La vostra Top 5

Scritto da:  | 10 Luglio 2020 | 22 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi, Stranieri, Zibaldone

Vi chiedo quali son stati per voi i cinque giocatori che vi hanno fatto innamorare degli scacchi. Non i più forti della storia ma semplicemente cinque nomi di giocatori che per voi hanno rappresentato qualcosa; che so: a livello di simpatia, per qualcosa che hanno detto o hanno fatto, o per il loro stile di vita e di gioco. Cinque figure che amate e che per voi rappresentano davvero tanto.

avatar Scritto da: Sveta (Qui gli altri suoi articoli)


22 Commenti a La vostra Top 5

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    MaurizioD 10 Luglio 2020 at 08:53

    Alekhine: nella metà degli anni ’80 trovai in una bancarella di San Remo il libro di Kotov sulla vita e le migliori partite di questo genio russo!
    Capablanca: il grande rivale di Alekhine;
    Fischer: che ve lo dico a fare!
    Karpov e Kasparov: ho incominciato ad interessarmi agli scacchi grazie ai loro match, in particolare leggendo i commenti di Capece su il Giornale;

    Certo sono stato un poco banale, in quanto tutti campioni del mondo, ma sono i primi nomi che mi vengono in mente.

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    Mongo 10 Luglio 2020 at 11:12

    Bronstejn
    Kasparov
    Korchnoj
    Capablanca
    Botvinnik :p

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    Enrico 10 Luglio 2020 at 13:51

    In ordine sparso :
    Fischer
    Tal
    Larsen
    Mariotti
    Cosulich

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    patrizia 10 Luglio 2020 at 19:47

    Ho un’unica inarrivabile passione:TAL.

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    Bayes 10 Luglio 2020 at 20:26

    Keres: per il suo stile da gentiluomo della scacchiera
    Tal: per il suo estro ineguagliabile
    Tartakower: per il suo esser scacchista solo per necessità
    Lasker, Euwe e Botvinnik: per la loro cultura extra-scacchistica
    Spielmann: per il suo fascino da “eterno secondo”

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    Fabio Lotti 10 Luglio 2020 at 21:53

    Avendo studiato e scritto un sacco di biografie sui più grandi campioni di scacchi mi resta difficile sceglierne qualcuno. C’è una grande confusione nella mia testa, per cui dico solo Fisher che mi ha fatto amare, con le sue imprese, questo “nobil giuoco”.

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    Vince 10 Luglio 2020 at 22:06

    per me i più grandi giocatori di finali: RUBINSTEIN, CAPABLANCA, FISCHER, SMYSLOV e AVERBAKH.

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    Urtain 10 Luglio 2020 at 22:06

    Morphy, Nimzowitsch, Porreca, Fischer, Kasparov

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    vincenzo patruno 10 Luglio 2020 at 22:07

    fisher (la spagnola lasciate che la giochi lui!)
    kasparov (probabilmente il più grande interprete del linguaggio degli scacchi)
    caruana (l’occhio dell’uragano)
    tal ( sta agli scacchi come McEnroe sta al tennis)
    vocaturo ( il mio maestro:-)

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    Uno a cui Piace ogni tanto giocare 11 Luglio 2020 at 03:34

    Aleksandr Sergeevič Morozevič: mi hanno sempre divertito le sue invenzioni, mi rappresenta la ricerca artistica al di là della fredda teoria. Intuisco che abbia una solidissima preparazione ma lo associo ad una pura e geniale creatività. Rimasi comunque molto deluso e dispiaciuto per lui perché all’ultimo turno di un open dov’era primo per ranking (Biel?), da capoclassifica perse, arrivando forse nelle prime 10 posizioni. Fedele al suo stile, divertente ma non solido campione.
    Daniele Vocaturo: per la creatività e soavità tattica. Ricordo che su un blog mi appellai ai frequentatori perché mi fosse spiegata una sua posizione vincente: ebbi una pronta, bella ed esauriente risposta e questo è già un bel ricordo. Ed anche perché una sua sconfitta fu un capolavoro dell’avversario, un certo Kramnik … una tra le partite più piacevoli che abbia mai visto.
    Fabiano Caruana: mi divertì molto seguirlo al Corus C e B (più che ai campionati italiani), la sua vittoria su Short, forse non meritata, mi raffigura una caparbietà immensa. Spero che vinca il Mondiale.
    Smbat Gariginovich Lputian: su un Torre e Cavallo rimasi meravigliato che sacrificasse nel centro partita la Donna con un MI italiano vincendo: la comprensione della posizione mi entusiasmò.
    Garri Kimovič Kasparov: per la sempiterna vittoria contro Topalov e per la sua attività politica/sociale, il suo impegno al di là degli scacchi mi rafforza l’idea che sia stato un grandissimo campione.

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    luca monti 11 Luglio 2020 at 08:00

    Mi ci metto pure io.Dunque, in ordine sparso:
    Canal,Keres,Rossolimo,Reti,Em.Lasker.

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    Angelo Paglia 11 Luglio 2020 at 10:55

    Alekhine: la determinazione

    Capablanca: l’eleganza

    Botvinnik: la disciplina

    Bronstein: l’immaginazione

    Fischer: il genio

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    Gino Colombo 11 Luglio 2020 at 17:02

    Petrosian per il fascino del suo stile.
    Rubinstein, personalità misteriosa e magnetica.
    Leonid Stein, incredibile e inespresso.
    Efim Geller, mina vagante temuto da tutti.
    Miguel Najdorf, istrione e accattivante.

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    Luca Bergo 12 Luglio 2020 at 16:57

    Capablanca,Karpov,Petrosian,Tal,Morozevich e Mariotti…ops sono sei,ma non sapevo chi togliere
    ??

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    Filologo 12 Luglio 2020 at 17:19

    Ecco i miei cinque:
    1) Keres, grande immaginazione tattica al servizio di una rigorosissima strategia.
    2) Tal, come fai a non amare Tal?
    3) Smyslov, l’eleganza fatta scacchi.
    4) Korchnoi, se hai seguito Bagujo 1978 fa parte della tua mitologia.
    5) Kotov, perché da ragazzino mi dissero: “se vuoi giocare l’Est-Indiana devi studiare le sue partite”, e la trilogia è un capolavoro.

    Per motivi sentimentali cito poi in ordine sparso Alekhine, Botvinnik, Kasparov, Geller, Bronstein, Uhlmann, Larsen, Lasker

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    the dark side of the moon 12 Luglio 2020 at 21:18

    Ne potrei citare tanti: Morphy è doveroso metterlo, Tal è troppo facile inserirlo; Capablanca, Alekine, Fischer, scontati. Essendomi appassionato agli scacchi poco più di una decina di anni fa, mi sembra tuttavia più giusto nominare due giocatori di cui almeno ho avuto modo di guardare qualche loro partita più o meno seriamente. Parlo di Aronian che avrebbe meritato miglior fortuna e di Ding, possibile futuro antagonista di Carlsen.

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    Giorgio Della Rocca 14 Luglio 2020 at 09:30

    Voglio menzionare, anzitutto, cinque libri che hanno avuto una rilevanza particolare nella mia formazione scacchistica. Non li cito in ordine di preferenza, bensì in ordine cronologico (rispetto alla mia esperienza personale).

    A introdurmi nel mondo del Nobil Giuoco fu principalmente Il libro completo degli Scacchi, scritto dal Maestro Internazionale e due volte Campione Italiano Giorgio Porreca (per quanto riguarda la teoria) insieme allo studioso Adriano Chicco (per quanto riguarda la storia e la composizione) [pubblicato inizialmente nel 1959, io mi riferisco alla quinta edizione Mursia 1973].

    Successivamente ricevetti in regalo 60 partite da ricordare, del Grande Maestro Internazionale statunitense Bobby Fischer [pubblicato inizialmente nel 1969, io mi riferisco alla quinta edizione Mursia 1974]. Studiai attentamente le partite, e decisi di adottare in Apertura le stesse scelte compiute, generalmente, da colui che sarebbe stato il Campione Mondiale negli anni 1972-1975 (Apertura di Re con il Bianco, Difesa Siciliana ed Est-Indiana con il Nero), scelte che ho mantenuto per diverso tempo.

    Negli stessi anni apprezzai molto il libro Di più sugli Scacchi (Teoria e pratica della combinazione. Per valutare in modo obiettivo la propria abilità.), del Maestro Internazionale irlandese, naturalizzato britannico, Conel Hugh O’Donel Alexander [pubblicato inizialmente nel 1973, io mi riferisco alla collezione I Garzanti-Vallardi, prima edizione 1979], libro che ho citato già in un precedente intervento.

    Più recentemente, mi è stato piuttosto utile Il Libro Completo delle Aperture (apprendere bene e velocemente le mosse, i piani e le idee), scritto dal Maestro Claudio Pantaleoni [edizione Le Due Torri 2010].

    Ho trovato di notevole spessore tecnico Un Secolo di Scacchi (Evoluzione e progressi della teoria da Nimzowitsch ai giorni nostri) [pubblicato inizialmente nel 1998, io mi riferisco all’edizione Prisma 2000] e I segreti della moderna Partita a Scacchi (Seguito del best seller Un Secolo di Scacchi) [pubblicato inizialmente nel 2003, io mi riferisco all’edizione Prisma 2004], che considero un’unica opera del Maestro Internazionale statunitense John Watson.

    Tuttavia, per emergere negli Scacchi il talento conta più dello studio.
    D’altro canto, io ritengo che gli Scacchi abbiano un valore soprattutto quando sono associati a esperienze umane significative.
    Durante la prima adolescenza imparai, in famiglia, il gioco degli Scacchi; poi iniziai a frequentare un Circolo Scacchistico, e da allora ho disputato tornei in quasi tutta Italia. E qui, di persone come quelle della richiesta fatta da Sveta, potrei menzionarne cinquanta!

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      Giancarlo Castiglioni 14 Luglio 2020 at 18:12

      Rispondo sui libri, la domanda mi sembra più interessante che su quella sui giocatori.
      Condivido i primi due, “Il libro completo sugli scacchi” di Porreca e “60 partite da ricordare” di Fischer.
      Aggiungo solo Il mio sistema di Nimzovich.
      Naturalmente in quegli anni ho letto parecchi altri libri di scacchi, magari non integralmente, ma nessuno mi ha particolarmente colpito.
      Se negli scacchi conti più il talento o lo studio è una vecchia domanda che non ha molto senso.
      Ci vuole l’uno e l’altro.
      Con il solo talento non si va da nessuna parte; insieme ci vuole moltissimo studio.
      I giocatori che mi hanno più influenzato sono Capablanca, Tal, Kasparov e Carlsen.

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        Giorgio Della Rocca 14 Luglio 2020 at 21:30

        Grazie per le osservazioni sul mio intervento.

        Naturalmente, non era mia intenzione sminuire l’importanza dello studio negli Scacchi. Volevo solo mettere in rilievo che generalmente, fra scacchisti diversi, a parità di tempo dedicato allo studio, è il talento a fare la differenza.
        Lo stesso Mikhail Tal, da Lei citato, ha detto: «In genere preferisco non studiare gli scacchi, ma giocarli»…

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          DURRENMATT 15 Luglio 2020 at 14:19

          …consiglio per gli acquisti:

          “Fuoriclasse. Storia naturale del successo”(Malcolm Gladwell)

  18. avatar
    lordste 15 Luglio 2020 at 15:13

    Anderssen – Pillsbury – Nimzowitsch – Nezmethdinov – Kortchnoj.

  19. avatar
    ZENONE 22 Luglio 2020 at 07:33

    Petrosjan, Fisher, Bronstein, Larsen e Mariotti

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