il giovane Holden

Scritto da:  | 5 Giugno 2015 | 20 Commenti | Categoria: Zibaldone

anzi… il giovane Magnus (scritto tanto tempo fa)

il giovane Holden 3“Non gioca poi così male!”
“Sono fiero di essere sposato con chi ha sconfitto un futuro campione del mondo”.
“Ho perso contro un moccioso!”.
“Questo ragazzo è in gamba!”.
“Magnus parla come se avesse diciotto anni e gioca come se ne avesse venticinque ma, incredibile a dirsi, ha solo dodici anni”.
“Niente di trascendentale, ha giusto realizzato una performance prossima ai 2500”.
“ Il Mozart degli scacchi”.
“Questo sì che è talento!”.
“Ho la sensazione di un déjà vu. Il giovane Kasparov!”.
Ecco alcune delle frasi riferite al ragazzino che vedo concentrato sulla scacchiera con la testa appoggiata sulla mano destra: Magnus Carlsen. Una bella copertina che dà vita alla breve storia scacchistica di uno dei più giovani Grandi Maestri di tutti i tempi scritta da Simen Agdestein e pubblicata lodevolmente dalla Prisma di Roma. A dir la verità quando è uscito il libro qualcuno ha storto la bocca. Con che faccia si pubblicava un testo su un pivello troppo giovane per poterlo considerare un campione vero e proprio! Osservazione giusta che non tiene conto, però, del fatto oltremodo promozionale per il nostro gioco. I giovani “tirano” come si suol dire. E allora è bene metterli in mostra. Anche con un po’ di enfasi. Di chi è, dunque, il merito di questo giovane talento? Certo dello stesso Magnus che ha avuto le necessarie doti per diventarlo, ma pure dei genitori, padre Henrik e mamma Sigrun, che l’hanno messo al mondo. Soprattutto del papà, esperto giocatore di circolo che lo ha avvicinato alla scacchiera con l’appoggio di tutta la famiglia che lo ha seguito ed assecondato con giudizio. Una famiglia che comprende altre tre femmine: Ellen di sedici anni, Ingrid di undici e Signe di otto ottimamente organizzata ed affiatata. E se ce ne fosse bisogno vi sono anche quattro nonni in buona salute che possono dare una mano. Dopo Magnus è proprio la sua famiglia il personaggio più importante di questa favola bella a dimostrazione che dietro il successo di qualcuno c’è sempre lo sforzo e l’aiuto di altri. E naturalmente non bisogna dimenticare anche il lavoro di chi lo ha seguito e fatto crescere scacchisticamente che è poi lo stesso autore del libro, uno dei più forti giocatori norvegesi in circolazione.
Magnus conosce il “nobil giuoco” ad opera di papà Henrik ma, a consolazione di quanti alle prime armi si arrabattano per cercare di carpirne i segreti, l’inizio non è proprio travolgente. I progressi sono lenti ed il genitore non osserva nel figlio nessun particolare talento scacchistico. Due punti, però, risultano a suo favore: eccellenti capacità analitiche nel risolvere problemi matematici e una prodigiosa memoria che a scacchi risultano essere elementi rilevanti se non essenziali.
Dunque vediamo la breve carriera di questo superboy della scacchiera. E ci va anche di rima. Partiamo dal 2001 quando nella graduatoria Fide ha un punteggio di 2064. Niente di eclatante anche perché nel torneo internazionale di Bergen dello stesso anno si piazza 71° su 95 partecipanti. Non gioca bene ma muove benissimo i pezzi tanto che il Grande Maestro norvegese Einar Gause ne rimane affascinato. Meglio di niente…Appassionato giocatore in internet l’anno successivo trova uno sponsor nella Computas, una ditta importante per la consulenza informatica. Un po’ di sghei fanno sempre bene. Viene organizzato un match via internet con il resto del mondo che finisce in parità. Nello stesso tempo diventa campione norvegese a squadre con la Asker. Suo punto di forza l’apertura ma un po’ debole nei finali. Simen Agdestein, il suo allenatore, gli consiglia allora “Fundamental Chess Endings” di Karsten Muller e Frank Lamprecht che lo rendono più sicuro. A Bergen nel 2002 ottiene una performance di 2285 punti ed è qui che il G.M Hodgson esclama “Questo ragazzo è in gamba!”. Tuttavia non è inserito nella squadra delle Olimpiadi e neppure nel campionato mondiale dei giovani. Questo fatto lo demoralizza? Neanche per sogno, perché non sta fermo un minuto e gioca subito nel campionato europeo under 12 in programma a Peniscola, a sud di Barcellona.

il giovane Holden 4Ora ha 2214 punti e si classifica al sesto posto. Il botto arriva al campionato mondiale giovanile di Heraklion. Si piazza primo ex aequo con una performance di 2500 punti! Nello stesso tempo nel gioco lampo in internet supera quota 2990 che è tutto dire. La prima norma di Maestro Internazionale arriva al Troll Masters di Gausdal del 2003. A Stoccolma, sempre nel 2003, la seconda norma e la terza ed ultima a Copenaghen nello stesso anno. E un passo avanti si è fatto. Poi viaggia in Europa aumentando il suo elo fide ma, soprattutto, le sue performance che arrivano a 2537 punti. Incomincia ad essere conosciuto anche nelle alte sfere scacchistiche. A Wijk aan Zee del 2004 a Peter Leko, quando gli chiedono se sia d’accordo che Magnus entri nell’area transennata per assistere alle sue partite risponde, “Sì, ma noi non possiamo assistere alle sue!”. Proprio qui Magnus realizza la sua prima norma di Grande Maestro con festeggiamenti al ristorante italiano a base di pizza e bevute varie. Il giorno dopo, non contento, gioca una simultanea realizzando quattordici punti e mezzo su quindici. Tanto per gradire. A Mosca nel 2004 Spassky lo definisce il “talento di Svezia” e Smyslov gli predice un grande futuro. Durante la partita contro Dolmatov esplode l’entusiasmo in Russia per questo imberbe biondiccio e Nikitin, ex allenatore di Kasparov, lo paragona addirittura (avrà esagerato?) al giovane Kasparov. Sempre a Mosca arriva la seconda norma di Grande Maestro, ottiene cinque punti e mezzo su nove e una performance di 2660! Dopo il torneo di Reykiavik, un po’ deludente a dir la verità, viene invitato ad un torneo lampo dove ci sono anche Kasparov e Karpov. Una sfida emozionante che taglierebbe le gambe a chiunque. Magnus patta con il primo e vince con il secondo! Lo stesso Kasparov riconosce che Magnus nella partita contro di lui ha avuto addirittura una posizione vinta. Nella successiva, sempre contro Kasparov, perde piuttosto facilmente e viene eliminato. A Dubai nel 2004 arriva la terza e definitiva norma di grande Maestro con un ottimo secondo posto e sei punti e mezzo su nove. Una performance straordinaria di 2674 punti. Nella selezione per il campionato del mondo tenuta a Tripoli nello stesso anno patta la prima partita contro Aronian , patta pure la seconda ma perde la terza e viene eliminato. Pazienza. Passa un po’ di tempo ed eccoci ai due supertornei del Memorial Tal a Mosca e di Wijk aan Zee del 2006. Nemmeno una vittoria. Molti pensano che sia fuori dalla sua categoria. Niente di più errato. Al supertorneo di Linares ingrana la marcia giusta. Fa fuori addirittura il campione del mondo Topalov, e poi Ivanchuk e Morozevich piazzandosi secondo alle spalle di Anand con il suo stesso punteggio.
In una intervista di qualche tempo fa, quando aveva 15 anni, rilasciata a John Paul Wallace, rispose “Penso di avere una chance di diventare campione del mondo”. Glielo auguriamo. Il tempo non gli manca.
P.S. Ci ha azzeccato.

il giovane Holden 2

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


20 Commenti a il giovane Holden

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    Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 09:14

    Tutto su Carlsen in poche righe, complimenti!

    A proposito di bambini piccoli oggi parte il camp. under 6 polacco e come lo scorso anno vi partecipa un bambino di origini italiane (almeno credo), Janfranco Varriale
    http://chessarbiter.com/turnieje/2015/ti_3514/results.html?l=pl&tb=2_

    • avatar
      Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 17:15

      Dopo i primi 4 turni Janfranco ha 3 punti ed e’ settimo.
      Nel femminile scatenate Martyna e Monika, del 2010 ! http://chessarbiter.com/turnieje/2015/ti_3515/results.html?l=pl&tb=14_

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        lordste 5 Giugno 2015 at 18:00

        Ma, siamo certi che a quella età siano in grado di capire correttamente le regole del gioco e del torneo e “gestire” una competizione (anche dal punto di vista emotivo)?
        Già vedo che gli under 8 molto spesso (non tutti) non sono ancora abbastanza “maturi” per il gioco, che ha delle regole spesso difficili da far capire ai bambini. Figuriamoci gli under 6… é vero che parecchi dei topGM dicono di avere imparato il gioco a 4-5 anni, ma a) sono rare eccezioni e b) mettere già in competizione così presto dei bambini così piccoli credo che non sia una grande idea…

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          Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 18:26

          questa e’ una leggenda metropolitana che gira in Italia da qualche anno, ci sarebbe qualcosa da dire su chi l’ha costruita 😥
          Non e’ vero che sono rare eccezioni i GM che hanno imparato a giocare a 4-5 anni, Wojtaszek ha vinto due volte il campionato degli asili polacchi, a 5 e 6 anni!

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            Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 19:25

            per la precisione vinse nel 1993 e 1994, nel 1995 arrivo’ terzo Czarnota (GM), nel 1996 fu secondo e primo nel 1997 Tomczak (GM), nel 1998 non furono tenuti, nel 2000 primo Strzemiecki (MI) e terzo Świercz (GM), nel 2001 vince Sadzikowski (MI) nel 2003 primo Drozdowski (MI) e terzo Nasuta (MF), nel 2005 vince Duda (GM). All’asilo si andava fino ai sette anni, dal 2014 non ci sono piu’ i campionati degli asili ma l’under 6.

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            lordste 5 Giugno 2015 at 19:35

            jas, portare come esempi il percorso dei “top” polacchi non serve a molto, potrei portarti molti alti esempi contrari (Carlsen come vedi non imparò così presto tanto per dirne una). Quello che volevo dire è che secondo me per la stragrande maggioranza dei bambini, il gioco degli scacchi a 4-5 anni è *troppo difficile*, anche per molti di quelli che potrebbero in futuro diventare veramente forti.

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              Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 19:39

              infatti ai campionati ci vanno solo i migliori, gli altri restano a casa a giocare con gli amici 🙂

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              nikola 5 Giugno 2015 at 22:44

              sará per quello che quando sono grandi poi ci danno dentro con la vodka.

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    Enrico Cecchelli 5 Giugno 2015 at 15:18

    Complimenti a Fabio che ha prontamente ottemperato agli accorati appelli per lo svecchiamento del sito! Ben fatto, ottimo ed esauriente articolo!

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      Jas Fasola 5 Giugno 2015 at 17:16

      Davvero, un mito! 🙂

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    Fabio Lotti 5 Giugno 2015 at 21:45

    L’accostamento con il giovane Holden è del grande Martin.

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    DURRENMATT 6 Giugno 2015 at 15:46

    …”I am proud to be married to someone who has beaten a future world champion” (Grandmaster Artur Kogan on his wife’s defeat of ten year old Magnus)…non c’è che dire:il nostro Capitano ha l’occhio lungo in fatto di talenti in erba. La nostra Nazionale è in ottime mani. 😉

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    marco bettalli 8 Giugno 2015 at 11:35

    Quando non sono d’accordo con Jas Fasola, mi preoccupo, visto il suo equilibrio, la sua intelligenza e la sua esperienza. Non metto in dubbio l’enorme sviluppo degli scacchi in Polonia rispetto all’Italia. Ma sono d’accordissimo con i dubbi di Lordste sulla sensatezza dei tornei per bambini di 5-6 anni. Io, sulla base della mia esperienza (non personale… ai miei tempi avevano a stento inventato gli orologi…;), ho già forti dubbi sull’Under 8: ai recenti europei, sulle primissime scacchiere (quelle trasmesse), si passava allegramente di mossa in mossa da +6 a -6 per il Bianco, con qualche eccezione ovviamente. A vincere sono semplicemente i bambini più avanti nel gestire una competizione, l’emozione e quant’altro: non necessariamente i migliori dal punto di vista scacchistico. Poi che Wojtaszek abbia vinto il campionato polacco degli asili, francamente mi sembra poco indicativo.

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      Jas Fasola 8 Giugno 2015 at 13:08

      Non preoccuparti 😉
      Per quanto riguarda Wojtaszek etc. i fatti sono evidenti, non puo’ essere che vincano sempre i bambini piu’ avanti nel gestire una competizione. Con l’elenco dei GM e MI intendevo dire che forse non e’ un male, se si vuole una nazionale forte, far giocare i bambini piccoli.
      Per quanto riguarda invece un discorso generale (insegnare dai 4-5 anni) gli scacchi sono un gioco e l’aspetto tecnico conta poco o niente, percio’ si puo’ passare allegramente da +6 a -6 (penso tra l’altro che tutti conosciamo adulti negati e che comunque continuano a giocare e si divertono…e allora?).
      E’ invece necessario che si divertano e psicologicamente non abbiano problemi, ma possibilmente vantaggi.

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      DURRENMATT 8 Giugno 2015 at 15:09

      …questo illuminante scambio di “stoccate” mi riporta alla mente una tesi avanzata da alcuni scacchisti di “periferia” per spiegare le “strategie” di crescita del movimento scacchistico italiano: gli scacchi sono un gioco poco adatto agli italiani e,soprattutto,all’Italia attuale.Se,poi,”amalgamiamo” il tutto ( malsano substrato antropologico) con il “connubio” GENITORI&ISTRUTTORI …ne vien fuori una “prelibatezza”!

  6. avatar
    marco bettalli 8 Giugno 2015 at 17:02

    La risposta di Jas è interessante; non sono del tutto convinto, ma neppure della mia tesi… quindi ok. Del resto, come mi insegna mia moglie, i vari metodi Suzuki e compagnia bella insegnano anche a suonare il violino a due anni… lasciatemi un po’ di perplessità, non voglio altro. Trovo invece l’inserimento di Durrenmatt un po’ fuori luogo: l’Italia in genere e l’Italia di oggi in particolare non hanno assolutamente nulla a che fare con il nostro discorso. In effetti, con tutti i difetti, il movimento è cresciuto, e non poco. E in ogni caso, chiunque voglia tentare di stabilire un legame tra la “civiltà” di un paese e la diffusione degli scacchi, avrà amarissime sorprese… Genitori e istruttori sono “problemi” in tutto il mondo, non starei a parlarne qui.

    • avatar
      DURRENMATT 9 Giugno 2015 at 15:09

      …”questa e’ una leggenda metropolitana che gira in Italia da qualche anno, ci sarebbe qualcosa da dire su chi l’ha costruita”…questo virgolettato equilibrato,intelligente e scritto,evidentemente, da mano esperta ha ispirato il mio post.”Lavorare” a livello giovanile CON o PER gli scacchi.Questo è il “core” della questione.Il resto sono bizantinismi.

  7. avatar
    Jas Fasola 8 Giugno 2015 at 22:51

    In tema di scacchi giovanili, sicuro della comprensione della Redazione, segnalo il blog di un mio amico:
    http://scacchigiovanili.blogspot.com/

    • avatar
      Ramon 9 Giugno 2015 at 10:25

      Interessantissimo! Grazie, Jas, per la segnalazione 💡

  8. avatar
    Fabio Lotti 22 Giugno 2015 at 15:18

    Chi vuole sapere qualcosa sul trio MacDonald qui http://omardimonopoli.blogspot.it/2015/06/il-trio-mcdonald.html

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