Rudolf Swiderski nasce a Lipsia il 28 luglio 1878. Praticò gli scacchi fin dall’adolescenza e già nel 1896 lo troviamo tra gli iscritti al Torneo Sussidiario di Eisenach, dove si classifica al sesto posto. L’anno seguente è secondo ad Annaberg e settimo a Berlino, sempre in tornei sussidiari (Hauptturnier), per poi giungere terzo ad Amsterdam.
Il suo passaggio ai tornei magistrali avviene in seguito alla vittoria del 1900 a Monaco di Baviera, che lo qualifica come un Meister in grado di misurarsi ai massimi livelli del tempo.
Ha ventidue anni, un carattere introverso e non è facile strappargli un sorriso. La sua preparazione scacchistica è solida, ispirata a quella che alcuni – sprezzantemente – definiscono “scuola posizionale”, ma non disdegna le analisi su alcune varianti del Gambetto di Re, apertura che ancora viene tenuta in alta considerazione.
Il tabellone del torneo di Hannover del 1902, dove il ventiquattrenne si piazza a metà classifica, rispecchia abbastanza fedelmente quella che sarà la sua breve carriera scacchistica: patta con il vincitore Janowski e col terzo classificato – il forte britannico Atkins – e batte Wolf, Cigorin e Marshall, ma perde preziosi punti contro Levin, Cohn ed Olland, giocatori sicuramente alla sua portata.
Nel 1903 è al Torneo del Gambetto di Re di Vienna, e la sua condotta altalenante tra importanti vittorie ed inopinate sconfitte viene confermato: doppia vittoria contro Schlechter e Gunsberg e doppia sconfitta contro Mieses e risultato finale di 8 punti e mezzo sui 18 disponibili.
L’anno seguente è a Montecarlo: al torneo magistrale a doppio turno giunge sesto (ultimo), mentre al torneo dedicato al Gambetto Rice divide il primo posto con Frank Marshall. Poi, a Coburgo, è primo ex aequo con Von Bardeleben e Schlechter. Nel 1905 si classifica quarto (8 su 13) a Scheveningen, e partecipa al Torneo B di Barmen, dove è secondo (12 su 17) alle spalle del vincitore Leo Fleischmann.
Da questo momento in poi il suo rendimento subisce una netta flessione, anche se alcuni isolati successi lo convincono a proseguire. Nel 1906 è tredicesimo a Norimberga e ad Ostenda, l’anno seguente è diciassettesimo (su 29) al Torneo B di Ostenda, battendo tuttavia Akiba Rubinstein, vincitore ex aequo con Ossip Bernstein. Nel 1908 è penultimo a Dusseldorf e dodicesimo a Vienna e nel 1909 gioca a Lipsia il suo ultimo torneo (un piccolo torneo locale), vincendolo.
Il 2 agosto del 1909, pochi giorni dopo il suo trentunesimo compleanno, Rudolf Swiderski si suicida nella sua abitazione di Lipsia, prima assumendo una dose di veleno poi sparandosi alla tempia. La notizia della sua tragica fine viene pubblicata una decina di giorni dopo da diversi quotidiani, ma la data della morte è certamente quella del giorno 2, come testimoniato da uno scritto lasciato dal suicida. Il cadavere viene trovato in stato di avanzata decomposizione il giorno 11.
Sui motivi del suicidio vennero formulate alcune ipotesi: si disse che non potesse essere operato (di cosa?), ma il motivo più plausibile è quello di una sua incriminazione per spergiuro nel corso di un processo che aveva trovato Swiderski coinvolto in un “vergognoso scandalo”.
Bravo, bravo, bravo Paolo! Ancora una volta interessantissimo…
Aspetto sempre questi bei ritratti. Una fine davvero tragica.
L’enciclopedico Paolo colpisce ancora!
Swiderki era di sicuro un discreto giocatore: nella partita riportata fa fare al giovane Nimzowitsch la figura del dilettante!