Dov’è Dio?

Scritto da:  | 27 Aprile 2020 | 37 Commenti | Categoria: Attualità, Zibaldone

“Dov’è Dio?” Ecco come rispondeva l’inflessibile catechismo di San Pio X, che molti di quelli che hanno i capelli grigi come me hanno studiato “a dottrina”. Risposta chiara e netta solo in apparenza. Infatti a questo punto tra i ragazzini incuriositi iniziavano a fioccare le domande. I bambini per bene domandavano con aria ispirata: “dunque è anche dentro il mio cuore?”. “Certo!”, rispondeva trionfante il giovane pretino dell’oratorio. Ma da lì in avanti era come un vortice, un vertiginoso sprofondare sempre più in basso: e sul campanile della chiesa? su questa panca vicino a me? nella cucina della casa del parroco? nelle scarpe del mio compagno di banco? dentro i peli della barba del nonno?…poi a qualcuno balzava un pensiero balengo, si portava arrossendo una mano sulla bocca, e biascicava: “ma allora Dio è anche anche…” Il pretino aveva arrancato a fatica giù per tutta la discesa, arrampicandosi sugli specchi come meglio poteva. A questo però non ne poteva più, e costatava l’impossibilità di spiegare le altezze della teologia a un branco di mocciosi: “Ora basta – urlava – silenzio tutti se no non vi faccio fare la comunione!”. Ho qui reinterpretato alla bell’e meglio un’idea trovata in un libro del grande Francesco Guccini, adattandola alla mia esperienza. Ma perché mi è tornata in mente? Per associazione con un altro vortice pericolosamente scivoloso. “Congiunti” vuol dire parenti? parenti stretti? un cugino è abbastanza stretto? valgono i Pacs? le convivenze, i fidanzati? Solo i fidanzati stabili? Noi ci vediamo una volta al mese, ma regolarmente: dunque siamo stabili, no? Io ho due fidanzate: loro non lo sanno (e la prego, agente, non lo devono sapere!), ma sono stabili tutte e due. Posso andare? E io ho l’amante; ma lo giuro, è stabile, non occasionale. Posso andare anch’io? Noi stiamo stabili, ma si fa solo sesso senza amore. Vale lo stesso? Oppure dobbiamo restare ognuno a casa sua, perché siamo due brutti sporcaccioni?

avatar Scritto da: FM Franco Trabattoni (Qui gli altri suoi articoli)


37 Commenti a Dov’è Dio?

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    Doroteo Arango 27 Aprile 2020 at 22:42

    Io mi attengo scrupolosamente all’interpretazione riassunta dal mia nipotino in questo disegno ;)
    null

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    Uomo delle valli 27 Aprile 2020 at 22:54

    Spassosissimo! L’ho riletto due volte tanto mi ha fatto ridere di gusto :(

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    Fabio Lotti 28 Aprile 2020 at 09:03

    Guccini, Guccini ma anche i Nomadi. Che ricordi…

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    Paysandu 28 Aprile 2020 at 10:04

    Dov’è Dio? Se mi consentite una divagazione personale io credo invece che Dio non sia mai nato.
    Troppe ingiustizie, troppe atrocità, troppe malvagità perché un essere soprannaturale possa tollerarle. Per i credenti non è stato lui che ha creato l’universo? questo mondo in cui viviamo??
    Ebbene, come lo ha creato?
    Perché i bambini, gli innocenti soffrono? muoiono??
    Direte: il libero arbitrio. Già, la pillola indorata che ci propinano per giustificare tutto il male.
    Se lui è il padre dov’è la sua moralità di padre? Quale padre tollererebbe che i propri figli si scannino, soffrano e abbiano a star male senza intervenire?
    Come scrisse il buon Feuerbach: non è Dio che ha creato l’uomo, ma l’uomo che ha creato Dio. Tutte le qualità che l’essere umano attribuisce a Dio sono le qualità, gli attributi, i predicati stessi dell’uomo fatti soggetto, cioè convertiti in una potenza estranea all’uomo e da questo poi adorata come una forza che domina e padroneggia la sua vita.
    Ecco, sono convinto che sia proprio così.

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    Enrico 29 Aprile 2020 at 11:53

    Lo scienziato vede e crede
    Il fedele non vede e crede

    Scelgo la prima.
    E riascolto “My god” dei Jethro Tull
    Amen

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      fabrizio 29 Aprile 2020 at 13:15

      Perdona Enrico se faccio una doverosa precisazione: non essendo il problema dell’esistenza di Dio un problema scientifico (ovvero in qualche modo “verificabile” in modo generale dalla comunità scientifica), lo scienziato che crede è equivalente a tutti gli altri. Se poi andiamo a guardare nel concreto tra gli scienziati che dichiarano le loro convinzioni religiose, non mi pare che i credenti siano la maggioranza.
      L’esistenza di Dio non sembra proprio che possa essere dimostrata, né smentita: un sano agnosticismo, a mio parere, è la posizione più razionale.

      PS ; Alle persone che credono ho domandato spesso: ma cos’è la fede? La risposta della maggior parte di loro mi risponde “è un dono di Dio!”. E io me ne vado via sconsolato perché evidentemente non sono stato ritenuto degno di questo bel regalo :(

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        Paysandu 30 Aprile 2020 at 08:39

        Fabrizio, anch’io veramente leggo quello che ha scritto Enrico in questo modo: “lo scienziato crede a quello che vede, il fedele a ciò che non vede”. Poi, comunque, hai ragione, aspettiamo la sua interpretazione.
        In ogni caso l’onere della dimostrazione di qualcosa sta sempre a chi ne sostiene l’esistenza: infatti non è compito della scienza perder tempo a dimostrare cose di cui non appaiono effetti visibili o invisibili.

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        Bayes 30 Aprile 2020 at 09:18

        Non occorrono dimostrazioni caro Fabrizio: come ha sottolineato Paysandu ci sono dei valori etici propri dell’umanità e questi non si conciliano con un’ipotetica figura soprannaturale che avrebbe prima creato l’universo salvo poi lavarsene le mani alla grande.

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          Hugo 30 Aprile 2020 at 10:44

          aggiungo: creato a sua immagine e somiglianza.

          Quindi? Se l’ha creato così male, imperfetto e brutto vuol dire che anche lui… =))

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            Mattia Pepoli 30 Aprile 2020 at 11:44

            Veramente ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, non l’universo.

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    Crescenzo 29 Aprile 2020 at 13:38

    Fabrizio, scusa se mi intrometto, ma quando Enrico afferma che lo scienziato vede e crede penso volesse dire che crede in quello che vede, non già in Dio. O magari lui ci vede meglio degli altri e riesce a vederlo lo stesso?!? =))

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      fabrizio 29 Aprile 2020 at 14:40

      Grazie Crescenzo, mi metti il dubbio che abbia frainteso; certo che in questo contesto il “credere” sembra proprio riferito al credere in Dio. Ma aspettiamo che Enrico dia l’interpretazione autentica.

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    Doroteo Arango 30 Aprile 2020 at 08:48

    «Non c’è mai stato un Dio, non c’è mai stato nessun pilota che ha fatto il mondo imponendo un ordine al caos rimanendone poi al di fuori ad osservare e a prescrivere. […] Il mondo ci sarà sempre, e sarà sempre diverso, più vario, più interessante, più vivo, ma sarà sempre il mondo nella sua complessità e incompletezza. […] Tutto l’Essere è nelle relazioni tra le cose reali, sensibili. Tutto ciò che abbiamo come legge naturale è un mondo che si è costruito da sé.»
    Lee Smolin, “La vita del cosmo”

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    Davide C. 30 Aprile 2020 at 09:19

    Dio c’è, siete voi che dovete imparare a vederlo.

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      Joe Dawson 30 Aprile 2020 at 09:36

      Sapessi quante paia di occhiali ho già cambiato… :o

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    Enrico 30 Aprile 2020 at 10:27

    Con la mia uscita intendevo dire che lo scienziato ha una teoria, la dimostra concretamente e di conseguenza consolida la sua convinzione (“crede” ).La fede religiosa non c’entra. Per quel che conta sono ateo da una quindicina di anni pur provenendo da una famiglia religiosissima, catechismo e scuola cattolica alle elementari e medie, con tanto di esame di religione. Alle elementari (1962-1967) alla domanda “Dov’è dio?” si doveva rispondere “Dio è in cielo, in terra è in ogni luogo, egli è l’immenso”. Cosa mi ha fatto perdere definitivamente la fede? In ordine sparso: la monotonia delle funzioni religiose, il peccato originale – con maria esonerata e successivamente madre vergine -, l’infallibilità del papa, il limbo (“luogo dove non si soffre e non si gode”, così recitava il mio catechismo… mi sa che il limbo non esista più) , la transustanziazione, i dieci comandamenti, in particolare il quinto, perché quand’ero bambino proibiva “l’omicidio, il suicidio, il duello, i ferimenti, le percosse, le ingiurie”: un po’ troppo, tutti peccatori. Le due occasioni che mi fecero dire basta: confessandomi dopo molto tempo il prete mi chiese “E la comunione?” risposi “ogni tanto la faccio perché non ho commesso peccati gravi” e lui tuonò “Io decido se i tuoi peccati sono gravi!” . La seconda è un po’ sciocca: caldo soffocante, vado in chiesa in calzoncini (al ginocchio, con la piega) e vedo un cartello che vieta agli adulti maschi l’accesso alla chiesa con i bermuda. Stop. Qualche giorno fa ho letto che il papa ha voluto un’aggiustatina al padre nostro, sostituendo “e non c’indurre in tentazione” con “e non abbandonarci nella tentazione”, ho anche scoperto che la versione originale in aramaico pre-cristiano corrisponde alla vecchia versione della preghiera in greco, latino e infine italiano… che gesù cristo (sempre che sia esistito) non creò quindi dal nulla la preghiera più importante per i cristiani ma la prese tale e quale da testi più antichi. Ho detto tutto quel che mi girava per la testa. Intendiamoci: rispetto chi ha fede, ma ognuno per la sua strada, senza pestarci vicendevolmente i piedi, se possibile. Andiamo in pace.

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      fabrizio 30 Aprile 2020 at 12:44

      Grazie della precisazione Enrico e scusa se ho frainteso. Vedo con piacere che siamo sostanzialmente d’accordo: anch’io da bambino sono stato indottrinato a dovere e, pensa un po’, nel periodo preparatorio alla prima comunione mi ero pressoché convinto che da grande avrei fatto il prete. Poi crescendo e maturando, oltre a quel tipo di esperienze che tu hai descritto così bene, ho voluto approfondire il tema e sono arrivato alla conclusione che tutte le religioni, specie se “istituzionalizzate”, sono un enorme inganno, che sfrutta quella aspirazione all’infinito presente, io credo, in tutti gli esseri umani che percepiscono la propria limitatezza. Penso proprio che sia questa aspirazione, del tutto naturale e sana in sé, che, se manipolata, possa produrre tutti i fenomeni di “fanatismo” (religioso o meno). Chi è assolutamente certo della propria verità, molto più facilmente vede in “chi non crede” allo stesso modo un nemico da combattere; un corretto scetticismo è, per me, l’antidoto a tutto questo.

      PS: permettimi una ulteriore precisazione, questa volta sulla Scienza. Lo scienziato vero “non dimostra” con assoluta certezza una teoria e “non crede” che essa sia una “verità” indiscutibile ed eterna (si negherebbe il carattere evolutivo e progressivo della scienza stessa). La Scienza si limita ad affermare quello che, al momento, sembra “il più plausibile”. Spesso ho il timore che oggigiorno si corra il rischio di trasformare la Scienza in una “nuova religione” (che potrebbe diventare addirittura più pericolosa delle altre).

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        Vince 30 Aprile 2020 at 13:43

        Fabrizio ciao, scusa se mi permetto d’intervenire anch’io.
        In merito alle tue acute ed interessanti osservazioni sulla scienza ritengo che tuttavia occorra distinguere in merito al carattere sperimentale che essa può talvolta assumere. E su quello ti do ragione in toto: ovvero lo scienziato, con gli elementi a sua disposizione in quel momento formula una teoria, appunto la dimostra con le prove raccolte e così si va avanti.
        Ci sono tuttavia delle scienze per così dire esatte, prendi per esempio la matematica. In matematica non esiste il concetto di “più plausibile”.
        Un’affermazione, un teorema, o è vero o è falso. Non esistono vie di mezzo.
        E il fatto che certi teoremi ci si sia messo decenni o secoli a dimostrarli
        non è una contraddizione di questo che sto dicendo, esprime solamente un’inadeguatezza temporanea, ma una volta dimostrati (in un senso o nell’altro) quella verità è sì indiscutibile, eterna ed assoluta.
        Che ne pensi?

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          fabrizio 30 Aprile 2020 at 20:01

          Ciao Vince, non avere remore: come tutti i lettori del blog hai il pieno diritto di intervenire nelle discussioni.
          Premesso che non sono un matematico (sono solo un semplice appassionato di queste problematiche) e che quel che dico potrebbe non essere per niente rigoroso, passo alle tue osservazioni ed all’affermazione che esiste la “scienza esatta”, ovvero la Matematica. Purtroppo devo deluderti nella tua speranza. La Matematica (ma oggi sarebbe preferibile dire “le matematiche” ) si basa su presupposti (postulati o assiomi, regole di “calcolo” ) che ne vengono posti alla base e che sono, per principio, indiscutibili. Basta però che tali postulati e regole vengano opportunamente cambiati ed abbiamo nuovi tipi di “matematica”. Pensa alla geometria: per millenni ci siamo basati su quella euclidea, ma adesso esistono geometrie alternative, necessarie tra l’altro agli sviluppi ed alla comprensione della fisica moderna.
          Altro aspetto: non è affatto garantito che le affermazioni matematiche, anche se “dedotte” correttamente, siano “sempre” vere o false: dalla fine dell’800 in poi si sono scoperti “paradossi” e contraddizioni che hanno messo in crisi questa certezza. E i tentativi di superare le contraddizioni si sono poi scontrati con i cosiddetti “teoremi di Godel”, che affermano l’incompletezza o l’incoerenza di ogni sistema matematico.
          Come vedi la “certezza” e la “verità” assolute sono ben lontane dall’essere raggiunte anche nella Matematica. Ciao

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    Tommaso Notarstefano 9 Maggio 2020 at 18:49

    La scommessa di Pascal è un argomento che tratta dell’esistenza di Dio. È stato proposto da Blaise Pascal (1623-1662), matematico, fisico, filosofo e teologo francese. Esso riprende un argomento degli scrittori patristici per convincere i pagani e gli atei a convertirsi al Cristianesimo, ristrutturato con una retorica efficace e con strutture di ragionamento moderne: il “se …, allora …” tipico della scienza, che è un sapere ipotetico, e un formato tabellare, quasi statistico, che esplora le 4 possibilità, casi favorevoli e sfavorevoli.

    Schema sintetico della scommessa:

    Dio esiste ed io ci ho creduto: +1 (ho guadagnato);
    Dio non esiste ed io ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato);
    Dio esiste ed io non ci ho creduto: −1 (ho perso);
    Dio non esiste ed io non ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato).

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      Bayes 9 Maggio 2020 at 18:55

      Interessante, tuttavia la “scommessa” di Pascal non mi pare che abbia dei punteggi attribuiti in maniera equa e giusta. Infatti non capisco perché il quarto caso meriti uno zero, se premi con un punto il primo caso devi premiare con lo stesso punteggio il quarto, che è il suo caso speculare. Mi sembra semplice, no?

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      Doroteo Arango 9 Maggio 2020 at 19:08

      il vero errore sta nello zero attribuito al secondo caso: “Dio non esiste ed io ci ho creduto”. Il punteggio da attribuire è infinito con un bel segno meno davanti, altroché :o

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      Andrea Mori 4 Giugno 2020 at 12:07

      Mettiamola così: se io fossi Dio e sapessi (e lo so, Dio sa tutto) che Pascal ha creduto in Me solo perché facendo due conti ha capito che gli conveniva, al momento della sua dipartita lo avrei spedito dritto dritto all’inferno.

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    Giorgio Della Rocca 29 Agosto 2020 at 16:00

    Ho partecipato al Festival Scacchistico “Porto San Giorgio 2020”, svoltosi a Fermo dal 22 al 28 agosto.
    Ho alloggiato a Fermo. In una delle mattinate libere, sono andato a visitare la chiesa di San Giorgio Martire di Porto San Giorgio. Davanti alla cappella del Santissimo Sacramento c’è un cartello sul quale sta scritto: «Chi ha fede si fermi e adori, chi non ha questo dono passi con rispetto e riverenza».

    Con il massimo rispetto verso chi ha scritto ciò, non condivido l’idea della fede cristiana come un dono, in quanto tale idea presta il fianco a una facile critica, da parte di certe persone, del tipo: «Se la fede cristiana è un dono, io non l’ho ricevuto».
    A mio avviso, la fede cristiana autentica, più che un dono (di Dio), è una conquista (dell’essere umano).

    #Salve

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      Doroteo Arango 29 Agosto 2020 at 17:51

      Giorgio, non è Dio che ha creato l’uomo ma l’uomo che ha creato Dio, non ci hai mai pensato a questo?

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        Giorgio Della Rocca 29 Agosto 2020 at 21:01

        Ti ringrazio del commento.

        Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach (XIX secolo) è stato uno dei primi pensatori a ritenere che, invece di essere l’uomo una Creazione di Dio, l’idea di Dio sia una creazione dell’uomo, una proiezione dei suoi bisogni e desideri, una sorta di ipostatizzazione dovuta al senso di stupore e riverenza che egli prova nei confronti dell’Universo.
        Ma la fede cristiana autentica ha una sua logica, diversa dalla logica meramente umana: occorre crederlo per poter sperimentarlo.

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    Doroteo Arango 1 Settembre 2020 at 19:34

    Logica cristiana?? Mi puoi spiegare meglio per favore?

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      Giorgio Della Rocca 2 Settembre 2020 at 15:50

      Mi limito a qualche altra considerazione, tratta dal Vangelo.

      Quando il fariseo Nicodemo andò da Gesù per chiedergli spiegazioni sul suo operato, Gesù rispose, fra l’altro: «In verità, in verità ti dico: se uno non è nato dall’alto [cioè, dallo Spirito], non può vedere il regno di Dio». «Dio infatti ha tanto amato il mondo, che ha dato il Figlio suo Unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Dio infatti non mandò il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Vangelo secondo Giovanni 3,3 e 3,16-17).
      Successivamente, quando il governatore romano della Giudea Ponzio Pilato, mentre interrogava Gesù nel pretorio, dopo che questi aveva detto di essere venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità, gli chiese sarcasticamente che cosa fosse la verità, Gesù non rispose (Vangelo secondo Giovanni 18,37-38): probabilmente perché, in quel momento, Ponzio Pilato aveva la verità di fronte a sé…

      Più che di una nuova logica, si tratta di una logica nuova!

      • avatar
        Mongo 2 Settembre 2020 at 23:50

        La religione è l’oppio dei popoli!
        I 4 vangeli canonici sono tutti stati scritti da gente che non ha mai incontrato il Gesù perché quest’ultimo era già morto da decenni prima che gli evangelisti nascessero. Vi invito a leggere ‘i cugini di Gesù’ di Roberto Massari, un testo che chiarisce tutto smentendo una volta per tutte le palle che la chiesa ha raccontato e continua a raccontare.
        Finalmente possiamo dire: Dio è morto!

        • avatar
          Giorgio Della Rocca 3 Settembre 2020 at 13:51

          Sa anche, per caso, dove e quando si celebrerà il funerale?

          • avatar
            Paisandu 3 Settembre 2020 at 15:53

            Non lo vedi?!? Tutti i giorni se ne celebrano… A Beslan, a Hiroshima, a Aushwitz ma anche quando esci per la strada e vedi tante ingiustizie, tante violenze, tante atrocità…

            • avatar
              Giorgio Della Rocca 3 Settembre 2020 at 17:48

              L’uomo è dotato di volontà libera, per cui può commettere il male consapevolmente.
              Il Dio autentico, però, sta sempre con chi soffre ingiustamente.

              • avatar
                Paisandu 3 Settembre 2020 at 21:30

                Giorgio, una sola domanda: quale padre lascerebbe i propri figli “liberi” di ammazzarsi, di scannarsi senza pietà?!? Che insegnamento morale trasmetterebbe questo comportamento? Non pensi che semplicemente sarebbe un padre assente, inesistente??
                Ecco, un padre inesistente… e allora come può davvero esistere un essere nei fatti inesistente??

                • avatar
                  Giorgio Della Rocca 4 Settembre 2020 at 19:20

                  Per
                  concludere,
                  ti
                  consiglio
                  la
                  lettura
                  del
                  racconto
                  Nuovi strani amici
                  (1949)
                  di
                  Dino Buzzati…

                  • avatar
                    Paysandu 4 Settembre 2020 at 20:26

                    No, ti prego, Giorgio, spiegamelo con parole tue, sarai sicuramente più convincente.

  13. avatar
    patrizia 4 Settembre 2020 at 21:00

    Caspita sembra di tornare indietro nel tempo,tanto indietro!
    Ai tempi del liceo!SEMPRE LE STESSE COSE.
    E’ un dibattito davvero sorpassato.

  14. avatar
    Giorgio Della Rocca 5 Settembre 2020 at 15:00

    Oggi ricorre il 23° anniversario della morte di madre Teresa di Calcutta (al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, nata nell’attuale Repubblica di Macedonia del Nord), beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2003 e canonizzata da papa Francesco nel 2016.
    È stata un fulgido esempio di carità cristiana, al di là di barriere sociali, culturali e religiose.

    Paysandu, ti ringrazio per l’interesse che hai dimostrato verso i miei interventi, sebbene le tue opinioni siano quasi opposte alle mie.
    Quando punti di vista anche molto diversi fra loro vengono espressi con il dovuto rispetto nei confronti degli avversari, diventano occasione e stimolo per un’autentica crescita di conoscenza.

    Espongo ora, molto sinteticamente, la mia personale interpretazione del racconto Nuovi strani amici (facilmente reperibile in Rete), contenuto nella raccolta Paura alla Scala (1949) di Dino Buzzati.
    Tutte le imperfezioni, le contraddizioni, le ingiustizie, le violenze, le sofferenze di cui facciamo esperienza ogni giorno non dovrebbero impedirci di credere nella presenza di Dio. Anzi, proprio la loro mancanza, con il conseguente annullamento di ogni desiderio da parte dell’essere umano, comporterebbe la scomparsa di Dio, il trovarsi, appunto, all’inferno; con l’aggravante dell’illusione o, addirittura, della presunzione di aver conquistato il paradiso

    #Saluti (in particolare, allo scacchista prof. Franco Trabattoni)

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