La piccola grande storia degli Orbach

Scritto da:  | 20 Settembre 2015 | 6 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Il 24 aprile scorso, nell’ambito delle manifestazioni celebrative della Liberazione, è stato proiettato a Trieste il documentario “La Resistenza degli Orbach”, diretto da Gianfranco Boiani, che si è avvalso di una ricerca storica di Giorgio Bianconi.

Orbach 5L’opera, partendo dalle vicende degli Orbach, si allarga alle vicissitudini della comunità ebraica triestina dalle leggi razziali alla seconda guerra mondiale. Almeno così si legge nelle cronache relative alla proiezione; chi scrive ha solo visionato un breve filmato di poco più di cinque minuti, una sorta di trailer, che contiene varie testimonianze, in particolare quella di Loredana Orbach, figlia di Abramo.

La sintesi su Youtube (e così pensiamo anche il film) termina con la visita della signora Loredana alle tombe di Abramo Orbach (1907-1963), Isacco Orbach (1913-1988) e Lea Orbach (1915-1998). Ci pare evidente il messaggio: il dovere della memoria non può essere solo individuale e familiare, ma anche collettivo.

Nei giorni successivi alla proiezione era apparsa su Wikipedia una breve voce “Abramo Orbach”, che teneva anche conto dei suoi trascorsi scacchistici, presto cancellata, forse perché non rispondente ai criteri standardizzati.
Abramo Orbach era proprietario di un negozio di ricami a Trieste. Subì le conseguenze delle leggi razziali del 1938. Dopo l’8 settembre 1943 fuggì, insieme al fratello Isacco, alle sorelle e due bambini, verso sud, fermandosi nel pesarese, nascosto con i suoi dalla popolazione. I due fratelli combatterono nella V Brigata Garibaldi ed anche la sorella Lea diede il suo contributo come staffetta partigiana. Si unirono poi alla Brigata Ebraica, risalendo verso nord.

Quale nostro (piccolo) contributo alla memoria ripercorriamo la sua attività scacchistica nazionale, interrotta forzatamente quando iniziava a farsi davvero interessante.
Orbach, dopo la solita trafila locale, debutta in campo nazionale con la partecipazione al torneo minore di Brindisi 1936. È un esordio felice, concluso con la vittoria con 8 su 10, davanti a Castaldi e Nestler. Curiosamente è conservata soltanto l’unica sconfitta, contro Nestler.

Orbach 2Si ringrazia “Tamerlano” per aver inviato la tabella tratta da Manlio Bozzo, Gli scacchi in Puglia, edizioni Scacco!

Nel 1937 partecipa al torneo minore di Merano. Dignitoso l’esito finale, 5°-6° posto con 8,5 su 15. Le cronache dell’epoca evidenziano la sua carenza di allenamento, che gli fa perdere posizioni dopo un ottimo inizio. Anche in questo caso era conservata una sola partita, la sconfitta contro l’avvocato astigiano Roberto. Dopo il recupero delle partite di Dario Vanni, si è aggiunta una patta, in un incontro in cui Orbach spreca evidentemente mezzo punto.

Orbach 3Nella grande manifestazione dell’Aprile Scacchistico Milanese 1938, che comprende anche un magistrale internazionale, Orbach disputa il suo primo (e ultimo) magistrale, concorrendo nel nazionale. Il suo 7° posto a 3,5 su 9 avrebbe potuto essere il primo decoroso passo in un nuovo ambito; non sarà così.

Nell’archivio FSI è compresa una sua partita di questo torneo, la sconfitta contro Rosselli. Possiamo aggiungere un’altra sconfitta, quella contro il vincitore del torneo Napolitano, con il commento d’epoca dell'”Italia Scacchistica” 1938, pp. 126-127, attribuibile allo stesso Napolitano (più probabilmente) oppure a Rosselli.

Napolitano-Orbach, Milano 1938, magistrale nazionale, note di Napolitano (?)
1.e4 c6 2.Ce2 d5 3.e5 Ag4 Un modo insolito di trattare questa Apertura.
4.f3 Così si entra subito in complicazioni. Se ora Af5 Cd4 oppure Ah5 Cf4 seguita da e6.
4…Ac8 5.d4 e6 6.Ae3 Cd7 7.Cd2 Db6 8.Cb3?

Posizione dopo 8.Cb3

Posizione dopo 8.Cb3

Una svista enorme che perde un pedone. Tuttavia il B è in notevole vantaggio di sviluppo e non ne risentirà grave danno.
8…C:e5! 9.Cg3 Minacciando di guadagnare un pezzo con Ad2!
9…Cd7 10.Dd2 a5 11.c3 a4 12.Cc1 c5 13.Cd3 c4 14.Ce5 C:e5 15.d:e5 Dc7 Subito…Ac5 non va per A:A D:A Dg5. Occorre far ostruire il passaggio f4.
16.f4 Ac5 17.A:c5 D:c5 18.Td1 Un tranello abbastanza nascosto e che si doveva parare con Dc7 perdendo così ancora un tempo utile per lo sviluppo.
18…Ce7 19.Ce4! Dc6!

Posizione dopo 19...Dc6!

Posizione dopo 19…Dc6!

Unica per non perdere un pedone. Se…Db6 o Dc7 Cd6+ e C:c4. Ora invece A:c4 non va per 0-0!
20.Cd6+ Rf8 21.Ae2 b5 22.0-0 Ab7 23.Ag4! Una mossa che alimenta fortemente l’attacco, ma per giocare la quale occorreva esaminare profondamente il sacrificio del pezzo alla mossa seguente.
23…h5! Non va 23…g6 per f5!
24.f5!! e:f5 Il pezzo non si può prendere. Se h:A f:e6 f5 e:f6 D:C f:g7! R:g7 Dg5+ Cg6 Tf7+ e vince.
25.A:f5 Th6 Minacciando il sacrificio di qualità, cosa che però il B evita forzando invece la vittoria.
26.C:f7!! Db6+!

NapolitanoOrbach5

Posizione dopo 19…Dc6+!

Un importante scacco intermedio, ma il B ha pensato anche a questo…
27.Dd4! D:D4+! Se subito R:C? Ae6++ vince. Ora però l’Ab7 è senza difesa ed il B potrà guadagnarlo con lo scacco di scoperta.
28.T:D4 R:f7 29.Ac8+ Rg8 30.A:b7 Td8 31.Tfd1 Tb6 32.A:D5+ C:D5 33.a3!

Posizione dopo 33.a3!

Posizione dopo 33.a3!

L’ultima sorpresa che vince! Se T:C T:T T:T b4! il finale è molto incerto.
33…Rf7 34.T:D5 T:D5 35.T:D5 Re6 36.Tc5 Ora è questione di tecnica: il N è perduto ed infatti abbandona alla 47a mossa! 1-0

Ci sembra che, prima dell’errore 18…Ce7, non ci sia per il Bianco compenso per il pedone perso banalmente in apertura. Sottoposta in due occasioni la partita alle analisi dei motori (non da chi scrive), si sono rivelate alcune criticità del pur interessante commento.
Appaiono almeno eccessivi i due punti esclamativi a 26.C:f7. La mossa decisiva per il Bianco dovrebbe essere 26.Ad7!! (questa volta sì). Scartata 26… D:D7 27.T:f7+ Rg8 28.Dg5 e vince, rimane solo 26…Db6+ 27.Df2 T:D6 28.e:D6 D:f2+ 29 T:f2 e il vantaggio del Bianco è palese.
Dopo 29.Ac8+, già 29…Re8 dovrebbe essere un po’ migliore di 29…Rg8. Ma il vero banco di prova è la sorprendente 29…Tf6!. Se 30.A:b7 T:f1+ 31.R:f1 Td8 e l’Alfiere è nelle peste; l’alternativa obbligata è 30.e:f6 C:c8 e il Nero non sta certo peggio.
Dopo 33.a3, la finezza del commento non esclude che 33…b4 avrebbe salvato il Nero. Se 34.a:b4 Tb5. Se invece 34.T:D5 T:D5 35.T:D5 b:a3 36.b:a3 Tb3, con valido controgioco anche dopo il tentativo 37.e6.

Orbach 4

Tabella tratta dalla rubrica di Giovanni Ferrantes su “L’Illustrazione Italiana”

Nell’autunno del 1938, pochi mesi dopo questo torneo, sono promulgate le leggi razziali. Vi saranno poi ulteriori provvedimenti, con i quali il regime fascista costituirà un’articolata legislazione antiebraica. Per rimanere al piccolo mondo scacchistico, l’ASI non potrà concedere il licenzino di gioco agli ebrei, che non parteciperanno più alla vita associativa.
Si chiude così l’attività scacchistica di Abramo Orbach ed anche quella del fratello Isacco, del quale è attestata, nello stesso periodo 1936-1938, la partecipazione ai tornei triestini del Dopolavoro del Pubblico Impiego.
Rimane qualche considerazione da avanzare, anche se ci si introduce così nel campo delle pure illazioni. Sette anni scarsi, dal 1938 al 1945, sono lunghi, a maggior ragione in un periodo in cui la grande storia entra così pesantemente nella piccola storia di ogni persona. L’Abramo Orbach del 1945 li ha vissuti intensamente, suo malgrado, scegliendo anche di combattere. Resta il fatto che non riprenderà a giocare a scacchi, almeno ufficialmente, e come lui anche Isacco. Chissà, forse saranno stati motivi personali, altri interessi, le necessità della vita. Loredana sostiene che gli Orbach amavano la libertà e la giustizia. Ed Eneo Orbach, in una lettera a “Il Piccolo” da Israele, scrive: Dopo il 1938 mio padre Abramo si sentì perseguitato, discriminato, non poté continuare la sua attività scacchistica che si svolgeva nei maggiori caffè triestini, dove alla porta c’era la scritta “vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei”. Subì l’umiliazione e i disagi di quella ignobile legge razziale.

Se in tempo di regime l’opposizione alle leggi era impossibile, se la vita quotidiana distrae tutti e a qualcuno potrà essere sembrata pericolosa anche una testimonianza privata di solidarietà, realtà come quella appena ricordata certificano o un’adesione entusiastica o un eccesso di zelo e conformismo, magari incoraggiato, ma non necessario.
Anche in occasione della prematura scomparsa, a soli 56 anni nel 1963, ci sarà il totale silenzio da parte de “L’Italia Scacchistica”, segno che Abramo Orbach si era allontanato completamente dall’ambiente.
Crediamo sia ormai molto difficile recuperare altre fotografie da tornei (qualcuna esiste), testimonianze o addirittura trascrizioni di sue partite; proverebbero una volta di più che Abramo Orbach apparteneva in pieno a un ambiente dal quale è stato espulso non per sue responsabilità, ma solo in quanto ebreo.

Orbach 6

avatar Scritto da: Mauro Berni (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a La piccola grande storia degli Orbach

  1. avatar
    Enrico Cecchelli 20 Settembre 2015 at 08:38

    Magnifico contributo! Grazie Mauro per averci fatto conoscere ex novo ( il mio caso) o comunque un pò meglio, questo fantastico personaggio.

  2. avatar
    paolo bagnoli 20 Settembre 2015 at 10:50

    Ottimo frammento della Storia, non solo scacchistica!

  3. avatar
    Zenone 20 Settembre 2015 at 15:00

    Un altro contributo storico di enorme importanza per ricomporre i pezzi dell’Italia scacchistica prima e dopo la seconda guerra mondiale.
    Interessante e per questo chissà se qualcuno potrà fornire altre testimonianze sul punto.

  4. avatar
    Martin 21 Settembre 2015 at 11:03

    Grazie Mauro per questa nuova esplorazione nell’incredibile mondo dell’archeologia scacchistica, una caro saluto a te e a tutti gli amici genovesi del Centurini!

  5. avatar
    mauro berni 24 Settembre 2015 at 09:17

    Ringrazio coloro che hanno commentato favorevolmente l’articolo. Non molti, a dire il vero, ma tra quelli che hanno interessi più o meno affini ai miei e dei quali apprezzo i contributi, anche se ammetto che non sempre riesco a star dietro alla copiosa produzione di Paolo Bagnoli.
    Ho scritto volentieri l’articolo per motivi strettamente scacchistici ed anche per un’altra ragione. Celebriamo giustamente le vittime, come testimonia il proliferare di giornate della memoria in questi ultimi anni. Mi sembra opportuno ricordare anche coloro che, per quanto loro possibile, all’ingiustizia hanno cercato non solo di sottrarsi, ma anche di opporsi. Come gli Orbach, appunto.

  6. avatar
    Tamerlano 29 Settembre 2015 at 07:33

    Soltanto oggi mi accorgo di questo scritto di Mauro Berni. Non posso che complimentarmi!

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