Il 28 maggio ricorre il 78° anniversario della morte, ad Ostermundigen (praticamente un sobborgo di Berna, famoso per aver dato i natali nel 1936 ad Ursula Andress) di Hans Fahrni.
Di questo giocatore si conosce poco ma la sua data di nascita ed il luogo (Praga, 1° ottobre 1874), oltre al fatto che nel 1892, a Basilea, vince il Campionato elvetico, possono indurre ad alcune ragionevoli deduzioni.
A diciotto anni, come abbiamo detto, vince il Campionato svizzero, quindi avrà lasciato la Boemia diversi anni prima, sarà giunto in Svizzera negli anni della prima adolescenza e sicuramente “ben attrezzato” scacchisticamente.
Le poche immagini che ci rimangono di lui sono quelle di una persona dal fisico asciutto, non troppo alto e con un paio di curatissimi baffi “alla Janowski”.
Passano dieci anni e, nel 1902, il ventottenne Hans Fahrni compare al dodicesimo posto nel torneo B di Hannover, ma già due anni dopo è primo al torneo B di Coburgo, nel 1905 è secondo ad Amburgo e quarto al torneo B di Barmen. Inizia così la sua carriera altalenante tra interessanti successi e disastrosi piazzamenti; nel 1906, infatti, è quattordicesimo a Norimberga e quindicesimo ad Ostenda, per poi subire una onorevole sconfitta l’anno seguente da parte del quotatissimo Spielmann (Monaco di Baviera: +3 =2 -5).
Quello con Spielmann sarà il primo di parecchi match; nel 1908, a Monaco, patterà contro Alekhine (+1 =1 -1) ed a Praga batterà Salwe (+3 =1 -1). Nel 1909, sempre a Monaco, gioca un quadrangolare contro Tartakower, Alapin e Spielmann e lo vince e nel 1910, nel capoluogo bavarese, incontrerà nuovamente Spielmann uscendone sconfitto di misura (+3 =4 -4).
Il 1911 lo vede impegnato al torneo di Carlsbad, dove chiude con un deludente 23° posto, mentre a Sanremo vince brillantemente. Si esibisce in una simultanea contro 100 avversari a Monaco di Baviera, una città che frequenterà molto nel corso degli anni.
Nel 1912 batte in match Bardeleben (+3 =1 -0), ed è in questo periodo che inizia a stendere il suo trattato sui finali. Due anni dopo patta un breve match con Leonhardt, è settimo a Baden bei Wien e gioca l’incompiuto torneo di Mannheim; al momento dell’interruzione è tredicesimo.
A Sanremo nel 1911, Fahrni è il secondo da sinistra tra i giocatori seduti
Viene internato dalle autorità tedesche ed a Triberg patterà un match contro Selesnev e sarà quarto in uno dei tanti tornei organizzati dagli internati. E’ spesso in preda a crisi nervose, viene ricoverato, poi dimesso, poi nuovamente ricoverato; ciò avviene nei mesi del suo rilascio, quando trova un editore di Lipsia che pubblica il suo trattato sui finali (1917).
Rientrato in Svizzera, a Zurigo incontra “l’orbo veggente” Teichmann, dal quale viene battuto (+0 =2 -2).
L’ultimo segno da lui lasciato nella storia degli scacchi è decisamente interessante: nel 1922 pubblica una approfondita analisi della Difesa Alekhine (è il primo ad effettuarla) impiegata l’anno precedente dal futuro campione mondiale.
Morirà, come abbiamo visto, il 28 maggio 1939.
Grande articolo come sempre . Grazie Paolo!
Più che mai ancora superBagnoli!
Altro personaggio interessante. Grazie!
Paolo dopo i fratelli Johner ed oggi Fahrni ( anche Hans Grob in passato? ) sembra darsi alla pista elvetica. Lo saluto caramente.
Non vorrei deluderti ma ultimamente mi sono dedicato alla pista tedesca. Un abbraccio
Paolo
Superlativo come sempre
splendido articolo
splendida foto
Ancora una volta grazie Paolo…
Stiamo impaginando i tuoi preziosi lavori coi quali sai come render lieta e interessante la lunga estate scacchistica del nostro caro sito.