il medico dilettante

Scritto da:  | 27 Luglio 2018 | 13 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Erich Cohn nasce il 1° marzo 1884 a Berlino. La famiglia medio borghese, di fede ebraica, lo segue nel corso degli studi fino all’iscrizione universitaria presso la facoltà di medicina all’ateneo berlinese e lo introduce al gioco degli scacchi, nel quale il giovane emerge molto presto.
A diciotto anni, dopo un primo ed un sesto posto in due tornei cittadini, nell’estate è ad Hannover dove giunge 21°. Questo piazzamento abbastanza deludente non lo induce a rinunciare a quella che è divenuta una grande passione, ma rivela quello che sarà il suo tallone d’Achille e cioè la mancanza di “tenuta” dovuta ad un fisico decisamente fragile non esente da continui disturbi.
Nel torneo berlinese del 1903 Erich è undicesimo, alternando buone prestazioni a giornate decisamente negative, e nel 1904, dopo un terzo posto a Berlino, partecipa al Torneo Sussidiario A di Coburgo giungendo al decimo posto, pur lasciando impressionati i commentatori per la sua vittoria contro Spielmann.
In campo cittadino viene ormai considerato come il miglior scacchista berlinese, e ne fanno fede i due primi posti in tornei locali del 1905. Quello stesso anno è quinto al Torneo Sussidiario A di Barmen. L’anno seguente, dopo una ulteriore vittoria a Berlino, esordisce a livello internazionale al grande torneo di Norimberga vinto da Marshall dove, con 8 su 16, si aggiudica l’ottavo posto davanti a giocatori del calibro di Cigorin, Janowski, Spielmann (da lui battuti negli scontri diretti), Tarrasch e Vidmar.
Quello stesso anno disputa due incontri a Berlino, pattando contro Post e battendo nettamente Carls, mentre perde di misura contro Spielmann a Monaco di Baviera.
Nel 1907 è molto attivo: sesto a Berlino nel torneo vinto da Teichmann, dodicesimo ad Ostenda, con vittoria contro il vincitore della manifestazione Bernstein, e ventesimo a Carlsbad, dove intasca le 200 corone del secondo premio di bellezza per il successo contro Cigorin. L’anno seguente, impegnato nelle fasi finali degli studi di medicina, gioca soltanto a Vienna giungendo 19° (6 su 19). E’ costantemente messo in difficoltà dalla sua fragile costituzione, ma ciò non gli impedisce di ottenere il 50 % dei punti nel febbraio-marzo 1909 al fortissimo torneo di San Pietroburgo vinto ex aequo da Rubinstein ed Emanuel Lasker. Quello stesso anno è terzo a Stoccolma dopo Spielmann e Leonhardt e, a Berlino, viene sconfitto di misura (+0 =3 -1) da Edward Lasker. Sempre nella capitale prussiana disputa un quadrangolare che inizia il 18 novembre e che ha una dotazione di 1200 marchi; Cohn conclude al primo posto a pari punti con Teichmann (i due si dividono in parti eguali i 500 marchi del primo premio ed i 300 del secondo) lasciandosi alle spalle Spielmann (250 marchi) e Bardeleben (150 marchi). Il 9 ottobre ha tenuto una simultanea che ha messo a dura prova il suo fisico, concludendo con 23 vittorie, 3 patte e 4 sconfitte.

Nel 1910 gioca unicamente un torneo berlinese dove si piazza al secondo posto, mentre nel 1911 vince il campionato berlinese e giunge soltanto 14° a Carlsbad, tuttavia si aggiudica il primo premio di bellezza per la sua vittoria contro Burn all’undicesimo turno, una autentica girandola di sacrifici.
Il 1912 lo vede impegnato a Breslavia (13°), al Campionato Nordico di Stoccolma (2° con 7 su 10 dopo il vincitore Alekhine), al Torneo del Gambetto di Re di Abbazia (3°-4° ex aequo con Reti) e, nel mese di maggio, a Pistyan (15° con 5,5 su 17) dove ottiene una sola vittoria contro Paul Johner, vittoria che comunque gli fa ottenere il premio di bellezza.
Nel 1913 è secondo a Berlino e gioca in prima scacchiera nell’incontro a squadre Berlino-Praga; le sue due partite contro Duras finiscono con altrettante patte. Nel 1914 vince, a pari punti con Spielmann, un quadrangolare berlinese, precedendo Mieses e Teichmann.

Scoppia il conflitto mondiale ed all’inizio del 1915 Cohn viene inviato sul fronte occidentale dove presta servizio come medico della Croce Rossa. Il 28 agosto 1918, dopo tre anni di instancabile impegno, rimane ucciso nel corso di una delle ultime operazioni belliche.

Nel 1919 Kagan, a Berlino, gli dedicherà un piccolo libretto di 18 pagine; la maggior parte delle copie in circolazione verrà distrutta anni dopo dai nazisti in quanto pubblicate in ricordo di un ebreo.

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


13 Commenti a il medico dilettante

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    Fabio Lotti 28 Luglio 2018 at 09:33

    E vai, Paolone!

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    Giancarlo Castiglioni 31 Luglio 2018 at 22:58

    Bello come sempre, dovrei farti più spesso i miei complimenti espliciti.
    Una domanda: cosa significano i punti di domanda dopo i nomi dei giocatori nelle partite?

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      fabrizio 1 Agosto 2018 at 14:56

      Mi associo ai complimenti ;) . Purtroppo Paolo ci ha ormai abituato male :p

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    Fabio Lotti 1 Agosto 2018 at 09:06

    Per gli amici scacchisti-giallisti come Paolo (se non ricordo male) qui http://theblogaroundthecorner.it/

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    paolo bagnoli 1 Agosto 2018 at 21:45

    Caro Giancarlo, anch’io mi sono chiesto il significato dei punti interrogativi. Dovresti chiedere alla Redazione

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    Fabio Lotti 19 Agosto 2018 at 14:47

    Riaprite il blog!!!

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    Mongo 19 Agosto 2018 at 16:49

    LAVORI IN CORSO!!

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      Martin 20 Agosto 2018 at 13:27

      Mi dispiace deluderti caro Mongo ma di SoloScacchi rimane (forse) solo il ricordo. Come il ponte della mia città, Genova, andava tutelato prima, ormai è troppo tardi…

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    paolo bagnoli 20 Agosto 2018 at 21:42

    Caro, carissimo Martin, se le mie scarsissime capacità nell’uso del computer o nelle ricerche o in qualunque altra cosa possono risultare utili, approfittane e fammi sapere cosa vuoi da me. Non ho potuto seguire la faccenda che ha portato alla attuale situazione e a dire il vero non me ne importa più di tanto. Tu e gli altri collaboratori avete dato vita ad una “cosa” che non può andare a ramengo per qualche stronzata (da quanto ho capito, da altri provocata). Sono vecchio e malandato ma qualcosa posso ancora dare.
    Ti abbraccio
    Paolo

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      Martin 23 Agosto 2018 at 19:59

      Paolo, per il momento il blog rimane tecnicamente “chiuso”. Potremmo eventualmente fare un’eccezione per alcuni lavori di particolare spessore. Per il futuro davvero non riesco a sbilanciarmi oltre. Credimi, mi dispiace davvero tantissimo… ho dedicato nove anni a questo progetto… grazie ancora per tutto.

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    The dark side of the moon 21 Agosto 2018 at 18:50

    Ora è meglio restare in silenzio e riflettere, ognuno a modo.
    Che cosa è stato Soloscacchi?
    Si potrebbe costruire un progetto simile con elementi che possano tutelare la fatica e la passione di tutti coloro che condividerebbero tale progetto?
    Io francamente non saprei e al momento sono pessimista.
    Facevo proprio stamane un discorso con una amica su quanto possa essere deleterio l’uso che la società sta facendo dei social.
    La domanda che ci eravamo posti era: “E’ giusto che qualsiasi persona, senza le dovute competenze e anzi spesso totalmente ignorante dei fatti concreti, possa scrivere e sentenziare su qualsiasi argomento”?
    Nel web, inutile a dirsi, girano personaggi di tutti i tipi che spesso sfogano le loro frustrazioni scrivendo assurdità seguite da offese e minacce.
    La Boldrini per citare un esempio è stata massacrata in quanto donna….
    E’ giusto quindi pubblicare tutti i post o censurarli a seconda degli argomenti trattati?
    Per quanto riguarda Soloscacchi, si è deciso da sempre di pubblicare tutti i post per un principio di democrazia che vige in un contesto di civiltà con cui il blog si è sempre distinto.
    Qualche volta ci sono stati degli screzi che si sono risolti tra persone intelligenti, ultimamente purtroppo qualcuno è andato oltre abusando dello spazio concessogli.
    Quello che è successo a questo blog è facilmente intuibile anche per coloro che non hanno seguito l’ultima tristissima vicenda.
    E’ arrivato il tempo di riflettere perché se ci fosse una sola possibilità che un domani si possa creare un nuovo spazio, mai e poi mai dovremo arrivare al punto in cui Soloscacchi decise di dire stop.

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      Giancarlo Castiglioni 23 Agosto 2018 at 14:59

      Tutto questo problema del web non lo vedo.
      Ognuno è libero di pensare e scrivere stupidaggini, basta non dargli peso.
      Le “fake news” sono quelle che scrivono i nostri grandi giornali mettendo in fondo per salvare la faccia “secondo fonti anonime” o “dai servizi segreti”.
      Tornando a noi quello che secondo me si potrebbe fare:
      – convincersi che non è possibile continuare come prima.
      – fare in modo che chi vuole possa autonomamente pubblicare qualcosa e “lanciare una discussione”.
      – commentare la discussione, come si fa ancora adesso.

      • avatar
        paolo bagnoli 24 Agosto 2018 at 21:18

        Concordo !

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