Tra le partite che accompagnarono Esteban Canal nella sua lunga vita scacchistica, un posto rilevante spetta alla Scandinava. E’ soprattutto con il suo ritorno alle competizioni avvenuta nel 1947 dopo dieci anni di letargo che l’utilizzo di tale opzione, passò da risorsa occasionale a strumento di più largo impiego. Difficile capire la ragione di tale preferenza ma, studiando le testimonianze che lo riguardano, si evince che tra i giocatori che lui stimava per stile di gioco figurava di certo Jacques Mieses, suo mentore di anni giovanili. Tant’è che un osservatore certamente competente ed attento quale fu Mario Monticelli commentando un giorno una sua partita per le colonne della rivista La scacchiera, non potette sottrarsi dall’osservare: “…chi volesse cercare analogie tra lo stile di Canal e quello di altri maestri, dovrebbe arrestarsi forzatamente sul nome di Mieses: la stessa fantasia creativa, l’identica indifferenza per i rischi della cosiddetta simmetria…”. Il grande maestro dell’attacco Jacque Mieses, così scrisse di lui Canal una volta, fu un fervente sostenitore della Scandinava e potrebbe essere che questo imprinting si sia trasmesso da maestro ad allievo. Chi lo sa!
Come da buona e consueta tradizione attingiamo dai suoi manoscritti degli anni cinquanta. Cominciamo dalla poco conosciuta partita con Giuseppe Stalda.
Henri Grob nelle tante partite che lo vide opposto a Canal, raccolse solo briciole. Un pareggio a Madrid 1951 e poi solo sconfitte. Seguiamolo in una delle sfortunate imprese.
A dimostrazione ulteriore che il successo della Scandinava non è questione di latitudine, ne apprezziamo un’altra del 1948 a Bari.
Complimenti a Luca per queste chicche sul grande Canal e un evviva a Martin e Soloscacchi per la pubblicazione! Spero che sia solo l’inizio di una nuova grande fase del nostro blog e non il canto del cigno!
Mi associo!
Se non altro,un sistema utile per combattere la calura di queste settimane.
Ma Luca… Le vere scandinave sono le danesi e soprattutto le svedesi!!
Evvvvai SoloScacchi! Un nuovo inizio beneaugurante!
Noto con piacere che siete tornati ai posti di combattimento.Molto bene, mi sarebbe dispiaciuto farvi passare per le armi.
La redazione non è affatto tornata ai “posti di combattimento”, come Martin ha già detto, si sta facendo delle eccezione per alcuni articoli di “spessore” che è giusto pubblicare.
Per il momento non è lecito sperare di più; nel frattempo ringrazio Luca per la sua ennesima perla
Grazie a Martin ed al Mongo per la pubblicazione del pezzo in zona Cesarini. In effetti ci tenevo. Ogni bene.
Vedo ora questo nuovo articolo di Luca. Ottimo come i precedenti.
Riaprite il blog, maledetti!
Supermegamaledetti! Riaprite! Per favore……..
I miei complimenti a Luca Monti per l’articolo.
Una curiosità: la partita Stalda-Canal fu giocata nel torneo di Venezia del 1947?
Grazie!
Gaetano Laghetti
Si Gaetano Laghetti è proprio quella.Se per caso tu avessi conoscenza dei pareggi che Canal raccolse con Victor Kahn e Cherubino Staldi me le potresti girare? Sono le uniche due che manco di Venezia 1947. Ciao e grazie per l’interesse dimostrato.
Caro Luca,
grazie per la tua risposta. Riguardo le due partite di Canal che mi chiedevi, purtroppo non le posseggo ma ti prometto che, se dovessi trovarle, te le manderò molto volentieri.
Ciao
Gaetano
Evviva!
Parlando di Scandinava come non ricordare il M° Giorgio Pegoraro mio grande amico negli anni 50 prima che iniziasse la sua carriera presso gli istituti di Cultura Italiana all’Estero che dovevano portarlo in Ungheria, in Francia e in Finlandia . : Di Giorgio Pegoraro, professore di greco e latino mi piace ricordare “Le Anacreontee -( Gli Imitatori di Anacreonte di Teo )
Valdo, per certe mie ricerche che sto svolgendo ieri cercavo un’edizione delle “Anacreontee” (che sono, come giustamente dici tu, imitazioni antiche di Anacreonte; da non confondere con le “anacreontiche”, imitazioni moderne italiane e francesi), e mi sono per caso imbattutto nel nome di Giorgio Pegoraro. Quando l’ho conosciuto io era in Finlandia. Me lo ricordo come un signore colto, distinto e molto cortese.
Ho giocato con Pegoraro e ci ho brillantemente vinto nel 1977 alla semifinale di Campionato Italiano a Cattolica.
Anche a me ha fatto una ottima impressione, in quel periodo viveva in Finlandia.
Nato nel 1930, maestro dal 1968 deve aver smesso di giocare da molto tempo, sul sito della FSI non compare.
purtroppo mio padre è mancato nel 2013. Mi aveva trasmesso la passione per gli scacchi, che, insieme alla letteratura latina e greca, sono sempre stati la sua passione, fino alla fine.
Nicola Federico Tapio Pegoraro