Nasce nel 1874 a Dudley, una cittadina del Worcestershire, e le prime tracce di una sua attività scacchistica appaiono nel 1889, quando si iscrive al locale Chess Club registrando in seguito un piccolo primato: nel primo anno di iscrizione perde UNA SOLA partita.
Sicuramente il Dudley Chess Club non è tra i più importanti d’Inghilterra, e nel caso del giovane George non si può parlare di un wunderkind, ma la faccenda ci parla di un ragazzo che si presenta sul palcoscenico agonistico – anche se modesto – avendo alle spalle una preparazione teorica abbastanza solida.
Scrive sulla rubrica scacchistica del Dudley Herald, gioca per corrispondenza (sarà secondo al torneo indetto dal Dublin Mail) e rivela attitudine per il gioco alla cieca: le sue otto vittorie (100 %) ottenute nel 1895 in simultanea alla cieca trovano riscontro nella stampa locale.
Si trasferisce a Londra iniziando gli studi di giurisprudenza e si iscrive, nel 1896, al City of London Chess Club, risultando immediatamente tra i migliori giocatori del Circolo. Verrà infatti reclutato negli anni dal 1897 al 1903 per giocare nella squadra britannica nel corso dell’annuale incontro telegrafico USA-GB; il suo score finale sarà di +1 -2 =4.
Nel 1898, intanto, si laurea come solicitor, un ramo dell’avvocatura nei Paesi di common law; il solicitor si occupa unicamente della giustizia civile, redigendo testamenti, occupandosi si cause matrimoniali e gestendo fondi azionari e patrimoni in genere. Bellingham esercita tale funzione a Wimbledon, dove sarà anche per qualche tempo consigliere comunale. Collabora nel frattempo anche con la British Chess Magazine.
Nel 1900 sostiene un match su 9 partite col fortissimo Amos Burn; l’incontro verrà interrotto dopo 8 partite con punteggio di 4,5 a 3,5 in favore di Bellingham. I due concluderanno nel 1901 con una patta, cosicchè il risultato finale sarà di 5 a 4 per il ventisettenne Bellingham.
Le ultime tracce di attività agonistica di George Bellingham sono degli anni 1905-1906. La sua attività professionale lo assorbirà totalmente, ed a questo punto il nostro racconto potrebbe interrompersi, ma è necessario dilungarsi sulla sua biografia, in quanto si verificano alcuni fatti singolari.
Nel 1923 è al centro di un increscioso diverbio con un cliente; quest’ultimo lo percuote con un bastone da passeggio e lo costringe a rilasciargli un assegno di 200 sterline, per poi essere condannato a quattro anni di reclusione.
Verso la fine degli Anni Venti Bellingham perde la moglie ed inizia a soffrire di un disturbo cronico che lo allontana gradualmente dagli impegni professionali fino a quando, nel 1932, viene denunciato da un cliente con l’accusa di aver utilizzato impropriamente una somma affidatagli dal cliente stesso. La polizia lo ricerca per trascinarlo in tribunale, ma Bellingham è scomparso. Passeranno sei anni prima che venga localizzato in un campeggio di Tadcaster, nei pressi di Leeds, dove vive in una roulotte sotto il nome di Smith.
Il procedimento a suo carico si risolverà con un verdetto di non colpevolezza. Bellingham morirà nel 1949.
Un Bagnoli sempre più da applausi
Il Bagnoli che preferisco! Da applausi.
Una meteora sia negli scacchi che nella vita professionale.
Grandissimo Paolo! Questi sono i lavori che preferisco nei quali sei insuperabile! Magnifico!
Insomma, a suo modo, un personaggio
George Edward Horton Bellingham… chi era costui? Ora lo sappiamo, grazie a Paolo.
Neppure io l’ho mai sentito. Grazie a Paolo Bagnoli, c’è sempre da imparare!
Complimenti, complimenti e ancora complimenti!
Non esageriamo….. Grazie comunque, ma i prossimi non saranno così “sconosciuti”, questo l’ho pescato in una classifica dei primi del Novecento e mi sono incuriosito.
Una vita movimentata…