Mestieranti Jugoslavi

Scritto da:  | 30 Settembre 2018 | 11 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Negli anni ’70 e ’80 quando frequentavo i tornei magistrali imperversavano un buon numero di maestri Jugoslavi che facevano strage di premi in Italia.
In genere non mi erano molto simpatici perché spesso avevano comportamenti poco sportivi per non dir peggio.
Aggiustare il risultato nel modo più conveniente quando si incontravano tra di loro negli ultimi turni era scontato, a volte suggerivano mosse ai giocatori amici e quando il torneo andava male si ritiravano o addirittura vendevano il punto.
Naturalmente non tutti erano così, nei tornei italiani intervenivano anche molti maestri Jugoslavi di correttezza esemplare; ripensandoci di solito erano quelli che giocavano prevalentemente nel resto d’Europa, dove certi atteggiamenti non sarebbero stati tollerati.
Naturalmente non gli andava sempre bene, ricordo qualche rara squalifica di maestri jugoslavi.
Non mi piaceva neanche il loro modo di giocare; a parte qualcuno che affrontava linee teoriche, generalmente giocavano aperture piatte, linee minori magari lievemente inferiori, che portavano a posizioni insipide, dove tirando in lungo la partita alla fine vincevano aspettando l’errore dell’avversario.
Oggi vedendo le partite di Carlsen sono meno critico su questo modo di giocare.
In molti casi dubitavo anche della loro cultura scacchistica; cioè avevano giocato migliaia di partite, ma sapevano chi era Nimzovich?
A questo si aggiungeva spesso un comportamento presuntuoso, poco rispettoso verso gli avversari più deboli.
Un buon rappresentante di questa tipologia, anche se quasi sconosciuto perché non lo ho mai visto in altre occasioni in Italia, rispondeva al nome di Basta.
Fu mio avversario una sera a Milano in un incontro a squadre su 4 scacchiere probabilmente organizzato in fretta per sfruttare la presenza di passaggio di quattro maestri Jugoslavi; io giocavo in terza scacchiera, e non ero certo il terzo più forte a Milano, credo che sia mancato il tempo di convocare altri giocatori.
Non ricordo minimamente chi fossero i miei compagni di squadra, probabilmente nelle prime scacchiere erano in due tra Cappello, Bonfioli e Capece.
Sul formulario avevo scritto solo il cognome, quindi recuperando la partita ho incontrato il problema di capire chi fosse il mio Basta; sul data base ne ho trovati 4 o 5, il candidato più probabile mi è sembrato subito Dane Basta, maestro Fide serbo nato nel 1930 di cui sono riportate pochissime partite un po’ nel 1966 e un po’ nel 1996.
Quando ho visto qualche sua partita col bianco dopo la seconda mossa non ho avuto più dubbi, era lui.

Dane Basta vs. Giancarlo Castiglioni, ½-½
Milano, 3 maggio 1970, “Milano – Jugoslavia”

1.d4 d5 2.f4

Posizione dopo 2.f4

Pare che questa fosse l’apertura fissa di Basta con il bianco.
Che dire di questa mossa? Chi è il giocatore che la ha fatta? Un principiante o un maestro che non vuol studiare la teoria? Il nero può rispondere in molti modi, praticamente tutti buoni.
2…c5 3.e3 Cc6 4.Cf3 Ag4 5.c3 e6 6.Cbd2 Ae7 7.Ae2 f5?!

Posizione dopo 7…f5?!

Oggettivamente erano meglio 7…Ch6 per portarlo in f5 o 7…Cf6 a cui Stockfish da addirittura un minimo vantaggio al nero, ma mi sembra eccessivo, darei parità. Non che la mossa giocata sia cattiva, l’idea di bloccare la posizione contro un forte giocatore mi piaceva.
8.0-0 Cf6 9.Ce5 Axe2 10.Dxe2 0-0 11 a4

Posizione dopo 11.a4

Con 11.b3 la posizione era pari.
11…c4 12.Cxc6 bxc6 13.b3 Da5?!

Posizione dopo 13…Da5?!

Era meglio aprire la colonna con 13…cxb3 14.Cxb3 Tb8 con vantaggio nero minimo.
Se avesse giocato 13.b4 quasi sicuramente avrei risposto 13…cxb3e.p. Tipico meccanismo psicologico.
14.b4 Dc7 15.a5 Ce4 16.Cxe4 fxe4

Posizione dopo 16…fxe4

Il bianco ha manovrato per rimanere con l’alfiere cattivo e oltre tutto ha meno spazio.
Secondo la teoria il nero dovrebbe star meglio, ma Stockfish valuta giustamente la posizione pari.
Come mai? Il mio avversario conosceva la teoria, ma con una superiore visione strategica ha valutato che in questo caso la faccenda degli alfieri buoni e cattivi non vale, o non la conosceva e ha giocato con la mente libera da pregiudizi?
17.Ad2 Rh8 18.g4 g5 19.Tf2 Tf7 20.Taf1 Taf8

Posizione dopo 20…Taf8

Forse è questa la mossa che non va bene, Stockfish suggerisce 20…Tg8 senza preoccuparsi di cedere la colonna dopo 21.fxg5 Txf2 22.Dxf2. Adesso è chiaro che se c’è uno che sta meglio è il bianco, ma la partita è sempre pari.
21.fxg5 Axg5 22.Ae1 Rg7 23.Rg2 De7 24.Txf7 Txf7 25.Txf7 Rxf7 26.Df2 Rg8 27.h4 Af6 28.g5 Ag7 29.Df4 e5?

Posizione dopo 29…e5?

Come può questa mossa essere un errore?
Forza la creazione di un pedone libero sostenuto che normalmente è una garanzia di vittoria nel finale; invece in questo caso doveva perdere perché lascia troppe case di entrata alla donna bianca.
Si doveva stare fermi con 29.a6 e parità.
Adesso il bianco manovra con calma aspettando di entrare quando tutto è pronto.
30.Dg4 exd4 31.exd4 Df7 32.Ag3 a6 33.Af4 De8 34.Rf2 Rf8 35.Re3 Re7 36.h5 Df7 37.h6 Af8 38.Dc8 Dg6 39.Dxa6

Posizione dopo 39.Dxa6

Con la caduta del Pa6 la partita è stravinta; già da un po’ subito dopo aver mosso il mio avversario alzava gli occhi e mi guardava sorridendo appena in modo beffardo.
39…De6 40.Db7+ Re8 41.Db8+ Rf7 42.Ag3 Ae7 43.De5 Dh3 44.Rf2 Dh1 45.Df4+?

Posizione dopo 45.Df4+?

In posizione vinta Basta si rilassa e commette un piccolo errore che rovina tutto; con 45.Df5+ Rg8 46.a6 si vinceva.
45…Rg6
Adesso cominciai io a guardarlo negli occhi dopo aver mosso; lui rimaneva chino sulla scacchiera con aria preoccupata.
46.Ah4 Dd1?

Posizione dopo 46…Dd1?

La posizione è molto complicata e solo adesso con l’aiuto di Stokfish ho scoperto che questa mossa è un errore.
Esistevano due modi per pareggiare: 46…Da1 47.Dg3 Db2+ oppure 46…Axb4 47.cxb4 c3
Le varianti sono lunghe, complesse e si concludono con il perpetuo, le manderò se qualcuno non è convinto.
47.a6 Dc2+ 48.Rg3 Dd3+ 49.Rg2 Dxc3 50.a7?

Posizione dopo 50.a7?

Si poteva ancora vincere con 50.Dg4; fidatevi, risparmio le varianti a chi abbia avuto la pazienza di seguire fin qui.
50…Da3 51.Db8

Posizione dopo 51.Db8

A questo punto anche io cominciai a sorridere guardandolo dopo aver mosso; anche lui sorrideva, ma con meno calore.
51…Df3+ 52.Rh2 De2+ 53.Rh3 Df1+ 54.Rh2 scacco perpetuo.

54.Rh2 e patta per scacco perpetuo

E ci stringemmo correttamente la mano senza molto calore.


avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Mestieranti Jugoslavi

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    Fabio Lotti 30 Settembre 2018 at 19:13

    Diciamo, Giancarlo, che ben gli sta!
    Riaprite il blog!

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    The dark side of the moon 1 Ottobre 2018 at 19:56

    Questi articoli ci mancheranno…. :p

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    Giancarlo Castiglioni 8 Ottobre 2018 at 19:15

    Ricevo da Mauro Berni, che ringrazio, questa precisazione.
    dopo aver letto il tuo articolo, aver stampato e visto la tua interessante partita, sono andato a consultare l’Italia Scacchistica. Le notizie sull’incontro Milano-Selezione jugoslava si trovano nel numero di luglio 1970, pag. 148.
    Dunque il match finisce 3,5-3,5. Vittoria di Bonfioli su Vujovic in prima scacchiera, patte dalla seconda alla sesta tra Cappello-Mrsa, Castiglioni-Basta, Capece-Radojevic, De Maria-Divic e Gervasio- Ljubisavljevic, vittoria in settima di Bulatovic su Rotondi.
    La squadra jugoslava era formata da giocatori reduci dall’Open di Alassio.

    Mi ricordavo esattamente che ero in terza scacchiera, non che eravamo in 7.
    Devo dire che siamo stati bravi, la squadra slava non era male.
    Notevole la patta di Gervasio, allora seconda nazionale, con Ljubisavljevic.

    • avatar
      Gino Colombo 21 Giugno 2020 at 20:36

      Gervasio quale? Francesco dell’Accademia Scacchi Milano?

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    alfredo 29 Aprile 2019 at 16:09

    Ljubisavljevic: anche lui non certo un modello di correttezza come mi racconto Paoli rievocando la sua partita con il MI ex jugo a Bari 1970

  5. avatar
    Uomo delle valli 29 Aprile 2019 at 18:11

    Alfredo, ci puoi raccontare cosa successe?

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    alfredo 30 Aprile 2019 at 11:09

    In una partita Paoli – Ljubisavlievic Bari 1970 ( riportata anche in un libro di Paoli) il MI ( allora solo maestro) dopo la perdita del secondo pedone ( avbvenuta in maniera simile alla prima scaraventò la scacchiera in aria e se ne ando via …
    ( paoli – Lubisavlievic bari 1970)

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 30 Aprile 2019 at 12:04

      Probabilmente non conosceva Paoli e lo aveva sottovalutato, lo considerava un maestro anziano da sconfiggere facilmente.
      Successivamente non ho mai sentito di sue scorrettezze di questo tipo, tra gli slavi non era tra i peggiori.
      Per me è stata una soddisfazione particolare riuscire a vincere una partita contro i tre slavi più assidui ai tornei italiani: Vujovic, Kovacevic e Ljubisavlievic.

  7. avatar
    Giorgio Della Rocca 21 Giugno 2020 at 19:45

    Buonasera, Giancarlo.
    Ieri sera, Lei mi ha posto una domanda di carattere matematico.
    Stasera, io Le pongo una domanda di carattere scacchistico.

    Perché, nell’articolo, ha criticato così decisamente l’Apertura 1. d4, d5; 2. f4?
    Ritengo le scelte fatte nella fase di Apertura (a meno che siano chiaramente sbagliate), essenzialmente, una questione di gusto personale. Oltretutto, a volte può essere importante provare a cogliere l’avversario di sorpresa…
    Forse ricorderà, ad esempio, che il Grande Maestro Anthony Miles, nel Campionato Europeo a Squadre svoltosi a Skara (Svezia) nel 1980, sconfisse, con il Nero, l’allora Campione Mondiale Anatolij Karpov giocando 1. e4, a6 (Difesa San Giorgio)…
    [Anthony Miles (che morì il 12 novembre 2001) era nato il 23 aprile 1955, nel giorno di San Giorgio!]

    Mi piace 1
    • avatar
      Bayes 24 Giugno 2020 at 21:50

      Giancarlo, sono interessato anch’io alla tua opinione: perché 2.f4 è così criticabile? Grazie

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 24 Giugno 2020 at 22:26

      Ripeto mio il commento alla partita:
      “Che dire di questa mossa? Chi è il giocatore che la ha fatta? Un principiante o un maestro che non vuol studiare la teoria?”.
      Si può criticarla in modo scolastico dicendo che non contribuisce allo sviluppo dei pezzi.
      Certamente non è giocata con l’idea di mettere in difficoltà il nero in apertura.
      Si vuole impostare una partita tranquilla sperando di superare l’avversario nel gioco posizionale o nel finale.
      Si accetta il rischio che la posizione si blocchi e la partita finisca patta.
      Si può dire che il piano di Basta ha funzionato perché ha avuto la possibilità di vincere, o che non ha funzionato perché non ha vinto pur essendo sicuramente più forte di me.
      Certo che per un Maestro Fide giocare sempre solo 2.f4 è molto limitativo.

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