Il 27 aprile 1937 moriva, stroncato dalla dittatura fascista, un grande Uomo, Italiano, intellettuale, politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario…
…ma questo è un blog di scacchi e allora bisogna parlare di scacchi…
Ecco, allora vi voglio mostrare un luogo dell’istruzione e della cultura, un museo… un museo bellissimo che c’è nel mio grande paese.
Stupendo, non saprei cosa aggiungere senza sciupare l’emozione di quanto hai scritto.
Grazie per la visita guidata!
«La concezione socialista del processo rivoluzionario è caratterizzata da due note fondamentali: Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà.
La frase era di Romain Rolland anche se viene attribuita a Gramsci.
Però poi Gramsci la usa nei suoi innumerevoli scritti che devono essere studiati e considerati come patrimonio culturale.
In uno di questi dice: «Ogni collasso porta con sé disordine intellettuale e morale. Bisogna creare gente sobria, paziente, che non disperi dinanzi ai peggiori orrori e non si esalti a ogni sciocchezza. Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”.
I lavori di Gramsci costituiscono una sorta di bussola a disposizione di chi cerca di costruire una società più giusta.
La straordinaria attualità dei suoi scritti è impressionante.
27 aprile di sei anni fa: se ne andava anche il caro “vecchio” Vujadin Boskov
Del match Karpov – Kasparov mi ha colpito l’orologio, un vecchio modello di legno superato già ai tempi del match.
Una caduta di stile che le lancette non siano sulle tre e mezza, come dovevano essere all’inizio della partita.
Giancarlo, è un classico Garde, da sempre la Rolls Royce degli orologi di scacchi. Siamo nel 1985. Sei sicuro che vi fossero, all’epoca, orologi più moderni?
Non ho mai giocato in torneo con quel tipo di orologio.
Si usavano orologi meccanici molto più piccoli con esterno in plastica.
Ho visto nei circoli orologi esternamente uguali a quello della fotografia, ma avevano il segno degli anni.
In Italia quel tipo non era più venduto, erano pesanti e ingombranti.
i mitici BHB, vero Giancarlo?
Erano sicuramente più pratici, più leggeri e meno costosi dei Garde
Provo una qualche “invidia” verso coloro, come la signora Sveta, che appartengono veramente ad un grande paese come la Russia. Se non fossi italiano mi piacerebbe essere russo, non ho dubbi. Purtroppo né Italia né Russia stanno conoscendo il miglior periodo della loro storia e questo è triste. Complimenti alla signora Sveta per i suoi contributi originali a SoloScacchi. Auguro ogni bene a Lei. Luca Monti