La Grande Inter

Scritto da:  | 17 Dicembre 2015 | 8 Commenti | Categoria: Partite commentate

ovvero come affrontare (e sconfiggere) un avversario molto più forte

La Grande Inter 04In occasione della simultanea tenuta in Expo dalle sorelle Polgar era iniziata tra noi una discussione sul modo più conveniente per affrontare un giocatore in simultanea.

Io propendevo per un approccio aggressivo, complicando al massimo, altri preferivano un approccio prudente, addormentare la partita, mantenere simmetrica la struttura dei pedoni, cambiare pazientemente un pezzo dopo l’altro per approdare ad un finale pari.

L’argomento è interessante e volevo ampliare il discorso raccontando le mie esperienze in partite ufficiali.

Modestamente posso dire di essere un esperto del ramo, perché ho sempre ottenuti risultati proporzionalmente buoni con giocatori più forti, mentre tra alti e bassi, i risultati erano in linea delle attese con quelli del mio livello e in certi periodi decisamente cattivi con giocatori sulla carta più deboli di me.

Avrei dovuto riflettere di più sulle ragioni di questa differenza di rendimento; notando che le mie partite migliori erano quasi sempre in incontri a squadre dove si giocavano una o due partite o nei primi turni dei tornei davo la colpa del calo alla stanchezza e alla mancanza di allenamento.

Adesso penso che ci sia anche un altro fattore: in molti casi con giocatori più deboli ho esagerato nel forzare la posizione cercando la vittoria a tutti i costi.

Per affrontando un giocatore molto più forte, intendo due livelli al di sopra, per me la cosa più importante è l’approccio mentale.

Vi sono giocatori che contro un avversario di questo tipo si siedono alla scacchiera già battuti in partenza, dopo essersi lamentati della sfortuna nell’accoppiamento.

Invece incontrare un giocatore molto più forte va considerata una occasione da non sprecare; non si ha nulla da perdere, comunque si ha qualcosa da imparare e non bisogna rinunciare alla speranza di un risultato positivo.

Ho visto spesso forti giocatori ridotti a mal partito riuscire a ribaltare la situazione, sfruttando la maggiore esperienza ma soprattutto l’ansia che prende molti giocatori quando sentono a portata di mano un inaspettato risultato di prestigio.

Anche in questo caso è importante sedersi alla scacchiera consapevoli che esiste sempre la possibilità sia pure improbabile di andare in vantaggio e che nel caso bisogna sfruttare l’occasione.

Io ho sempre affrontato le partite difficili con questo spirito e credo sia per questo che quando sono andato in posizione vinta raramente mi sono lasciato sfuggire uno scalpo eccellente; l’eccezione è stato Guido Cappello, ne ho già parlato (cfr. qui).

La Grande Inter 02

Bisogna considerare che oltre agli svantaggi in tutti i campi, esperienza, conoscenze teoriche, capacità di calcolo, allenamento, resistenza alla fatica, il giocatore più debole ha anche qualche vantaggio.

L’avversario è obbligato a vincere, può prendere l’incontro sottogamba, può avere difficoltà a trovare la concentrazione, può cominciare ad innervosirsi se trova una resistenza inaspettata.

In questi casi la prima preoccupazione è l’apertura, è legittimo il timore di perdere per un seguito teorico prima ancora di aver cominciato a giocare, ma in pratica ho sempre trovato il problema dell’apertura meno grave di quel che potrebbe sembrare.

Mi è capitato molte volte di andare in grave svantaggio in apertura, ma che ricordi mai con giocatori molto forti.

Naturalmente è sconsigliabile infilarsi in una variante all’ultima moda che probabilmente l’avversario conosce molto meglio e magari ha giocato un paio di volte la settimana prima nel torneo precedente.

Con una adeguata preparazione sono indicate vecchie varianti di dubbia correttezza che probabilmente l’avversario ha studiato molto tempo prima, ma che non si sente sicuro di ricordare, perché ad alto livello non ha mai occasione di giocarle; spesso in questi casi, temendo di finire vittima di una miniatura, preferisce ripiegare su continuazioni secondarie meno rischiose che non danno vantaggio.

Ma spesso il problema dell’apertura è risolto dal giocatore più forte che pensa di vincere con meno fatica impostando una partita tranquilla e puntando sulla superiorità tecnica.

Spesso ho incontrato aperture del tipo d4, c3, Af4 o Cf3, g3, Ag2; non è che questo faciliti più che tanto, ma almeno i problemi sono rinviati al centro partita.

Un discorso a parte va fatto sull’offerta di patta.

Non bisogna mai proporre la patta in posizione pari, tanto sarebbe rifiutata e sarebbe una ammissione di debolezza; se la posizione è chiaramente pari con le possibilità di gioco praticamente esaurite, continuate tranquillamente aspettando che sia l’avversario a proporvela.

Se la posizione è leggermente favorevole bisogna resistere alla tentazione di proporre la patta; potrebbe essere rifiutata e sarebbe solo una manifestazione di insicurezza, ma soprattutto se rinunciate a giocare quando la posizione è buona, giocherete solo quando la posizione è cattiva e con tutta probabilità finirete per perdere.

La Grande Inter 03

In questi casi mezzo punto patta uno vittoria vale per la classifica, ma moralmente la vittoria vale molto di più; bisogna provarci, se andrà male pazienza.

Infine se l’avversario vi propone la patta, magari con un largo sorriso e l’aria di farvi una generosa concessione, sospettate: quasi sicuramente la vostra posizione, che vi sembrava leggermente favorevole è invece vincente; non è detto che la patta debba essere rifiutata sempre, ma pensateci bene per evitare di mangiarsi le mani dopo.

Tra gioco d’attacco e difesa ho provato entrambi gli approcci e in entrambi i casi ho ottenuto risultati.

Come ho già detto credo dia più possibilità l’attacco, anche i forti giocatori sono esseri umani e un trucco tattico può sfuggire a chiunque.

Difficile arrivarci, ma esistono anche posizioni talmente complicate da essere al di là delle capacità di calcolo anche di un forte giocatore; in questi casi l’esito va a fortuna, non dico che si giochi ad armi pari, ma mi sembra che la distanza sia ridotta.

Srdjan MarangunicViceversa nel corso degli anni in cui ho giocato ho avuto l’impressione che il livello tecnico dei forti giocatori sia aumentato e che siano sempre più bravi a sfruttare minimi vantaggi in posizioni equilibrate; il rischio di vedersi sgretolare tra le mani una posizione pari per un susseguirsi di piccole imprecisioni mi sembra sempre più alto.

Naturalmente la mia esperienza è vecchia di un quarto di secolo, ma mi immagino che in questi ultimi anni la tendenza sia continuata.

Per il primo metodo ho già mostrato la partita con Canal, giocata tutta all’attacco e cercando il massimo delle complicazioni; presenterò quindi una mia partita con l’approccio opposto.

Mi ricorda “la Grande Inter”, paziente difesa, catenaccio e all’improvviso alla fine contropiede vincente; come nelle partite di calcio l’inizio è abbastanza soporifero, la parte interessante inizia dopo la trentesima mossa.

Giocata nel febbraio 1971 nell’incontro Lombardia – Croazia, naturalmente una disfatta memorabile per noi 2 ½ a 7 ½ il primo giorno e 3 a 7 il secondo.

Io ero candidato maestro, Marangunic era un “giovane promettente” (a 27 anni allora era così!); fece l’ultima norma e diventò maestro internazionale qualche mese dopo.

Srdjan Marangunic vs. Giancarlo Castiglioni, 0-1
Lombardia vs. Croazia, 1971

1.g3 g6 2.Ag2 Ag7 3.Cf3 d5 4.O-O Cf6 5.c4 c6

Posizione dopo 6...c6

Posizione dopo 6…c6

per mantenere simmetrica la struttura di pedoni

6.d4 O-O 7.cxd5 cxd5 8.Cc3 Ce4

avevo giocato la stessa apertura l’anno prima con Mariotti e dopo 8…Cc6 9 Ce5 avevo continuato debolmente ed ero finito rapidamente in una posizione senza speranza. Visto che il cavallo al centro aveva funzionato questa volta lo ho messo prima io.

9.Af4 Cc6 10.Tc1 Af5 11.h3 Tc8

Posizione dopo 11...Tc8

Posizione dopo 11…Tc8

simmetria a torre sulla colonna si oppone torre sulla colonna.

12.g4 Cxc3 13.Txc3 Ae4

primo obbiettivo raggiunto, cambiati 2 cavalli e l’alfiere case bianche è in posizione per il cambio; il nero sta addirittura un filo meglio.

14.e3 e6 15.Da4 Da5

Posizione dopo 15...Da5

Posizione dopo 15…Da5

coerente con l’idea di semplificare cambiando i pezzi, ma era meglio non cambiare le donne con 15…f6 mantenendo il minimo vantaggio nero. Questa mossa evidenzia i pericoli di un minimo svantaggio di sviluppo in posizioni equilibrate e simmetriche. Adesso il minimo vantaggio passa al bianco.

16.Dxa5 Cxa5 17.Tfc1 Tc6 18.Txc6 Cxc6 19.Ce5 Axe5

ho rinunciato all’alfiere per non togliere il cavallo dalla colonna “c”; si poteva prendere anche col cavallo, ma la mossa giocata è migliore.

20.Axe5 Axg2 21.Rxg2 f6 22.Ag3 Tc8 23.b4 a6 24.a4 Ce7 25.Tb1

Posizione dopo 25.Tb1

Posizione dopo 25.Tb1

il bianco rifiuta di cambiare le torri per mantenere viva la posizione, ma anche dopo il cambio il finale di alfiere contro cavallo non da grandi possibilità.

25…b6 26.Ad6 Rf7 27.a5 Tc6 28.Axe7 Rxe7 29.b5 axb5 30.a6

Posizione dopo 30.a6

Posizione dopo 30.a6

ovviamente 30 Txb5 pareggiava senza problemi. Marangunic tenta di vincere e, purtroppo per lui, invece perde; non ha grosse colpe, il mio PC inizialmente considera questa la mossa migliore e vantaggiosa per il bianco e solo dopo lunga meditazione la considera equivalente a 30 Txb5. Dopo la partita ritenevo fosse la mossa perdente, dopo le prime analisi con il PC credevo che il bianco potesse salvarsi, dopo più analisi più approfondite sono arrivato alla conclusione che il nero vince sempre. Non è un finale semplice.

30…Rd7 31.Txb5

31 Ta1 Tc8; mi avrebbe dato maggiori difficoltà. Seguito probabile 32 Rg3 Ta8; 33 h4 h6; 34 f4 b4; 35 g5 hxg5; 36 fxg5 fxg5; 37 hxg5 Rc6; 38 Rf4 Rb5; 39 Re5 Txa6; eccetera. Oppure anche meglio 31 h4 h6!; 32 Ta1 Tc8; 33 a7 Ta8 34 f4 Rc6 e alla lunga dovrebbe vincere.

31…Rc7 32.Tb2 Rb8 33.Ta2 Ra7 34.Rf3 b5 35.Ta5 b4 36.Ta4

Posizione dopo 36.Ta4

Posizione dopo 36.Ta4

qui probabilmente Marangunic si è reso conto che sarei riuscito a portare a casa il punto e ha giocato meccanicamente, ma anche dopo 36 Re2 Txa6; 37 Tb6 Ta2+; 38 Re1 Ta4; oppure a scelta 38…Tb2 il nero vince senza troppa fatica.

36…b3 37.Ta1 b2 38.Tb1 Tc2 39.e4 dxe4+ 40.Rxe4 Txf2 41.g5 f5+ 42.Re5 Te2+ 43.Rf6 f4 44.Rg7 f3 45.Rxh7 f2 46.Rxg6 Te1 0-1

38...Te1 e il Bianco abbandona

46…Te1 e il Bianco
abbandona

Questa fu l’unica vittoria della Lombardia e con la patta con Rukavina il giorno successivo fui l’unico ad avere uno score positivo.

MarangunicCastiglioni0MarangunicCastiglioni1

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a La Grande Inter

  1. avatar
    Mongo 17 Dicembre 2015 at 00:36

    Il nero-azzurro stona con il bianco-nero… della scacchiera!! 😉

  2. avatar
    Massimiliano Orsi 17 Dicembre 2015 at 10:37

    Si riescono a recuperare altri dati su quell’incontro Lombardia-Croazia? Ad esempio le date precise, le formazioni complete delle squadre nei due incontri, l’ordine di scacchiera e l’assegnazione dei colori, etc. Anticipatamente, grazie.

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 17 Dicembre 2015 at 22:40

      La data precisa è indicata sul modulo 20 febbraio 1971, il ritorno fu giocato il giorno dopo 21 febbraio.
      Forse la formazione è sull’Italia Scacchistica, appena posso vado a guardare.
      La decima e ultima scacchiera era femminile.
      Si giocò nel ristorante di cui era proprietario il Maestro Bonfioli.

      • avatar
        mauro berni 18 Dicembre 2015 at 09:51

        Da L’Italia Scacchistica, aprile 1971, pag.86.
        Non sono indicate le date, ma, come scritto da Castiglioni, 20 e 21 febbraio 1971.
        Milano, La Birreria del Reno, via Comelico.
        Lombardia-Croazia 5,5-14,5 ( 2,5-7,5 3-7)
        Bonfioli-Damjanovic 0-1 e patta
        Cappello-Udovcic 0-1 e 0-1
        Romani-Minic 0-1 e patta
        Mariani-Kurajica 0-1 e patta
        Schneiders-Bertok 0-1 e patta
        Perich-Marovic 0-1 e patta
        G.Castiglioni-Marangunic 1-0 e G.Castiglioni-Rukavina patta
        De Cristofano-Barle patta e 0-1
        Natalucci-Radulovic 1-0 e 0-1
        Angeleri-Belamaric 0-1 e 0-1
        Nona scacchiera under 18, decima femminile.

        • avatar
          Giancarlo Castiglioni 18 Dicembre 2015 at 23:25

          Non ricordavo che c’era stata anche la vittoria di Natalucci, probabilmente intendevo che la mia era l’unica vittoria tra gli 8 “senior”.
          E’ stata una disfatta, ma la squadra Croata era veramente forte, tutti nomi pesanti.
          Con questi avversari anche la patta non era un risultato da sottovalutare.
          Nel secondo turno non ricordo l’andamento delle partite, avevo già abbastanza da fare con la mia, ma ho il sospetto che, visto il risultato dell’andata, pur senza fare regali, i croati non abbiano voluto infierire.
          Questo vale anche per la mia patta con Rukavina.
          Aveva sacrificato un pedone forse senza completo compenso, la posizione era complicata e avevo meno tempo; accettò la mia proposta di patta, ma continuando credo più probabile che avrebbe vinto lui.

          • avatar
            mauro berni 21 Dicembre 2015 at 10:34

            Per Giancarlo Castiglioni. Quel risultato di squadra non è disonorevole, visti i nomi della squadra croata. Anch’io ho avuto il sospetto che nella seconda partita i croati non abbiano spinto sull’acceleratore, tranne Barle, che già aveva pattato, e Udovcic. Piuttosto, poichè la partita pubblicata da L’Italia Scacchistica è proprio la tua con Marangunic e penso sia diffile recuperare altro materiale, prima o poi potresti mostrarci la tua con Rukavina (sbaglio o pochi anni dopo giocò all’interzonale di Leningrado?)

  3. avatar
    chess 17 Dicembre 2015 at 14:16

    Il rosso e nero, era meglio

  4. avatar
    La signora ELENA G. 19 Dicembre 2015 at 08:43

    SoloScacchi è un sito bello.

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