il museo degli scacchi di Mazara del Vallo

Scritto da:  | 3 Ottobre 2015 | 8 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni, Scacchi e arte, Scacchi e collezionismo

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 11Nell’anno 827 dove sbarcarono i Saraceni per entrare in Italia? In Sicilia, in provincia di Trapani, più precisamente a Mazara del Vallo.

“La storia dei Musulmani ebbe ufficialmente inizio nell’827, data della conquista di Mazara e in tutte le città della Sicilia basta guardarsi attorno perché si notino gli echi della civiltà araba che per lungo tempo vi si è insediata, li notiamo nell’architettura, nell’arte, nella rete urbanistica ma anche in termini dialettali e in alcuni gesti abituali che si tramandano da secoli.” 1

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 1Maioliche del centro storico di Mazara del Vallo (Foto di Roberto Cassano)

Dove si trova la più antica pittura scacchistica in Italia? In Sicilia, a Palermo, più precisamente nella Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni; nel 1143 Ruggero II d’Altavilla chiamò degli artisti musulmani per decorarla con scene di vita signorile della corte islamica: scene di caccia, banchetti, musici, danzatrici, lottatori e anche giocatori di Shatranj2, l’antenato degli Scacchi moderni. Due arabi seduti con le gambe incrociate e con in testa il loro tipico turbante, giocano su una scacchiera monocromatica: questa iconografia è considerata la più antica pittura in Italia di una partita di scacchi.3

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 2Giocatori di Shatranj nella Cappella Palatina di Palermo (Foto di Nino Profera)

Sappiamo bene che quando gli arabi conquistarono la Persia (641 d.C.) conobbero il Chaturanga, antico gioco di origine indiana, che venne modificato nello Shatranj per essere giocato in due e senza l’uso dei dadi; questo gioco venne assorbito dalla loro cultura e, successivamente, per via dell’espansione araba legata alla conquista dei territori, arrivò nell’Europa occidentale in Spagna e Sicilia. Per tutti gli storici degli scacchi, l’introduzione del gioco in Occidente è legato alla conquista della penisola iberica, dove il gioco sarebbe stato presente nella seconda metà del IX secolo,4 ed alla rapida conquista della Sicilia con la presa di Palermo (831), Messina (843), Enna (859) e Siracusa (878),5 così da poter essere presente in Italia già all’inizio del IX secolo. Come scrisse Adriano Chicco, lo storico genovese degli scacchi, questa regione insulare italiana per via della “posizione geografica era posta inevitabilmente sulla via degli scacchi”.6

Non possiamo sorvolare sul fatto che qualsiasi giocatore di scacchi del mondo è a conoscenza dell’esistenza della partita Spagnola, chiamata anche Ruy López nei paesi anglofoni (1.e4, e5; 2.Cf3, Cc6; 3.Ab5) e della partita Italiana (1.e4, e5; 2.Cf3, Cc6; 3.Ac4, Ac5; 4.c3), nonché della difesa più giocata contro l’apertura di Re, ovvero, la Difesa Siciliana (1. e4, c5; una scelta di gioco senza compromessi !). Non è un caso se, nei trattati arabi dell’XI-XII secolo, figurano tra i nomi degli scacchisti musulmani Al-Saqali (il Siciliano) e suo padre As-Sijlmasi, noti tra l’altro come abilissimi giocatori di scacchi alla cieca, così come non lo è se tra i giocatori più forti dei secoli XVI-XVII c’erano anche quelli siciliani (Paolo Boi detto “Il Siracusano” e don Pietro Carrera di Militello).7 L’inglese Jacob Henry Sarratt, noto soprattutto come scrittore di trattati di scacchi di larga diffusione nell’Inghilterra dell’Ottocento, nel suo primo trattato The Works of Damiano, Ruy Lopez and Salvio (Londra, 1813), narra di Pietro Carrera come l’ideatore della difesa Siciliana, coniando questo nome per tale difesa in onore della sua terra natale.

Ebbene, dopo questo breve preambolo ‘storico’ e visto che il proverbio dice ‘non c’è due senza tre’ questa è la terza domanda: dov’è l’unico Museo sugli Scacchi presente nel nostro bel paese? Ancora una volta la risposta è che si trova in Sicilia, ancora una volta in provincia di Trapani, più precisamente, ancora una volta, a Mazara del Vallo… ed il ‘cerchio’ si chiude!

Il Museo Nazionale degli Scacchi di Mazara del Vallo, sorto per volontà di Nino Profera, è stato inaugurato domenica 29 maggio 2011 alla presenza dei Delegati della F.S.I. e del Comune.8

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 9Inaugurazione del Museo (Agata Di Stefano Presidente Scacco Club Mazara, Nino Profera, Giuliano D’Eredità Consigliere Nazionale FSI, Filippo Sileci Presidente Comitato FSI Sicilia e l’Assessore Riccardo La Rosa – Foto di Ester Bucaria)

Nino Profera, che oltre ad essere un socio fondatore dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Scacco Club Mazara, è anche istruttore, arbitro, simultaneista, divulgatore, organizzatore di eventi e, ovviamente, Direttore del museo!

Leggiamo cosa ha detto Profera in una precedente intervista: «Ho conosciuto gli scacchi nei primi anni ’80, nell’85 abbiamo aperto l’ASD Scacco Club Mazara, ho cominciato a fare l’arbitro e, girando, a raccogliere scacchiere. Gli amici, anche quando viaggiavano, collegavano gli scacchi a me, e mi portavano scacchiere. Ora ne ho quasi 200 da tutto il mondo. Ma una delle cose che mi ha spinto è stata anche una serie di figurine del dado Liebig, dedicata agli scacchi.9 Da allora non ho fatto altro che raccogliere non solo scacchi ma tutto questo materiale a soggetto scacchistico».10

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 3Figurine LIEBIG, “IL GIOCO DEGLI SCACCHI”, 1969

Al motto “non tutto ma di tutto”, con alcune migliaia di oggetti attinenti al gioco degli scacchi, è possibile trovarvi ogni sorta di materiale scacchistico e non: oltre a quello considerato più tecnico come scacchiere e pezzi di ogni foggia, scacchiere elettroniche, orologi da torneo meccanici e digitali, libri, riviste, ecc., e quello legato al collezionismo come libri antichi, francobolli, cartoline, medaglie, spillette commemorative (in lingua inglese, pins), memorabilia come, ad esempio, autografi di grandi campioni, ma anche vere e proprie curiosità come locandine di film, film, video, brani musicali, fotografie, pagine pubblicitarie, ed oggetti al femminile ed al maschile come abbigliamento, gioielli, bigiotteria, cappellini, cravatte, scarpe, bicchieri e tazzine e persino delle caramelle con cereali al gusto nocciola “SCACCO MATTO”. Insomma proprio tutto rigorosamente a soggetto scacchistico.

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 4Caramelle “SCACCO MATTO” (Foto di Roberto Cassano)

Tra le centinaia di scacchiere “dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”… pardon!, tanto rende bene anche “dalla Grecia al Perù” o “dall’Olanda all’India”, tutte diverse per originalità e foggia; tra le scacchiere giganti, una è di venticinque metri quadrati ed un’altra che – se non ci credete andate a vedere – è sul soffitto (!) e tra le già piccole scacchiere da viaggio, una è grande… come un portachiavi (!). Tra i tanti set di pezzi internazionali di vario materiale, qualcuna in osso; quella che viene dalla Turchia è in legno ed ha la particolarità che il Re al posto della croce cattolica ha la mezzaluna, simbolo dell’impero Ottomano. Inoltre, tantissime riviste italiane ed estere sullo sviluppo storico e tecnico del gioco dalle origini a giorni d’oggi, articoli tra quotidiani nazionali ed esteri, fumetti a tema e programmi scacchistici risalenti al 1980. Sono davvero moltissimi gli oggetti che non si pensa possano essere presenti: ombrelli, polsini da uomo, ricette per dolci e persino le formine per fare i biscotti dei sei pezzi degli scacchi.

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 5 il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 6 il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 7La sede del Museo in Via Genova 23 ha tre stanze con l’esposizione degli oggetti all’interno di bacheche in legno e vetro.

il Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo 8Il Museo ha anche la sua pagina Facebook https://www.facebook.com/museodegliscacchi ed è aperto gratuitamente a visite individuali e di gruppo su prenotazione telefonica (Cell. 3392026556). Allo scopo di ampliare le proprie collezioni sono gradite donazioni anche da parte di privati.

Un solo ultimo consiglio: visitate il Museo trascorrendo una vacanza nella Sicilia Occidentale dove c’è davvero tanto da vedere: Palermo, Monreale, Segesta, Trapani, Erice, Marsala, le Saline, l’antica città fenicia di Mothia, San Vito Lo Capo, La Riserva dello Zingaro, le isole Egadi, Selinunte e, ovviamente, Mazara del Vallo per il Satiro danzante, per i vicoli della città e perché no, anche per un ottimo pranzo a base di pesce presso uno dei tanti ristoranti del lungomare o della casba. Il mio è più un invito spassionato per andare in questa zona e, con questo, fare anche una visita al Museo: fatelo e non ve ne pentirete!

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1 COSTANTINO A., Gli arabi in Sicilia, Antares, Palermo, 2000

2 Shatranj, gioco con i pezzi ‘islamici’ dalle caratteristiche forme molto comuni per oltre cinque secoli, sia nell’oriente del IX secolo, comprendente anche il nord Africa ed il bacino del Mediterraneo, che nell’Europa medievale del XIII-XIV secolo, fino a quando ebbe inizio la trasformazione voluta dagli europei verso forme più slanciate e consone al gusto del giocatore del nostro continente.

3 FERLITO Gianfelice, Il primo dipinto al mondo di una partita a scacchi è in Sicilia, In Scacco, Aprile 1993, pp. 192-193

4 Makariou S., Le jeu d’échecs, une pratique de l’aristocratie entre islam et chrétienté des IX-XIIIe siècles, in Les cahiers de Saint Michel e Cuxa, vol. XXXVI, 2005, pp. 127-140

5 Mancini M., Contatti linguistici: Arabi e Italoromania, estratto da XII. Sprachkunde und Migration, 2005, pp.1-10

6 CHICCO A., Gli Scacchi in Sicilia, Contromossa n.7, 1981, pp. 136, 157

7 SPINA Santo Daniele, I giocatori di scacchi in Sicilia 1500-1978, Lulu press, dicembre 2013

8 Come riportato anche nel volume di Roberto Cassano e Mario Leoncini L’ITALIA A SCACCHI, Guida turistica ai luoghi degli scacchi, LE DUE TORRI Bologna, 2014

9 Figurine LIEBIG, Serie Sanguinetti n.1836 “IL GIOCO DEGLI SCACCHI”, Edizione Italiana, anno 1969

10 SIDOTI Maria Tiziana: “Tutti “matti” per gli scacchi” in ‘centonove’ n.18 dell’11/5/2012, p.41

avatar Scritto da: Tamerlano (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a il museo degli scacchi di Mazara del Vallo

  1. avatar
    Mongo 3 Ottobre 2015 at 11:58

    Avevo già letto di questo museo, ma non ricordo bene se qui su SoloScacchi o sul mensile ‘Torre & Cavallo’.
    Bello l’articolo e bellissime le immagini.
    Visto che dovrò accompagnare la mia compagna in quel di Gela, non è detto che si possa fare un salto anche da quelle parti. 😉

  2. avatar
    fabrizio 3 Ottobre 2015 at 19:18

    Confermo quanto dice Tamerlano: sul lungomare di Mazara si mangia il pesce divinamente! 🙂 Il servizio mi ha fatto tornare la voglia di fare un’altra vacanza da quelle parti (ovviamente con visita al museo!).

  3. avatar
    Marramaquìs 4 Ottobre 2015 at 12:11

    Insomma, cereali e pesci al tavolo 4 = matto! Bravo come sempre Tamerlano.

  4. avatar
    Tamerlano 5 Ottobre 2015 at 10:19

    Grazie a Mongo, Fabrizio e Marramaquìs. Per Fabrizio: visto quante cose (scacchi, Mazara, il pesce e questo blog!) abbiamo in comune ? 😉

    • avatar
      fabrizio 5 Ottobre 2015 at 12:54

      Caro Tamerlano, non dimenticare che il motto degli scacchisti è “gens una sumus”! 😉 😉

  5. avatar
    Museo Nazionale degli Scacchi 6 Ottobre 2015 at 12:36
  6. avatar
    Zenone 6 Ottobre 2015 at 12:59

    Il link non funziona, almeno a me. Non so se vale ancge per gli altri. Grazie

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