In Via Lorenteggio, A Milano, si trova un’elegante tabaccheria in cui campeggia, appesa alla parete, una gigantografia, in bianco e nero, di un biondo giocatore di pallone con l’inconfondibile casacca nerazzura.
Nacka… al solo sentirlo pronunciare, quel nomignolo di due sillabe fa ancora sussultare d’emozione tantissimi appassionati di calcio… In quella tabaccheria non è insolito incontrare, al di là del banco, i titolari: giovanili, distinti, dal tipico accento meneghino e dalla bionda capigliatura. Si tratta dei fratelli Giorgio ed Evert Skoglund. Anch’essi un passato fugace in Serie A, meno illustre di quello del grande Lennart, ma comunque più che degno. Uno nel Milan, l’altro nell’Inter, ovviamente…
Nacka… Inter, Sampdoria e Palermo, dribbling rapidissimo, finte ubriacanti, imprendibile su quella fascia destra… azioni fulminanti, spettacolo e tanti gol. Era l’Inter di Benito “Veleno” Lorenzi e István Nyers, tecnico Alfredo Foni. Nacka, vince scudetti e stupisce tutti ai Mondiali, con la gialla maglia della Svezia, sfiorando addirittura il titolo nel ’58 in finale contro il Brasile con una formazione in cui, tra gli altri, c’era gente del calibro di Hamrin, Gren ed un certo Liedholm…
Dinastie calcistiche, come quelle dei fratelli Sentimenti, in tempi più addietro ancora, o dei fratelloni Maldera in epoche più recenti. C’erano all’inizo Luigi e Attilio ma fu il terzogenito Aldo ad esser il più ricordato. Nel Milan della Stella, stagione 1978-79, andò a segno in ben nove occasioni. A quei tempi un record per un difensore. Detto “Cavallo” per per la sua non comune velocità, Aldone era un difensore completo, capace di dribblare, di crossare e dotato appunto di un sinistro fulminante.
Dinastie calcistiche in cui, come sovente capita, è solo uno ad esser ricordato, oscurando le pur notevoli doti di fratelli o genitori. Alzi la mano per esempio chi al cognome Mazzola associa d’intuito il nome di Ferruccio piuttosto che quello di Sandro oppure di Valentino. Chi invece non pensa ad un’errore o al più ad un’omonimia quando sente nominare Hugo o Lalo Maradona in luogo di Sua Maestà “il Divino” Diego?!? Stesso patrimionio genetico, simile fisionomia eppure carriere ad allori affatto diversi. Già, la fisionomia… questo concetto così peculiare ed impalpabile… Lo scrittore (e scacchista) Paolo Maurensig ne azzarda in questi la definizione: “Un equilibrio tra massa, peso e forme di una struttura muscolare, oppure qualcosa che davvero resta immutabile sotto le continue velature del tempo?” Difficile capirlo…
Stessi ingredienti, prodotti differenti… Serse e Fausto Coppi, Aldo e Francesco Moser, Antonio e Giuseppe Saronni: stessi ingredienti, prodotti differenti… Come i fratelli Baresi: in principio c’era Giuseppe, indomito mediano e capitano interista, asse della Nazionale prima che esplodesse l’astro di Franco, il Capitano per antonomasia, sponda rossonera… A scacchi stesso scenario, ne abbiamo già accennato, snocciolando alla rinfusa coppie più o meno celebri di fratelli, sorelle, coniugi e consanguinei dello scacchismo nostrano piuttosto che di quello internazionale… Tra gli esempi di famiglie di scacchisti abbiam citato la premiata coppia Juan Bellon – Pia Cramling, senza tuttavia ricordare che il fratello di Pia, Dan, è stato a sua volta Campione assoluto di Svezia nel 1981. Presentiamo qui una sua partita contro il Campione inglese Tony Miles.
Scacchi come sport! I tuoi pezzi sono esemplari, mi piace apprezzare articoli che io non scriverei mai. Non vorrai mica farmi apprezzare anche il calcio, vero? 🙂
Gooollll!!!! …segna biker!! Palla al centro…
Come sempre… grandissimo! Un altro squarcio su decenni di calcio, da sottrarre all’oblio! Con classe.