Cesenatico, torneo di scacchi 2016. Notizie dai fondali dell’Adriatico, più precisamente ove il sottoscritto è rimasto impantanato nella bolgia dei dannati. Ad esser sinceri non avrei dovuto giocare, stante la precarietà del fisico, ma la passione prevale su tutto. E allora via a lottare con giovani resistenti e preparati che per fare una mossa, visto l’occhio in trasferta del vecchietto rinseccolito di fronte, ti ci impiegano una messa cantata. Ma al vecchietto rinseccolito gliene frega assai che il suo bello è, soprattutto, passeggiare sinuoso lungo i tavoli da gioco, osservare le posizioni dei contendenti e le smorfie dei loro volti, mentre un silenzio incantato avvolge la palestra della scuola dove si svolge il torneo. Da seguire, e l’ho seguito, come esempio di sorprendente vitalità, l’eterno Pipitone, ancora forte come una roccia a cui va il mio saluto. Poi gli amici alloggianti presso l’hotel Leonardo come il sottoscritto: Alan Mauro, Mauro Bonacci, il fiorentino Mordini, mio cognato Mario Cortigiani e via e via e via.
Dicevo dei giovani. Ce n’erano molti, anche implumi inseriti nel torneo B che davano una bella speranza al nobile gioco. Tutti concentrati e impavidi di fronte a teste minacciosamente canute. Giovani maschi e pure femmine che lottavano con una grinta sorprendente e un senso anche troppo tragico della sconfitta (ne ho vista una perfino piangere). Va bene la lotta, ma insomma…
Il momento più atteso è, per il sottoscritto, quello delle analisi a fine partita, perché, almeno in questo contesto, posso ben dire la mia senza gli strafalcioni del gioco vivo. Allora è tutto un groviglio di voci che si scontrano, di mani che si allungano sulla scacchiera, di pezzi che rotolano da tutte le parti. Lì impera maestosamente l’odiato periodo ipotetico: se avessi fatto questa mossa… se non avessi catturato il maledetto Alfiere… se… se… se! Non bastassero le diatribe post-mortem subito dopo la battaglia campale, ecco che ne arrivano altre al sopracitato hotel tra battute, risate, scontri, incazzature varie subito risolte tra una bevuta e l’altra, aspetto bello e aggregante degli scacchi.
Chi ha vinto? Non ricordo. Queste sono solo piccole notizie dai fondali.
Tra le varie stronzate fiorite sulla scacchiera ecco almeno una discreta partita che vi propongo:
Alla prossima …immersione! …se ci arrivo! 😉
Bravo Fabio! Una partita molto divertente!
Molto divertente anche lo scritto che la precede.
Per quanto riguarda la partita posso dirti che anche io contro 1.e4 gioco la Caro-Kann, contro l’attacco Panov che ti ha giocato il Bianco personalmente fatico ma gioco sempre 6…,e6 e non 6…,Ae6
La prossima volta forse proverò la linea che hai giocato te sperando che l’avversario prima o poi mi giochi g4 😆
Mi diceva tempo fa un ottimo giocatore per corrispondenza (GM) che la Caro-Kann è una “difesa di reazione”: se il Bianco attacca in modo poco preciso rischia di perdere,se invece non sta ben attento a cambiare i pezzi, nei finali che seguono il Nero ha grosse probabilità di vincere.
spumeggiante!!
Grazie. Di solito riesco a giocare un paio di partite più o meno da Maestro, una o due da Candidato e cinque o sei da imbecille. Questo è il mio standard. Anche perché dopo due ore di gioco sono bell’e cotto.
Ma allora sei prontissimo per il seniores!! 😆 😆
Direi che sono più pronto per i mortores (una stronzata ogni tanto ci sta).
Uscite le mie lunghine (non sono partite) qui http://theblogaroundthecorner.it/category/le-lunghine-di-fabio-lotti/
Grande Fabio, ho avuto il piacere di vivere con te questa effervescente esperienza e questo articolo me l’ha fatta rivivere piacevolmente, a distanza di un mese.
E’ stato un vero spasso leggerti.
Ho visto solo ora la tua partita. Molto divertente, complimenti!
Grazie, ragazzi. Un paio di partite decenti su nove riesco ancora a farle. Per il resto…Venite a trovarmi qui http://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/letture-al-gabinetto/ se siete interessati.