Diario (I)

Scritto da:  | 19 Gennaio 2020 | 3 Commenti | Categoria: Zibaldone

Dopo tanti anni mi sono ritrovato fra le mani un diario piuttosto satirico che avevo scritto a macchina per pura soddisfazione personale nel 1994. Naturalmente oggi cambierei qualcosa e scriverei un po’ meglio.


5 agosto 1994
Voglio scrivere un diario. Così, per divertirmi. Il bello è passato, lo so: l’arrivo di Berlusconi, il decreto salvaladri, il condono edilizio ma il futuro è roseo per la satira. Non voglio mancare all’appuntamento. E poi anche i piccoli eventi della vita quotidiana non sono da meno. Ci sarà da ridere, ragazzi!

6 agosto.
C’è poco da ridere. Quasi quaranta gradi all’ombra sono tanti, troppi. Incomincio a capire i bradipi. Mi muovo come loro. Fino a tarda sera sono in apnea, poi ho una vaga idea della realtà che mi circonda. Il problema è tenere la penna in mano. Ci provo. Butto giù qualcosa. Se n’è andato Spadolini, l’onesto Spadolini schifato dalla marea rampante. E’ la prima volta che la morte uccide e salva qualcuno…
Mastino-Sgarbi ringhia dalla mattina alla sera. Ce l’ha con tutti, con tutti quelli che ce l’hanno con il Berlusca. Ti guarda, ti annusa e se non ti sente addosso l’odore del padrone cerca di addentarti il polpaccio. E’ pericoloso, idrofobo, soprattutto con chi porta la toga. Allora latra come un Cerbero e sbava da tutte le parti. E dire che è un cane che ha studiato.

8 agosto
Questo diario rischia di diventare un necrologio. Tutti hanno fretta d’andarsene. E’ partito Spadolone, lo ha seguito a ruota Domenico Modugno sperdendosi nel blu dipinto di blu. Ciao, Mimmo!

Susanna Tamaro è sempre in prima fila sbancando il mercato librario con il “Va dove ti porta il cuore” che ha fatto accapigliare i critici più luminosi. E’ diventato talmente un successo che il titolo del libro viene ripreso in mille modi, voltato e rivoltato come un pollo allo spiedo. Anch’io mi ci voglio divertire, perbacco. E allora vi dirò che stavo per scrivere una biografia di Arrigo Sacchi subito dopo la fine del campionato mondiale di calcio. Titolo “Va dove ti porta il culo.”
Nuove mode, nuovi giochi, nuovi passatempi: il tiro dei sassi e dei macigni dai ponti sulle macchine. Io mi sentivo male quando rubavo le ciliegie.
9 agosto
Emilio Fede è un furbo di tre cotte. Poiché il Tg4 non “tirava” si è inventato una passione smodata per il Berlusca. Così parecchi si sintonizzano con lui non per conoscere le notizie ma per sapere come andrà a finire questa storia d’amore. Il Tg4 non è un telegiornale, è una telenovela.
Bertinotti ha minacciato che se la situazione politica degenerasse farà scendere in piazza i suoi. Fini ha replicato che anche lui è bravo a riempire la piazza con i suoi. Non c’è verso di fare una passeggiata in santa pace.
Gli spot governativi hanno suscitato un clamore assordante: “Potenziamento delle USL…fatto!, “Adozione di nuovi criteri per lo smaltimento dei rifiuti…per far fronte con efficienza ai problemi della tossicodipendenza…per portare Napoli a livello delle più avanzate capitali europee…fatto!”. Il Garante per l’editoria vi ha ravvisato un tantinello di propaganda travestita. Che dire?…fatto!
11 agosto
E’ il tempo del cambiamento, delle metamorfosi, delle svolte improvvise, delle conversioni sulla via di Damasco. Guai ad essere sempre uguali a se stessi, coerenti, ripetitivi, monotoni. L’evoluzione dell’uomo vuole che si evolvi, appunto, che ci si trasformi sia all’esterno che all’interno. Guardate Liguori, direttore di “Studio aperto”. Da sessantottino rivoluzionario capellone a telebaciaculoforzista di prima grandezza con la faccia pulita e i capelli a spazzola come un bravo collegiale. Che dire, sarò invecchiato ma una evoluzione così rapida e decisa mi impressiona. Preferisco mille volte la sciagurata coerenza di Emilio Fede.
Quando Tiziana Parenti è stata nominata capo dell’Antimafia i botti dello champagne all’Asinara si sono sentiti da Capo passero alla Vetta d’Italia.
La nostra penisola non ha pace. Acqua a catinelle a nord, fuoco e incendi a sud. Anche il tempo è razzista.

15 agosto
E’ ferragosto. Tutto fermo, tutto tace. Ne approfitto per scrivere. Che cosa è successo in questi giorni? Le solite cose. Le solite sceneggiate. Bossi scalpita, scalcia, digrigna i denti, spara bordate contro il Berlusca. Il Cavaliere non ci sta, replica, ribatte stizzito. L’invito ad Arcore, stretta di mano, baci, abbracci. Una vera vita di famiglia.
Il marco sale a 1.030 lire. Una pacchia per i tedeschi che incominciano a guardarci come quelli del terzo mondo. “Colpa dei giornali!” urla Silviofez. “Ce l’hanno con il governo, lo mettono in cattiva luce all’estero, la speculazione ne approfitta” sbraita paonazzo. “Stampa di merda!” vorrebbe aggiungere ma non lo dice. Per ora. Prospetta disordini anche gravi in caso non possa governare. Una furia, un vulcano in eruzione.

17 agosto
Sono in uno stato di perenne angoscia. Si corre o non si corre? Che cosa? Ma il gran premio automobilistico di Monza, via lo sanno tutti! Si corre, non si corre, si corre, non si corre. Si corre. Più che una vicenda sportiva mi sembra di assistere alle ormai abituali manovre politiche di Umberto Bossi.
Non ce l’ho fatta. Mi sono messo a leggere il già citato “Va dove ti porta il cuore.” Lo leggono tutti. D’altra parte si tratta di un diario come il mio. Ho già detto che molti si sono entusiasmati, altri l’hanno trovato melenso e leggero come i tempi che corrono. Aggiungo solo un’osservazione “Ammazza quanto scriveva ‘sta nonna!”
Ieri si è corso il Palio di Siena. Spettacolare. Entusiasmante. Ha emozionato milioni di italiani attraverso le riprese televisive. Non un graffio ai cavalli. Ma guarda un po’ cosa ti combina questa “gentaccia” dei senesi, eh Zeffirelli!
18 agosto
Ora ci si mette anche Funari contro Re Berlusca. Lo smagliante dentone, fresco direttore de “L’indipendente” ha pubblicato sul giornale una frase del Cavaliere detta a Portofino “Bossi parla come un ubriaco al tavolo del bar.” Zar Berlusconova ha immantinente spedito una lettera di protesta. Falso, completamente falso. I soliti giornalisti spergiuri. Bossi, da parte sua non se l’è presa. Ci mancherebbe. In tutta questa storia chi ci rimette è solo quel povero ubriaco al tavolo del bar.
Linciaggio a Cagliari di un senegalese. Avete visto tutti alla televisione i cinque delinquenti che escono dal carcere. Spavaldi, sfrontati, sicuri di avere compiuto un gesto esemplare. Sicuri, soprattutto, dell’impunità. Il decreto salvaladri ha lasciato il segno.
Le sette sataniche spuntano come funghi. Dappertutto: Napoli, Torino, Milano, Bassano del Grappa, Roma, Bologna…Un pullulare di chiese di Satana, figli di Astarotte, ordini del lupo mannaro. Un inno al Male, la voglia matta di agire nell’ombra e nell’oscurità. La maggioranza delle sette ha, per fortuna, uno scopo erotico: il sesso trasgressivo. Diavolo d’un Satana!
20 agosto
Ci sono troppi fatti, troppe notizie. Il problema non è quello di cercare e raccogliere ma di scegliere, selezionare. Si tratta della nuova arte della “decimazione” così come l’ha definita Umberto Eco. Non so se ne sarà all’altezza. Ci provo.
L’ha odiata per tutta la vita, con tutte le sue forze. Ma non ce l’ha fatta. La lotta contro la Nemica è stata troppo dura, impari. La Morte ha falciato il suo corpo liberando lo spirito. Lo spirito grande, luminoso di Elias Canetti.
Niente altro. Ho tagliato le solite cose: che Sgarbi abbaia, Trombone-Ferrara troneggia, Suor Angelica Pivetti prega tutto il giorno, la Fumagalli Carulli si ammira allo specchio “O come sono graziosa, o come sono compunta!”, il Berlusca tira i sassi alle macchine dei giornalisti, Baffetto-Sparviero-D’Alema cerca disperatamente un po’ di refrigerio, un po’ di ombra, insomma un governo-ombra, Buttiglione vuole un centro di gravità permanente, la lira è malata, il dollaro così e così, il marco sta come un papa che a sua volta gode ottima salute nonostante l’età. Ci si insulta, si picchiano i negri, si sfregiano gli ebrei, si stupra. Mafia, Camorra e ‘ndrangheta. La solita noiosa, monotona, squallida routine. E che cazzo!
21 agosto
Passo al privato. Che cosa sto leggendo? Faccio finta che interessi a qualcuno. La Storia è il mio pallino. Sto ripassando la vita plutarchea di Cesare per vedere se trovo punti di contatto con un certo personaggio dei giorni nostri…
E’ il momento dei gialli. Odio, amore, passione, avvelenamenti, assassinii. Sono circondato da segugi formidabili: Sherlock Holmes, Perry Mason, Poirot, Miss Marple, Maigret, Nero Wolfe, Ellery Queen, Philo Vance, Dott. John Thorndyke, S.S. Rouletabille ecc…Ne ho scoperto un altro, un certo fratello Cadfael, monaco medievale, ex crociato, grande esperto erborista. Vive nell’abbazia benedettina di Shrewsbury nel XII° secolo dove lavora, prega e risolve i casi più difficili e misteriosi che gli si presentano. Con modestia, naturalezza e comprensione. Non offro ulteriori ragguagli. Fa la sua bella figura in mezzo agli altri.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a Diario (I)

  1. avatar
    Fabio Lotti 19 Gennaio 2020 at 16:36

    Una precisazione. Battute, sberleffi alla toscana, ma mai odio. Ci tengo a sottolinearlo.
    Ringrazio come al solito Martin per le icone.

    Mi piace 2
  2. avatar
    patrizia debicke 19 Gennaio 2020 at 19:15

    verrebbe da dire come il Gattopardo tutto cambia perchè nulla cambi.
    O tempora o mores, amico mio avanti tutta!

    Mi piace 1
  3. avatar
    Mongo 21 Gennaio 2020 at 22:33

    un bel salto nel passato per vedere che nel presente nulla è cambiato, nulla è migliorato… E purtroppo molti di costoro sono ancora lì!

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