Dorsi di libri

Scritto da:  | 15 Aprile 2019 | 8 Commenti | Categoria: Racconti

Sognava di scrivere Andrea. Era il suo modo di viaggiare, con la fantasia, sui libri. Ne andava accumulando a chili, fin da bambino.
Quando sua madre, Duilia, non sapeva a chi lasciarlo se lo portava a Udine, in corriera, nel giro di consegne dei vestiti che cuciva la sera per le signore più abbienti. Andrea allora la seguiva con passo svelto nel suo cappottino grigio troppo corto che poco lo proteggeva dal freddo di quegli inverni umidi e ventosi.
Non vivevano a Udine, stavano in un paesino a ridosso del confine su verso Timau, poco prima della frontiera con l’Austria, il paesino dove Giulia, la madre di Duilia,era nata e aveva sempre vissuto. Duilia si era trovata quel nome insolito perché sua madre si era invaghita di un bel soldato di passaggio sulla corazzata Caio Duilio ove lei aveva trovato impiego come crocerossina. E a gennaio del 1942 era nata Duilia. Quel soldato dai capelli neri ondulati e ribelli, dalla pelle abbronzata di ragazzo del sud, Duilia non lo aveva mai conosciuto, né sua madre lo avrebbe mai rivisto.
Un muratore venuto dal Veneto sarebbe stato suo padre per l’anagrafe e per il resto della vita. Giulia gli era piaciuta dal momento che la vide e non gli importò che quella creatura che portava in grembo fosse sua o di un altro. Nei sentimenti semplici e arcaici in cui agiva il suo cuore questi eran dettagli a cui aveva pensato non più di una sera.
Duilia pianse suo padre a Udine, quando glielo riportarono su una nave prima da Ancona e su un treno poi da Venezia, caduto mentre gettava malta e mattoni dall’alto di una diga in Africa.
Giulia prese la bambina e tornò al paese. Di giorno faceva iniezioni agli anziani e la sera cuciva vestiti per le signore.
Così trascorse l’infanzia di Andrea. In una classe di cinque bambini e tanti viaggi in corriera fino a Udine.

Una fredda mattina di febbraio, passando a passo lesto in piazzetta Menicucci, scorse la modesta vetrina di un libraio. Le copertine di quei vecchi volumi usati, dalle pagine unte e logore, dai dorsi consunti, lo rapirono d’immediato e in quell’istante fulmineo, mentre correvano per prendere di fretta l’ultima corriera, riusciva a fotografare, come per incanto nella mente, tutto di quella magica vetrina.
Gli bastava lanciare uno sguardo volante e poi la notte a casa, prima di prender sonno sotto le spesse coperte consunte della gelida cucina ove si trovava il suo letto, riapriva lentamente la fotografia di quell’emozionante ricordo. Allora Andrea scorreva con la mente tutti i volumi, tutte le copertine con i titoli dai caratteri più grandi e dai gialli colori. Gli parevano titoli misteriosi, esotici, pieni d’avventure, scritti da autori mai sentiti, eppure dai nomi così suggestivi e affascinanti. Hector Malot, Jack London, Joseph Conrad…
Immaginava nella fantasia quei libri ancor prima di ardire a sognarne la lettura. Ne rimaneva ammaliato, affascinato, rapito, incantato.
E si addormentava agitato tra le onde di quei mari lontani e sconosciuti.
Andrea non divenne mai uno scrittore, le vicissitudini della vita lo portarono sì lontano, da Udine e da quei libri, studiò da ingegnere e trascorse i suoi giorni davanti a un monitor, come tanti. Non morirono mai i suoi sogni né il ricordo di quel viso gentile che gli sorrise con dolcezza mentre ammirava un volume dal titolo misterioso in quella vecchia libreria di Udine che da anni non esiste più.
Il titolo del libro era Martin Eden ma del nome della bambina bionda le cui mani gli porsero il volume non seppe mai nulla… su una pagina, a matita, vi trovò scritte solo tre parole: 25 luglio, Laura.

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a Dorsi di libri

  1. avatar
    Mauro 15 Aprile 2019 at 19:11

    un’altra piccola gemma dalla straordinaria penna di Martin!

    Mi piace 2
  2. avatar
    Uomo delle valli 15 Aprile 2019 at 20:22

    Sí, anche per me bellissimo!

  3. avatar
    Fabio Lotti 15 Aprile 2019 at 22:42

    I libri, le parole, la scrittura, la vita…

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    Dossena Bonesso Torrisi 16 Aprile 2019 at 06:35

    Davvero bello e emozionante, grazie.

    Mi piace 1
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    The dark side of the moon 16 Aprile 2019 at 17:58

    Che dire?
    Ogni volta è come se fosse la prima volta.
    Fantastico, assolutamente.

    Mi piace 1
  6. avatar
    Olga M 17 Aprile 2019 at 15:21

    Un altro piccolo racconto… E come sempre bellissimo e commovente. Mi fa sempre riflettere su tante cose. Tutte le parole di Martin vanno dal suo cuore. Grazie!

  7. avatar
    fabrizio 18 Aprile 2019 at 09:08
  8. avatar
    Mongo 18 Aprile 2019 at 11:43

    ;) ;) ;) :D ;)

    Il libro ‘Martin Eden’ di Jack London è un libro meraviglioso, immancabile i ogni libreria che si rispetti.

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