Democrazia scacchistica

Scritto da:  | 7 Aprile 2020 | 11 Commenti | Categoria: Zibaldone

In non mi ricordo quale libro lessi da ragazzo una curiosa storiella. Sembra che Alekhine, in viaggio da un torneo all’altro, avesse fatto sosta col treno in uno sperduto villaggio degli Urali. Qui, in visita al circolo del paese incontrò tre dilettanti che avevano appena iniziato una bizzarra sfida. Alekhine non riporta i cognomi dei tre giocatori ma sostiene di rammentare perfettamente i loro nomi: Antonin, Bronislav e Casimir, in rigoroso ordine di censo. Costoro avevano deciso di giocare tra loro una serie di partite a scacchi con la bizzarra regola che al termine di ogni incontro lo sconfitto avrebbe pagato agli altri due (il proprio avversario e colui a cui, essendo dispari, sarebbe toccato assistere) la somma da essi in possesso all’inizio della partita. Ciascuno accingendosi alla competizione con una posta iniziale commisurata alle proprie finanze.
Pressato dalla partenza del treno, sebbene perplesso dall’insolito sistema, il giovane campione moscovita si recò in stazione e lascio ai loro destini i tre indaffarati giocatori di paese.
Si era alla vigilia della Rivoluzione d’Ottobre e gli eventi precipitarono rapidamente. Caso volle che tuttavia, poco prima di lasciare per sempre la Russia ormai diventata repubblica sovietica, il giovane Alekhine ebbe a sostare nuovamente nello stesso villaggio ove pochi mesi prima si aveva fatto sosta col suo treno. Si ricordò improvvisamente e del posto e del circolo: “Vuoi vedere che quelli saranno ancora lì a giocarsi il loro strano torneo?!?” fu il suo pensiero.
Affrettò il passo e raggiunse in un battibaleno la vecchia casa ove incontrò i tre dilettanti. Avevano da poco concluso la terza partita, ciascuna era durata settimane intere. Eppure i tre vecchi giocatori, forse sospettosi di questo giovane forestiero dall’aria di giovane rampollo di città non gli vollero raccontare troppo delle loro sfide. Riuscì a malapena a scoprire che ciascuno dei tre aveva perso una partita e che, in virtù della scommessa lanciata all’inizio della sfida, a ciascuno di essi era rimasta una somma esattamente identica: otto di queste banconote da cento rubli.

Come la volta precedente Alekhine dovette partire di corsa per non perdere il proprio treno. E in quello sperduto villaggio dei monti Urali non ebbe mai più la ventura di far ritorno.
Eppure un modo per risalire alla cifra con cui Antonin, Bronislav e Casimir avevano iniziato la loro strana competizione ci dovrà ben esser stato… e, a ben rifletterci, anche all’ordine esatto con cui si erano disputate le partite e… perché no?!? perfino al risultato di ognuna di esse!!

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Democrazia scacchistica

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    Uomo delle valli 7 Aprile 2020 at 14:50

    Grande Martin! Un’altra delle tue perle!

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    Mongo 7 Aprile 2020 at 18:16

    Fammi ancora uno scherzo del genere e ti esilio in Siberia! =))

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    The dark side of the moon 7 Aprile 2020 at 19:18

    Bisognerebbe tentare di rispondere alle domande? :D

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      Joe Dawson 7 Aprile 2020 at 19:32

      Io che (purtroppo) conosco da un po’ il vecchio Martin credo di aver capito che fino a quando nessuno risolverà l’enigma difficilmente pubblicherà nuovi articoli… :o

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    Giancarlo Castiglioni 7 Aprile 2020 at 22:08

    Ai tempi del Liceo e dell’Università questo tipo di problemi mi piaceva, da allora mi sono sempre rifiutato di perderci tempo.
    Non so perché, forse perché comincio a soffrire claustrofobia da covid-19, questa volta mi sono messo in testa di risolverlo.
    Come sospettavo non è così difficile come sembra, la difficoltà maggiore è l’enunciato non chiarissimo, per cui ci ho messo un po’ a capire quale fosse l’interpretazione giusta.
    Le cifre iniziali sono:
    Antonin 1.300
    Bronislav 700
    Casimir 400
    Antonin perde la prima partita, Bronislav la seconda e Casimir l’ultima.

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      Ramon 8 Aprile 2020 at 08:56

      Elementary, my dear Big Castles! Si tratta evidentemente di un semplicissimo sistemino di tre equazioni in tre incognite.
      “Antonin perde la prima partita, Bronislav la seconda e Casimir l’ultima” e in quest’affermazione è sottinteso anche chi sono gli avversari di Antonin nel primo incontro, di Bronislav nel secondo e di Casimir nel terzo. Bravissimo Giancarlo! ;)
      Ma se vuoi spendere ancora cinque minuti per illustrare ai Lettori che non si sono cimentati il procedimento risolutivo son sicuro che Martin ti sarà riconoscente. ;)

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    Fabio Lotti 7 Aprile 2020 at 23:42

    Per me, invece, completamente arabo…
    Complimenti al solutore.

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    Giancarlo Castiglioni 8 Aprile 2020 at 10:44

    Per risolvere il problema si deve partire dalla fine, quando tutti hanno 800 rubli.
    Chi ha perso, Casimir ma per ora non lo sappiamo, ha dato agli altri due una somma uguale a quella che avevano prima della partita, se ora hanno 800 prima avevano 400 rubli.
    Quindi alla fine della seconda partita la situazione era 400 – 400 – 1600.
    Uno dei due a 400 ha perso la seconda partita e con lo stesso procedimento ha dato 200 a uno e 800 all’altro.
    Quindi alla fine della prima partita la situazione era 200 – 1400 – 800.
    Rimane quello a 200 che ha perso la prima partita e ha dato 700 a uno e 400 all’altro.
    Quindi la situazione iniziale era 1300 – 700 – 400.
    Quindi adesso possiamo identificare i giocatori:
    Antonin 1.300
    Bronislav 700
    Casimir 400
    Non è possibile identificare i vincitori, ci sono due possibilità:
    Antonin – Bronislav 0-1
    Bronislav – Casimir 0-1
    Casimir – Antonin 0-1
    oppure
    Antonin – Casimir 0-1
    Bronislav – Antonin 0-1
    Casimir – Bronislav 0-1

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      Bayes 8 Aprile 2020 at 11:38

      Acutissimo, complimenti!

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      Paysandu 8 Aprile 2020 at 11:44

      Sì, anch’io, ammetto, avrei impostato un sistema di tre equazioni (una per ogni turno) a tre incognite (una per ogni giocatore) e, alla fine avrei preso in considerazione l’indizio relativo al “censo” fornito da Alekhine (o da Martin? ;) ) ma, ne convengo, il procedimento di Giancarlo è nettamente più rapido, più intuitivo e più semplice: chapeau!

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      Andrea Palmieri 8 Aprile 2020 at 11:56

      Concordo: molto elegante, sia il raccontino di Alekhine (che, non ho capito veramente se sia davvero di Alekhine o frutto della bella fantasia di Martin, io comunque non l’avevo mai sentito), che la soluzione di Giancarlo.

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