il mistero del passo Dyatlov

Scritto da:  | 8 Novembre 2016 | 2 Commenti | Categoria: Racconti

Foto titoloANTEFATTO

La notte del 2 febbraio di 57 anni fa successe qualcosa di molto strano sui monti Urali. Qualcosa che costò la vita di nove giovani esperti escursionisti. Qualcosa che a partire da quel lontano 1959 è ancora avvolto dal mistero, dalla paura e dalle più strane teorie.

Djatlov 04Fra quei boschi innevati, a meno 30 gradi centigradi, «una irresistibile forza sconosciuta» (così dichiarò l’inchiesta) avrebbe causato la morte di nove giovani escursionisti. Sette ragazzi e due ragazze. I loro corpi vennero ritrovati seminudi, scalzi, e con dei traumi apparentemente inspiegabili che, per la loro potenza, non potevano essere prodotti da altri esseri umani: fratture craniche, casse toraciche sfondate. E un corpo, quello di una ragazza, con lingua reciso e privata degli occhi.

Cosa successe veramente quella notte? Cerchiamo di scoprirlo in questa… storia di mezzanotte.

LA STORIA

Djatlov 07Siamo nel 1959, sui monti Urali, nell’allora Unione Sovietica. Un gruppo di giovani escursionisti, per la maggior parte studenti e neo-laureati del Istituto Politecnico degli Urali, decise di organizzare una spedizione con gli sci di fondo attraverso gli Urali settentrionali. Il loro obiettivo era raggiungere l’Otorten, un monte che si trova 10 chilometri più a nord rispetto al luogo in cui avvenne l’incidente.

La spedizione, che partì da Ivdel il 25 gennaio, sarebbe dovuta durare diversi giorni e gli escursionisti erano ben equipaggiati e vantavano già una discreta esperienza alle spalle. Il tragico fatto è accaduto la notte del 2 febbraio, quando i nove escursionisti erano accampati sul versante orientale del Cholatčachl’ (o Cholat Sjachyl). Una nome che in lingua mansi significa “montagna dei morti” e che le popolazioni locali ritengono maledetta.

I diari e le macchine fotografiche ritrovati attorno al loro ultimo campo rendono possibile ricostruire il percorso della spedizione fino al giorno precedente all’incidente.

Sembra che avessero progettato di valicare il passo e accamparsi dall’altro lato, ma a causa del peggioramento delle condizioni climatiche la visibilità calò molto, persero l’orientamento, e deviarono verso la cima del Cholatčachl’. Quando capirono l’errore commesso, decisero di fermarsi e accamparsi dove si trovavano, sul pendio della montagna, forse in attesa di un miglioramento delle condizioni climatiche.

Djatlov 06Fu soltanto ventiquattro giorni dopo il misterioso incidente che venne organizzata la prima squadra di soccorso. E ciò che trovarono fu tanto spaventoso quanto inspiegabile.

La tenda fu ritrovata vuota e completamente danneggiata, apparentemente lacerata dall’interno. Una serie di impronte di piedi lasciò ipotizzare che i ragazzi fossero fuggiti via, a piedi nudi nella neve, nella notte e con temperature rigidissime (pensate che in inverno, sugli Urali, si sfiorano temperature di -30 °C). I primi due corpi vennero ritrovati sotto un grande albero, sul limitare della foresta. Erano scalzi e semi nudi. Altri tre corpi vennero rinvenuti a poca distanza, apparentemente nell’intento di ritornare alla tenda. Nessuna traccia invece degli altri 4 corpi, che vennero ritrovati solo qualche mese più tardi, sepolti sotto quattro metri di neve in una gola nei paraggi del loro accampamento.

Le autopsie sui corpi rivelarono dettagli sconcertanti:

  • Il corpo di una vittima (Thibeaux-Brignolle) riportava una grave frattura cranica;
  • I corpi di Dubinina e Zolotarev avevano entrambi la cassa toracica gravemente fratturata;
  • La donna, inoltre, aveva la lingua recisa ed era priva di parte della mascelle e degli occhi.

Ma quelle rivelate dalle autopsie, furono solo le prime di una serie di anomalie apparentemente inspiegabili e di strane coincidenze.

Strane coincidenze come, ad esempio, l’avvistamento di misteriose “sfere arancioni” che avrebbero attraversato il cielo proprio quella notte e che un altro gruppo di escursionisti, che si trovava a 50 km di distanza, affermò di aver visto. In effetti, proprio in quel periodo e in quelle zone, vennero registrati diversi avvistamenti simili, e riportati da vari testimoni indipendenti tra cui anche il servizio meteorologico e membri dell’esercito. Come se non bastasse, sugli indumenti di alcuni ragazzi fu registrata uno straordinario livello di radioattività.

 Cos’era successo veramente? I ragazzi avevano forse trovato sul loro cammino qualcosa con cui non avrebbero mai dovuto venire in contatto?

SPIEGAZIONI RAZIONALI

Come faremo per ogni puntata di “Storie di Mezzanotte”, a fronte di un mistero apparentemente inspiegabile, cercheremo di fornire una o più possibili spiegazioni, appellandoci al razionale.

Traumi misteriosi: in realtà sia i traumi che la “sparizione” della lingua possono essere facilmente spiegati. Tali traumi interessarono solo i quattro escursionisti rinvenuti nella gola, che potrebbero verosimilmente esservi caduti all’interno. La profondità della gola era infatti tale da poter giustificare l’entità di quei traumi.

Scalzi e seminudi: la spiegazione più plausabile al fatto che molti di ragazzi sono stati ritrovati scalzi e seminudi, è quella dell’undressing paradossale. Si tratta di un comportamento che si manifesta nel 25% dei morti per ipotermia. Nel passaggio da un stato di ipotermia moderato ad uno grave, il soggetto spesso diventa disorientato confuso e aggressivo e, avvertendo una falsa sensazione di calore, tende a strapparsi i vestiti di dosso.

Per quanto riguarda invece le misteriose “sfere arancioni”, venne presto appurato che tali avvistamenti fossero in realtà attribuibili a lanci di missili balistici R-7.

Infine poco si può dire sulla radioattività di alcuni degli indumenti, se non che altri fonti ridimensionano molto questo aspetto e datano la possibile contaminazione anteriormente alla spedizione.

E se stanotte abbiamo – forse – svelato un mistero, chissà quale altro inquietante mistero ci riserverà la prossima… storia di mezzanotte! Non mancate, Buona notte!

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avatar Scritto da: Douglas Mortimer (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a il mistero del passo Dyatlov

  1. avatar
    Enrico 8 Novembre 2016 at 11:19

    Inquietante ricostruzione impeccabile

  2. avatar
    fabrizio 8 Novembre 2016 at 14:02

    Di fatti apparentemente misteriosi ne accadono spesso; ma quasi sempre le spiegazioni più semplici e banali sono quelle giuste. Complimenti all’autore di questa ricostruzione ed alle sue considerazioni.

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