Tre ragazze a spasso per l’Expo

Scritto da:  | 20 Agosto 2015 | 56 Commenti | Categoria: Attualità, Nazionale
Hmmmmm… per sintetizzare brevemente ecco tutto quello a cui mi è capitato di assistere 😉
  • impegnato a far firmare gli autografi dei genitori delle sorelle mi sono perso lo scatto che tutti i fotografi professionisti hanno fatto 🙂 cioè quello della foto delle 3 sorelle insieme prima del via alla simultanea. Una l’ho già vista sul sito del Corriere della Sera.
  • il padre delle Polgar è rimasto impressionato dal libro che gli ho fatto firmare (oltre che alla moglie e alle figlie) e me ne ha chiesto una copia. Questo libro non era che una stampa made at home fatta col Megadatabase che raccoglieva tutte le partite vinte dalle sorelle (1ª parte fino alle Olimpiadi di Mosca del ’94) e con in copertina una foto delle sorelle presa non so dove (e forse a rischio diritti di copyright 🙂 ). Stavo tentando di spiegarglielo e dirgli che non avrei avuto nessun problema a spedirgli il pdf per email quando ho capito che lui voleva la copia cartacea e mi stava scrivendo su un foglio il suo indirizzo di casa di Budapest! Naturalmente sarà mia cura accontentarlo (se riuscirò a decifrare il suo indirizzo che mi ha scritto).
  • durante la simultanea al primo caduto dei 10 giocatori di Judit, Capece ha provato ad imbucare un altro ragazzino per la simultanea…ma mi è parso di aver capito che Judit abbia risposto picche, se non che poco dopo ho visto 2(!) facce nuove tra i giocatori. Bisognerebbe chiedere conferma a Adolivio.
  • Ho visto che nelle news hanno messo che nessuna delle sorelle ha perso ma a me risulta che il primo scacchista di Judit avesse vinto. Per la cronaca mi pare di aver capito che si tratta del Maestro Ventura. Se non che guardando nelle liste l’unico che potrebbe essere sembrerebbe Sergio Ventura di Padova ma la FIDE dice che è del ’57 e onestamente a me sembra più giovane. Forse voi lo conoscete… Tre ragazze a spasso per Milano33Sofia sono sicuro che ha fatto 10/10 (aveva anche gli avversari con elo più basso). Anche Susan credo (ma non sono sicuro) abbia fatto l’en plein.
  • gli ultimi due avversari di Judit sono stati un ragazzino (subentrato ad un perdente) e Ranfagni. Cosa è successo e come è andata finire probabilmente lo racconterà lo stesso Ranfagni molto attivo sul web.

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56 Commenti a Tre ragazze a spasso per l’Expo

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    Roberto Messa 20 Agosto 2015 at 21:22

    Il vincitore contro Judit è Salvatore Ventura di Bergamo, se non erro candidato maestro.

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    Mongo 20 Agosto 2015 at 22:29

    Il Mongo non ha partecipato solo perché contrario all’Expo e non perché le Polgar lo avessero giudicato completamente incapace di giocare a scacchi. ❗

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    Mongo 20 Agosto 2015 at 22:30

    … Ops, dimenticavo: bellissime le foto.

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    alfredo 21 Agosto 2015 at 08:28

    Mamma mia come corre il tempo
    Ricordo come fosse un minuto fa la prima partita di Judit dodicenne pubblicata sulla rubrica domenicale di Capece .
    Adesso le rivedo tutte e tre un po’ ” sovrappeso”
    Mi chiedo cosa avrebbe potuto fare Sofia che ricordo stravincitrice con un un 8 e 1/2 su 9 a Roma una ventina di anni fa
    Sono anch’io contrario al’ EXPO ( non in generale alle EXPO . Acune città sono rinate dopo l’EXPO , mi vengono in mente Siviglia e Lisbona) ma all’ Expo a Milano ora ( anche se ovviamente già decisa parecchi anni fa)
    come spero che nessuno porti avanti la cadidatura di Roma per le olimpiadi del 2024

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    lordste 21 Agosto 2015 at 12:04

    Allora allora.. confermo il risultato: Salvo Ventura ha vinto con Judit, mentre il sottoscritto è stato fermato dalla pioggia in un finale di torri che fino a due mosse prima, a dire di Judit stessa, era pari (poi sotto le prime gocce ho fatto un piccolo errore ma la partita è “ufficialmente sospesa”;) :mrgreen:

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      DURRENMATT 21 Agosto 2015 at 21:29

      …Correlazione sesso e prestazione scacchistica.Magari una tua opinione in merito sarebbe gradita….P.S. la “giunonica” Polgar,in blu elettrico, la trovo estremamente affascinante.Complimenti vivissimi…P.P.S. mi accodo sull’EXPO.Un insulto alla decenza.

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        lordste 22 Agosto 2015 at 02:34

        nessuna opinone anche per non alimentare polemiche. A scacchi si gioca con il cervello e credo che uomini e donne ne siano egualmente dotati, generalmente.
        (pppps l’EXPO in se non merita gli insulti che gli state tributando, anzi credo che sia un’esperienza assai interessante anche per i polemici)

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          DURRENMATT 22 Agosto 2015 at 15:15

          …suvvia sempre sulla difensiva!Non voglio alimentare nessuna polemica.E’ come se un giovane beginner, particolarmente sveglio e curioso, avesse chiesto al proprio istruttore:”Maestro com’è giocare con le femmine?”…alcuni si accontentano delle semplici stringhe altri vorrebbero saperne di più(sensazioni,riflessioni,confronti con esperienze pregresse ecc.).Insomma più qualità e meno quantità questa era la GENTILE richiesta.In fondo stiamo parlando delle famosissime sorelle Polgar mica delle sorelle Bandiera!Comunque, come non detto e ritiro la mia richiesta.Farò da me analizzando la tua partita.Ovviamente il mio interesse è per le “impronte digitali” della Polgar….P.S.questo timore per la “polemica” così spiccato nel blog non lo capisco.Eppure, qualche tempo fa, il “Preceptor Germaniae” ci aveva messo in guardia:”una posizione ristretta è la premessa di una sconfitta”.Contenti voi contenti tutti…P.P.S.la mia posizione sull’EXPO non è polemica.Discende da una accresciuta percezione delle cose.Da una visione a 360°.E,per inciso, siamo in milioni a pensarla allo stesso modo.Tutto qua.

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            lordste 23 Agosto 2015 at 03:55

            Durrenmatt, non sarebbe la prima volta che alimenti polemiche “gratuite”. Comunque ripeto: a scacchi si gioca con il cervello e di quello le Polgar ne hanno parecchio, e lo usano.
            Altre considerazioni non ce ne sono da fare. Al limite ti posso dire come è giocare contro un super-GM.

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    Luca Monti 21 Agosto 2015 at 13:37

    Allora Lordste a noi lettori di SoloScacchi non puoi nascondere questa primizia.Che ne diresti di mostrarci questo ” pareggio tra le gocce” ? Ciao.Complimenti a Giogio Gozzi.

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      lordste 22 Agosto 2015 at 02:43

      1.e4 e6 2.d4 d5 3.Nc3 dxe4 4.Nxe4 Nd7 5.Nf3 Ngf6 6.Bg5 Be7 7.Nxf6+ Nxf6 8.Bd3 c5 9.Qd2 cxd4 10.0-0-0 h6 11.Bf4 Nd5 12.Be5 Bf6 13.Bxf6 Qxf6 14.Bb5+ Kf8 15.Qxd4 Qxd4 16.Rxd4 Ke7 17.c4 a6 18.cxd5 axb5 19.d6+ Ke8 20.Kb1 Bd7 21.Rc1 Rc8 22.Re1 f6 23.Rb4 Kf7 24.Rf4 g5 25.Ne5+ Rg7 26.Rxf6 Kxf6 27.Nxd7+ Kf7 28.Ne5+ Kf6 29.b4 Rhd8 30.d7 Rc7 31.Kb2 Rcxd7 32.Nxd7+ Rxd7 33.Kc3 e5 34.Re3 h5 35.Rf3+ Ke6 36.Rf8 h4 37.Re8+ Kf5 38.f3 Rc7+ 39.Kd3 Rc4 40.a3 Rd4+ 41.Ke3 Rc4 42.Rf8+ Ke6 43.Rb8 Rc3+ 44.Ke4 Rc4+ 45.Kd3 Rc7 46.g4 Rf7 47.Ke2 Rc7 48.Kd3 Rf7 49.Ke4 Rf4+ 50.Ke3 Rf7 51.Rc1 Kf6 52.Rc5

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        lordste 22 Agosto 2015 at 02:44

        Un paio di note: la posizione finale è probabilmente vinta per Judit, ma lei stessa mi ha detto che fino a poche mosse prima era pari; le ultime 5-6 mosse sono state giocate super-lampo sotto l’inizio di pioggia.

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          lordste 22 Agosto 2015 at 02:53

          Noto ora che l’ultima foto di Gozzi riporta l’esatto momento finale quando è iniziato lo scroscio forte e c’è stata la “fuga” al coperto di tutti tranne me 🙄

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        Luca Monti 22 Agosto 2015 at 08:28

        Grazie per avere accolto la richiesta Lordste.

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    Enrico Cecchelli 21 Agosto 2015 at 13:43

    Le gocce di pioggia così come rendono pericolose le strade…..avranno fatto scivolare qualche pezzo… mannaggia! 🙂

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    Giancarlo Castiglioni 22 Agosto 2015 at 14:56

    Scusate, ma la partita ha suscitato il mio senso critico.
    Per cominciare l’apertura non mi sembra l’ideale contro un grande maestro in simultanea.
    Il bianco ha un lieve vantaggio e per mantenerlo fino alla vittoria deve giocare con grande precisione.
    Fino a livello candidato e anche maestro non è detto che ci riesca, ma con la tecnica di un grande maestro è relativamente facile riuscirci anche in simultanea.
    La Polgar gioca in modo ineccepibile fino alla ventiduesima mossa, quando manca il cambio di torri che le avrebbe dato un vantaggio decisivo.
    L’apertura ha chiaramente l’obbiettivo di pareggiare e credo che in simultanea contro un grande maestro un candidato debba rischiare e giocare per vincere.
    Ai miei tempi ho giocato cinque o sei simultanee contro grandi maestri cercando sempre di complicare il più possibile; persi solo contro Browne sperimentando una apertura mai giocata prima e vinsi tutte le altre.
    A questo punto conclusi che queste vittorie non valevano molto e rinunciai a fare altre simultanee; infilarmi tra 20 25 giocatori molto più deboli mi sembrava scorretto verso che teneva la simultanea, che tra l’altro non mi conosceva.
    Naturalmente sarebbe diverso in simultanee con l’orologio da 8 10 scacchiere in cui è perfettamente legittimo partecipare per giocatori molto più forti di quanto fossi io allora.
    Ci fu un periodo in cui Kasparov metteva in simultanea le squadre nazionali (ricordo Argentina e Germania) facendo sfracelli, ma conosceva gli avversari e poteva prepararsi. E soprattutto era Kasparov.

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      DURRENMATT 22 Agosto 2015 at 15:30

      …io l’ho presa alla larga ma tu ci vai pesante come un Bulldozer.Chapeau! D’altronde è lo scotto da pagare per aver messo in pratica il consiglio di Botvinnik(il miglioramento passa per la pubblicazione delle proprie partite). 😉

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        Giancarlo Castiglioni 22 Agosto 2015 at 21:04

        Hai detto che non bisogna aver paura delle polemiche…
        Ti ho preso in parola.

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      lordste 23 Agosto 2015 at 03:52

      Castiglioni, dato che hai “senso critico” allora ti invito a rianalizzare e riconsiderare le tue valutazioni.
      Primo: l’apertura che ho giocato è un mio “trademark” che gioco da anni e che mi ha portato buoni risultati. Tu dici che contro un GM in simul si deve complicare, io sono del parere esattamente opposto, e credo di avere avuto ragione. Anni fa ho giocato contro Shirov in simul, partita tattica come piace a lui e MIO sangue sulla scacchiera: contro Judit preferivo stare tranquillo e solido, toccava a lei poi dimostrare la sua forza.
      Secondo: ineccepibile un paio di ciufoli. Le analisi motorizzate indicano come prima imprecisione 20.Rb1 (si doveva ignorare la minaccia al Pa2). E il cambio di torri alla 22 non portava a grande vantaggio. Il bianco ha mancato occasioni più interessanti anche prima (ad es. 17.c4?! a cui io avrei dovuto replicare con Cb6 minacciando a6, e non subito con a6).
      terzo: a me non interessava “giocare per vincere” ma “durare” il più possibile. Il mio amico Salvo è riuscito pure a vincere, buon per lui, ma preferivo giocare una partita solida e corretta piuttosto che “buttarla in rissa” in cui sarei uscito con le ossa rotte.

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        Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2015 at 12:04

        Non critico l’apertura in se, è un impianto solido che non lascia spazio a conoscenze teoriche dell’avversario e che può dare buoni risultati contro avversari di pari livello o inferiori.
        La ho giocato anche io in passato e con lo stesso spirito ho giocato per anni regolarmente la caro kann.
        Poi mi sono reso conto che con questi impianti facevo una fatica tremenda a vincere con avversari più deboli e che magari alla fine per forzare la posizione perdevo, per cui ho abbandonato questo tipo di aperture.
        Oltre tutto giocando metà partita per arrivare ad una posizione pari mi annoiavo.
        Alla fine sono arrivato alla conclusione filosofica che non bisogna giocare a scacchi con la paura di perdere e che l’obbiettivo deve essere sempre la vittoria; magari giocando con prudenza, ma prendendo rischi se la posizione lo richiede e senza mai proporre patta o accettarla se ci sono anche minime possibilità di gioco.
        Questo in teoria, in pratica non sono sempre rimasto coerente a questi principi.
        Ovviamente giocando con giocatori più forti generalmente finisce male, si tratta di capire quale approccio dia più possibilità di scamparla.
        Io ci sono riuscito sia con penose difese in posizione inferiore che con partite complicate, ma col passare degli anni mi sembra che le possibilità di reggere in difesa siano sempre minori; non so se sia perché sono cambiato io o perché sono tecnicamente più forti gli avversari.
        Quindi preferisco tentare la sorte in campo aperto, a maggior ragione in simultanea.
        Passando all’analisi della partita anche il mio vecchio Fritz 8 sostiene che 17 Ce5 era più forte di 17 c4; in effetti la Polgar ha perso una occasione, dopo 17 Ce5 la posizione del nero peggiora rapidamente.
        Fritz conferma anche che a 17 c4 invece di 17…a6 dovevi rispondere 17…Cb6 con partita equilibrata.
        Fritz considera 20 Rb1 come la migliore e sono d’accordo; tu cosa proponi?
        Invece dopo 22 Txc8 Axc8 23 Ce5 Ad7 24 Td3 minacciando Ta3 e Ta8 non vedo difesa per il nero; praticamente forzata è 24…b4 e dopo 25 Tb3 si perde un pedone e il bianco va in vantaggio decisivo.
        Quindi il mio commento era sbagliato, avrei dovuto scrivere che la Polgar gioca in modo ineccepibile fino alla diciassettesima mossa, ma la sostanza non cambia.
        Queste posizioni sono di una semplicità inganevole, più difficili da giocare di quanto non sembri; certamente il bianco non vince forzatamente, gli scacchi sarebbero un gioco troppo facile se fosse così.
        Generalmente con avversari fino ad un certo livello il bianco fa una imprecisione e il nero pareggia; con avversari più forti il nero fa una imprecisione e perde.
        Questione di gusti.

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          lordste 23 Agosto 2015 at 19:40

          questione i gusti: esatto. per il mio stile, giocare quel tipo di partita contro i forti va bene. :mrgreen:

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    Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 11:38

    Caro Giancarlo, dal punto di vista del simultaneista, considero non molto corretto infilare tra 20 giocatori deboli uno o più candidati o maestri senza avvisare in anticipo il simultaneista di quali sono i giocatori più forti. Spesso questa “dimenticanza” degli organizzatori determina il risultato. La mia esperienza come simultaneato si limita a una partita persa (in compagnia di altri 49 tra cui mi pare solo uno riuscì a pattare) contro Mariotti a Brescia nella primavera del 1976. Mariotti era stato informato del fatto che io fossi l’unico CM tra i 50.
    E’ buffo (oltre che narcisistico il ricordarlo) che pochi mesi dopo, nell’agosto 1976 a Marina Romea, riusciì a pattare con il Nero una lunga e sofferta partita contro il nostro GM, fresco reduce dall’interzonale di Manila. Forse in questo secondo caso l’informazione di avere di fronte un CM che aveva battuto tre mesi prima in simultanea fu controproducente per Sergio!

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      Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2015 at 17:05

      Roberto, naturalmente sono d’accordo con te.
      Nel mio caso non so se gli organizzatori avessero avvisato il simultaneista che ero candidato, ne dubito; certamente questo ha influito sulle mie vittorie.
      Ho avuto anche una esperienza simile alla tua con Mariotti a Marina Romea quando all’open di Alassio vinsi con Cosulich che per una svista banale verso la quindicesima mossa perse un pedone. Mi conosceva come seconda nazionale, dopo la partita mi disse che se avesse saputo che ero diventato candidato avrebbe giocato con più attenzione.

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      Kob 31 Agosto 2015 at 17:04

      per quanto riguarda la distribuzione dei giocatori nella simultanea all’Expo contro le 3 sorelle Polgar (30 giocatori: 10 a testa a parte qualche sporadico subentro di nuovi entranti … per lo più bambini che non avevano trovato posto al primo giro), posso dirvi che a Judith sono stati assegnati i giocatori più forti e tendenzialmente era schierati in ordine di elo decrescente (quindi il primo era Salvatore Ventura, poi veniva Stefano Ranfagni e così via). Non sono sicuro al 100% che Judith ne fosse a conoscenza ma che credo di si. La partita di Stefano l’ho seguita in diretta ed è stata un bella partita combattuta: per me il Nero ha fatto benissimo a giocare il suo schema di apertura preferito senza lasciarsi tentare da improvvisazioni che lo avrebbero esposto ancora di più all’esperienza della GM

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    Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 11:59

    E polemica sia! Per una volta vengo a farla fuori dal vaso per dire che della Polgar in blu elettrico ho, come persona, una pessima opinione: negli Stati Uniti Zsuzsa ha fatto suoi tutti i peggiori difetti degli americani e continua a dare saggi da business-woman a qualsiasi costo, anche a costo di intentare cause legali contro questo e quello, di esibire titoli e record fasulli (come quello di aver condotto la più grande simultanea di tutti i tempi, facilmente smascherato da tutte le fonti internazionali attendibili). Dicono che sia tutta colpa del marito manager Paul Truong, ma alla fine anche Zsuzsa è responsabile, per esempio, delle recenti intimidazioni contro Wesley So (una anima bella quanto delicata) perché rientrasse nella scuderia della Scuola/club Susan Polgar (ovviamente ha cambiato nome da Zsuzsa in Susan per facilitare la comunicazione/autopromozione con i media a stelle e strisce).
    Ho al contrario una stima altissima per Judit, come persona, e ricordo come una delle giornate più emozionanti della mia attività giornalistica quando mi concesse una lunga intervista a Ravenna (Lido Adriano) il 7 aprile 2011.
    Sofia ricordo di averla vista a Roma nel 1990, nel suo momento di massimo splendore, ma bisogna dire che da più di vent’anni è di fatto ritirata a vita privata in Israele, salvo in queste comparsate in cui non credo che abbia più molto da dire.

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      ilMusso 23 Agosto 2015 at 15:56

      Direttore, potrei sbagliarmi ma mi par di ricordare di avere letto a suo tempo sul web qualcosa circa varie e ripetute (ripetute anche a distanza di tempo) frasi contro Alexandra Kosteniuk (attendibili o meno) da parte di utenti (anonimi) che intervenivano sul suo noto blog (della Polgar).
      Se non ricordo male, lei non censurò e ad un certo punto prese le distanze con un suo intervento (e tutto ciò è positivo), però mi pare che non convinse proprio tutti.
      Ripeto: se non ricordo male.
      Appena trovo un po’ di tempo vedo di reperire qualcosa in rete e di postarlo, in modo di vedere come stessero effettivamente le cose.
      Anche perchè sennò è troppo facile scriver questo e quello.

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        Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 16:24

        Non conosco questo episodio anche perché non seguo il blog di Susan Polgar, se non quando, cercando qualcosa, ci vengo mandato da un link.
        Comunque non dico che la maggiore delle Polgar non abbia dei meriti e non macini una gran mole di lavoro a favore degli scacchi (oltre che pro domo sua)… se non altro perché queste ultime 13 parole le prenderei come un buon epitaffio anche per il sottoscritto 😉
        Dico solo che non mi piace proprio il suo stile, a cominciare dalle foto vistosamente ritoccate a uso stampa (un peccato veniale) per finire con le pretese economiche sempre al di sopra dei valori di mercato. Ricordiamo quando rinunciò a difendere il titolo di campionessa del mondo femminile, nel 1999, perché pretendeva una borsa spropositata. Purtroppo, tutto quello che ho letto su New in Chess n.4-2015 (come lei e suo marito hanno trattato Wesley So) ha confermato i miei sentimenti “a pelle”.

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        ilMusso 23 Agosto 2015 at 16:27

        Essendo la cosa piuttosto delicata, ho pensato di mettermi al lavoro subito prima di scordarmi magari di farlo (anche perchè il blog di “Roberto” è, come qualsiasi testata, corresponsabile di ogni contenuto).
        Credo di aver già trovato, attraverso parole chiave su google, quanto cercavo.
        Ecco, pubblico il link: http://www.avlerchess.com/chess-misc/Postings_disrespectful_of_Grandmaster_Alexandra_Kosteniuk_284424.html
        (Così rileggo pure io quanto si trova scritto in quel sito in modo da vedere com’è la faccenda!)

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          Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 16:57

          Solo per amor di precisione, questo blog non è una testata giornalistica e io sono solo un “amico” della “redazione” che come è noto è composta al 90% da Martin.
          Riguardo ai sofismi e alle distinzioni giuridiche tra blog e testate giornalistiche, non le condivido ma mi adeguo, sperando che un giorno vengano ristabilite condizioni eque… abolendo l’ancrostico ordine professionale a cui appartengo, la cui esistenza ormai non fa che penalizzare i suoi iscritti, assoggettandoli a una serie infinita di obblighi e adempimenti burocratici che non sto a raccontarvi.

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            ilMusso 23 Agosto 2015 at 17:10

            http://www.soloscacchi.net è un blog di Messaggerie Scacchistiche di Roberto Messa […] ”
            http://soloscacchi.altervista.org/?page_id=516
            +
            a proposito di blog e testate giornalistiche…
            http://bit.ly/1MeT4ZG
            (verso la metà del filmato c’è la lettura di una sentenza)

            Ma forse ho inteso male io entrambi i punti.

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              Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 18:28

              Sono questioni formali che non credo interessino molto… ovviamente qualsiasi sito web, foss’anche quello del pizzicagnolo all’angolo, deve avere un titolare / proprietario i cui dati, inclusa la partita iva, devono essere leggibili in home page. Tuttavia un blog non è una testata giornalistica e Soloscacchi è un blog.
              15 anni fa, quando Dario Mione ed io fondammo Messaggero Scacchi, decidemmo invece di registrarlo come testata giornalistica perché all’epoca la legislazione era, se possibile, ancor più incerta di oggi, ed essendo entrambi giornalisti iscritti all’ordine, non volevamo rischiare sanzioni disciplinari.
              In verità credo, ma non mi interessa più di tanto, che ancora oggi la foglia di fico che evita ai blog l’obbligo della registrazione (al tribunale e al ROC) e di un direttore responsabile, sia la semplice enunciazione che i contenuti non vengono aggiornati con periodicità regolare.
              E’ la pratica che detta la grammatica e la tendenza per il futuro è chiaramente quella di liberarsi di tutti i fardelli della legge sulla stampa; quella italiana è datata 1948.

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    DURRENMATT 23 Agosto 2015 at 13:02

    …il Direttore Messa anche in questa occasione si dimostra un grande.Ecco cosa intendevo per maggior QUALITA'(che non significa pettegolezzo).Incontrare questi Campionissimi e “studiarli”(in tutti i sensi come uomini e giocatori).Per esempio che rapporto c’è tra le sorelle e il padre? Che relazione c’è tra papà Polgar e gli altri esempi di “padri-padroni”,così comuni in molti sport?Questo avrei fatto io all’Expo: “giocare” la simultanea e STUDIARE “ictu oculi” la storica “famigliola” per verificare quanto scritto su di loro.Invece andare all’Expo “giocare” la partitella e poi tornarsene a casa “tronfio” dalle mie parti si dice “fesso sei andato e fesso sei ritornato”….la saggezza popolare,vuoi mettere! 😉 …P.S. a proposito di quale atteggiamento usare contro i Top-GM…scusate ma i lavori classici di de Groot(1965)e Chase e Simon(1973)li avete letti?Per non parlare dell’articolo fresco fresco di Vezzani sulla percezione delle posizioni (ultimo numero di Torre&Cavallo)….P.P.S.non mi piacciono quelli che utilizzano le simultanee con i “mammasantissima” per fare curriculum(a buon intenditor poche parole).

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      Giorgio Gozzi 23 Agosto 2015 at 15:58

      A questo punto credo di dover aggiungere che prima della tripla simultanea si è svolta una interessante conferenza stampa con la famiglia al completo diretta dall’anchor-man Yuri Garrett che ha tradotto in italiano i passi più significativi della vita delle sorelle raccontato da loro stesse e dai loro genitori (per papà Laszlo ci è voluto un doppio passaggio di traduzione ungherese-inglese-italiano perchè lui non parla inglese e Yuri non parla ungherese). Detta conferenza stampa di 1 ora e mezza (che non trovo sul sito expo) l’ho registrata e sto cercando di ridurla a livello smartphone per la pubblicazione (adesso è di 6 giga). Per quanto riguarda la simultanea credo che le sorelle sapessero che gli avversari erano disposti in ordine di elo e che i più duri erano per Judit. Per quanto riguarda gli avversari delle sorelle vorrei sottolineare che essendo solo in 10 (a testa) il tempo di riflessione per loro era abbastanza breve e non è facile proporre sempre la mossa migliore quando il GM si presenta davanti. Non è un caso ad esempio che l’unica volta che mi è capitato di fare risultato contro un big in simultanea è stato la volta che Mariotti ha affrontato 40 scacchisti a Reggio Emilia ad inizi anni 90. Buon tempo di riflessione e legge dei grandi numeri (a qualcuno qualcosa ti scappa di concedere…;) possono fare il miracolo che uno scarsone come me possa vincere contro un GM :-). Per il resto ricordo solo simultanee in cui magari arrivavo in posizione pari (non patta però) ed alla mia proposta il GM che affrontavo immancabilmente mi rispondeva con un sorriso “Other few moves” e poi con il sottigliarsi degli avversari mi si presentava davanti sempre più di frequente e mi faceva su come un salame.

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        Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 18:11

        Sicuramente Yuri, da organizzatore della massima competenza, ha fatto disporre i giocatori in ordine di forza. En passant, se non era chiaro, non volevo dire che Giancarlo avesse fatto il furbo a mimetizzarsi tra gli scarsoni, solo che nella sua / mia epoca spesso le cose venivano organizzate molto più alla buona. Nella sua / mia epoca le simultanee attiravano molto più di adesso, spesso erano l’unica occasione per avvicinare i grandi maestri e i campioni. Forse anche per questo non se ne fanno quasi più.

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        Jas Fasola 23 Agosto 2015 at 20:02

        Mi sorprende che papà Laszlo non parli inglese… quando ci siamo visti a casa sua (inizio anni ’90) avemmo modo di parlare (voleva tra l’altro pubblicare un libro in Italia)e certo non parlammo in ungherese. Probabilmente ha ritenuto di non parlarlo sufficientemente bene.

        Durrenmatt, io nonostante abbia passato una sera con le tre sorelle e il padre e a casa loro non sono riuscito a farmi un’idea sulla loro famiglia, ci vuole ben altro che una simultanea all’Expo per farsela. E poi siamo scacchisti, pensiamo innanzitutto al gioco.

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        DURRENMATT 23 Agosto 2015 at 20:20

        @Gozzi-…infatti sapevo degli eventi a latere. Ti ringrazio per “l’informativa”.

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      Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 16:07

      Resto di princisbecco, avevamo detto polemica!
      A meno che non debba incassare il colpo basso di avermi dato del direttore, quando dico sempre che qui sono un Robert(o) qualsiasi 😉

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      Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2015 at 17:18

      Confesso, mi dichiaro colpevole di aver vinto in simultanea contro Grandi Maestri, con l’aggravante che probabilmente non erano stati messi sull’avviso.
      A mia discolpa per me era più che altro un modo di incontrare dei forti giocatori, in un periodo quando i tornei erano pochi, capitavano sempre in concomitanza delle sessioni d’esame e i GM nei festival non partecipavano nemmeno.

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      lordste 23 Agosto 2015 at 19:37

      Scusa Durrenmatt ma tu chi sei per spandere fango cosi? Palesati e dicci il tuo vero nome.
      Per quanto riguarda la simul e la manifestazione in genere, i motivi per cui ci sono andato sono FATTI MIEI e non devo andare a giustificarmi con nessuno, tanto meno con te.
      Per quanto riguarda la partita, Monti mi ha chiesto di postarla e io ho questo ho fatto, punto. Per il resto sono tutte tue congetture, di un illustre anonimo che non ha nemmeno il coraggio di mettersi in gioco e dire chi è. Detto questo, chiedo alla redazione, a norma di disclaimer, di bloccare e cancellare l’utente DURRENMATT, che mi sta gratuitamente attaccando non si sa bene per quale motivo, a meno che non si presenti con il suo reale nome e cognome.

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        Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 21:14

        Lasciamo che la redazione, cioè Martin, si possa godere in santa pace quest’ultimo brandello di estate… Se non siamo capaci di cavarcela da soli, un po’ moderando i toni un po’ non prendendo questa chiacchiera troppo sul serio, la nostra “redazione” un bel giorno si stufa di dover fare, oltre che il 90% del lavoro, il cane da guardia, tira giù la saracinesca e poi nessuno di noi sarà più in grado di risollevarla.
        P.S. sono contrario all’anonimato nel web a tutti i livelli, ma quasi tutto il pianeta la pensa diversamente, dalle multinazionali tipo Google all’ultimo giovine scaricatore di contenuti coperti da copyright, perciò tocca adeguarsi.

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          ilMusso 23 Agosto 2015 at 22:30

          > Roberto Messa:
          >
          > P.S. sono contrario all’anonimato nel web a tutti i livelli, ma quasi tutto il pianeta la pensa diversamente, dalle multinazionali tipo Google all’ultimo giovine scaricatore di contenuti coperti da copyright, perciò tocca adeguarsi.

          A proposito di copyright…
          “Anonimato”, “quasi tutto il pianeta”, “la pensa così”…
          Mmm… dove ho già letto le stesse cose??
          Ah sì. Ehi, ma qui si copia Sabrina eh! :)
          http://mondodegliscacchi.ilcannocchiale.it/2013/12/07/anonimato_su_siti_di_scacchi_e.html
          P.S. Scherzo, ovviamente! So che non è così, naturalmente, ma faccio finta di pensarlo per darmi un tono!

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          Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2015 at 23:20

          Anche io sono contrario ai soprannomi, ma vi sono casi in cui hanno un senso.
          Per esempio quando l’argomento trattato ha qualche attinenza con il proprio lavoro e si vuole maggior libertà a scrivere opinioni che potrebbero essere lette come critica a ditte o persone con cui si hanno relazioni di lavoro.
          Se lavoro in una centrale nucleare scrivere che l’atomo è pericoloso può essere imbarazzante.
          Anche in siti con molti partecipanti che non si conoscono il soprannome può essere più facilmente identificabile del nome e cognome.
          Nel nostro caso non capisco la logica, invito qualcuno che usa soprannomi a spiegarmela.
          Non credo sia il caso, ma in fondo è legittimo il sospetto di lordste che lo scopo sia insultare senza metterci la faccia.
          Ma per me essere insultato da una persona che non conosco con nome e cognome o con soprannome (è successo) è esattamente lo stesso.
          In entrambi i casi non mi interessa minimamente.

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        Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2015 at 23:25

        Dai non prendertela, stiamo scherzando tra amici.
        Poi anche tu usi un soprannome.
        Se chiedi a Durrenmatt di palesarsi dovresti farlo tu per primo.

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          lordste 24 Agosto 2015 at 02:27

          Giancarlo, è abbastanza noto a parecchi utenti qui che dietro al nick lordste c’è il CM scarso Stefano Ranfagni di Bergamo… ma dietro a Durrennmatt non si sa chi ci sia…

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            Ramon 24 Agosto 2015 at 13:15

            Perfettamente d’accordo: sarebbe sufficiente che Durrennmatt mandasse due righe in redazione per presentars, come più volte lo abbiamo invitato a fare. Evidentemente non rientra nei suoi principi fondamentali dell’educazione, mah…

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              DURRENMATT 24 Agosto 2015 at 15:05

              …Web e anonimato…ti racconto una storiella per bambini. Un Re non vedeva di buon occhio che suo figlio si aggirasse a piedi per le campagne per formarsi un giudizio personale sul mondo.Perciò,per risparmiargli la fatica e facilitargli la conoscenza del mondo gli regalò carrozza e cavalli:”ora non hai più bisogno di andare a piedi” furono le sue parole.”Ora non ti è più consentito di farlo” era il loro significato.”Ora non puoi più farlo” fu il loro effetto (Gunther Anders,pseudonimo)…P.S.non sono su “faisbùc”,non ci sono mai stato e mai ci sarò…più chiaro di così.

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              lordste 24 Agosto 2015 at 22:16

              Ramon, come puoi vedere dalle ultime risposte, questo figuro non ha la minima intenzione di recedere dai suoi propositi, auspico solo che tutti i lettori e la redazione prendano atto e ne traggano le dovute conseguenze, in primis ignorarlo (come farò io d’ora in poi) e in seguito bandirlo.

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                DURRENMATT 25 Agosto 2015 at 15:03

                …mi sembra di rivedere un film già visto.Mi riferisco a “Non ci resta che piangere” quando Troisi tenta di spiegare a Leonardo da Vinci il gioco della scopa.I 2(due)post sintetizzano al meglio il PERSONALE approccio al Web.Tutto è chiaro e limpido come l’acqua di rocca.Confidavo in un ringraziamento per la “dritta” Gunther Anders(ne hai bisogno visto il tuo “attivismo” sul web) e invece…come si dice fai del bene e scordatelo… P.S.carta d’identità(mettere la faccia in gergo) + web = bisogno di controllo e,quindi,di potere. La regola,invece, è l’anonimato(che consiglio caldamente alla Redazione perchè elimina gerarchie e rendite di posizione). Fattene una ragione e,soprattutto, non fare promesse da marinaio…P.P.S. “bandirlo” magari con catena al collo e palla al piede…siamo ormai al delirium!!

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                  Mongo 25 Agosto 2015 at 19:34

                  @DURRENMATT: cosa ti costa inviare una e-mail alla Redazione dicendo il tuo nome e cognome ed indirizzo con, se vuoi, un recapito telefonico. La Redazione, che ovviamente manterrà il segreto sui tuoi dati anagrafici, così sapendo chi sei eviterà di bannare i tuoi commenti.
                  I tuoi commenti, non tutti però, nascondono tra le righe cose assai interessanti e mi spiacerebbe non poterti più leggere.
                  Ricordo solo che: i responsabili del blog cancelleranno immediatamente e di propria insindacabile iniziativa qualsiasi intervento che giudicheranno possa recare offesa a chiunque. Non sono tollerati gli attacchi personali, né le offese indirette rivolte a terzi. Oltre ai commenti offensivi, per non generare confusione, verranno cancellate anche le eventuali repliche. L’indirizzo IP del mittente, se necessario verrà segnalato alla Polizia Postale.

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            DURRENMATT 24 Agosto 2015 at 15:10

            @Lordste…una relazione dovrebbe prendere le mosse dall’INNOCENZA,accettando quella prima condizione di ogni incontro AUTENTICO che è quella che l’altro è davvero un altro e non una risposta che si acconci perfettamente alla nostra prefigurazione…non sono io il maleducato!

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            Giancarlo Castiglioni 25 Agosto 2015 at 12:27

            Naturalmente per me lordste o Ranfagni non cambia, ne so quanto prima, mi piacerebbe saperne di più.
            Quando sei diventato candidato? Giochi ancora in tornei?
            Mi confermi che le simultanee delle Polgar erano solo su 10 scacchiere?
            Veramente poche, non si sono sforzate troppo, ma mancavano i giocatori o non ne volevano di più?
            Che risultato finale e in quanto tempo?
            C’era altri giocatori di forza candidato?

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    Roberto Messa 23 Agosto 2015 at 16:42

    Sulla famiglia Polgar non ho molto da dire, se non quello che tutti sanno: il padre (e la madre) indubbiamente è stato un rivoluzionario e per fare ciò in cui credeva ha sfidato la Federazione Scacchistica e tutto il sistema autoritario quando l’Ungheria era un paese comunista. Mi sembra del tutto logico che poi, quando i fatti gli hanno dato ragione, si sia dimostrato piuttosto venale. Ricordo che anche in occidente molti scrivevano che le sue bambine sarebbero diventate delle disadattate sociali, se non delle poveracce, perché non sono andate a scuola da piccole. Invece sono diventate tutte e tre madri famiglia, con i normali pregi e difetti di ognuna, e indubbiamente hanno avuto un successo professionale che milioni di ungheresi, ma anche di italiani, uomini e donne, possono solo invidiare. Kasparov una volta le definì “scimmiette ammaestrate”… quasi come se lui non avesse avuto un’infanzia molto, molto simile!

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    lordste 26 Agosto 2015 at 11:52

    Castiglioni, per quanto riguarda la mia “carriera” (?) ti invito a guardare su torneionline.com
    (sono cmq CM da qualche annetto e ancora parecchio attivo).
    Per quanto riguarda la simul, Gozzi ha già scritto tutto, 10 a testa era il loro limite e poi Capece è riuscito a imbucare un paio di bambini al posto dei primi perdenti. Judit ha perso solo con Salvo Ventura (unico CM over 2000), tutte le altre vinte sia da lei che dalle sorelle. Mi pare ci fossero ancora (oltre a Salvo e a me) un altro paio di CM m con elo inferiore a 2000

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      Giorgio Gozzi 26 Agosto 2015 at 16:42

      So che c’erano almeno altri 2 CM (della Milanese credo) e Zoldan mi aveva forse detto anche i nomi ma non me li ricordo. Sono inquadrati più di una volta nelle foto. Uno con la maglia bianca che in una foto tiene la scacchiera con gli autografi e l’altro maglia blu che in una delle ultime foto si fa autografare il formulario da Judit.

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        Kob 31 Agosto 2015 at 17:41

        L’unico altro CM (oltre Salvatore Ventura e Stefano Ranfagni) mi risulta che fosse Giovanni Lavorgna (maglietta blu di Accademia Scacchi Milano); mentre il giocatore con maglietta bianco (nella foto a fianco di Giovanni) è Augusto Ciciotti (della Scacchistica Milanese): 1N a tavolino ma IM ICCF per corrispondenza! Purtroppo sia Augusto. sia Giovanni hanno dovuto soccombere alla forza di Judith.
        Personalmente, mi viene un po’ da sorridere pensando ai criticoni di Expo 2015 perché hanno perso una bellissima occasione per partecipare ad un evento organizzato molto bene dal padiglione ungherese (comunque potranno rifarsi al prossimo Expo italiano … ovvero se va bene tra 100 anni!).
        La tavola rotonda – prima della simultanea – con la famiglia Polgar è stata molto interessante ed è stato molto bello ascoltare direttamente dalla voce dei protagonisti (le 3 Polgar e il loro genitori) un “pezzo” della storia degli scacchi (p.es. come hanno convinto la FIDE a cambiare le regole per i tornei riservati esclusivamente ai maschi).
        Lazlo Polgar ha preferito parlare solo in ungherese sia perché non si sentiva sufficientemente sicuro con l’inglese, sia perché c’era una bravissima (e molto carina!) traduttrice ungherese che parlava un italiano eccellente ed era in grado di fare una traduzione simultanea.
        La simultanea organizzata accanto al decumano (a fianco del padiglione ungherese), ha suscitato un grande interesse non solo tra gli appassionati scacchisti intervenuti, ma anche tra i turisti di Expo che hanno potuto pure vedere all’opera le 3 sorelle Polgar (le quali – detto per inciso – non si trovano spesso assieme in questo tipo di manifestazioni poiché vivono un po’ distanti tra loro, in diversi continenti).
        Dal punto di vista umano, poi, le 3 sorelle sono state molto disponibili e non si sono sottratte alle foto con gli appassionati: sia Susan, sia Judith, mi hanno autografato volentieri i loro libri (che avevo portato per l’occasione). Addirittura, Judith Polgar dopo l’interruzione per pioggia, ha brevemente scambiato due analisi con Stefano sulla loro partita e credo che questo resterà per lui un bel ricordo. Chi non è venuto ed ha preferito rimanere a casa perché contrario ad Expo 2015, credo che abbia fatto bene … a non venire per il semplice fatto che non si sarebbe divertito difatti si è parlato (e giocato) di scacchi mica d’altro!

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    alfredo 2 Settembre 2015 at 09:32

    Ho avuto modo di incontrare Judit a Campione d Italia in occasione di una simultanea che teneva (una mossa a testa) con il forte GM Istratescu.
    La mia impressione fu di una donna simpatica, semplice, un bel sorriso; mi fece una simpatica dedica al suo libro “the princess of chess”.
    Ho solo visto le altre due sorelle, tutte e tre assieme 23 anni fa a Formia.
    A Zsousa devo la pubblicazione sul suo sito della mia poesia e alcune parole che mi diedero molta gioia.
    La più giovane ha sposato un soldato israeliano, ortopedico di grande capacità.
    Tutti noi la ricordiamo giovanissima trionfatrice a Roma nel 90, mi sembra.

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