Festival d’Imperia 1988, torneo di prima nazionale, partita sospesa Casarosa-Bozzali. Lo scacchista pisano, di Bianco, getta alle ortiche un finale vinto. Sconsolato, abbandona: il suo pedone in settima non può promuovere a Donna perché subisce un doppio con scacco di Cavallo. Dal numeroso pubblico circostante sbuca il Maestro Carlo Castelfranchi di Roma. “Scusa” – dice, mentre estrae dalla manica un pezzo – “perché non hai promosso a Cavallo?” Naturalmente con la sottopromozione il Bianco, ancora più sconsolato, vinceva. La conclusione piacque da morire a Velibor “Babbo Natale” Zivkovic, che prese in giro per tutto il torneo lo sfortunato Michele: “Tu grande finalista! Tu Averbakh!” E giù risate. Ed ettolitri di vino, insieme a Milorad “Mitchko” Vujovic. Grandissimi.
Che nostalgia di quei personaggi! e di quei tempi!
Nel complimentarmi per gli scritti dei ricordi di Riccardo del Dotto, mai dimenticato autore di “La Partita del Centro”, libro che considero un capolavoro assoluto della letteratura scacchistica italiana, mi piacerebbe sapere se la simpatica vicenda è accaduta in occasione della 30a edizione (1988), come scrive, oppure della 33a (1991), come pure è riportato nel precedente e piacevole “Scacchi ad alta gradazione”, apparso in queste stesse pagine nel 2010 (ma allora si parlava di “fiumi di birra”!). Neanche il bel libro di Antonino Faraci sui cinquanta anni del Festival di Imperia mi è stato d’aiuto. Si sa che cercare nomi e date per archiviare riferimenti precisi è sempre difficile anche per chi ha avuto la fortuna, come accaduto al bravo scacchista Riccardo, di viverli e non, come capitato a me, soltanto di leggerli…
Salve Gregorio, colgo finalmente l’occasione per ringraziarla riguardo la bellissima recensione del mio libro “La Partita del Centro” da lei pubblicata sul sito CCI-Italia. In merito alla vicenda relativa a Velibor Zivkovic qui riportata, confermo che si è svolta in occasione della 30a edizione, ovvero nel 1988. In precedenza, andando a memoria, avevo ritenuto che si fosse verificata nel 1991. Grazie al libro del Maestro Antonino Faraci sono riuscito a stabilire l’anno esatto, in quanto proprio nel 1988 (e non nel 1991) a Imperia partecipò il Maestro Carlo Castelfranchi di Roma, tra i protagonisti dell’aneddoto.