Gli abitanti di Volta Rotonda sono gente curiosa. E’ risaputo infatti che non danno confidenza agli sconosciuti, che la sera si coricano presto e che d’estate odiano le sagre. Eppure come paese è un bel paese. Il piatto tipico sono gli gnocchi alla zucca, tutt’intorno ci sono dei bei vigneti da cui si ricava un ottimo rosso con un vago aroma di tabacco e le ragazze hanno affascinanti occhi zigani come è raro apprezzare in quella regione.
A Volta Rotonda esiste anche un circolo di scacchi, assai frequentato considerate le ridotte dimensioni del borgo. Non è raro trovarvi appassionati sia d’estate che nelle altre stagioni dell’anno. E’ sempre aperto, e le chiavi, quelle rare volte che si è i primi ad entrarvi, sono custodite nel piccolo paniere di vimini ai piedi dell’olmo proprio lì in piazzetta. Dentro son riposte anche quelle della sacrestia e del bar di Libero. Nessuno tocca niente.
Quasi tutti giocano a scacchi nel paese di Volta Rotonda, si dice che la passione del gioco fu trasmessa da un gruppo di esuli russi che hanno sostato nel borgo alcuni mesi all’inizio del secolo scorso prima di cercar altrove miglior fortuna.
Il problema è che i soci del circolo non vanno troppo d’accordo tra loro, nel corso degli anni si sono formate come due fazioni avverse. La prima, assai più numerosa, comprende il sindaco, Don Fortunato, e praticamente tutta la gente in vista del paese. C’è chi sa giocare meglio e chi meno bene. Ne ignoro il loro numero esatto ma mi è stato detto dal segretario del sodalizio che in tutto assommano a giusto giusto il quadrato di un decimo dei soci dell’intero circolo. I rimanenti stanno in disparte, infastiditi dalla caciara che fanno i primi e si ritrovano in tre minuscole stanzette ove giocano esclusivamente al classico “chi perde esce”. Sempre gli stessi, ciascuno dei quali sempre nella sua stanzetta.
Mi son sempre chiesto quanti effettivamente siano i soci del cirolo di Volta Rotonda…
Caro Martin, la matematica ti fa “paura”?
Mi sa che i soci di Volta Rotonda sono come la paura…
Apparentemente è un problema di due equazioni con tre incognite, quindi con infinite soluzioni anche considerando la condizione aggiuntiva che la soluzione deve essere con numeri interi.
La terza equazione è data dall’informazione che i giocatori del gruppo più piccolo giocano a chi perde esce in 3 stanze quindi sono 9.
Quindi il gruppo più grande e di 21 e il totale è 30.
No, maestro, non possono essere trenta perché il gruppo dei più è un quadrato, esattamente il quadrato di un decimo degli iscritti in totale. Perciò confermo la mia soluzione: 81+9=90 (La paura, per gli amanti della Smorfia)
Dalle parti nostre chi perde esce si chiama “sedia calda”.
Il numero dei giocatori della “prima fazione” è 90 (9×9/0.9).
Quello della “seconda fazione” è 9 (3×3).
Quindi 90+9=99 soci: il numero totale dei giocatori del Circolo di Volta Rotonda.
Dico bene?
No: 90 non è quadrato di un numero intero, come da condizione del problema.
Per me troppo difficile. Me lo sono gustato come racconto breve, anzi brevissimo.
Ehi Martin, basta mangiare peperoni la sera che poi hai gli incubi e ti rifai su tutti noi con questi problemi da incubo !!!
La soluzione è:
Un decimo del totale al quadrato più 9 è uguale al totale. Scritto in equazione:
(T/10)^2+9=T
Risolvendo abbiamo due soluzioni 90 e 10. La seconda non può essere giusta perché il primo gruppo è più numeroso di 9.
Ok, il conto è giusto!
Ho appena sentito Martin: era sul treno alla volta di Volta Rotonda… dice che andava a controllare di persona il numero esatto dei soci del locale circolo. Dal tono della voce mi è parsa evidente la sua paura che tutti avessero indovinato la risposta corretta, tutti tranne lui ovviamente…