Eroi semidimenticati: Oldrich Duras

Scritto da:  | 3 Maggio 2017 | 40 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Chi avesse la voglia di scorrere l’elenco dei 27 Grandi Maestri decretati nel 1950 dalla FIDE correrebbe il rischio di imbattersi in un nome che, di primo acchito, direbbe ben poco. Eppure questo nome è quello di un autentico, vero, Grande Maestro.
Oldrich Duras nasce il 30 ottobre 1882 in un minuscolo villaggio situato circa 30 chilometri a nordovest di Praga. La prima notizia scacchistica che lo riguarda è del 1902, quando si classifica 1° (ex aequo con Traxler) nel Campionato cittadino praghese, e se il buon giorno si vede dal mattino…
Due anni dopo è 3° (12,5 su 16) al torneo internazionale di Coburgo, un ottimo collaudo per i risultati dell’anno seguente: 1° (con Rubinstein) a Barmen, 4° a Scheveningen (+8 =0 -5, decisamente combattivo) e vincitore del successivo Campionato di Boemia.
E’ ormai entrato nel grande giro internazionale: nel 1906 è secondo (dopo Marshall) a Norimberga, nel 1907 accusa un calo di forma col 7° posto di Ostenda (17,5 su 28) ed ancora il 7° posto di Carlsbad (11,5 su 20), consolandosi col 2° posto in un piccolo torneo viennese.
Il 1908 è l’anno della sua definitiva consacrazione: primo a Vienna (con Schlechter e Maròczy), primo a Praga (con Schlechter), due risultati di valore assoluto, e nel 1909, dopo una nuova vittoria nel Campionato boemo ed un brillante terzo posto a San Pietroburgo (11 su 18), inizia un tour di simultanee che lo porta anche a Trieste, dove il 24 novembre conclude con +18 =2 -2 mentre quattro giorni dopo ottiene, contro validi giocatori locali, un +11 =4 -5. Gioca anche un breve match contro Matteo Gladig, chiudendo con +1 =2 -1.
Nel 1910, dopo il secondo posto di Amburgo, continua nelle sue esibizioni, questa volta in Olanda. Un match contro Esser lo vede vincitore (+4 -1), ed il totale finale delle sue simultanee sarà di +114 =29 -29. Tale risultato avrebbe avuto cifre diverse se non si fosse verificato un curioso “incidente” ad Utrecht: ospitato nella sala di un albergo contro 31 giocatori locali, Duras non riesce a concludere l’esibizione visto che il titolare del locale, giunta l’una di notte, decide di averne abbastanza e spegne le luci rimandando tutti a casa.
Nemmeno il 1911 è un anno di “riposo” per il non ancora trentenne Oldrich Duras: vince per la terza volta il Campionato boemo, batte Yates in match (+3 -1), ma i suoi risultati in torneo non sono entusiasmanti, visto che è 8° a Carlsbad (13,5 su 25) e che a San Sebastian totalizza 5 su 14.
Il 1912 è un anno di intensa attività agonistica per Duras: Vince il Campionato tedesco, è primo con Rubinstein a Breslavia, secondo al torneo dei gambetti di Abbazia, chiude con 2,5 su 5 il torneo tematico di Budapest (Gambetto di Donna), è 4° a Pistyan e conclude a San Sebastian con 8,5 su 19.

L’ultima notizia scacchistica di Oldrich Duras è relativa allo sfortunato torneo di Mannheim, interrotto a causa dello scoppio delle ostilità: dopo 11 turni è a metà classifica con 5 punti.

Poi, scompare totalmente dalle cronache fino a quando, quasi settantenne, viene insignito dalla FIDE del titolo di Grande Maestro.

Morirà il 5 gennaio 1957.

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


40 Commenti a Eroi semidimenticati: Oldrich Duras

  1. avatar
    Fabio Lotti 3 Maggio 2017 at 11:06

    Avanti così, Paolone!

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    Giancarlo Castiglioni 3 Maggio 2017 at 12:49

    Interessante come sempre, peccato che non ci siano notizie sulla sua vita privata.
    Immagino che fino al 1914 fosse professionista. E dopo?

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    Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 13:28

    Grandissimo articolo e grandissimo personaggio, tutt’altro che sconosciuto (quanto meno per gli addetti ai lavori) e di forza ragguardevole. È vero che se ne sente parlare poco ma questo grazie al nostro Paolo è appena stato rimediato!

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    Jas Fasola 3 Maggio 2017 at 13:51

    Dopo la Grande Guerra c’è tutta un’altra storia… te la riassumo qui, è in un libro di Jan Kalendovsky in inglese “The Complete Games of Oldrich Duras”. Duras lavorò come civile per il ministero della Difesa, si sposò nel 1922 e ebbe due figli, Jiri e Oldrich. Considerò il suo lavoro più importante degli scacchi professionistici ma gli sarebbe piaciuto avere sei mesi liberi per aggiornarsi sulla teoria (non li ebbe mai). Continuò comunque a giocare con i colleghi e avversari deboli e dal 1922 al 1931 tenne una rubrica sul quotidiano “Ceske slovo”. Diede molte simultanee e compose molti problemi in tre mosse e studi. Dopo il suo 50esimo nel 1932 giocò due volte alla settimana in un circolo (penso della società dove lavorava) utilizzando il suo “famoso” gambetto 1. e4 f5 2. exf5 Cf6 3. g4 d5 4. g5 Axf5 5. gxf6 e5 contro il capo del dipartimento e un ispettore scolastico. Delle migliaia di partite giocate con questa apertura ne rimangono poche, le tre più famose giocate con il GM Bernstein nel 1938. In suo onore fu tenuto un torneo a Praga 1942 vinto da Alekhine e Junge. Molti circoli di scacchi hanno oggi il suo nome. Prima di Flohr la Cecoslovacchia ebbe un solo eroe di scacchi: Duras.

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      Uomo delle valli 3 Maggio 2017 at 14:33

      Grazie Jas.
      Ovviamente complimenti a Paolo per l’eccellente articolo. ;)

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    Luigi O. 3 Maggio 2017 at 14:19

    Delizioso!

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    The dark side of the moon 3 Maggio 2017 at 15:08

    Rieccolo qui l’insostituibile Paolo!
    Un plauso doveroso anche a Jas per l’interessante aggiunta.
    La partita scelta mi sembra abbastanza interessante, la debolezza della casa b2 non è molto frequente per il Nero o sbaglio?
    C’è qualche esperto di “Scandinava”?
    Tutte le volte che la gioco col Nero non riesco mai ad individuare un buon piano se non quello di cambiare i pezzi al momento opportuno e puntare alla patta. :p

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      Jas Fasola 3 Maggio 2017 at 15:56

      Il B aveva sott’occhio il sacrificio Cxb7, ma prima non poteva giocarlo: 17. Cxb7? Rxb7 18. Cc5 Rb8 19. Da6 Dc8 oppure 18. Cb7? Ab2+ e 19… Aa3. Spielmann con 18… Ad6 lo avrebbe parato con gioco pari, dopo 18… The8?? 19. Cxb7 poteva anche abbandonare. Nella Scandinava temo non solo il punto b7 ma quasi ogni punto sia preda di pericolosi attacchi… l’ho giocata prima con la classica Da5 poi con Dd6 e il fianchetto (in questo caso e7 e f7 sono deboli) e non si può mai stare tranquilli fin dalle prime mosse… più sicuro è il Dragone, almeno al mediogioco ci si arriva!!! Comunque la Scandinava ha il suo fascino e contro avversari non dinamici può essere una buona idea.

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    Icilio Zoppas 3 Maggio 2017 at 15:56

    Mi risulta che anche in Italia, a Venezia per la precisione, ci sia (o ci sia stato) un circolo dedicato a Duras.
    Qualche scacchista veneziano, se sta leggendo, potrebbe dare qualche ragguaglio in materia.

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    Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 16:05

    Io ho trovato in internet una sua partita contro avversari in consultazione del 1947. In un precedente articolo di cserica del 2011 su Duras ci riferisce che aveva sposato una donna molto ricca.

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      Ramon 3 Maggio 2017 at 22:27

      Questo, giusto? :)

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        Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 22:54

        Esatto!

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      Ramon 3 Maggio 2017 at 22:29

      Ma anche questo è molto interessante ;)

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        Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 22:54

        Riesatto

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    Filologo 3 Maggio 2017 at 18:13

    Nel suo libro Kalendovsky (ottimo storico, ha scritto un fantastico volume su Réti) chiude la raccolta di partire di Duras con due esempi del 1947: Hamr-Duras, Praga, circolo Dobrusky e Brazda-Duras, giocata a Brno. L’ ultima partita in consultazione del libro è invece Hamr e Bilek-Duras, Praga 1936 (un gambetto Duras).

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    Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 20:21

    Carissimo filologo, cercando Oldrich Duras vs. Brne compare un articolo in cecoslovacco, che ovviamente non comprendo dove si cita appunto una partita di Duras contro Miculka e altri due al torneo di Brno, forse (ipotizzo), prendendo spunto da una falsa indicazione di una partita contro tal Brno che invece era la città dove si svolgeva appunto un torneo cui partecipavano i suoi avversari. Li è citato anche il libro di Kalendovsky… Sarebbe interessante capirne qualcosa di più. Abbiamo un madrelingua cecoslovacco tra i nostri lettori?

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      Filologo 4 Maggio 2017 at 21:20

      Caro Cecchelli, in attesa di notizie da Bagnoli Junior, ho passato il tuo articolo al traduttore di Google. Non tutto tutto si capisce, ma molto sì. Nel 1947 il circolo Duras di Brno organizza il Campionato della provincia, e chiede il patrocinio del campione. Duras non solo concede il patrocinio, ma visitvisita il torneo qualche giorno, e si esibisce in simultanee e partite in consultazione. L’autore dell’articolo si vanta di aver trovato in un giornale del 1949 la tua partita che, osserva, è sfuggita a Kalendovsky.

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        Enrico Cecchelli 5 Maggio 2017 at 11:21

        Grazie Filologo! Preziosi come sempre i tuoi interventi e puntualizzazioni!

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    paolo bagnoli 3 Maggio 2017 at 21:46

    Ovviamente, un grazie a Jas ed a tutti coloro che hanno arricchito le mie scarne note. Per quanto riguarda il madrelingua ceko, potrei chiedere a mio figlio Alessandro, che vive e lavora a Brno e che convive con una donna assolutamente bilingue. Bisogna soltanto fargli avere il testo in questione e non dubito che la risposta possa arrivare in pochi giorni (spero).

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    Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 22:52

    Basta digitare sul motore di ricerca: oldrich Duras v brne 1947. Compare l’unico articolo in cecoslovacco.

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    Yanez 3 Maggio 2017 at 22:52

    E qualcuno ha per caso riconosciuto l’avversario di Duras nella foto in copertina al bel pezzo di Paolo?

    Duras ha appena giocato 34.Tad8

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      Enrico Cecchelli 3 Maggio 2017 at 23:12

      Mieses? Teichmann? Janowski?

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        Yanez 3 Maggio 2017 at 23:31

        Acqua, H2O, idrolitina a fiotti… retry, please :o

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      Gianfranco Massetti 4 Maggio 2017 at 14:32

      Bogoljubov

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    Pedoncino 4 Maggio 2017 at 07:16

    È mica il fratello di Alekhine?

  15. avatar
    Yanez 4 Maggio 2017 at 14:51

    Siamo ancora in alto mare. Per il momento mi limito solamente a dire che è il soggetto ideale per la mitica serie dei ‘semidimenticati’ del nostro Paolo.

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      Yanez 4 Maggio 2017 at 15:02

      Aggiungo anche che si gareggia solo per la gloria: non vale quindi cercare la posizione sui database né partire dalla foto aiutandosi con Google, ok? :o

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        paolo bagnoli 4 Maggio 2017 at 17:58

        Traxler?

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          Yanez 4 Maggio 2017 at 19:35

          No, non è neanche lui… come primo aiuto ci limitiamo a dire che sulla scacchiera sono state sue vittime giocatori di primo piano quali Nimzowitsch, Tarrasch, Réti, Tartakower e Maróczy.

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            Filologo 4 Maggio 2017 at 21:22

            Forse Breyer?

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    Joe Dawson 4 Maggio 2017 at 21:41

    Ho chiesto lumi al vecchio Martin: dice che Breyer sta al nostro personaggio come Guernica sta a Leonardo =))

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      Ramon 5 Maggio 2017 at 12:23

      Ho chiamato anch’io il vecchio Martin per farmi spifferare il nome. Oh, quel vegliardo non si è sbottonato manco un poco… :p ma dice che non è mica come trovare il feroce saladino, secondo lui è molto più facile… :D

  17. avatar
    Filologo 5 Maggio 2017 at 14:03

    Leonhardt? :o

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      Yanez 5 Maggio 2017 at 14:15

      Bingo!! :D

      però se Martin spiattella in questo modo la soluzione… :o

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        Pedoncino 5 Maggio 2017 at 14:26

        Spiattella in che senso?!? Filologo, come hai fatto?

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          Filologo 5 Maggio 2017 at 14:30

          Il secondo nome di Leonhardt è Saladin. In realtà, già la menzione del pittore da Vinci mi doveva far pensare. La partita è stata giocata ad Amburgo nel 1910, ed è finita patta

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            Luigi O. 5 Maggio 2017 at 14:59

            Ragazzi, siete impareggiabili! :)

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    Piero 5 Maggio 2017 at 15:02

    Mario, sei il solito pozzo di scienza.

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    paolo bagnoli 5 Maggio 2017 at 18:04

    Protesto, Vostro Onore! Ho già scritto su Leonhardt in un passato non troppo lontano e chiedo scusa per non averlo “inquadrato”.

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      Yanez 5 Maggio 2017 at 21:10

      Grande Paolo! hai scritto su Leonhardt ma non su SoloScacchi… sarebbe tosto l’ora di rimediare, dai :)

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