Ah l’orologio elettronico, la freddezza del quarzo, quanto c’ho messo ad abituarmi a quel silenzio assordante, che regala libero spazio a tossi stizzose e scricchiolii di sedie malcerte, quando invece il ticchettio argentino dell’analogico Garde tappezzava pensieri e varianti, rimpiango quasi il fumo in faccia, di quelli che quando giocavano col DelDottino simpaticamente si portavano dietro il toscano!
Sempre qualcosa di particolare da Riccardo!
Un saluto alla famiglia.
Nel corso della sua preparazione al Campionato Assoluto dell’URSS del 1941, Botvinnik si allenava a giocare mentre il suo secondo Ragozin gli fumava in faccia.
Qualcuno sa per caso dirmi a quale occasione si riferisce la foto di Geller e Tal? Grazie.
MA stiamo scherzando? rimpiangere sale da gioco appestate di fumo di sigari e sigarette, in mezzo alla nebbia? con la (mia) tosse a coprire il fastidiosissimo ticchettio dei baracconi a molla? non ci siamo ragazzi, non ci siamo, va bene la nostalgia ma la salute prima di tutto! sempre sia lodato chi vietò il fumo in ambienti chiusi pubblici!
Dai facciamo una petizione per la possibilità di accendersi e potersi gustare il profumo di un Toscano durante una partita a scacchi!
Il ticchettio degli orologi avevano il loro fascino, quei cari e vecchi festival dominati dal tic tac senza nessun altro rumore…..no il fumo non lo rimpiango!