Come close and lend an ear

Scritto da:  | 24 Aprile 2016 | 11 Commenti | Categoria: Tattica

Dogma 05Vorrei mostrarvi due interessanti posizioni tratte dal libro “Strategia dinamica negli scacchi” di Mihai Suba.
La prima posizione riguarda quello che l’autore chiama “il dogma del potere neutralizzante degli alfieri di colore opposto”, senza di esso il bianco dovrebbe trovare la soluzione vincente.

Dogma 01

La seconda posizione si riferisce alla “dominazione dinamica” del Cavallo sull’Alfiere in uno dei tanti finali dove puntualmente cade un altro luogo comune riguardo i pezzi leggeri (anche qui, come per il diagramma precedente, la mossa è al Bianco).

Dogma 02

Ora però come close and lend an ear, avvicinatevi e prestatemi un attimo attenzione che vi dico una cosa… ecco, come unico aiuto ai solutori cito la frase di Mark Twain: “Le cose più pericolose non sono quelle che non conosci, ma quelle che conosci bene, ma non nel modo in cui esse sono veramente!”

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avatar Scritto da: The dark side of the moon (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Come close and lend an ear

  1. avatar
    fabrizio 24 Aprile 2016 at 22:11

    Nella prima posizione, con 1)Tc7 il bianco vince rapidamente.

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    Giancarlo Castiglioni 25 Aprile 2016 at 13:40

    Nella seconda 1 Rc1 e il nero è senza mosse.
    Molto bello.

  3. avatar
    danilo 25 Aprile 2016 at 15:53

    vorrei chiedere anch’io una valutazione su questa posizione….
    (mossa al bianco)

    purtroppo non sono riuscito a pattare, ma come deve pianificare la difesa il bianco?
    esiste una fortezza di patta?
    AAA…maestro cercasi 😎

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    Giancarlo Castiglioni 25 Aprile 2016 at 21:57

    In questa posizione viene istintivo pensare di difendersi con la fortezza, invece bisogna battere la strada opposta, giocare in modo attivo spingendo il pedone f.
    Per esempio: 1f4 Th4; 2Rd3 Th1; 3f5 Tb1; 4Ad4 Tg4; 5f6 Rd6; 6f7 Re7; 7c5 e pareggia.
    Esistono molte varianti.

    • avatar
      danilo 26 Aprile 2016 at 18:31

      la spinta f4 l’avevo presa in considerazione, ma mi sembrava troppo presto. il mio errore e’ stato, invece di calcolare esattamente le spinte, di fare solo un ragionamento di massima: al pedone occorrono 5 tempi piu’ eventuali supporto di Re o Alfiere, la Torre con soli 4 tempi h4 h1 a1 xa4 guadagna il pedone e poi ha tutto il tempo di rientrare.

      piano B fortezza: la torre vuole arrivare in a1 o b1 per entrare in b4 e il pedone cade, quindi mi basta col re impedire l’entrata di torre penzolando in a2 b2 dato che il re nero e’ tagliato fuori.
      le mosse sono state
      Rc3 Th5 Rc2 Th1 Rb2 Td1 e qui dovevo giocare Ra2
      arrivando alla mia fortezza in questa posizione

      invece gioco Ac1 e dopo Rc5 Rc2 Tf1 Ae3+ Rxc4 Axb6 il bianco tracolla

      quindi,
      partendo dalla posizione base come faccio a capire se la fortezza esiste? se funziona?
      quale posizione modello di fortezza devo avere in testa a cui tendere?
      😎

      • avatar
        Giancarlo Castiglioni 27 Aprile 2016 at 21:57

        Anche dopo Ra2 arrivando alla posizione del diagramma la fortezza non tiene.
        Vero che dopo 1Ra2 Td3; 2Rb2 il nero non entra, ma se la mossa fosse al bianco sarebbe in zugzuang.
        Per cedere la mossa basta giocare 2…Te1 3Rb2 Tf1 3Ad4 Td1 4Ae3 Td3 e si vince.
        Non c’è modo di capire subito se la fortezza tiene; è necessario analizzare tatticamente la posizione.

        • avatar
          danilo 27 Aprile 2016 at 22:39

          grazie Giancarlo, anche da questa sconfitta ho imparato qualcosa, calcolare il piu’ possibile, anche se non sarei riuscito ad arrivare fino allo zugzuang…

  5. avatar
    The dark side of the moon 29 Aprile 2016 at 10:09

    @ Danilo:
    vacci piano quando dici “calcolare il più possibile”.
    Prima di calcolare devi avere in mente un piano preciso e solo dopo calcola, poco ma BENE.
    Non serve calcolare decine di varianti inutili.
    Sai quale è la differenza tra un maestro e un principiante?
    Il maestro calcola poco e bene, l’amatore calcola tanto e male.
    Sai perchè succede questo?
    Perchè il maestro quando ha di fronte la posizione sa cosa fare, il principiante no.

    • avatar
      danilo 29 Aprile 2016 at 14:51

      certo, io sono l’ultimo dei principianti.
      ma se hai letto bene, mi riferivo SOLO ai due piani scelti.

      il piano A: la spinta del pedone f, andava calcolato con precisione e a fondo,
      e non l’ho fatto.
      il piano B: creare la fortezza, l’ho calcolata fin dove ho potuto ma non e’ bastato.
      questi 2 piani dovevo calcolarli “il piu’ possibile”.

  6. avatar
    The dark side of the moon 29 Aprile 2016 at 20:51

    Nei finali esiste quasi sempre un solo piano, col senno del poi dovevi focalizzare l’attenzione sul piano A cercando di calcolare il più a fondo possibile.
    Se ti può consolare ho perso dei finali molto meno “complicati” del tuo e anche io mi definisco un principiante.
    Quando finisco una partita, che nel mio caso va dalle tre ore in su, mi sento come chi ha appena spostato una montagna e sai perché?
    Perchè il 75% dei miei calcoli posso benissimo risparmiarli.
    E qui ritorniamo al punto iniziale col consiglio che ti ho dato.
    Comunque mi sembra che da come ti poni hai lo spirito giusto per poter migliorare, è l’augurio che ti faccio 😉

    • avatar
      danilo 29 Aprile 2016 at 23:04

      ti ringrazio, solo cercando di capire i miei errori posso sperare di migliorare, è per questo che ad ogni fine partita, faccio l’analisi e chiedo consigli.

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