La favola bella di Levon

Scritto da:  | 9 Marzo 2017 | 15 Commenti | Categoria: Personaggi, Stranieri

Nasce il 6 ottobre 1982 a Erevan il piccolo Levon. Il padre è un fisico, la madre un ingegnere. Il bambino ha sette anni quando succede qualcosa che cambierà la vita a lui e alla sua famiglia, il crollo dell’Urss, un avvenimento di portata storica, che condiziona e cambia la vita di milioni di persone, nel bene e nel male.
Succede così che l’Armenia, che in tutto e per tutto dipendeva dall’Urss, dall’89 vive anni travagliati e difficili, che condizionano pesantemente la vita quotidiana di milioni persone. Per quattro anni la famiglia di Levon vive praticamente senza elettricità, il padre ogni giorno esce di casa per mettersi a fare lunghe file per ottenere un po’ di pane. Erano inverni durissimi, barricati in casa a combattere il freddo, l’unica alternativa era camminare avanti e indietro. È la storia della famiglia Aronian, ma anche di milioni di altre persone, costrette a vendere tutto quello che hanno per tirare avanti. Per gli Aronian, si tratta anche di comprare qualche libro di scacchi al piccolo Levon…
Poi le cose migliorano, ma solo un poco.
All’inizio Levon sembra portato per il pianoforte, ma quando raggiunge i nove anni la scelta è fatta: gli scacchi. Uno dei suoi primi libri è “Lezioni di Strategia”, del più famoso giocatore armeno, il grandissimo Tigran Petrosian. In seguito avrà la fortuna di essere seguito da un maestro internazionale, Khacjan.


Il ragazzo a scuola è bravo, legge tantissimi libri (lo fa ancora adesso), ma ha dei seri problemi per il semplice fatto che parla solo russo mentre nell’Armenia post sovietica si diffonde il germe del nazionalismo, ragion per cui, nel 1994, la mamma abbandona il lavoro per poterlo seguire meglio. Levon l’istruzione l’apprende soprattutto dai genitori. In quell’anno diventa a Seghedino, in Ungheria, campione del mondo under 12. La madre fa enormi sacrifici per portarcelo, ma siccome rimangono con pochi soldi per pagare l’albergo, lei durante il torneo dorme sull’autobus col quale sono andati in trasferta. Lui vince il torneo nel giorno del compleanno della donna e ancora oggi ricorda la grande felicità di quei momenti, e anche i venti dollari che lo sponsor diede loro.


A quindici anni diventa maestro internazionale, ma i tempi difficili per lui e la sua famiglia non sono ancora finiti. I suoi continuano disperatamente a cercare uno sponsor, la madre in particolare lo porta sempre con sé e bussa a tutte le porte (“Mio figlio ha un grande talento, ma ha bisogno di aiuto”). Riceve ironia, sorrisi di circostanza e a tante, troppe porte sbattute in faccia. Gli sponsor disponibili poi certo non si impietosiscono: “Ragazzo ok, i soldi li diamo, ma solo se vinci”.
Ma qualcosa poi accade. Nel 1997-98 c’è un primo timido spiraglio di luce: un benefattore capisce la situazione della famiglia e inizia a mandare generi alimentari ogni mese per aiutarli. Ma i grandi risultati tardano ancora ad arrivare e per andare a fare tornei all’estero c’è sempre bisogno di denaro.

La svolta avviene nel 2001, quando Aronian con la famiglia riesce a trasferirsi in Germania, ha 19 anni. In fondo questa è l’unica mossa da fare per continuare a sperare, dopo avere vinto il campionato europeo under 20 a soli 15 anni. Levon ora è contento, la sua famiglia vive in un appartamento e lui gioca più rilassato, senza pressioni e condizionamenti. Addirittura ottiene buoni ingaggi.
Qui possiamo fermarci perché il resto lo conosciamo: la grande ascesa ai vertici dello scacchismo mondiale. Questi sono stati i primi difficili anni della carriera scacchistica e della vita di Levon Aronian, oggi uno dei più grandi giocatori viventi, anni duri, ma fondamentali per la sua crescita scacchistica e umana. Una favola esemplare. E come in tutte le favole che si rispettano non possono mancare i sentimenti.

Nel 2009 Levon incontra l’amore nella bella Arianne Caoilli, giocatrice australiana di origine filippina, maestro internazionale femminile di scacchi.

avatar Scritto da: Marco Faggiani (Qui gli altri suoi articoli)


15 Commenti a La favola bella di Levon

  1. avatar
    Vanoni 9 Marzo 2017 at 07:37

    Bello. Però ho qualche dubbio sugli “inverni durissimi, barricati in casa a combattere il freddo”. Erevan è sullo stesso parallelo della Grecia e della Calabria.

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      lordste 9 Marzo 2017 at 11:22

      Si ma a 1000 metri sul livello del mare, con clima continentale e nessun riparo dai venti siberiani invernali…

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      fabrizio 9 Marzo 2017 at 13:02

      Certamente Erevan non ha un clima polare (Il mese più freddo dell’anno è Gennaio, con una temperatura media di -3.0 °C), ma la difficoltà di un inverno non dipende soltanto dalla temperatura esterna ma anche dalle condizioni interne delle abitazioni (specie se senza elettricità e con riscaldamento probabilmente mancante o insufficiente).

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      DURRENMATT 9 Marzo 2017 at 14:33

      …evidentemente sei un benestante che ha sempre trascorso l’inverno al “calduccio”. Prova a vivere per 1 settimana a 4 C°(quindi non sotto lo zero) in una casa senza riscaldamento e sprovvista di isolamento termico(spifferi attraverso le finestre). Prova(se hai coraggio) e poi condividi l’esperienza su questo forum….

      P.s. complimenti per l’articolo(un abbraccio a Levon).

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    fabrizio 9 Marzo 2017 at 13:43

    Non conoscevo la storia personale di Aronian, per il quale ho sempre avuto istintivamente simpatia. Belle le partite scelte, che fanno vedere la capacità combinativa di Levon. Attualmente Aronian sembra uscito dal giro dei maggiori pretendenti al titolo di Carlssen, dopo che per un certo periodo apparisse il più solido sfidante: peccato!

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    Chess 9 Marzo 2017 at 17:07

    Anche se mi apsettavo qualcosa di piu’, gran bel giocatore. In bocca al lupo Levon per la tua carriera e, tanto che ci sono, auguri di buon compleanno infinito Bobby.

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      alfredo 10 Marzo 2017 at 13:16

      mi unisco agli auguri per Bobby

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    The dark side of the moon 9 Marzo 2017 at 20:42

    Aronian, il mio giocatore preferito!
    Persona che ha conservato una umiltà e cortesia che oggi sono merce rara.
    Come giocatore spero che torni quello di 3-4 anni fa anche se non penso.
    Mi pare di ricordare però che Arianne Caoilli la conobbe ben prima del 2009, nell’Olimpide di Torino del 2006 ebbe un “acceso diverbio” con un giocatore inglese che voleva attirarsi le simpatie della ragazza.
    Ricordo male o la tipa in questione non era Arianne?

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      Mongo 10 Marzo 2017 at 16:39

      Hai ragione, ne venne fuori una bella litigata! :p

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    Enrico Cecchelli 9 Marzo 2017 at 20:56

    Complimenti per il pezzo è augurissimi a Levon, personaggio “alla mano” e dal grande talento purtroppo, chissà per quale motivo, non ancora espresso appieno. Tanto più simpatico alla luce delle difficoltà citate.

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    Uomo delle valli 9 Marzo 2017 at 22:13

    Ogni giorno più bello, bravissimi!

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    alfredo 10 Marzo 2017 at 13:15

    Un ricordo che mi ha racontato l’amico Giulio Borgo, che battè Levon in una interessante partita ale olimpiadi del 96 a Erevan.
    A Torino Giulio era capitano della nazionale giovanile (mi sembra), a un certo punto Levon si avvicina a Giulio e gli chiede “ti ricordi di me?”

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      Jas Fasola 10 Marzo 2017 at 19:47

      partita davvero interessante. Dopo 1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. d4 cxd4 4. Cxd4 Cf6 la mossa 5. f3 si gioca ancora ma a un livello molto più alto degli anni ’90.

      Basti pensare all’ultima del mondiale Carlsen-Karjakin (quella con Dh6+). Però dopo 5. f3 e5 non si gioca 6. Ab5+ ma 6. Cb3 (S. Kasparov ci ha scritto un libro)
      http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1397292

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    Luigi O. 12 Marzo 2017 at 16:06

    Effettivamente c’è stato un lungo periodo in cui Aronian sembrava l’unico contendente valido di Carlsen per il trono mondiale. Per certi versi addirittura superiore al golden-boy norvegese. Peccato che poi si sia un po’ perso. Complimenti per l’articolo e auguri a Levon di un pronto riscatto.

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    paolo 27 Marzo 2017 at 11:31

    Aronian è una persona straordinaria, oltre che un caro amico in Berlin.generoso e di un umiltà enorme. Un gigante del gioco dei re.P

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