Malauguratamente la maggior parte delle mie foto scacchistiche, e non so come scusarmi, sono podi in cui sono presente. Quando i podi sono di altri ed io mi piazzavo molto lontano dal vertice se non addirittura più vicino alla maglia nera che al capintesta mi manca la foto.
Comunque in questa si nota, se ben ricordo un Apra veneziano il più alto di tutti, per informazioni chiedere a Rosino. Vicino a lui ci sono io, su cui potrei scrivere unnumero infinito di aneddoti, ma non mi sembra il caso. Il terzo, da tempo non c’è più. Era un po’ il papà di tutti , si vede dove mette le mani. Segue il vincitore, pari merito, del torneo, su cui credo molti conoscono già un aneddoto poco edificante, poi si vede Golia, senz’altro un gigante, infine per penultimo, brutta quest’espressione si può vedere Balduzzi, originario di Bergamo, finito a Milano alla corte del Presidente Palladino, secondo me scacchisticamente il più valido del gruppo. Chiude Micheli da Cremona e qui per avere maggiori informazioni si può sentire Cozzaglio, attualmente in convalescenza a Francoforte.
Ecco qui nuovamente una foto di un podio, questa volta a squadre, ma io ne ero immeritatamente Capitano. Il Circolo Scacchistico Bergamasco, non mi ricordo più come si chiamava allora, ma non ha importanza, vince qualcosa, o meglio, più correttamente, sale sul podio di un Campionato Regionale Lombardo a squadre svoltosi a Lissone con l’arbitraggio di un Signor arbitro: Piccinini nell’anno……
Chi si congratula con me, o io con lui, per la perfetta organizzazione, è il Sindaco di Lissone…… Tutti hanno cravatta e camicia bianca, si stava naturalmente, senza richiami, attenti al dress code allora! Salvo, ma scusata, una bambina con gli occhiali che crede di avere di fronte un campionissimo e ne rimane ingiustamente estasiata. All’estrema destra, si vede soltanto un braccio, si trova mio cognato Iancsi Ginoulhiac (si scrive Iancsi, ma si pronuncia Ionci) già comparso sulle pagine di SoloScacchi, che qualche anno dopo, nel 1968 doveva partecipare a Milano nel Castello Sforzesco, ad un Campionato Italiano Assoluto nel quale il nostro alfiere Giorgio Pegoraro, allora sbeffeggiato perché con la sua forza di gioco riconosciuta universalmente (esagero un po’ ) era ancora… solo Candidato. Avrebbe, mi riallaccio, conquistato il titolo scacchistico di Maestro Nazionale… ma… torniamo ad Angelica che fugge, ossia al torneo vinto dal Maestro Enrico Paoli per spareggio tecnico, i due avevano terminato il torneo a pari punti davanti ad un sorprendente maestro Grassi di Genova.
Tra me e Iancsi, riconosco ancora il mio amico Pozzi, di cui si conoscono infiniti aneddoti che potrebbe, magari, se sollecitato, lui stesso rivangare dato che ha, notoriamente, una penna molto più scorrevole della mia.
E per questa notte mi fermo qui, alla prossima!
Ancora una volta bellissimo! Scusate se mi ripeto fino alla noia
Scusate se mi ripeterò, ma non mi piacciono i soprannomi . I lettori di fronte a chi scrive dovrebbero partire tutti pari merito, come avviene in una partenza di una gara di velocità tipo i 100 metri piani, invece così c’è una disparità che mi stravolge, son debole, debolissimo in soprannomi , anche Barry Lindon, pure affascinante, mi lascia freddino . La privacy per me non è riservatezza bensì privazione.
Orsù esca dunque dall’anonimato questo abominevole uomo della valle o delle nevi e faccia sapere a tutti, anche ai più tonti ,come il sottoscritto, chi è al secolo .
Signor Valdo, ho mandato ieri un articolo alla redazione di questo sito, spero che me lo pubblichino e, da quello, potrà sicuramente farsi un’idea migliore di me.
Complimenti ancora per il suo bellissimo ricordo uscito oggi degli scacchi nella nostra regione.
Lo faremmo uscire in settimana …ovviamente col permesso del buon Valdo
Quanti bei ricordi, mi sembravano altri tempi, più sani forse, non so. Nostalgia del passato?
Non sono un buon fisionomista, il tempo passa e solo dalla didascalia sono riuscito a riconoscere qualcuno.
Nella prima foto il vincitore potrebbe essere Perich, ma non ne sono sicuro.
I Balduzzi erano 2 fratelli abbastanza somiglianti, non ricordo i nomi, forse Eugenio il minore.
Quello nella foto dovrebbe essere il maggiore, quello che ha giocato meno e ha fatto meno strada negli scacchi.
Lo ho incontrato e ci ho perso in un torneo sociale nel 1966.
Nella seconda foto, qualche anno dopo ho riconosciuto Piccinin e probabilmente avrei riconosciuto anche Eynard.
Dopo aver letto la didascalia ho riconosciuto Pozzi, candidato maestro, incontrato più volte nel Campionato Lombardo a Squadre, con alterne vicende, ma generalmente vincendo.
Mi pare che l’altro fratello fosse Franco. Eugenio Balduzzi fu per qualche anno anche direttore di Domenica Quiz.
Bellissimi questi spaccati di vita vissuta sul passato degli scacchi in Italia. Sarebbe stupendo, signor Eynard, se Lei volesse tenere una rubrica fissa su questo meraviglioso sito.
Qui l’interessantissimo reportage di Giancarlo su quel magico Campionato Italiano del 1968 disputato nella splendida cornice del Castello Sforzesco a Milano.
Da lontano e senza occhiali il Valdo giovanotto mi ricorda vagamente il Carlsen.