La Vita come una Scacchiera

Scritto da:  | 28 Aprile 2015 | 12 Commenti | Categoria: Scacchi e arte

Simone Domeniconi

“La Vita come una Scacchiera” è il titolo della Personale delle opere di Simone Domeniconi (Carpi, 1972) presentata a Roma nelle Gallerie del Chiostro del Bramante, dal 17 gennaio al 15 febbraio 2015; contemporaneamente e nelle vicinanze della mostra sulle opere del grande incisore e grafico olandese M.C. Escher e nello stesso luogo dove hanno esposto anche Picasso, Dalì, De Chirico, Warhol.

La mostra, ad ingresso gratuito, ha avuto più di 10.000 visitatori; io ci sono stato, domenica 8 febbraio 2015, e mi è piaciuta molto. Le 28 opere esposte sono frutto della ricerca storica dell’artista che ha proposto i pezzi degli scacchi sopra cartine geopolitiche, in rilievo e dai sgargianti colori, anche in riferimento ad eventi della storia mondiale. E’ stata un’esperienza interessante non soltanto dal punto di vista ludico; posso dire che, appena entrato, quando ho visto le prime opere, mi è venuto immediatamente in mente Marcel Duchamp (1887–1968): prima un episodio, forse poco conosciuto, della sua vita che leggerete tra poche righe e poi la sua celebre frase “Sono stato in stretto contatto con artisti e con giocatori di scacchi e sono arrivato alla conclusione personale che mentre tutti gli artisti non sono giocatori, tutti i giocatori di scacchi sono artisti”. Come molti scacchisti già sanno il pittore e scultore francese Duchamp inserì gli scacchi in molte sue opere1 e diradò progressivamente la produzione artistica per occuparsi quasi esclusivamente di scacchi per parecchi anni, arrivando ad ottimi livelli.2 Il suo amico Man Ray, uno dei grandi esponenti del surrealismo, scrisse a proposito della nuova ossessione: “Duchamp passò la maggior parte della settimana del viaggio di nozze a studiare problemi di scacchi, e sua moglie per la disperazione si vendicò alzandosi una notte mentre egli dormiva e incollò tutti i pezzi alla scacchiera. Divorziarono tre mesi dopo.”

Il fatto accaduto a Duchamp mi è tornato alla mente proprio perché le opere artistiche esposte hanno tutti i pezzi degli scacchi incollati. Domeniconi fa una ricerca storico-concettuale all’interno del gioco degli scacchi” e descrive così l’essenza del suo lavoro: “Quello che faccio consiste nel “ricostruire” un momento, un preciso istante di una partita di scacchi, realmente disputata dai grandi campioni di ogni tempo, inserendola all’interno di immagini, icone, mappe e altro ancora, incollando direttamente i “pezzi” su scacchiere che dipingo manualmente.”

Sono tutte opere realizzate in tre dimensioni che possono dare l’idea, come è accaduto a me, di avere davanti un diagramma scacchistico, un quiz, un test da sottoporre a tutti e in particolare allo scacchista, quasi a volerlo sfidare: io, Simone Domeniconi, in quanto Artista, ho l’idea… creo l’opera… te la offro con i suoi molti elementi (i colori, le forme, i nomi dei giocatori, il luogo e l’anno e persino la posizione dei pezzi e l’indicazione dell’ultima mossa giocata) e tu che sei uno Scacchista, non pensare soltanto ad analizzare la posizione che c’è sulla scacchiera ed a quale mossa giocare ma prova – come minimo – a capire il significato dell’opera d’arte che hai di fronte perché non va soltanto vista, ma osservata con attenzione, interpretata e capita!

La mostra ha un titolo abbastanza evocativo; non ho scelto a caso il termine perché la visione di queste opere mi ha fatto rivivere ricordi e sensazioni. La capacità evocativa è tipica di uno Scrittore e di un Poeta, di un Pittore, di un Artista: Simone Domeniconi, con le sue originali creazioni, ennesimo esempio della fusione tra Scacchi e Arte, c’è riuscito molto bene! Osservando le opere/partite e seguendo i miei gusti personali ho scelto di presentare in ordine cronologico le seguenti quattro:

CAPABLANCA – MARSHALL, New York 1909

In questa opera, inserita nel prestigioso 50° Catalogo dell’Arte Moderna edito da Cairo Editore, si nota immediatamente che i colori degli Stati Uniti d’America, il bianco, il rosso ed il blu, si estendono su tutto il continente americano, compreso il Centro-America, dove c’è anche Cuba. Il messaggio dell’opera, al di là della partita a scacchi, è molto sottile: “Ovvero uno sfruttamento che gli USA consumarono ed ancora consumano a discapito dei paesi poveri del mondo”.

CAPABLANCA - MARSHALL, New York 1909 - 50x50 cm tecnica mista su tela - 2013 DETTAGLIOCOLLAGE DI SCACCHI E POLIURETANO SU TELA – 2013 – 50×50 cm. (17.Dd1-e2)

L’opera richiama il match tra il ventunenne cubano José Raùl Capablanca ed il campione americano Frank James Marshall; l’incontro itinerante si svolse dal 19 aprile alla fine di giugno 1909: le prime cinque partite furono giocate a New York, la sesta a Morristown nel New Jersy, la settima a Scranton e l’ottava a Wilkes-Barre in Pennsylvania, e dalla nona alla ventitreesima nuovamente a New York. Con grande sorpresa di tutti il giovane sconfisse Marshall nettamente: 15 ad 8 (8 vinte, 1 persa e 14 pareggi), e questa, a detta del vincitore, fu la sua miglior partita dell’incontro.

CAPABLANCA – MARSHALL, 6ª del Match 1909 (1-0): 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ab5 d6 4. c3 Ag4 5. d3 Ae7 6. Cbd2 Cf6 7. O-O O-O 8. Te1 h6 9. Cf1 Ch7 10. Ce3 Ah5 11. g4 Ag6 12. Cf5 (questa mossa, secondo Kasparov, fu “il punto di svolta” della partita) h5 13. h3 hg4 14. hg4 Ag5 15. Ag5 Cg5 16. Rg2 d5 17. De2

Posizione dopo 17.De2

Posizione dopo 17.De2

Questa è la posizione riprodotta nel quadro alla quale seguirono: 17. … Te8 18. Th1 Te6 19. De3 f6 20. Aa4 Ce7 21. Ab3 c6 22. Dg3 a5 23. a4 Cf7 24. Ae3 b6 25. Th4 Rf8 26. Tah1 Cg8 27. Df3 (a detta di Capablanca questa mossa ebbe l’effetto di “convincere il Nero a prendere il Cavallo”;) Af5 28. gf5 Td6 29. Dh5 Ta7 30. Dg6 Cfh6 31. Th6 gh6 32. Ah6 Re7 33. Dg7 Re8 34. Dg8 Rd7 35. Dh7 De7 36. Af8 Dh7 37. Th7 Re8 38. Ta7 Rf8 39. Rf3 e il Nero abbandona.

Dopo la pesante sconfitta il campione americano non se la prese a male, anzi, fece di tutto affinché il giovane talento dell’Avana fosse ammesso al torneo di San Sebastian nel 1911; tale competizione all’epoca era un appuntamento periodico che radunava l’élite scacchistica mondiale ed era aperta soltanto a giocatori che avessero già riportato vittorie nei tornei maggiori. Come noto Capablanca, accolto tra lo scetticismo generale, vinse con grande autorevolezza con 9,5 punti su 14 (+6 -1 =7) davanti a Rubinstein e Vidmar con 9, Marshall con 8,5 ed altri forti giocatori (Nimzowitsch, Tarrasch, Schlechter, Bernstein, Spielmann, Maroczy, Janowski).

SMYSLOV – LILIENTHAL, Mosca 1942

L’opera è un omaggio alla famosa Novella degli scacchi del grande scrittore Stefan Zweig (Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 23 febbraio 1942) e l’anno della partita scelta coincide con quello in cui si suicidò il grande scrittore austriaco. All’apice della sua carriera letteraria, tra gli anni venti e trenta del XX secolo, fu uno degli scrittori più famosi al mondo, animato da sentimenti pacifisti e umanisti; nel 1933 le sue opere furono bruciate dai nazisti e lui fu fiero di condividere questo fatto con altre celebrità (Albert Einstein, Sigmund Freud, Thomas e Heinrich Mann, Franz Werfel). L’autore si ispirò ai suoi ultimi giorni di vita a Petrópolis (Brasile), dove si era rifugiato per fuggire al nazismo, e in cui l’unica distrazione era una scacchiera.

SMYSLOV - LILIENTHAL, Moscow 1942 - 50x50 cm tecnica mista su tavola - 2013COLLAGE DI SCACCHI E POLIURETANO SU TAVOLA – 2013 – 50×50 cm. (19.Cd4-e6)

Questa opera artistica, particolarmente curata dal punto di vista tecnico, con alcuni passaggi del sartiame della nave che paiono cesellati, è stata la principale protagonista nella conferenza stampa al Twiga di Forte dei Marmi nel 2014. E’ stata pubblicata sui cataloghi Il Canto della Scacchiera (2014) e La Vita come una Scacchiera (2015).

Dominante il colore del mare perché tutta la vicenda si svolge durante un viaggio in nave da New York a Buenos Aires. La Novella degli scacchi (Schachnovelle, 1941), l’ultimo racconto scritto da Stefan Zweig prima del suo suicidio, racconta la storia di una affascinante partita a scacchi tra il campione del mondo di scacchi Mirko Czentovič, uomo rozzo e ignorante, ed uno sconosciuto, il vero protagonista del racconto: il dottor B., enigmatico passeggero a bordo della stessa nave, che riesce a tener testa a Czentovič e a strappargli una patta. Il campione, stupito, chiede una rivincita che viene accettata… e la sera prima dell’incontro, il dottor B. confida all’io narrante il perché aveva potuto tenere testa a un campione di scacchi: avvocato di uno studio legale a Vienna negli anni del furore hitleriano arrestato dalla Gestapo e confinato in una stanza vuota d’albergo… l’unico contatto col mondo esterno i pesanti interrogatori a cui veniva sottoposto periodicamente; un metodo raffinato di tortura mentale… sarebbe certamente impazzito se non avesse rubato dalla giacca di uno degli ufficiali un libro con memorabili partite di scacchi che imparò tutte a memoria e riprodusse migliaia di volte a mente, senza scacchiera… giocò contro se stesso in un’incontrollata ossessione… i suoi nervi cedettero… finì in ospedale dove un medico gli raccomandò di non toccare mai più una scacchiera… mi fermo qui perché il racconto, bellissimo, va assolutamente letto.

SMYSLOV – LILIENTHAL, Mosca 1942 (1-0): 1. d4 Cf6 2. c4 g6 3. g3 d5 4. cd5 Cd5 5. Ag2 Ag7 6. Cf3 O-O 7. O-O Cb6 8. Cc3 Cc6 9. d5 Cb8 10. Cd4 e6 11. e4 ed5 12. ed5 C8d7 13. Af4 Ce5 14. h3 Cbc4 15. b3 Cd6 16. Te1 Te8 17. Tc1 a6 18. Ca4 Cb5 19. Ce6

Posizione dopo 19.Ce6

Posizione dopo 19.Ce6

La posizione riprodotta nel quadro alla quale seguì: 19. … Ae6 20. de6 Te6 21. Cc5 Dd1 22. Ted1 Td6 23. Cb7 Td1 24. Td1 Tb8 25. a4 Cc3 26. Td2 Te8 27. Cc5 a5 28. Tc2 Cd1 29. Ad2 Af8 30. Ce4 Tb8 31. Aa5 Tb3 32. Ac7 Cd3 33. Af1 C1b2 34. a5 f5 35. Cd2 Ta3 36. Cc4 Cc4 37. Tc4 Ta1 38. Ab6 Ce5 39. Tc3 Ab4 40. Tc8 Rf7 41. Rg2 e il Nero abbandona.

SPASSKY – FISCHER, Reykjavik 1972

Come non scegliere una partita dell’incontro del secolo tra l’americano Bobby ed il russo Boris ? Avevo quasi 16 anni e mezzo quando ascoltavo le scarne notizie dalla TV e ricordo molto bene l’emozione di quando potevo riprodurre le mosse di quelle partite.

SPASSKY - FISCHER, Reykjavik 1972 - 50x50 cm tecnica mista su tela - 2013COLLAGE DI SCACCHI E POLIURETANO SU TAVOLA – 2013 – 50×50 cm. (27. Tb8-e8)

Opera pubblicata sui cataloghi La Poesia nel Gioco degli Scacchi (2013), Il Canto della Scacchiera (2014) e La Vita come una Scacchiera (2015).

Tantissimi i ricordi di quella memorabile sfida scacchistica e sono sicuro di essere in grande compagnia: l’inizio disastroso di Fischer… l’intrappolamento del suo Alfiere camposcuro dopo la mossa 29… Axh2??, la richiesta agli organizzatori di togliere tutte le telecamere… il rifiuto a presentarsi per la seconda partita, perdendo a forfait… il ritiro dal match e la minaccia di lasciare l’Islanda… la telefonata di Henry Kissinger… Spassky che si rese disponibile a giocare la terza partita in una stanzetta, fuori dalla vista degli spettatori…

SPASSKY – FISCHER, Reykjavik, 3ª del Match 1972 (0-1): 1. d4 Cf6 2. c4 e6 3. Cf3 c5 4. d5 ed5 5. cd5 d6 6. Cc3 g6 7. Cd2 Cbd7 8. e4 Ag7 9. Ae2 O-O 10. O-O Te8 11. Dc2 Ch5 12. Ah5 gh5 13. Cc4 Ce5 14. Ce3 Dh4 15. Ad2 Cg4 16. Cg4 hg4 17. Af4 Df6 18. g3 Ad7 19. a4 b6 20. Tfe1 a6 21. Te2 b5 22. Tae1 Dg6 23. b3 Te7 24. Dd3 Tb8 25. ab5 ab5 26. b4 c4 27. Dd2 Tbe8

Posizione dopo 27...Tbe8

Posizione dopo 27…Tbe8

La posizione riprodotta nel quadro alla quale seguirono le mosse: 28. Te3 h5 29. T3e2 Rh7 30. Te3 Rg8 31. T3e2 Ac3 32. Dc3 Te4 33. Te4 Te4 34. Te4 De4 35. Ah6 Dg6 36. Ac1 Db1 37. Rf1 Af5 38. Re2 De4 39. De3 Dc2 40. Dd2 Db3 41. Dd4 Ad3+ 0-1

Fu questa la prima vittoria di Fischer nella sfida con Spassky, dopo la quale, lo spirito di Fischer migliorò mentre Spassky perse fiducia; nella quarta partita Spassky sacrificò un pedone in apertura ma, nonostante un forte attacco, non riuscì a vincere e la partita finì in pareggio; nella quinta partita Spassky continuò con un gioco passivo al punto di porre la vittoria a Fischer su un piatto d’argento con il grave errore 27. Dc2 ?? Axa4 (0-1). A questo punto l’umore di Fischer era al settimo cielo, e come dargli torto, adesso il punteggio era di 2,5 a 2,5: l’americano era sicuro di vincere l’incontro, come poi avvenne per 12,5 ad 8,5.

TATAI – NAJDORF, Manila 1973

E, infine, una partita del giocatore italiano che, nell’arco di oltre trent’anni, da Forte dei Marmi del 1962 a Reggio Emilia del 1994, ha vinto ben dodici Campionati Italiani; un record strepitoso (Vincenzo Castaldi ne vinse sette). Partecipò con la squadra italiana a nove edizioni delle Olimpiadi scacchistiche giocando sempre in prima scacchiera tranne che a Nizza nel 1974. Tra i suoi più prestigiosi scalpi, il Grande Maestro olandese Timman ed il Grande Maestro danese Larsen, entrambi giocatori di classe mondiale.

TATAI - NAJDORF, Manila 1973 - 50x50 cm tecnica mista su tela - 2013

COLLAGE DI SCACCHI E POLIURETANO SU TELA – 2013 – 50×50 cm. (15. Ae3 – a7)

Opera pubblicata sui cataloghi La Poesia nel Gioco degli Scacchi (2013), Il Canto della Scacchiera (2014) e La Vita come una Scacchiera (2015).

TATAI – NAJDORF, Manila 1973 (1-0): 1. e4 c5 2. Cf3 e6 3. d4 cd4 4. Cd4 a6 5. c4 Cf6 6. Cc3 Ab4 7. Ad3 Cc6 8. Cc6 bc6 9. O-O e5 10. Ca4 Ae7 11. c5 O-O 12. Ae3 Tb8 13. Tc1 d5 14. cd6 Dd6 15. Aa7

Posizione dopo 15.Ae7

Posizione dopo 15.Ae7

Alla posizione riprodotta nel quadro seguirono queste mosse: 15. … Ta8 16. Ac5 Dc7 17. Ab6 Db7 18. Dc2 Ae6 19. Ac4 Ac4 20. Dc4 Tac8 21. De2 Cd7 22. Ae3 Tfd8 23. Tc4 h6 24. Tfc1 Tc7 25. h3 Tdc8 26. T1c3 c5 27. Dc2 a5 28. b3 Db5 29. Dc1 Tc6 30. Tc2 Af8 31. Cc3 Db7 32. Cd5 Ta6 33. Dd1 Tcc6 34. Ta4 Td6 35. De1 Da7 36. De2 Tdc6 37. De1 Tc8 38. Ad2 Ta8 39. Ac3 f6 40. Ad2 Cb8 41. Tc3 Cc6 42. Tg3 Rh8 43. Dd1 Df7 44. Ce3 T6a7 45. Rh2 Rh7 46. De2 Rh8 47. Cc4 Rh7 48. Td3 Cb4 49. Ab4 ab4 50. Ta7 Ta7 51. Td2 Td7 52. Td7 Dd7 53. h4 Db7 54. h5 Da8 55. Rg1 Da6 56. Rh1 Da8 57. Rh2 Da6 58. Dc2 Da8 59. Ce3 De8 60. De2 Da8 61. Cf5 De8 62. Dg4 Df7 63. Ch4 c4 64. Dg6 Rg8 65. bc4 Dc4 66. Cf5 Rh8 67. De8 Dg8 68. Dc8 Df7 69. Ch4 Dh5 70. Df8 Rh7 71. Rg3 e il Nero abbandona.

Ritornando a Duchamp, questi dichiarò: “I pezzi degli scacchi sono le lettere dell’alfabeto con cui si formano i pensieri che, mentre fanno un disegno visibile sulla scacchiera, esprimono la loro bellezza in modo astratto, come in un poema”.3 E così si racconta Domeniconi: “scegliendo un preciso momento di una partita di scacchi, cerco di cogliere l’armonia, l’equilibrio, quasi la danza che compiono gli scacchi durante la partita. Un elemento che non ha quindi quasi più alcun legame con le mere regole del gioco, ma che vive di un’anima propria. E tutto questo avviene in una sorta di radiografia, di “istantanea” di due pensieri tra i più alti dell’umanità che, in quel preciso attimo, si affrontano e quasi si fondono l’uno nell’altro, dando vita, persino a loro insaputa, ad un canto poetico sullo spartito della scacchiera.” Duchamp parla di scacchi/poema, Domeniconi di scacchi/canto poetico! In tutte queste opere di Domeniconi, oltre alla posizione della partita, ed al visibile disegno sulla scacchiera, c’è anche la complessità di tutto il contorno che le fanno diventare oggetto di ammirazione sotto il profilo estetico; mi sento di condividere pienamente lo scritto di Pollini: “Gli scacchi sono un universo entro cui ogni giocatore può vedere aspetti diversi del gioco e individuare varie tematiche. Nonostante gli scacchi abbiano come base una struttura competitiva (guerresca), è possibile anche intravedere un aspetto estetico/meditativo e notare come il gioco abbia mantenuto inalterato nei secoli il suo simbolismo e una specifica funzione di trasmettere messaggi e sviluppare capacità mentali. (…) Nel XX secolo gli scacchi sono stati applicati alla soluzione di difficili problemi e sono stati oggetto di ammirazione e critica sotto il profilo estetico.” (…) Tutto questo mi ha indotto a considerare aspetti degli scacchi – storico, simbolico ed estetico – che sono forse considerati con minor attenzione rispetto all’agonismo dei tornei nazionali o internazionali, ma che destano tuttavia interesse e piacere all’appassionato del gioco.”4

La ricerca artistica di Simone Domeniconi “si rivolge allo studio di un’estetica concettuale all’interno del gioco degli scacchi, che ha rappresentato una passione per l’artista fin dalla sua infanzia.” Le sue opere sono parecchio originali – non lo dico da critico d’arte e, proprio perché non sono un esperto della materia, riporto il commento del blasonato curatore della mostra Giovanni Faccenda: “Chi mi conosce sa che ricorro al termine ‘artista’ con grande parsimonia: Domeniconi lo è senza dubbio. La maggior parte dei cosiddetti artisti contemporanei ripete qualcosa di già fatto precedentemente. Sfido a cercare nella storia dell’arte degli ultimi centodieci anni qualcuno che anche lontanamente possa essere ricondotto a questa singolare espressione.” ed alcune annotazioni prese dal catalogo della mostra: “La originalissima ricerca artistica di Domeniconi, rappresentata per lo più da partite di scacchi realmente disputate e ricostruite fedelmente sulle opere dall’artista, cerca un affascinante connubio tra poesia, matematica e storia. Gli scacchi intesi come perfetta metafora del nostro tempo, un tempo regolato da strategie politiche, economiche, sociali, fino addirittura ai legami affettivi. E proprio questo originale linguaggio gli è valso il prestigioso premio del Juliet Cloud Magazine 2014, oltre alle partecipazioni come alla Triennale di Roma 2014, organizzata dal Prof. Daniele Radini Tedeschi e dal Prof. Achille Bonito Oliva, o come alla Biennale di Asolo 2014.”

Sarebbe stato molto bello poter ammirare le opere non soltanto affisse alle pareti ma, almeno qualcuna, sopra dei tavolini così da poterle osservare come si osserva una partita di scacchi e questa richiesta l’abbiamo girata all’Ufficio Stampa dell’artista che così ci ha risposto: “Le opere nascono per essere appese su una parete a mo’ di quadro ma possono anche essere esposte orizzontalmente come se fossero delle tradizionali scacchiere da gioco sopra di un piano, ad esempio, un tavolino”.

Non mi resta che ringraziare pubblicamente gli amici scacchisti Carla e Lucio, che prontamente mi hanno segnalato questa interessante mostra, nonché l’artista ed il suo Ufficio Stampa per avermi autorizzato alla pubblicazione di testi ed immagini prontamente messi a disposizione. Per chi fosse interessato al Catalogo della mostra e ad altre opere www.simonedomeniconi.it

separator4

1 Quadri, scacchiere tascabili, disegnò anche diversi set di scacchi.

2 Maestro Internazionale dal 1925, Capitano della Francia nelle Olimpiadi dal 1928 al 1933, nella quale giocava anche il campione del mondo Alekhine, e delegato Fide per la Francia dal 1931 al 1937.

3 David Shenk:”Il Gioco Immortale”, Storia degli Scacchi, Oscar Mondadori, Milano, 2008

4 Ivano Pollini: Dal mondo degli Scacchi al mondo della Bellezza http://soloscacchi.altervista.org/?p=27833

avatar Scritto da: Tamerlano (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a La Vita come una Scacchiera

  1. avatar
    Fabio Lotti 28 Aprile 2015 at 11:33

    Arte e scacchi come a dire arte e arte. Ottimo!

  2. avatar
    Zenone 28 Aprile 2015 at 12:51

    Ho avuto il privilegio di conoscere Simone Domeniconi nel gennaio 2014 a Seravezza (LU), in occasione di una sua “personale” dal titolo “Il canto della Scacchiera”, nelle splendide “Scuderie Granducali” di quel centro, vicine al “Palazo Mediceo”, sede anche della biblioteca comunale. La mostra era organizzata in collaborazione con la “Fondazione Terre Medicee” e il patrocinio del Comune di Seravezza. Le opere in esposizione, alcune delle quali mostrate nelle foto dell’articolo, mi hanno particolarmente colpito sia per la particolarità di essere tridimensionali ma appese al muro sia per le posizioni di gioco “vivo” riportate. Evidentemente un modo tutto nuovo di rappresentare artisticamente gli scacchi.
    Il Circolo Scacchistico della Versilia in quell’occasione organizzò un incontro a squadre con il Circolo Apuana SoloScacchi di Massa.

  3. avatar
    Enrico Cecchelli 28 Aprile 2015 at 13:28

    Complimenti a Tamerlano per quest’altro bellissimo e interessantissimo articolo

  4. avatar
    The dark side of the moon 28 Aprile 2015 at 20:45

    Tamerlano super!
    Grazie per il bellissimo articolo

  5. avatar
    fabrizio 28 Aprile 2015 at 21:02

    Caro Tamerlano, ci stai abituando male!! 🙁 Se continui così non potrai proporci niente che non sia almeno ottimo! 😉 😉

  6. avatar
    Mongo 28 Aprile 2015 at 23:17

    Interessantissimo!! Grazie Tamerlano.

  7. avatar
    Ivano E. Pollini 29 Aprile 2015 at 07:46

    Molto interessante ❗

    Grazie Tamerlano 😛

  8. avatar
    alfredo 29 Aprile 2015 at 08:40

    Scusa tamerlano
    clamoroso al Cibali
    il mio reportage – video

    ha raggiunto ieri le mille visualizzazione su youtube
    per un reportage di nichia un gran bel risultato
    una bella soddisfazione per me
    Ringrazio gli amici di soloscacchi per averlo pubbligato ( e il gran lavoro di Mongo per farlo uscire il 1 settembre , data che corrispondeva alla conquista del titolo di Bobby bel 1972)
    per trovare un aggancio con Tamerlano
    Nel museo dove dove esserci la scacchiera del match ho riprodotto la posizione proprio dela terza partita el match , quella con la famosa , spettacolare , controversa 11) … Ch5
    adesso quota 2000 !
    passo passo
    un saluto a tutti!

  9. avatar
    alfredo 29 Aprile 2015 at 12:26

    i miei complimenti all’artista ❗

  10. avatar
    Luca 29 Aprile 2015 at 15:03

    Mi chiamo Luca Pisani e sono un grande estimatore e collezionista dell’artista Domeniconi. Ho conosciuto questo bellissimo sito perché ho trovato il link proprio sulla pagina facebook dell’artista.
    Mi permetto di intervenire per fare, prima di tutto i complimenti a Tamerlano per l’articolo, quindi per sottolineare che Simone Domeniconi non è soltanto un buon artista, bensì uno o forse il miglior giovane artista italiano. Il prof. Giovanni Faccenda, illustre storico dell’arte di livello internazionale, ha detto che “…la ricerca artistica di Domeniconi è unica al mondo e destinata ad un palcoscenico internazionale”. Lo dico perché voi scacchisti dovreste sapere che avete un big dell’arte che parla la vostra lingua. Grazie. Saluti.

  11. avatar
    Tamerlano 30 Aprile 2015 at 19:20

    Sono contento che sia piaciuto e ringrazio tutti. Molto del merito va all’artista che sa realizzare queste opere ed alla causalità che io abbia visto la mostra.

    Saluti,
    Tamerlano

  12. avatar
    Sandro 30 Aprile 2015 at 23:48

    Grandissimo artista, sono un suo collezionista. Fuoriclasse. Sandro

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