Alzi la mano chi tra voi ha mai sentito parlare di Otto Mandrup Tennison e del gambetto da lui intentato…. ooops, volevo dire inventato: 1. Cf3 d5 2. e4.
Il gambetto non è importante ma forse il personaggio che lo propose un po’ sì.
Tennison propose di chiamare il gambetto BLACK ROOK’S GAMBIT e mi sono arrovellato su quale fosse la traduzione corretta.
Vi invio copie del mio giornaletto dove ho trattato il personaggio. Magari vi può servire per degli spunti.
Ho anche innescato una discussione su un Google Group it.cultura.linguistica.inglese per chiedere come andava tradotto BLACK ROOK’S GAMBIT e qualcuno ha addirittura scomodato Aristotele.
“Rook” ha 3 significati: torre (degli scacchi), tipo di uccello, imbroglione.
Cosa voleva significare Tennison con Black Rook’s Gambit?
Tennison doveva essere un razzista convinto, ed è possibile che abbia voluto dimostrare la sua ostilità e disprezzo verso i negri nel denominare il suo gambetto.
Consideriamo anche la similarità tra crow e rook e che i negri a quel tempo venivano con derisione anche chiamati Jim Crow una macchietta teatrale che prendeva in giro il negro.
Forse la traduzione di BLACK ROOK’S GAMBIT secondo l’idea di Tennison sarebbe Gambetto del negro imbroglione, boh.
Ecco infine le mie ricerche e la pagina del giornale del 1821 dove il gambetto apparve.
Interessantissimo, non ne sapevo nulla, davvero interessante!
Nelle mie scorribande scacchistiche avevo incontrato solo di sfuggita Tennison. L’articolo ripara egregiamente a questa mia ignoranza.
Ha già detto tutto l’Uomo delle valli.
Articolo divertente e molto, molto interessante! E il gambetto non è poi così assurdo come sembra a prima vista. In questi tempi di aperture teoriche seguite fino alla 20° mossa, può essere un sistema per uscire subito dalle strade battute.