i Maestri di Milano: Guido Cappello

Scritto da:  | 19 Maggio 2015 | 13 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

 i Maestri di Milano 9A cavallo degli anni ’70 Guido Cappello (1933-1996) era indubbiamente il più forte giocatore autenticamente milanese; anche se in quel periodo vivevano a Milano, Toth e Cosulich erano oriundi, professionisti e non giocarono mai nel Campionato cittadino.

Cappello vinse tutti i Campionati di Milano a cui partecipammo insieme dal ’68 al ’75; io sono stato il giocatore che gli è arrivato più vicino quando nel 1975 nel Campionato organizzato dal Circolo Apollo 11 riuscii ad arrivare a pari punti, ma fui secondo per spareggio.

Guido CappelloIn quella occasione, all’ultimo turno, si verificarono 2 forfait nella parte bassa della classifica, con risultato di ribaltare lo spareggio “Sonneborg Berger” che fino al turno precedente era a mio favore!

Poi si dice che a scacchi la fortuna non conta!

Era abbastanza alto e robusto, piuttosto sovrappeso, quasi calvo, con spessi occhiali leggermente scuri, il viso e testa tonda, vestito in modo un po’ trasandato spesso con polo e maglione.

Sempre di buon umore, rideva spesso apertamente mostrando una dentatura irregolare; se dovessi descriverlo con un aggettivo direi sgangherato ed era impossibile non avere simpatia per lui.

Era un fortissimo giocatore di bridge, forse il migliore di quelli che frequentavano la scacchistica in quel periodo; non credo abbia fatto mai tornei di bridge di alto livello, ma ritengo che se avesse voluto avrebbe potuto fare se non il professionista almeno il semiprofessionista di bridge, certamente guadagnando molto di più che con gli scacchi, come hanno fatto a Bologna Taruffi e Renato Cappello.

Di ritorno al Campionato a squadre di Venezia su un treno affollatissimo, quattro scacchisti si misero a giocare a bridge in piedi nel corridoio usando come tavolino una valigetta 24 ore tenuta in bilico in orizzontale all’altezza del petto; naturalmente Cappello era uno dei quattro!

Era sposato, senza figli; la moglie lo seguiva spesso nei tornei.

i Maestri di Milano 5Per ragioniere, non so dove fosse impiegato fino a quando negli anni ’70 fu assunto da Bonfioli nel suo studio di commercialista e vi rimase a lavorare fino a quando andò in pensione.

Ricordo una sua affermazione che descrive chiaramente la sua concezione degli scacchi.

“A volte a scacchi non vince il giocatore che ha l’idea più giusta per una certa posizione; vince il giocatore che segue la propria idea con maggior coerenza, che ci crede di più.”

Per lui gli scacchi erano un combattimento, una lotta di volontà più che un fatto tecnico; era un seguace di Lasker non di Botvinnik.

Poi più la posizione era complicata e confusa più si divertiva.

Io ritengo che avesse un grande talento, viene naturale pensare che con più preparazione e disciplina avrebbe potuto diventare molto più forte, ma non è detto sia vero; forse anche volendo gli sarebbe stato impossibile disciplinarsi.

In apertura giocava letteralmente di tutto, sia col bianco che con il nero; contro di lui era impossibile prepararsi.

Vinse il campionato italiano nel 1960 a Perugia e nello stesso anno divenne maestro.i Maestri di Milano 1

Nel 1964 fu invitato ad un torneo internazionale a Baku dove arrivò a centro classifica con 5 ½ su 11. la genesi di questo invito, del tutto inusuale per i tempi, mi ha sempre incuriosito; mi fu detto che i russi erano rimasti impressionati del suo gioco, data la forza del torneo si aspettavano che finisse in coda racimolando al massimo qualche mezzo punto.

Partecipò a 4 olimpiadi Cuba, Lugano, Skoplje e anche in quella occasione si comportò onorevolmente, nel complesso meglio del resto della squadra.

Giocò sempre poco e a partire dagli anni ’70 ridusse sempre più l’attività fuori Milano; riprese a giocare in tornei week end dopo essere andato in pensione, ma anche se fece ancora qualche buona partita, i risultati furono inferiori alle aspettative.

Insieme abbiamo giocato 7 partite con 4 patte e 3 sconfitte, risultato che non ho dubbi nel ritenere per me positivo.

La prima partita non conta, Cappello era largamente in vantaggio nel torneo, aveva già incontrato tutti quelli che potevano impegnarlo e voleva sbrigare rapidamente la pratica per andare a giocare a bridge. Quindi col nero giocò la Russa, semplificò la posizione, ovviamente con la mia collaborazione, e mi propose la patta dopo 11 mosse.

Le altre sei partite sono state completamente diverse.

Tutte molto combattute, ricche di complicazioni, con sacrifici da entrambe le parti; le cose principali le avevamo viste durante la partita e dopo in analisi, ma solo adesso, analizzando con calma e con l’aiuto del computer, sono riuscito a capire esattamente quanto era successo.

i Maestri di Milano 2

La cosa incredibile che in tutte e sei sono arrivato ad una posizione vincente!

Naturalmente non erano mai posizioni facili, spesso con poco tempo, fatto sta che arrivavo sempre a un passo dalla vittoria che poi mi sfuggiva.

Come a tutti, mi è capitato di non concretizzare il vantaggio con giocatori più deboli o del mio livello, ma quando sono arrivato in posizione vinta con giocatori molto più forti quasi sempre sono riuscito a portare a casa il punto.

Con lui in un semilampo ho perso persino un finale di torre contro cavallo lasciando il Re in presa pur essendo in vantaggio di tempo. Cappello era la mia bestia nera.

Ormai non mi arrabbiavo neanche più. Non ero rassegnato, ci provavo sempre, sapevo che ce la potevo fare, se non ci riuscivo era giusto così, era più forte.

Tecnicamente sono tutte partite criticabili, i sacrifici non erano sempre corretti, ma comunque erano sempre difficili da confutare sulla scacchiera; date le complicazioni anche Cappello si lasciò scappare qualcosa, in due delle tre partite giocate finite patte ha mancato la possibilità di vincere.

Questa partita è stata la mia occasione più clamorosa e da una rappresentazione adeguata del gioco di Cappello.

Giancarlo Castiglioni – Guido Cappello, 0-1
Milano 1971

1.e4 g6 2.d4 Ag7 3.Cc3 d6 4.Ac4 Cc6 5.Ae3 Cf6 6.h3

Posizione dopo 6.h3

Posizione dopo 6.h3

per impedire 6…Cg4; che disturba l’Ae3; l’alternativa è f3, ma volevo spingere in f4. Altra possibilità è 6 Cf3 Cg4; 7 Ag5 h6; 8 Ah5

6…O-O

era possibile 6…Cxe4; 7 Axf7 Rxf7; 8 Cxe4 d5; 9 Cg5+ Rg8; con parità, ma certamente Cappello non intendeva semplificare la partita.

7.Dd2 Tb8 8.f4 b5 9.Ad3 b4 10.Cce2 d5 11.e5 Cd7 12.Cf3 Cb6 13.b3 f5

Posizione dopo 13...f5

Posizione dopo 13…f5

f5 dopo questa mossa che blocca il centro il nero sta peggio, quindi si doveva fare qualcosa d’altro. Il PC suggerisce 13…a5 ma non si può chiedergli che piano abbia.

14.h4

promettente, ma non è detto sia la migliore, il PC preferisce semplicemente 14 0-0

14…Ca5?!

il nero sta peggio, non basta fare 14…h5 per bloccare l’attacco sul lato di Re; dopo 15 Ab5 De8; 16 a3 il pedone b4 è in crisi e probabilmente si finisce per perderlo. Cappello decide di sacrificarlo subito.

15.Dxb4 c5?!

Posizione dopo 15...c5?!

Posizione dopo 15…c5?!

tirarsi indietro ormai non serve, ritirando il cavallo seguirebbe h5. Quindi Cappello sacrifica un altro pedone.

16.dxc5 Cbc4!?

Cappello sacrifica anche la qualità, ormai il nero può salvasi solo complicando.

17.Dxb8 Cxe3 18.Dxa7

non c’è ragione per non prendere anche il terzo pedone, è la mossa migliore. Indubbiamente il nero ha qualche possibilità, ma il vantaggio materiale del bianco è schiacciante.

18…Cc6 19.Db6 Dd7 20.b4

Posizione dopo 20.b4

Posizione dopo 20.b4

una delle mosse buone, anche 20 h5 riprendendo l’idea dell’attacco sul Re era altrettanto forte; la mossa più pratica era 20 c3 con l’idea di mettere un cavallo in d4 e mantenere chiusa la posizione.

20…d4 21.b5 Cb4 22.Cexd4 Cxg2+ 23.Rf2 Cxf4 24.Ac4+ e6 25.Dd6 Da7 26.Cxe6 Axe6 27.Axe6+ Rh8 28.Ab3 Da5 29.Thd1

Posizione dopo 29.Thd1

Posizione dopo 29.Thd1

naturalmente nelle ultime mosse vi erano molte vie alternative per mantenere il vantaggio, ma nessuna che permettesse di risolvere la situazione; finora ho sempre giocato le mosse migliori, ma adesso sarebbe stato meglio 29 a4 Td8; 30 Db6 Da8; 31 Tad1 e il nero rimane a corto di risorse; volevo impedire 29…Td8.

29…Dxb5 30.c4

per impedire l’entrata di donna in e2, ma era meglio 30 Cd4.

30…Db7 31.Td4

Posizione dopo 31.Td4

Posizione dopo 31.Td4

sembra tutto a posto, invece…

31…Ch3+ 32.Rg2?!

non compromette nulla, ma con 32 Rg3 f4+; 33 Rg2 era tutto diverso, molto più facile.

32…g5!

Posizione dopo 32...g5!

Posizione dopo 32…g5!

questa mi era completamente sfuggita, ero io che minacciavo di spingere i pedoni per attaccare sul lato di Re!

33.c6?

Non ho visto niente di meglio; dopo 33 Db6 il nero è praticamente costretto a sacrificare il cavallo b4 con 33…Da8; dopo 34 Dxb4 Axe5; 35 c6 Axd4; 36 Cxd4 Cf4+; il mio Re è completamente scoperto ma non ci sono pericoli.

33…Cxc6 34.Rxh3?

Posizione dopo 34.Rxh3??

Posizione dopo 34.Rxh3??

è ancora possibile salvarsi con 34 hxg5 Cxd4; 35 Dxd4 Cxg5; 36 Tf1 oppure con 34 Td5 Cf4; 35 Rg3 Cxd5; 36 Cxd5 gxh4; dopo 34 Rxh3 il bianco ha ancora un pezzo in più, il nero ha in attacco solo la donna e un pedone, ma non c’è più niente da fare.

34…Cxd4 35.Cxd4 g4+ 36.Rg3 De4 37.Dd5 Axe5+ 38.Rf2 Df4+ 39.Re2 Axd4 40.Tf1 Te8+

40...Te8+ e il Bianco abbandona

40…Te8+ e il Bianco abbandona

0-1

Castiglioni - Cappello Milano 1971

Naturalmente Cappello sapeva fare di meglio, ecco una sua partita contro un maestro internazionale.

Guido Cappello – Fred Saidy, 1-0
Venezia 1969

1.e4 c5 2.d4

il gambetto Morra, ad alto livello non lo gioca nessuno, ma il nero deve difendersi con attenzione.

2…cxd4 3.c3 dxc3 4.Cxc3 Cc6 5.Cf3 d6 6.Ac4 e6 7.O-O Cge7

Posizione dopo 7...Cge7

Posizione dopo 7…Cge7

mossa rispettabile che ha dato buoni risultati e ha il vantaggio di uscire dalle vie più battute, ma a giudicare dalla partita non sembra una grande idea.

8.Ag5 a6 9.a4 h6 10.Ae3 Cg6 11.Cd2 Ae7 12.f4 Af6 13.Cb3 O-O 14.a5 Axc3

segnale di nervosismo; non è un errore, il nero si sente un po’ stretto e cambia un pezzo anche se non sembrano esserci immediate ragioni per cedere un alfiere.

15.bxc3 Cge7

Posizione dopo 15...Cge7

Posizione dopo 15…Cge7

il cavallo in g6 era mal piazzato ma in e7 non sta meglio, anzi aumenta la congestione dei pezzi neri; era preferibile 15…Cce7 o 15…De7; così le difficoltà del nero aumentano.

16.Ab6 Dd7 17.Ta2 d5

tra morire soffocato e aprire la posizione in ritardo di sviluppo e con i pezzi mal messi il nero sceglie la seconda alternativa; prima o poi era inevitabile.

18.Td2 De8 19.Ad3 dxe4 20.Axe4 f5 21.Af3 Df7 22.Cc5 e5 23.Td6

Posizione dopo 23.Td6

Posizione dopo 23.Td6

ormai il bianco è in vantaggio netto; poteva recuperare il pedone con 23 fxe5 Cxe5; 24 Cxb7 Cxf3+; 25 Dxf3 ma preferisce giustamente mantenere la pressione.

23…e4 24.Ae2 Da2 25.Cb3

la donna nera è nei guai.

25…Db2 26.Ac4+ Rh7 27.De1 Da3 28.Td1 Tf6

Posizione dopo 28...Tf6

Posizione dopo 28…Tf6

si doveva cogliere la possibilità di far rientrare la donna in c6 o e8 con 28…Da4; 29 De2 Ca7; giocare in questa posizione per il nero è una sofferenza, probabilmente avrebbe perso ugualmente, ma si andava avanti.

29.De2 Ae6 30.Axe6 Txe6 31.Dc4 Tg6 32.Ac5 Da2 33.Tf2

33.Tf2 e il Nero abbandona

33.Tf2 e il Nero abbandona

unica per continuare era dare un pezzo con 33 …Cxa5 34 Txa2 Cxc4; 35 Axe7 i pedoni consentono una certa resistenza, ma il finale è perso e Saidy preferisce abbandonare.

1-0

i Maestri di Milano 6

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


13 Commenti a i Maestri di Milano: Guido Cappello

  1. avatar
    alfredo 19 Maggio 2015 at 08:47

    sono felice per questo pezzo su Guido .
    Guido Cappello è stato una delle persone a cui ho voluto piu’ bene .
    un solo picolo esempio della sua generosità e umanità ( per quanto ci siamo sempre dati de lei)
    (mandero’ agli amici il ” documento”
    Cappello aveva scritto nel saggio di Arturo Schwartz di Duchamp scacchista ( è stata raccontata questa storia sul Chicco – Rosino)
    Io avevo perso il libro in uno dei miei ( tanti traslochi)
    Chiesi a Guido se mi poteva almeno ” fotocopiare” le pagine da lui scritte
    Pochi giorni dopo postino
    Il libro di Schwartz inviatomi da Guido con una bellissima lettera di accompagnamento ( in cui mi commentava anche una partita)
    Generosità pura , senza nessun ” tornaconto”
    Un signore

  2. avatar
    Enrico Cecchelli 19 Maggio 2015 at 12:30

    Ciao Alfredo ! Piacere di rivederti sul sito dal quale ultimamente stai un po’ latitando… E complimenti all’autore per il pezzo su di un forte maestro della nostra storia scacchistica

  3. avatar
    alfredo 19 Maggio 2015 at 14:48

    ciao Enrico !
    no ci sono sempre …. da kibitzer magari

  4. avatar
    alfredo 19 Maggio 2015 at 14:54

    Forse c’è un errore
    a Skopje nel 72 non mi sembra ci fosse
    c’era invce nel 74 a Nizza
    nel 68 a Lugano gioco’ contro un certo sig Boris Spassky

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 19 Maggio 2015 at 23:24

      A Skopje Cappello c’era sicuramente, ci sono sue partite su 365chess.
      Nizza era la quarta olimpiade che mi mancava.

      • avatar
        Massimiliano Orsi 20 Maggio 2015 at 10:54

        Segnalo che, per questo tipo di informazioni, la migliore risorsa online e http://www.olimpbase.org, dalla quale si può verificare che partecipò sia a Skopje 1972 che a Nizza 1974.

  5. avatar
    Alfredo 19 Maggio 2015 at 21:35

    Ecco, come promesso, la documentazione fotografica di cui sopra…

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 19 Maggio 2015 at 23:29

      Bella partita, tipica del gioco di Cappello.
      Da una posizione inferiore crea confusione e sfutta magistralmente il minimo spiraglio per creare un attacco.

  6. avatar
    Vince 19 Maggio 2015 at 21:46

    Una delle mie serie preferite su soloscacchi: complimenti al signor Castiglioni di cui vorrei legger all’infinito!

    • avatar
      Jas Fasola 19 Maggio 2015 at 22:52

      Mi associo, davvero interessanti questi ritratti milanesi 🙂

      • avatar
        Jas Fasola 19 Maggio 2015 at 23:39

        ritratti milanesi… Ho fatto un sogno ma molto strano 🙄 , Scacchistica Milanese, torneo del Corriere d’Informazione, 1976 (?), Ralph Betza, Pierluigi Passerotti, Guido Cappello 😕

  7. avatar
    alfredo 20 Maggio 2015 at 13:25

    ciao jas :mrgreen:

    • avatar
      Jas Fasola 20 Maggio 2015 at 14:42

      ciao Alfredo. Dai un’occhiata ai campionati europei femminili. Combattimenti corpo a corpo :mrgreen:

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