ovviamente il N prende il C e segue Ax f6
la presenza di questo Alfiere in b2 ( una ” candelina accesa” come avrebbe detto l’amato canal) è la differenza piu’ evidente con la Monticelli Prokes
Una domanda per gli amici e soprattutto finalisti teorici di Solo scacchi
il finale di questa partita è teoricamente perso per il N o si poteva lottare ?
Un “gambetto di donna accettato” (apertura che Godena spesso gioca col nero) terminata alla 7 mossa per patta d’accordo… 😐
Ci sono tutti i pezzi in gioco, il B. ha il pedone centrale “d” mentre il N. quello sulla colonna “c”.
Se c’è qualcuno in grado di espimere giudizi su come il B. possa “teoricamente” vincere questa posizione a gioco corretto…
Attenzione, non parlo di piani di gioco: quelli sono già evidenti.
a dark side in the moon
Scusa probabilmente ho sbagliato la stringa per il link
mi riferivo alla partita Lodice – Basso che potrai trovare sempre tra le partite dell ultimo turno del CIM
un finale di C A + P contro T .
Potresti cercarla e darmi un parere
Basso ha abbandonato alla 6o circa ma secondo me c’era spazio per lottare
ciao e Pink Floyd sempre 😉
L’ho vista ora Alfredo.
Ho dato anche una sbirciatina col pc alla posizione… 😎
Teoricamente è persa visto che il pedone e4 cade subito e con la sola Torre il Nero non può impedire l’avanzata del pedone f ben difeso dagli altri pezzi e dal proprio Re.
Per il mio livello di gioco, contro un giocatore di pari forza personalmente avrei continuato per qualche altra mossa almeno.
A livelli magistrali però probabilmente ha fatto bene Basso ad abbandonare subito.
PS.
Alfredo, fatti sentire più spesso, è sempre un piacere dialogare con te 😉
anche per me con te 😉 . grazie di tutto cuore
le piccole gioie della vita come il vederrmi citato da Riccardo del Dotto nel suo ultimo bellissimo libro
Anche per me la partita è sicuramente persa e a livello magistrale abbandonabile.
Però avanzare con il pedone non è così facile, giocando con l’incremento si poteva continuare ancora per un po’.
si vero
e ricorda anche un po’ la combinazioncina con cui Magnus Carlsebn battè facilmente Billa Gates
ovviamente la partita non presenta nessun interesse ma fu ripresa da una importante TV americana .
Colgo l’occasione dell’intervento dell amico Enrico per ricordare una cosa di cui ho forse già parlato ma mi fa sempre molto piacere ricordare .
CI si svolge al castello sforzesco : vincera il Paoli ( che 10 decenne avvicinai e da cui nacque una vita di amicizia. Penso mi considerasse un nipotino discolo)
Partita Napolitano – Guido Cappello –
L’amico ( diventato poi ) Guido vince una bella partita
A fine partita si avvicinano alla scacchiera due signori , uno piuttosto sofferente
Sono Arturo Schwartz il migliore amico italiano di Duchamp e proprio Marcel Duchamp
Commentano la partita ed io capisco che l’anziano sofferente smagrito signore di scacchi ne capisce
Dopo la partita Schwartz e guido Cappello parlano un po’
Qualche anno dopo esce il libro fondamentale su Duchamp ” la sposa messa a nudo , anche” in cui c’è un capitolo dedicato alla passione ( ma era ben piu’ che una passione) di Duchamp per gli scacchi con una partita commentata .
Capitolo di Guido Cappello
In uno dei miei traslochi perdo il libro tra l’altro autografato a Schwartz stesso in quanto amico e primo editore di un’altra mica per me di una vita ( la poetessa Alda Merini )
Perdo un po’ di vista gli scacchi e l’amico Guido .
Lo reincontro e gli chiedo se mi puo’ fdare avere almeno le fotocopie di quell’articolo
Qualche giorno dopo ricevo un pacchetto in cui Guido ( a cui per rispetto diedi sempre del lei . Non mi piace dare del tu a tutti . Come non sopporto molti miei colleghi che danno del tu ai pazienti) mi fa avere il Libro con una lettera di accompagnamento in cui analizza la sua partita vinta con Il nero contro Cebalo in un torneo a Milano ( se la memoria non mi inganna era il 1994 . Lo associo all’asassinio di Isak Rabin ) .
Ecco questo era Guido Cappello
Chiedo troppo agli amici di Tuttoscacchi di pubblicare copia di Questa lettera ? in caso di risposta affermativa ne farei scansione .
Su una pagina di fb ho rivisto con piacere invece il fortissimo Renato Cappello uno dei migliori giocatori italiani anni 70 poi desaparecido
Dirige un ottimo ristorante ” re Lasagna” sull’appennino emiliano .
sono tempi che ricordo con piacere
ero giovane e forte ( in bici) e gli scacchi conoscevano il loro boom grazie al mio mito di una vita .
Buona serata amici tutti
a Durrenmatt : ho visitato la fondazione omonima ricavata dalla casa e ristrutturata dall’archistar ticinese Mario Botta . Ne vale la pena
“UN caleidoscopio di emozioni” per chi ama questo grandissimo scrittore ( che io definirei lo Sciascia svizzero ) che non ebbe il giusto riconoscimento di un premio Nobel
a conclusione della mia dissertazione su Schwartz considero una vergogna tutta milanese il fatto che il comune abbia rifiutato la donazione della collezione schwartz che comprendeva i piu’ grandi artisti del 900 ed è forse la piu’ ricca al mondo di opere di Duchamp .
A questo punto Schwartz ( ebreo come si desume facilmente dal cognome) ha destinato la sua collezione al museo di Gerusalemme ovviamente lietissimo di accoglierla
Chiariscimi un equivoco in cui sono caduto.
Quando ho cominciato a frequentare la Milanese, a metà degli anni 60 si vedeva ogni tanto uno strano personaggio, giocatore debolissimo, sempre vestito con abiti eccentrici e vistosi, antiquario, che si chiamava Schwartz (non sono sicuro del nome) e che io ritenevo fosse Arturo Schwartz.
Qualche hanno fa ho letto che uno Schwartz, antiquario, mi pare di nome Arturo, era stato assassinato e mi pare buttato nel Naviglio.
Pensavo si trattasse sempre della stessa persona, mentre adesso scopro che Arturo Umberto Samuele Schwartz è vivo e vegeto a 90 anni.
Anche a distanza di anni dalle fotografie direi che si tratta di persone diverse.
Mi puoi chiarire?
caro Giancarlo
ricordo anch’io tale Schwartz ma non era certo Arturo .
Arturo conosceva gli scacchi ma non h mai dimostrato interesse per gli stessi
io lo ho visto per l’ultima volta ai funerali di Alda Merini di cui fu amico e prima editore ( quando diciassettenne compse dei versi talmente belli che Quasimodo li inseri’ nella antologia della pesia della prima metà del novecento italiano)
il suo modo di vestire è sempre stato raffinato ma sobrio
erano caso mai gli artisti che frequentava ( i piu’ grandi) ad essere eccentrici ( anche se i piu’ grandi spesso sembrano di una totale banalità. Non hannobisogno di ” apparire ” per essere”
le ultimi notizie me lo davano in buonissima forma e 94 anni in procinto di sposare una donna molto molto piu’ giovane di lui .
Il caso di cui mi parlo lo ricordo
E’ sicuramente un omonimo, non so se il giocatore della SSM
Ricorda molto un giallo di Scerbanenco
Mori’ cosi’ anche il MI Andruet
Mi sembra che una soluzione apparente sia Ce5 (apparentemente guadagna la qualità, ma non funziona). Molto più forte e vincente credo sia Cg5
Mi sembra una variazione sul tema della famosa ” trappola di Monticelli”
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1243040
1) Cg5 Ab7
2) Cd5
Se è cosi in effetti mi ricorda molto la famosa ” Monticelli trap”
ovviamente il N prende il C e segue Ax f6
la presenza di questo Alfiere in b2 ( una ” candelina accesa” come avrebbe detto l’amato canal) è la differenza piu’ evidente con la Monticelli Prokes
Una domanda per gli amici e soprattutto finalisti teorici di Solo scacchi
il finale di questa partita è teoricamente perso per il N o si poteva lottare ?
http://www.scacchirandagi.com/CAMPITACIVI2016/Campionati2016.htm
Un “gambetto di donna accettato” (apertura che Godena spesso gioca col nero) terminata alla 7 mossa per patta d’accordo… 😐
Ci sono tutti i pezzi in gioco, il B. ha il pedone centrale “d” mentre il N. quello sulla colonna “c”.
Se c’è qualcuno in grado di espimere giudizi su come il B. possa “teoricamente” vincere questa posizione a gioco corretto…
Attenzione, non parlo di piani di gioco: quelli sono già evidenti.
a dark side in the moon
Scusa probabilmente ho sbagliato la stringa per il link
mi riferivo alla partita Lodice – Basso che potrai trovare sempre tra le partite dell ultimo turno del CIM
un finale di C A + P contro T .
Potresti cercarla e darmi un parere
Basso ha abbandonato alla 6o circa ma secondo me c’era spazio per lottare
ciao e Pink Floyd sempre 😉
L’ho vista ora Alfredo.
Ho dato anche una sbirciatina col pc alla posizione… 😎
Teoricamente è persa visto che il pedone e4 cade subito e con la sola Torre il Nero non può impedire l’avanzata del pedone f ben difeso dagli altri pezzi e dal proprio Re.
Per il mio livello di gioco, contro un giocatore di pari forza personalmente avrei continuato per qualche altra mossa almeno.
A livelli magistrali però probabilmente ha fatto bene Basso ad abbandonare subito.
PS.
Alfredo, fatti sentire più spesso, è sempre un piacere dialogare con te 😉
anche per me con te 😉 . grazie di tutto cuore
le piccole gioie della vita come il vederrmi citato da Riccardo del Dotto nel suo ultimo bellissimo libro
Anche per me la partita è sicuramente persa e a livello magistrale abbandonabile.
Però avanzare con il pedone non è così facile, giocando con l’incremento si poteva continuare ancora per un po’.
La combinazione proposta ricorda anche abbastanza la “trappola siberiana” nel Gambetto Morra
si vero
e ricorda anche un po’ la combinazioncina con cui Magnus Carlsebn battè facilmente Billa Gates
ovviamente la partita non presenta nessun interesse ma fu ripresa da una importante TV americana .
eccola
qualcosa c’è ( la evoluzione dei cavalli per lo meno e il matto in h2 )
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1744566
Per gli interessati stasera servizio su Marcel Duchamp su Rai 5 ore 21.15 ….chissà se citeranno la sua passione scacchistica…
Colgo l’occasione dell’intervento dell amico Enrico per ricordare una cosa di cui ho forse già parlato ma mi fa sempre molto piacere ricordare .
CI si svolge al castello sforzesco : vincera il Paoli ( che 10 decenne avvicinai e da cui nacque una vita di amicizia. Penso mi considerasse un nipotino discolo)
Partita Napolitano – Guido Cappello –
L’amico ( diventato poi ) Guido vince una bella partita
A fine partita si avvicinano alla scacchiera due signori , uno piuttosto sofferente
Sono Arturo Schwartz il migliore amico italiano di Duchamp e proprio Marcel Duchamp
Commentano la partita ed io capisco che l’anziano sofferente smagrito signore di scacchi ne capisce
Dopo la partita Schwartz e guido Cappello parlano un po’
Qualche anno dopo esce il libro fondamentale su Duchamp ” la sposa messa a nudo , anche” in cui c’è un capitolo dedicato alla passione ( ma era ben piu’ che una passione) di Duchamp per gli scacchi con una partita commentata .
Capitolo di Guido Cappello
In uno dei miei traslochi perdo il libro tra l’altro autografato a Schwartz stesso in quanto amico e primo editore di un’altra mica per me di una vita ( la poetessa Alda Merini )
Perdo un po’ di vista gli scacchi e l’amico Guido .
Lo reincontro e gli chiedo se mi puo’ fdare avere almeno le fotocopie di quell’articolo
Qualche giorno dopo ricevo un pacchetto in cui Guido ( a cui per rispetto diedi sempre del lei . Non mi piace dare del tu a tutti . Come non sopporto molti miei colleghi che danno del tu ai pazienti) mi fa avere il Libro con una lettera di accompagnamento in cui analizza la sua partita vinta con Il nero contro Cebalo in un torneo a Milano ( se la memoria non mi inganna era il 1994 . Lo associo all’asassinio di Isak Rabin ) .
Ecco questo era Guido Cappello
Chiedo troppo agli amici di Tuttoscacchi di pubblicare copia di Questa lettera ? in caso di risposta affermativa ne farei scansione .
Su una pagina di fb ho rivisto con piacere invece il fortissimo Renato Cappello uno dei migliori giocatori italiani anni 70 poi desaparecido
Dirige un ottimo ristorante ” re Lasagna” sull’appennino emiliano .
sono tempi che ricordo con piacere
ero giovane e forte ( in bici) e gli scacchi conoscevano il loro boom grazie al mio mito di una vita .
Buona serata amici tutti
a Durrenmatt : ho visitato la fondazione omonima ricavata dalla casa e ristrutturata dall’archistar ticinese Mario Botta . Ne vale la pena
“UN caleidoscopio di emozioni” per chi ama questo grandissimo scrittore ( che io definirei lo Sciascia svizzero ) che non ebbe il giusto riconoscimento di un premio Nobel
Manda pure…
Martin, però, è in strameritate ferie per cui se la vuoi pubblicata subito mandala al mio indirizzo privato. 😉
a conclusione della mia dissertazione su Schwartz considero una vergogna tutta milanese il fatto che il comune abbia rifiutato la donazione della collezione schwartz che comprendeva i piu’ grandi artisti del 900 ed è forse la piu’ ricca al mondo di opere di Duchamp .
A questo punto Schwartz ( ebreo come si desume facilmente dal cognome) ha destinato la sua collezione al museo di Gerusalemme ovviamente lietissimo di accoglierla
Chiariscimi un equivoco in cui sono caduto.
Quando ho cominciato a frequentare la Milanese, a metà degli anni 60 si vedeva ogni tanto uno strano personaggio, giocatore debolissimo, sempre vestito con abiti eccentrici e vistosi, antiquario, che si chiamava Schwartz (non sono sicuro del nome) e che io ritenevo fosse Arturo Schwartz.
Qualche hanno fa ho letto che uno Schwartz, antiquario, mi pare di nome Arturo, era stato assassinato e mi pare buttato nel Naviglio.
Pensavo si trattasse sempre della stessa persona, mentre adesso scopro che Arturo Umberto Samuele Schwartz è vivo e vegeto a 90 anni.
Anche a distanza di anni dalle fotografie direi che si tratta di persone diverse.
Mi puoi chiarire?
caro Giancarlo
ricordo anch’io tale Schwartz ma non era certo Arturo .
Arturo conosceva gli scacchi ma non h mai dimostrato interesse per gli stessi
io lo ho visto per l’ultima volta ai funerali di Alda Merini di cui fu amico e prima editore ( quando diciassettenne compse dei versi talmente belli che Quasimodo li inseri’ nella antologia della pesia della prima metà del novecento italiano)
il suo modo di vestire è sempre stato raffinato ma sobrio
erano caso mai gli artisti che frequentava ( i piu’ grandi) ad essere eccentrici ( anche se i piu’ grandi spesso sembrano di una totale banalità. Non hannobisogno di ” apparire ” per essere”
le ultimi notizie me lo davano in buonissima forma e 94 anni in procinto di sposare una donna molto molto piu’ giovane di lui .
Il caso di cui mi parlo lo ricordo
E’ sicuramente un omonimo, non so se il giocatore della SSM
Ricorda molto un giallo di Scerbanenco
Mori’ cosi’ anche il MI Andruet
Ciao Alfredo! È’ sempre un piacere risentirti! Spero di risentirti con continuità sul blog.