Olimpiadi di Lipsia, 1960: Corvin Radovici ha appena giocato 15.Cf5: William e Bobby riflettono concentrati…
Era evaso dal Bronx grazie agli scacchi, era salito sul tetto del mondo degli under 20, sbaragliando tutti con un en plein da record imbattibile, il futuro sembrava benevolo nei confronti del giovane Bill, se sulla sua strada non fosse arrivato l’uragano Bobby Fischer.
Fu inevitabile il sorpasso, retrocedere in seconda linea, da Mozart a Salieri, per cui le pallide Inglesi di William Lombardy non tenevano il passo delle abbaglianti Siciliane del virgulto di Brooklyn, nato direttamente dalla testa di Zeus, come ebbe a dire Jack Collins, che meglio di tutti conosceva i due campioni che aveva cresciuto.
Il garrone mezzo sangue italiano (non basta una “y” finale per cambiare radici) scelse allora l’università, gli studi teologici, un abito talare indosso con la carriera scacchistica scivolata tra parentesi. Quando però Bobby chiamò per il match del secolo, fu ben felice di sostituire Larry Evans in quel di Reykjavik.
Perdere la fede nella religione è un travaglio che si traduce in un amen, ma l’antico credo degli scacchi è una liturgia che William Lombardy non ha mai dimenticato. Anche oggi che la giustizia americana lo ha messo alla porta per presunti affitti non pagati. (dal mio libro “Frammenti in Bianco e Nero”, edizioni Ediscere)
Contro Bobby a Montecarlo nel 1967
Io ho ricordo una foto di Montecarlo 67 con un ” set ben diverso”
cerchero’ di trovarla
partita molto interessante .
Bellissimo ritratto scacchistico (e non solo) di un personaggio minore (ma non troppo!) del mondo scacchistico che fu.
basta vedere la sua partita contro quinteros a manila nel 73 per capire che tanto minore non fu .
fu sempre il ” secondo ” di Bobby nel match del 72 anche se sembra che Fischer non chiese mai un suo pare ( si rivolse una volta a Kavalek)
anche sull’aerreo che riporta Bobby l’accompagnatore ufficiale di Bobby sembra essere Quinteros che solleva la coppa
Dispace vederlo cosi’
Su di lui mi racconto’ un interessante aneddoto Palladino
Le sue origini favorirono il contatto di Palladino con Fischer che era molto interessato alla mafia ( appassionato anche di film sul tema)
e’ brutto vederne la decadenza anche fisica .
E’ semplicemente invecchiato.
E’ semplicemente invecchiato o il carrello che ha davanti a sé è praticamente la sua “casa”? Nei telefilm americani i senzatetto metropolitani vengono spesso rappresentati con un inseparabile “carrello-casa”…
invecchiato male
come molto scacchisti purtroppo
Speriamo che non sia la casa, sarebbe una cosa molto triste.
Ottimo, come al solito. Un saluto a tutta la famiglia.
…nel mediocre “Pawn Sacrifice” salvo solo Peter Sarsgaard che interpreta un William Lombardy versione “Alfred” di Batman. Ci sarebbe molto altro su William.
Bene, continua allora che la storia è interessante.
Bellissimo ritratto! Articoli così, sono meravigliosi!
Complimenti, davvero gradevole.
Luigi.
articolo e foto notevoli.
Molto bello e ben fatto! Congratulazioni.
Nella quarta foto chi sono i giocatori :
io riconosco
Lombardy Evans Kavalek e Robert Byrne
Nizza 74 ?
cosi’ fosse mancherebbero Tarjan e Browne
qualcuno puo’ illuniarmi ?
Proprio oggi, dovendo controllare una cosa in un reportage di Tatai pubblicato su Tuttoscacchi n. 8 (dicembre 1973), mi sono imbattuto in questa fulminante vittoria di Lombardy su Quinteros:
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1092822
Il torneo in questione – per quell’epoca un “super-torneo” – è Manila 1973, dove Tatai vinse con Kavalek, Najdorf e Gheorghiu.
Poi mi accorgo (sempre in quella che fu la prima rivista italiana distribuita nelle edicole), che nella cronaca del torneo filippino Tatai scrisse: “L’americano, vincitore del premio di 1.000 dollari per la partita più brillante, ricompare dopo un’assenza di due anni dalla scena dei tornei internazionali, ma la sua prestazione conferma la sua forza.”
Purtroppo da ieri anche il vecchio Bill non è più tra noi