Le tre vite di Pavel Odes, prima vita

Scritto da:  | 28 Agosto 2017 | 6 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Siamo nel 1883 a Memel, la città portuale della Lituania fondata secoli prima dai Cavalieri Teutonici e dove la lingua più parlata è il tedesco. In effetti, Memel è il nome tedesco mentre quello lituano è Klaipeda, ma, visto che in quegli anni la zona baltica è saldamente dominata dall’impero zarista, vi si parla anche il russo. E il lituano? No, il lituano è parlato dalle classi popolari e la legge proibisce di stampare scritti in quest’ultima lingua.
Memel ospita una folta comunità ebraica e nella famiglia Odes, facente parte di questa comunità, si festeggia la nascita di Pavel il quale, crescendo, impara gli scacchi impadronendosi in maniera notevole del gioco, incoraggiato in questo dalla famiglia che a cavallo dello scadere del secolo si trasferisce a Vilnius. Il giovane Pavel inizia a frequentare sia il locale circolo scacchistico che l’università, ma nel 1908 quest’ultima chiude i battenti e per giungere alla laurea Pavel deve trovare un’altra sede. Fortunatamente in famiglia il denaro non manca e Pavel sceglie Odessa; la prima cosa che fa giunto nella grande città ucraina è quella di partecipare al Campionato cittadino, vincendolo con 10,5 su 18, e qualificandosi per il torneo PanRusso per dilettanti.
La seconda cosa che Pavel fa è quella di cambiare il cognome, a causa di ricorrenti disguidi derivanti dalla somiglianza del suo cognome con quello della città; sceglie “List” e sarà conosciuto d’ora in avanti come Pavel List.
Nel gennaio 1910, ad Odessa, si disputa il Campionato della Russia Meridionale, e Pavel si piazza al terzo posto (ex aequo con Izbinski) dopo il vincitore Verlinski ed il secondo classificato Bogoljubov. Questo torneo è per così dire una sua creatura, visto che ha convinto i dirigenti della Camera di Commercio a stanziare cinquecento rubli oltre ad un premio speciale di bellezza.
Nel frattempo si è dato da fare non poco per ravvivare l’ambiente scacchistico di Odessa, partecipando a tutti i tornei locali e tenendo una rubrica scacchistica su di un quotidiano locale. Arriva l’estate e Pavel rientra a Vilnius dove l’attende una sorpresa: il segretario del circolo scacchistico ha organizzato un match tra Pavel ed un promettentissimo giovane Maestro, tale Grigori Levenfisch. L’incontro verrà sospeso a causa della ripresa dei corsi universitari dopo nove partite sul punteggio di 4 vittorie per parte ed una patta.
Nel 1911 Pavel gioca nel torneo PanRusso di San Pietroburgo, vinto da Levitzki, e non brilla col suo 15° posto (9 su 21). Gli va meglio l’anno seguente a Vilnius nel torneo PanRusso per Maestri, dove è quarto con 12 su 18. Ed arriviamo al 1918, dove troviamo List membro del comitato organizzatore del campionato cittadino di Odessa, dove tuttavia non gioca.
Sono anni tempestosi, la Russia è in preda alla guerra civile e nel 1920 la neonata Armata Rossa occupa Odessa. Migliaia di persone lasciano la città e tra queste c’è Pavel List. Quale è la sua destinazione? Ovviamente, visto che il tedesco è la sua seconda lingua, quella che ha sempre parlato in famiglia, List è diretto a Berlino, ed è nella capitale prussiana che avviene la sua seconda piccola trasformazione; il russo “Pavel” scompare per essere sostituito dal più europeo “Paul”.
Paul List, grazie alla sua abilità organizzativa, alla rapidità di inserimento nella società berlinese e all’appoggio di un gruppo di amici, fonda un centro scacchistico che diventa immediatamente famoso per la sua intensa attività che culmina con una spettacolare simultanea: List in coppia con Lasker, muovendo alternativamente senza consultarsi, sfidano quarantadue avversari. In più egli tiene corsi di scacchi, pubblica articoli settimanali e gioca in tornei locali.

(continua)

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Le tre vite di Pavel Odes, prima vita

  1. avatar
    Enrico Cecchelli 28 Agosto 2017 at 13:01

    Grande Paolo! Conoscevo poco Odes e unicamente in relazione all’incidente che occorse a Levenfisch solo perché’ Odes , esule, lo aveva salutato! Ho parlato dell’episodio nell,articolo su Levenfisch ma magari ce lo esporrai nella prossima puntata!

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      paolo bagnoli 28 Agosto 2017 at 18:18

      No, l’ho omesso, e ti ringrazio per averlo ricordato.

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        Uomo delle valli 28 Agosto 2017 at 19:40

        Come sempre bellissimo articolo. Qual è l’incidente con Levenfish a cui vi riferite? Grazie.

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    Enrico Cecchelli 29 Agosto 2017 at 00:10

    Puoi guardare l’articolo che scrissi qualche tempo fa su Levenfisch dal titolo “Ubi maior minor cessat” consultabile qui.

    Mi piace 1
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    mbettalli 4 Settembre 2017 at 22:11

    Molto interessante Paolo. Ma ci sono delle curiose anomalie nei piazzamenti di Pavel: come si fa ad arrivare 1° con soli 10,5 su 18 (è possibile matematicamente, ma certo è molto difficile… ) e 15° (su 22, suppongo) con un dignitoso 9 su 21? Come vedi, ho letto attentamente…

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      paolo bagnoli 4 Settembre 2017 at 22:15

      Caro Marco, traggo le mie informazioni da diverse fonti e tento, quando possibile, di verificarle. E’ possibile – possibilissimo – che io abbia commesso errori di trascrizione o che abbia fatto riferimento a qualche fonte poco attendibile senza trovare riscontro da altre parti.

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