Job done. Eppure mentre rigiro tra le mani una copia di Torre & Cavallo di aprile sono sconquassato dalle emozioni. Dal pensiero che fino a dieci giorni fa non ero nemmeno sicuro di darlo alle stampe, alla riconoscenza per Dario Mione e Ian Rogers che a diverso titolo mi hanno incoraggiato a farlo. Ma mai come questa volta sono contento di aver rispettato la scadenza mensile, di avere tra le mani queste modeste 64 pagine sporche d’inchiostro, dalle quali emana il “profumo” del “fresco di stampa”.
Ora tocca a voi: la settimana ventura quattromila copie di questa rivista arriveranno nelle edicole, non lasciate che alla fine di aprile vadano tutte al macero.
La rivista di marzo è partita regolarmente e, per strano che possa sembrare, sembra che le Poste le abbiano recapitate ormai a quasi tutti gli abbonati. Spiace per il “quasi” ma a quei pochi che non dovesse arrivare garantiamo come sempre la rispedizione. Chiedo solo un po’ di pazienza più del solito, perché anche andare all’ufficio postale è un’impresa (ieri ho fatto un’ora e mezza di coda) e anche per responsabilità civica ci vado non più di una volta alla settimana (ovviamente con maschera e guanti, come prescritto ai lavoratori delle categorie non soggette a blocco delle attività, quali siamo noi della filiera editoriale-giornalistica).
Anche la rivista di aprile dovrebbe arrivare agli abbonati nei tempi normali.
Grazie, Roberto, per l’ennesima dimostrazione (nei fatti! non a parole… ) di quello che hai sempre fatto per gli scacchi in Italia.
Eccellente come sempre! Tra l’altro -un uccellino mi dice- che in questo numero ci dovrebbe essere una succosa anteprima degli splendidi lavori storici del nostro Enrico Cecchelli, insomma un numero da non perdere a nessun costo!
…e noi non lo perderemo…
Bene anzi benissimo.