Un giorno, durante una lezione di circolo, un programmatore di scacchi, frequentatore occasionale, mi disse di aver conosciuto un grande campione russo verso la metà degli anni ’90 in Olanda. Un campione che era stato in lizza per la successione al titolo di Alekhine. Al che azzardai il nome di Smyslov, ma Smyslov non era. Botvinnik scomparso in quegli anni mi sembrava improbabile, e infatti non era nemmeno lui. Al programmatore proprio non sovveniva quel nome e neppure ricordava l’aspetto fisico di quel giocatore. Considerato che Keres era morto nel 1975, le mie alternative erano terminate. Sparai qualche altro nome come Kortschnoi e Spassky, finché non provai con Bronstein. Era lui.
Quel tale aveva avuto la fortuna di scambiare parole con David Ionovic Bronstein e nemmeno ricordava il suo nome.
Meglio leggersi un buon Saramago.
Naturalmente 24…Txa3 e ne approfitto per salutare Riccardo e Luigi Del Dotto insieme a tutta la banda dei lucchesi.
Una sera d’inverno,molti anni fa.Nel reparto dove mia moglie lavorava come infermiera era ricoverato un giovane violoncellista italiano.Viene a trovarlo un anziano signore,elegante,taciturno.Dopo un po’ che se n’è andato lei trova il giovane in lacrime “Lei non può capire chi mi è venuto a trovare”. A casa mia moglie mi racconta il fatto.Col cuore in subbuglio le chiedo : ” Ti ha detto come si chiamava?” E lei : “Mah,mi pare un certo Rostropovich…”
Bellissima mossa, degna di un genio come Bronstein! Nonostante che la torre possa esser catturata da pedone, torre, regina, qualunque mossa porta inevitabilmente al matto o a perdite materiali gravissime.
Grande Saramago!
Grande DDR e grandissimo Bronstejn, che è il mio stregone preferito.
Un abbraccio.