Elogio della cataratta

Scritto da:  | 20 Novembre 2016 | 9 Commenti | Categoria: Zibaldone

Una nuova difesa per gli scacchisti…

Cataratta 02La cataratta è sempre stata vista come momento di crisi, sicuro segno di decadenza e di vecchiaia. Così pensavo prima che me la beccassi. Ma devo ricredermi. La cataratta contiene in sé, invece, una buona dose di elementi positivi. Pensiamo ai vecchi amici che ritroviamo dopo molti anni. E’ capitato a tutti, è capitato al sottoscritto. Inutile sottolineare il momento di infinita ambascia nel constatare il terribile lavorio del tempo sui loro volti e sui loro corpi. E viceversa sui nostri. A volte non ci riconosciamo nemmeno, o ci riconosciamo a malapena solo per certi impercettibili segni particolari, come da qualche tic che si ripropone sempre allo stesso modo. Con la cataratta, essendo tutto sfuocato il crollo fisico sparisce, rimane l’immagine antica “Ciao, come stai, sei sempre lo stesso, ti vedo in gran forma…” e così di seguito  evitando una brutta figura.
Ancora con la sopracitata non si riesce a contemplare le cose belle, è vero, ma si evita allo stesso tempo di essere colpiti dalle nefandezze dell’uomo sulla natura e su altri aspetti che passano per le sue mani. Mica male scansare certe sconcezze. Il “cecato”, poi, suscita tenerezza con quegli occhietti tenuti sempre stretti per riuscire a scorgere qualcosa. Un incoraggiamento e una buona parola da parte di qualche pietoso arrivano di sicuro e fanno sempre piacere.
La cataratta avvicina inevitabilmente al proprio io, alla più reale conoscenza del proprio essere. Distaccandoti forzatamente dagli altri e rimanendo isolato nella tua foschia, sei costretto a fare i conti con te stesso, con le tue  possibilità in un mondo ricco di inaspettate sorprese. Inoltre farai felice almeno una persona. Di certo l’oculista che ti deve operare e già vede il portafoglio bello gonfio, sia per l’operazione che per tutte le visite future…
Insomma la cataratta porta con sé un sacco di aspetti positivi e aggiunge quel pizzico di vanteria in certi vecchietti che fanno dei loro handicap un fiore all’occhiello “Tu hai la prostata ingrossata e il rigurgito esofageo ma io ci ho pure la cataratta!”.
Venendo a noi fissati con Re e Regine, la cataratta costituisce una risorsa fondamentale in uno dei momenti più terribili. Hai perso la partita? Niente problema, che la scusa è bell’e pronta “Non  ho visto il tuo stupido tranello. Ho la cataratta”.
E allora…

Cataratta 01

W la cataratta!

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avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


9 Commenti a Elogio della cataratta

  1. avatar
    paolo bagnoli 20 Novembre 2016 at 10:53

    Caro Fabio, mi sono riconosciuto. Operato all’occhio destro il 31 ottobre, verrò operato al sinistro il 1° dicembre. Se il sinistro va come il destro avrò la vista di un falco pellegrino.
    Ciao
    Paolo

    • avatar
      Dino 20 Novembre 2016 at 11:15

      Auguri Paolo! Con l’auspicio di leggerti presto di nuovo qui mille volte!

  2. avatar
    Fabio Lotti 20 Novembre 2016 at 12:04

    Il prossimo sarà l’elogio della prostata. Scherzo, ogni tanto mi piace buttarmi sul leggero, anzi leggerissimo. E’ più forte di me.

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    Mongo 20 Novembre 2016 at 16:39

    @Fabio: ho letto il libro di Crapanzano, ‘Il mistero della giovane infermiera’, e la meschina brutta figura che l’autore fa fare al mio omonimo non mi ha reso felice. A parte questo, il Maigret di Simenon è di un altro pianeta. Il commissario Arrigoni, nonostante ricalchi orme e metodi del più blasonato investigatore francese, pare essere più vicino al commissario Basettoni anche per come, colpo di culo della madonna, risolve alla fine il caso.
    Storiella interessante, bei personaggi, ma il colpevole poteva e doveva essere un altro per rendere più drammatica la storia.
    Comunque grazie per aver menzionato questo testo tra le tue letture da gabinetto o giù di lì.
    Ti voglio bene.

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    paolo bagnoli 20 Novembre 2016 at 17:34

    Fabio, attendo con trepidazione le tue riflessioni sulla prostata

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    Fabio Lotti 20 Novembre 2016 at 22:44

    Caro Mongo Anche io avevo scritto, a fine recensione, “Crapanzano è stato paragonato a Simenon e Arrigoni a Maigret, citato più volte nel libro. Diciamo, per non fare un torto a nessuno, che c’è una vaga somiglianza.”, dove quel “vaga” la dice tutta.
    A parte gli scherzi sulla prostata ci sarebbe da fare un bell’elogio, anche perché con le continue corse al gabinetto ci mantiene sempre in forma.

  6. avatar
    Fabio Lotti 20 Novembre 2016 at 22:48

    Aggiungo, per Mongo e gli altri amanti del giallo, questo http://theblogaroundthecorner.it/category/le-lunghine-di-fabio-lotti/
    Grazie per le visite.

  7. avatar
    Jas Fasola 22 Novembre 2016 at 00:22

    Con Lotti e le sue battute qui ci vuole un bel like 🙂

  8. avatar
    Fabio Lotti 3 Dicembre 2016 at 09:49

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