.

      Tornando a bomba alla tua richiesta Il modo migliore probabilmente per farlo sarebbe che ogni CRL si impegnasse a raccogliere questi dati contattando tutte le associazioni scacchistiche presenti sul proprio territorio (nel 2014 mi sembra fossero 54 in Lombardia non so in Campania ma grazie a “Blitz” lo può sapere velocemente) e poi li inviasse alle FSI per redigere una relazione e delle statistiche complete e possibilmente che poi questi dati fossero poi aggiornati una volta l’anno.

      Ah scusa scrivendo in questo modo sto però ragionando in senso costruttivo per ottenere un risultato e non buttando lì qualche provocazione fine a sé stessa, tanto per aprire una nuova polemica  comunque visto che l’argomento ti è caro potresti cominciare con il proporlo al CRL della Campania per intercettare questi dati a livello regionale.

      Ultimo aspetto la tua nota relativa al CF FSI: nota dove sottolinei essere un organismo elettivo…boh sinceramente non l’ho capita, magari me la spiegherai in futuro; nel frattempo so solo che di organismi elettivi in FSI ce ne sono tanti: il Consiglio Federale, i Comitati Regionali e anche la CAF dove se non ricordo male anche tu hai avuto delle esperienze di carattere dirigenziale.

      Distinti Saluti,

      M.Z.

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        fds 13 Aprile 2015 at 22:56

        Letto e riletto.
        Anche per rispetto di chi ci ospita e di chi legge, ritengo necessario chiuderla qui.
        Tanto a partire dalla pagina “il pianto di un bambino” del 24 marzo, chiunque possa essere lontanamente interessato alla faccenda ha avuto modo e opportunità di farsi un’opinione sui contenuti dei tuoi scritti, a partire dall’esordio gratuito a gamba tesa nei miei confronti, seguito fino a qui da post con piroette e manipolazioni atte a modificare o capovolgere quanto man mano affermato, che fortunatamente rimane ben documentato.
        Non sei un troll, quindi qualsiasi altra spiegazione sui contenuti dei tuoi interventi rimane aperta e valida.

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          Silversurfer 14 Aprile 2015 at 18:42

          Devo constatare che ancora una volta “lanci il sasso…” (come per il messaggio sugli istruttori) “…e poi nascondi la mano”.

          Qui scrivi “Anche per rispetto di chi ci ospita e di chi legge, ritengo necessario chiuderla qui.” e dunque si presume che tu NON vada avanti…ed invece una riga sotto.

          “Tanto a partire dalla pagina “il pianto di un bambino” del 24 marzo, chiunque possa essere lontanamente interessato alla faccenda ha avuto modo e opportunità di farsi un’opinione sui contenuti dei tuoi scritti, a partire dall’esordio gratuito a gamba tesa nei miei confronti, seguito fino a qui da post con piroette e manipolazioni atte a modificare o capovolgere quanto man mano affermato, che fortunatamente rimane ben documentato.”

          Non pare il testo di uno che l’abbia chiusa perché etc. etc.

          Per il resto quale esordio gratuito ??!

          Di gratuito ci sono solo certi arroganti pistolotti da parte di chi conosce ben poco del contesto a cui sta facendo riferimento.

          Quanto alla spiegazione dei miei interventi è già nel loro contenuto e non sono certo io ad avere ripreso il discorso in questo thread…della serie dopo la decisione del consiglio federale facevi una miglior figura a rimanere in silenzio.

          Su una cosa almeno hai però ragione…certi scritti rimangono ben documenti.

          M.Z.

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            DURRENMATT 14 Aprile 2015 at 20:44

            … Spitzer(Selbstbestimmen),Gobet,Marcelli(il bambino sovrano)…perchè ostenti solo “medaglie” ma ti mancano le basi!!

  7. avatar
    Jas Fasola 11 Aprile 2015 at 17:45

    Tutti pareri interessanti adesso però mi permetto di invitarvi a dare una occhiata alla diretta dei camp. femminili under 12, dove giocano tre ragazzine di Varsavia, Maria (vi ricordate, l’alunna del polacco-siciliano) e le gemelline Pazdzierz (vera sorpresa positiva del torneo). Sono nelle prime tre scacchiere…
    http://www.oompodlasie.pl/?page_id=242

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      fds 12 Aprile 2015 at 14:32

      A Dubai ieri Vocaturo ha battuto Bartel 🙂 e, nello stesso torneo, hanno beccato un GM con il cellulare in bagno!

  8. avatar
    DURRENMATT 11 Aprile 2015 at 21:17

    …Anno 1988:tesserati totali 10659(Junior 1679).Anno 2011:tesserati totali 14184(Junior 6046).Il fenomeno da analizzare è: SCACCHI GIOVANILI in Italia…ovvero…è necessaria una forma di analisi in grado di collegare il dato con qualche aspetto “significativo” del fenomeno stesso.Quindi, visti gli “esperti”(la marcatura stretta mi insospettisce alquanto!), si aprano le danze e che si inizi a suonare! 😉 …P.S. con il virgolettato di Janusz Korczak volevo puntare l’occhio di bue sul rapporto PERVERSO (stiamo parlando dell’Italia) istruttori-genitori e,invece, come si dice dalle mie parti…”e pigliat ‘O cxx p’a banc ‘e ll’acqua” 😉

  9. avatar
    Michele Panizzi 11 Aprile 2015 at 23:24

    Volevo chiedere una cosa a fds : quanti punti vengono sottratti come
    penalizzazione per chi si ritira da un torneo?

    grazie,
    Michele.

  10. avatar
    fds 12 Aprile 2015 at 14:07

    Salve Michele.

    Non ho capito se intendi punti classifica o punti rating. Punti classifica no in ogni caso. In presenza di un ritiro ingiustificato segnalato alla giustizia sportiva, è azzerata la variazione Elo Italia se positiva.

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      Michele Panizzi 12 Aprile 2015 at 14:21

      Mi spiego meglio : nel 2006 partecipai a Bratto e dopo due partite
      annunciai all arbitro il mio ritiro . Mi dissero che per il ritiro
      mi avrebbero tolti punti, non so quali , anche se non credo fossero
      quelli della variazione ELO ( persi tutte e due le partite giocate)
      w l anno dopo in un altro torneo nel quale feci 4,5 punti ho ottenuto
      solo 1407 punti . Nel punteggio del secondo torneo deve aver influito
      la penalita´ dell abbandono a Bratto , immagino .
      Solo per curiosita´ , mi chiedevo quanti punti mi sono stati tolti.

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        fds 12 Aprile 2015 at 14:30

        Potrei sbagliarmi andando a memoria ma non mi pare, almeno nell’ultima dozzina di anni, che i regolamenti abbiano mai previsto penalità per chi si ritira.
        E’ un diritto di chiunque ritirarsi, ci mancherebbe. L’unico dovere è quello di avvertire.

        Invero esiste un caso di “annullamento” dei punti classifica per chi si ritira: nel round robin se il ritiro avviene prima di metà torneo. In tal caso e per non falsare la classifica generale, i risultati ottenuti dal giocatore che si ritira vengono azzerati. Ovviamente non è il caso che citi.

        • avatar
          Michele Panizzi 12 Aprile 2015 at 21:27

          Ah, grazie!

  11. avatar
    DURRENMATT 12 Aprile 2015 at 19:07

    …altri numeri grezzi per “divertirci” sulla “categoria”… riguardo gli scacchi scolastici(a squadre):nel 1996 avevamo 141 giocatori nella fase finale,mentre nel 2011 hanno partecipato 1452 giocatori di 282 squadre, e se sommiamo i partecipanti alle fasi Provinciali e Regionali arriviamo a circa 5000 giocatori. Altro “numerone”…la stima dei giovani in età scolare che praticano scacchi in Italia, in forma “strutturata”, è di circa 50000 (avete letto bene)!…della serie… il marketing è,forse, l’apostrofo rosa tra le parole “Quant’è”??? ;-)…P.S.Al momento nessun medico…ops…istruttore è riuscito a curare la malattia del secolo:il DROP OUT! Riusciranno i nostri “eroi” a scovare la “soluzione finale”?…P.P.S. alla notizia degli scacchi obbligatori nelle scuole spagnole un “praeceptor” italiano esclamò: …”ottimo!Facciamo un copiaeincolla e ci saranno nuovi posti di lavoro per tutti!”.DAJE!! 😉

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