La casa della Cultura e degli Scacchi

Scritto da:  | 26 Ottobre 2019 | 11 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni, Luoghi degli Scacchi

“Viviamo come sogniamo, soli”
Joseph Conrad

Dicevano i saggi che ci sono al mondo tanti posti per vivere e per morire… ecco, lascio a loro il piacere di nominarne con precisione i nomi. Per quanto mi riguarda posso limitarmi semplicemente a ricordarne per lungo tempo uno ove mi son trovato particolarmente bene: Zamość, “la Padova del Nord”, luogo dell’anima e gemma di cultura, la cui architettura rinascimentale non ha nulla da invidiare alle nostre piazze e ai nostri palazzi. Siamo all’estremo est della Polonia, voivodato di Lublino, quasi al confine con l’Ucraina, e qui l’estro di Bernardo Morando ha concepito un piccolo capolavoro con una piazza che appare come un autentico gioiello urbanistico, palazzi dalle facciate variopinte e suggestive, portici dal magico incanto.

Sono appena arrivato, ebbro ancora di suggestivi ricordi Conradiani, mi tuffo in una delle tante librerie le cui vetrine si affacciano sulle vie del centro. Dorsi e copertine per tutti i gusti… letteratura, matematica… poesia e narrativa… ma i tomi densi delle partite di Rubinstein, Najdorf, Przepiórka e Reshevsky dove sono?!? Bartłomiej, il giovane occhialuto commesso che mi soppesa le intenzioni con sospetto, mi indica un affollato scaffale e mi dà il la per timidamente domandargli qualche informazione circa la vita scacchistica di questa fiorente cittadina universitaria. Deve andare alla “Casa della Cultura” questa la pronta e rapida risposta. Riempio il carrello di libri -qui costano tutti pochissimo- e lesto lesto mi incammino verso Ulica Kamienna, in un quartiere tutto verde pieno di case dai balconi colorati e di studenti. Chiedere informazioni in inglese è, come da noi del resto, una sorta di terno al lotto ma una gentilissima signora che ha tutta l’aria di una maestra per fortuna mi presenta ad Aleksandra, una ragazza dagli occhi azzurri e affascinanti come il nostro mare che, mi spiega, insegna inglese ai bambini delle classi elementari, è innamorata dell’Italia e di Roberto Baggio e si esprime con un accento che financo a Cambridge non è usuale trovare. Aleksandra mi spiega che sì lì c’è un circolo di scacchi ma si tratta della sezione della scuola, riservata ai bambini più piccoli. Infatti oltre ai giochi tradizionali, alle attività di danza, di informatica, di musica e artistiche in generale gli scacchi hanno nel programma pedagogico-formativo di questo paese dall’enorme patrimonio culturale un’importanza non indifferente. Aleksandra non sa darsi pace che stamattina non vi sia ancora nessuno a seguire i ragazzini degli scacchi, di solito la classe è piena, così mi spiega, allora prende il telefono e chiama Andrzej, il responsabile della sezione. Il telefono è occupato, allora chiama la moglie di Andrzej, sempre con un sorriso che ti conquista, si fa spiegare bene tutto e finalmente, capacitandosi del perché non vi sia ancora nessuno mi indirizza in Odrodzenia 9, ove si sta tenendo un torneo giovanile, quello il motivo per cui son tutti là. La ringrazio e mi avvio verso la zona in questione. Attraversare i quartieri alberati di questo ridente paese è un piacere per l’anima e per gli occhi, soprattutto in occasione di questa ottobrata che nessuno si aspettava, men che meno il vostro prevenuto reporter giunto qui con colbacco, cappotto gogoliano, scarponi imbottiti e sciarpa di lana: i ragazzini invece girano sorridenti in sandali e maniche corte!

Andrzej Czochra è lì che mi aspetta, sorridente e gioviale come se mi conoscesse dai tempi del liceo, non parla un parola di inglese, io non una di polacco ma riesce a farsi capire eccezionalmente bene. Mi illustra con orgoglio le vetrine del museo (questo il link alla pagina web), me ne apre le teche per farmi toccare con mano i preziosi pezzi, circa 300, e quasi 6000 gli oggetti in tutto a tema scacchistico. Vi sono scacchiere da ogni parte del mondo, di cristallo, di ebano, d’oro e d’argento… quelle dell’Africa, ci tiene a farmi notare Andrzej, hanno un profumo di legno particolare, intatto come se fossero state cesellate ieri sera. Nel frattempo ha luogo il torneo dei ragazzi. Tutti interessati e concentratissimi!
Ringrazio il mio nuovo amico Andrzej, prendo con lui appuntamento telefonico per tornare una delle prossime sere a giocare e prender scoppole dagli adulti (non so per telefono come riusciremo a capirci ma i dettagli ormai non ci interessano) e mi avvio felice verso la Piazza del Mercato. Qui schivo per miracolo i colpi di mitraglia e archibugio che partono da tutte le parti e mi avvento alla tastiera per condividere con voi, amici di SoloScacchi, le emozioni di quest’oggi nella ridente terra di Polonia ove tutto ha il sapore della cultura e degli scacchi…

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a La casa della Cultura e degli Scacchi

  1. avatar
    Tux 26 Ottobre 2019 at 17:36

    Soloscacchi è sempre Soloscacchi! ;) :p

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    Lettore interessato 26 Ottobre 2019 at 18:45

    Bellissimo reportage, Martin, grazie, mi è sembrato di trovarmi lì anch’io, mi sa che un giorno ci vado.

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    Fabio Lotti 27 Ottobre 2019 at 00:15

    Bello. Come in un documentario. Che passione!

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    fabrizio 27 Ottobre 2019 at 08:57

    Magnifiche foto! Grande Martin!

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      Paolo 27 Ottobre 2019 at 09:15

      Sì, concordo, davvero molto bello.

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    The dark side of the moon 27 Ottobre 2019 at 09:18

    Fantastico.
    Bello sapere che nel mondo esistano ancora posti come questo dove la vita scorre ad un ritmo diverso, dove i rapporti umani contano ancora quel tanto che basta; una specie di “porto aperto” dove attraccare per rifugiarsi da questo schifoso sistema che ha ridotto l’umanità a merce.

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    Jas Fasola 27 Ottobre 2019 at 11:33

    Tutto bello e molto interessante! La restauracja “Polonia” fa riferimento alla “Polonia”, cioè ai polacchi all’estero. Invece la nazione è “Polska”.

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      Martin 27 Ottobre 2019 at 13:14

      Grazie a tutti e grazie a Jas… aspettavo con piacere un tuo commento e aspetto con altrettanto piacere qualche altro tuo interessante contributo al sito. Intanto ho aggiunto, mischiate lì così alla rinfusa, altre foto fatte stamattina. Vediamo invece se riesci a indovinare il libro che Bartłomiej è andato immediatamente a estrarre dalla vetrina appena intuito il mio livello scacchistico… ;)

      Mi piace 1
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    Mongo 30 Ottobre 2019 at 15:57

    Il libro scelto per il nostro Martin sarà stato: ‘Impara la scala 40’

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    Giuseppe Lettieri 31 Ottobre 2019 at 15:13

    Bellissimo reportage, complimenti!

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    Yanez 7 Novembre 2019 at 18:25

    Mi sembra che la piazza fosse questa, no?!?

    La foto dovrebbe risalire al 1939

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