El Diario del Lotti en Siena

Scritto da:  | 28 Marzo 2020 | 9 Commenti | Categoria: Partite commentate, Zibaldone

Giuro…
18 marzo
Caruana ha perso, porca vacca! Ding si è difeso magnificamente e poi zac…
Oggi non mi viene in mente niente. Buonanotte a tutti!
19 marzo
Questa volta, per passare un po’ di tempo, senza essere stritolato dalle continue, tragiche notizie sul coronavirus, invece di ascoltare canzoni, mi sono messo a rivedere certe scene di attori di quel tempo che fu partendo da Charlot di Charlie Chaplin, Stanlio e Ollio, passando per Totò, Alberto Sordi, Gassman, Tognazzi, Vianello…Scene da western con John Wayne tra cowboy e indiani indiavolati…
20 marzo
Per quanto riguarda il torneo dei Candidati quattro pattone belle grasse.
Se n’è andato Gianni Mura (qui un suo ottimo ricordo) che scrisse anche un bel gialletto. Riporto la mia recensione di allora “E ‘ uscito da poco nelle librerie (almeno nel momento in cui scrivo) Giallo su giallo del giornalista Gianni Mura, Feltrinelli 2007. “Un Tour de France bagnato di sangue. Accanto alle vittime, come firma dell’assassino, un biglietto giallo. Si tratta di un serial killer? Che cosa ha in mente? Gianni, cronista sportivo, da molti anni segue il Tour de France. Questa volta, però, per lui il Tour parte male, sin dalla vigilia: davanti alla porta della sua camera d’albergo viene trovato il cadavere di una giovane prostituta che aveva tentato di adescarlo. E’ inevitabilmente il primo nella lista dei sospetti, lo portano in galera e lo interrogano senza tante cerimonie…”. Raccontato in prima persona dal giornalista. Si parte da Nantes il 1 luglio e si finisce a Parigi il 24 luglio.
Questo basta e avanza per la trama del giallo vero e proprio. Ma sì, perché il protagonista principale è proprio Gianni con i suoi pezzi di bravura giornalistica infiorettati di aneddoti e ricordi personali. Ma, soprattutto, di mangiate e bevute. E belle tirate di fumo dalle Gauloise blu dopo avere finito le Ms. Dunque le mangiate: panini con rilettes (morbido paté di maiale. Preferisce quelle di Tours e di Le Mans perché più magre), Côtes du Rhône di Jaboulet, e poi sfilza di formaggi Brie, Camembert, Bleu de Bresse, Roquefort, la Forme d’Ambert, Bleu d’Auvergne, e poi ravanelli, olive nere, burro salato sul pane. Splendida dissertazione sul cassoulet (il piatto ricco dei poveri) costituito di fagioli bianchi e pezzi di carne. “Solo maiale a Castelnaudary, aggiunta di agnello e pernice rossa a Carcassone, un po’ meno d’agnello e anitra al posto della beccaccia a Tolosa”. Peana a William Ledeuil che sui piatti tradizionali (foie gras, lumache, animelle, guancia di vitello) “innesta una vena orientale” con tamarindo, valanga, curcuma, zenzero fresco e basilico thai. Poi le bevute: caffè, birra, Vittel, Muscadet, Vieux Calvados di Heurteven, Saint Nicolas, Merlot Costières de Nîmes, Riesling, Quetsch, Roquwfort…
Altre caratteristiche: iperteso (scatola del diuretico Spirofur), allergico agli antidolorifici, parole crociate, racconti di Maupassant, citato Camus e Stendhal, canzoni dei marinai bretoni. Suo compagno di lavoro (soprattutto gastronomico) Carletto Morelli. Con lui la stupidità come anestetico.
Anche nei momenti più dolorosi uno sguardo fugace alla buona tavola, al rognoncino intatto di Dédé e alla salsa di senape che ha formato una specie di velo solido. Se entra in un albergo nota subito “Salsicce affumicate, crauti, stufato di coda di bue”. E ironia “Non ho dormito per il dolore, l’angoscia e anche la fame. Va a finire che torno dimagrito dal Tour, sconcerto generale”.
Arrivati al capitolo sette arriva anche il commissario René Magrite, evidente anagramma di Maigret e anche assai vicino al surrealista Magritte. Mangia e beve tranquillo. E fuma. Parecchio. Per lui Simenon è “Un grandissimo puttaniere che scriveva divinamente”. Si veste anche sportivo con maglia da rugby. Atletico “E in tre secondi, da fermo, tira un fortissimo calcio al ginocchio del primo e un colpo a braccio teso al plesso solare dell’altro”. Un “Commissario suonato con la mania delle poesie” secondo il nostro Gianni. Sesso quasi forzato. All’inizio “Ehi, Barba, ti andrebbe una bella scopata?” ed un sogno erotico alla fine del capitolo ventunesimo. Tutto qui. Tanto per far piacere all’editore, suppongo.
Ma il personaggio principale resta Gianni, il giornalista Gianni con i suoi splendidi articoli e l’uomo Gianni con i suoi amici, i suoi ricordi, con le sue galouse blu, i suoi vini, i suoi bocconcini prelibati e il suo amore disperato per il ciclismo. Il resto, il giallo voglio dire con l’immancabile “Elementare, Watson”, è contorno. Solo contorno. Ma è meglio non dirglielo che si mangia anche quello.”
Ciao, Gianni!

In questo momento ore 15,35 situazione difficile per Caruana contro Giri. Solo cinque minuti sull’orologio! Intanto Nepo ha vinto su Wang.
Caru è riuscito a pattare con qualche “aiuto” dell’avversario…
23 marzo
Oggi ho rivisitato una mia vecchia partita per corrispondenza che dimostra come non bisogna mai arrendersi anche in situazioni disperate.


Se ne sono andati, tra gli altri, Alberto Arbasino e Lucia Bosè.
Nepo in fuga!
24 marzo
Il primo pensiero va alla mia figlia Claudia che lavora all’ospedale di Siena.
Mi sono messo a sfogliare black & white PASSION en noir et blanc di Catherine Jaeg del 1990, una carrellata di fotografie di tanti più o meno campioni del passato. Vedi Karpov, Kasparov, Spassky e via discorrendo. Fra queste addirittura una che sembra anticipatrice del momento attuale. Ritrae, infatti, un certo M. de Dumont a Lugano nel 1986 che gioca proprio con una mascherina sulla bocca!
25 marzo
Oggi mi sento come una cacca di piccione sul bordo di una grondaia.
Per passare il tempo mi sono messo a guardare qualche mia partita a tavolino. Ricordo che ho iniziato avendo sul groppone all’incirca mezzo secolo e quindi…




26 marzo
La FIDE ha sospeso il torneo. Mannaggia, e ora cosa seguiamo?
La situazione è tremenda, ammalati e morti dappertutto. Una strage. Non mi resta che buttarmi sui libri e chiudere anche questo diario.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


9 Commenti a El Diario del Lotti en Siena

  1. avatar
    Fabio Lotti 28 Marzo 2020 at 18:09

    La partita con Fornaciari verrà rimessa a posto più tardi. Colpa del sottoscritto che si era dimenticato di trascrivere una mossa.

    • avatar
      Ramon 28 Marzo 2020 at 18:57

      Fatto! Ora dovrebbe esser a posto. Complimenti anche da parte mia caro Fabio!

  2. avatar
    Uomo delle valli 28 Marzo 2020 at 18:37

    Gustosissimo come sempre, grande Lotti!

  3. avatar
    Mongo 28 Marzo 2020 at 18:47

    Come sempre Fabio è un piacere leggere i tuo racconti

  4. avatar
    Aldo da Trento 28 Marzo 2020 at 19:00

    Un grande Lotti per un grande sito: sempre bravissimi!

  5. avatar
    patrizia debicke 28 Marzo 2020 at 21:35

    Sempre bello e bravo per il ricordo del grande Mura

  6. avatar
    Giorgio Gozzi 5 Aprile 2020 at 00:09

    Chiuse le biblioteche come molti sono dovuto passare dalla lettura cartacea a quella digitale (un pò pericolosa per chi come me legge a letto: se ti cade il libro di carta ok ma se hai in mano uno smartphone… ) Scorrendo i titoli a disposizione ho trovato La camera d’ambra di Matilde Asensi (2011) di cui allego la presentazione: La Torre, l’Alfiere, la Donna, il Cavallo, il Pedone, il Re: sono sei, sono ladri e falsari d’opere d’arte e si fanno chiamare il Gruppo degli Scacchi. Dopo aver messo a segno un grosso colpo in un castello sul lago di Costanza, scoprono che sotto il quadro appena rubato si cela un’altra tela, recante un messaggio cifrato. Una volta interpretato il codice, gli indizi li portano sulle tracce di uno dei più famosi tesori scomparsi della storia: la preziosa Camera d’Ambra, il gioiello architettonico costruito con la luminosa resina del Baltico per Federico I di Prussia e visto per l’ultima volta nel 1944 nel castello di Königsberg. In una travolgente girandola di inganni e false rivelazioni, sarà il Pedone, l’infallibile ladra Ana Marìa, ad avvicinarsi di più alla verità nel corso di una caccia al tesoro senza regole e senza scrupoli.La Camera d’ambra, appassionante esordio di Matilde Asensi, è un romanzo travolgente e ricco di suspense che mescola abilmente arte e avventura.
    Magari tu Fabio lo hai già letto e segnalato nei tuoi articoli. E’ consigliabile?

  7. avatar
    Fabio Lotti 5 Aprile 2020 at 15:27

    Caro Giorgio
    a suo tempo avevo scritto “Racconto senza presa, fiacco e banale con rimandi storici al periodo del nazismo, quasi una sceneggiatura da film, tra l’altro visto e rivisto.
    Alla fine della lettura, tenuto conto della statura dell’autrice, mi è uscito di bocca questo lapidario commento “Mah…”.
    Però trattasi sempre di un giudizio eminentemente soggettivo…

    • avatar
      Giorgio Gozzi 5 Aprile 2020 at 17:17

      Un forte incentivo a scaricarlo, ma nel cestino! 🙂
      Dal momento che sto leggendo Limit di Schatzing ho 1300 pagine di tempo per decidere se leggerlo…ma credo che mi fiderò del tuo giudizio grazie

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