Arriva il momento in cui bisogna decidere se voltare pagina o chiudere il libro
Era nell’aria… SoloScacchi si rinnova e volta pagina. I lettori più affezionati e fedeli se n’erano accorti da tempo: di scacchi ce ne stavamo occupando sempre meno, almeno non nel modo più classico e tradizionale che forse ci si aspetta da un comune blog di scacchi.
E’ giunto il momento di dire le cose come stanno, di cambiare rotta e affrontare a viso aperto la situazione, e siccome un comune blog di scacchi non lo siamo mai stato occorre ripartire intanto dando una rinfrescata alla vetrina, ribattezzare il blog con un nome più evocativo e meglio rappresentativo del nostro spirito e virare con nuove energie.
Isole senza frontiere, questo il nome del nostro progetto: isole perché non facciamo parte e non ci siamo mai sentiti appartenere al gregge, alla miriade di siti e sitarelli di cui si compone la variegata miriade dell’informazione scacchistica che si trova sulla rete.
Hanno tentato di attaccarci, in mille modi, perché non abbiamo taciuto opinioni e fatti scomodi e fastidiosi, ma noi non ci siamo allineati, mai.
Hanno tentato di imitarci, ma noi non siamo mai stati imitabili, proprio perché non siamo stati uguali a nessuno, mai.
Isole: non facciamo parte del continente indistinto di terre brulle e anonime né di altri arcipelaghi, siamo, per dirla alla Nimzowitsch, isolani e ne andiamo fieri.
Isolani in quanto a creatività, tenacia, originalità e indipendenza ma non isolati e la nostra terra è al tempo stesso senza confini, senza frontiere, aperta a tutti, da sempre e per sempre.
Chiunque voglia far parte del nostro progetto culturale allora è e sarà sempre il benvenuto.
Che ci scriva, qui o in privato, quali sono le sue idee, i suoi desideri, e soprattutto come intende apportare il proprio contributo attivamente, le proprie risorse e il proprio apporto in termini di risorse, energie o quantaltro. In modo informale, costruttivo e sereno. Ci vogliamo allargare e per questo occorre il dibattito e il contributo attivo di tutti.
Ognuno può e deve trovare il proprio spazio, il proprio ruolo per giocare e divertirsi con soddisfazione in questa bella squadra.
Di scacchi continueremo ad occuparci ma non sarà il tema centrale ed esclusivo del nostro spazio, sarà semplicemente uno degli aspetti, con la stessa dignità e importanza di tutti gli altri, di cui ci occuperemo.
Mandateci i vostri articoli, i vostri spunti e i vostri appunti, le vostre storie e, ripeto, diamoci da fare, attivamente, non da semplici lettori e fruitori passivi, per alimentare questo progetto che continua la fortunata e felice decennale esperienza di SoloScacchi ma che desidera, con altrettanto entusiasmo ed energia, rinnovarsi. Forza!
Giusto due informazioni di servizio: i primi cambiamenti grafici con calma nei prossimi giorni, appena troveremo appunto un grafico che non lavorerà più gratis.
La seconda è che tutti gli articoli già inviati verranno ovviamente pubblicati secondo la scaletta già programmata a meno di esplicite controindicazioni da parte dei nostri affezionati Autori: a loro va il mio più sincero ringraziamento.
La terza desidero aggiungerla io: a esclusione di Uno nessuno ha raccolto gli ultimi appelli di sostegno lanciati sul sito.
Le ultime (e uniche) donazioni sono quelle di Fabrizio, Antonio, Massimiliano e Maurizio dell’anno scorso che ringraziamo generosamente!
Ascolti Ramon o chiunque lei sia, nel giro di poche settimane è la seconda volta che interviene con post di questo irrispettoso tono verso chi,come me,non ha elargito somma alcuna. Visto che lei sembra saperla lunga circa i beneffatori in Soloscacchi (che magari, provi a riflettere, non tenevano ad essere nominati),perchè non illumina noi anche del suo operato? Suo. Luca Monti Vallio Terme BS
Tranquillo. Luca, SoloScacchi da ieri non esiste più e, per quanto riguarda me, mi chiamo fuori: non farò parte del nuovo progetto di Martin.
Per il mio articolo non ci sono problemi, basta che non mi fate aspettare fino a Natale.
Martin, mi dia retta: lasci stare, si andrebbe a imbarcare nell’ennesimo fallimento culturale.
Con stima.
Luigi Brusotti
Che silenzio…
Martin credo che il silenzio sia significativo. Vi state imbarcando senza una meta precisa nè una guida chiara (come erano gli scacchi). Auguri, ma personalmente la chiudo qui (salvo la partita contro Basso che continuerò a seguire). Sospetto che come me tanti altri abbandoneranno la nave che ha cambiato rotta, e non credo che recupererete molti nuovi marinai.
Grazie Lordste, il silenzio è significativo, fin lì c’ero arrivato anch’io, comunque grazie.
Punti di vista, signor Lordste, lo scacchista vive forse di variantine e simulacri simili, il resto del mondo apprezza anche altre cose: io il cambiamento del sito lo vedo come un significativo salto di qualità e spero, se la distanza dall’ambiente degli scacchi incrementerà ancora, di poterlo fare leggere presto ai miei figli e ai miei studenti.
Per i resto del mondo c’è facebook…
Quale sarebbe il salto di qualità cui lei si riferisce? I romanzetti? E per quale motivo dovrebbero essere considerati superiori alla nobile arte degli scacchi?
Lei non trova così volgare e maleodorante l’ambiente degli scacchi?
Penso seriamente che lei abbia ricevuto qualche grave torto da uno scacchista.
Sarebbe interessante psicanalizzare questa sua ossessione.
Dica la verità.
Ho centrato il caso?
Il suo collega mi ha offeso con la battuta circa la mia puzza sotto il naso, lei mi sta dando della paranoica, vede? Non vi accorgete neppure di dove razzolate. Poi vi meravigliate perché a scacchi le donne non giocano. Auguri.
Eh, sì: è proprio vero: Lei ha solo elogiato gli scacchisti in toto, dicendo che non si lavano, sono puzzolenti, frequentano ambienti maleodoranti, hanno un gergo da caserma, sono sessisti e, dulcis in fundo, sono spilorci, pippaioli … E qualcuno si permette di criticarla? I soliti “hater”! Ma Lei, con la sua evidente nobiltà d’animo, non li prenda in considerazione e continui nella sua crociata educativa; ma soprattutto insegni questo suo approccio ai suoi studenti: ne trarranno grande giovamento.
Ci vogliamo confrontare in sede legale? Avanti, io sono pronta!
Guardi, lasci stare, gentilissima signora (professoressa?) Lucia: Fabrizio, oltre che un caro amico, è da sempre una figura di riferimento di questo modesto blog che, anche se Lei non apprezza, La invito comunque a rispettare. In ogni caso Fabrizio non ha mai fatto mistero nel firmarsi col proprio nome e cognome cosa che, mi pare, Lei deve ancora fare.
La prego pertanto di non permettersi più di rivolgersi a lui in questi modi e, soprattutto, in forma anonima.
Grazie.
Signora Lucia anch’io sono una donna(sia pure imperfetta) ed ho frequentato l’ambiente scacchistico per circa quaranta
anni: per carità in tanto tempo ho ascoltato qualche battuta di troppo,mai niente che mi abbia costretto a chiamare i carabinieri secondo l’italica usanza.Ho poi sempre lavorato in ambienti maschili in cui non si giocava a scacchi ed anche lì…stessa cosa ma sa io sono un tipo piuttosto sarcastico ed ho sempre saputo reagire con DOLCE VIOLENZA(sarà un ossimoro?Mi sa di no).Voglio con questo affermare che gli uomini sono dei maniaci e bisogna lasciarli fare?No,è un retaggio culturale che piano piano sarà sostituito dal politicamente corretto.Ha mai ascoltato le donne parlare dei mariti,dei fidanzati e compagni vari?Mettono paura,se fossi negli uomini mi sentirei delusa.La maggioranza dell’umanità parla per luoghi comuni,mi creda.Quello che irrita anche me nei suoi interventi è che lei ci categorizza senza vedere in noi la bellezza di persone che si allontanano dalla logica dell’utile.
Non di solo pane vive l’uomo(ho copiato,lo ammetto).Perchè chi passa la vita a studiare equazioni non è una persona inutile e noi sì?Persino le bestie giocano
ed a me piace quel che si fa senza scopo,per SPORT.
Signora Patrizia, nessuno però ha finora risposto alla mia domanda: perché le donne qui in Italia non giocano a scacchi? Qual è il vero motivo?
Perchè la donna è impegnata su troppi fronti.Io amo gli scacchi,ho una vera passione ma tra figli,appena due,un solo marito ed una professione molto impegnativa ricavare il tempo per una sana partita al circolo è una vera impresa.
Il problema di noi donne è che abbiamo sette braccia ed un corpo solo.
Non sono così negativo, attendo gli sviluppi.
Credo non leggerò gli interventi culturali e se la parte scacchistica diventerà residuale visiterò il sito solo di tanto in tanto.
Bravo, sfondi una porta aperta! Gli interventi culturali sono decisamente dannosi!
Abbiamo bisogno solo e sempre di varianti zozze, possibile che si ostinano a non capirlo?
ironia a parte mi sembra che il dibattito culturale abbia minato la nostra piccola comunità.Star sempre lì a parlare di scacchi può essere riduttivo,ma c’era una bella atmosfera.
Parlare di altro…Vedo che si arriva spesso ad attacchi personali,specie quando si tocca la Storia o si sfiora la politica.Alcuni diranno che la politica è l’unica occupazione degna del cittadino della polis,ma ahimè poi nessuno ha la forza di sostenere fino in fondo ciò che pensa e allora il “dibattito” diventa una serie di luoghi comuni sul tipo: non ci capisci niente e non sai niente però non volevo offenderti sai,ti rispetto sai , mandami i tuoi padrini se vuoi,lo accetterò,massima stima eh,ma non capisci.
Vogliamo continuare come prima? Solo con gli scacchi? Bene, io ci sto… ma non che io sgobbo sempre per tutti e gli altri arrivano, prendono il giornale, lo leggono e poi, con fare disinvolto, se ne vanno…
Avanti, cosa proponete?
Caro Martin,
ti capisco ti abbiamo trattato un po’ come una povera mamma italiana: tu ci facevi trovare tutto pronto e poi..neanche grazie e da qualcuno anche il classico non te l’avevo chiesto ,lo hai voluto fare tu.
Molte cose cominciano quasi per gioco poi si ampliano ed uno non ce la fa più.
Cosa propongo?Una specie di sottoscrizione con piccole quote variabili da 20 euro,40,60,80 e 100 e direi di fermarci qui,poi chi vuole può dare di più.Capisco dal volume degli articoli che lo sforzo che fai è ormai un vero lavoro e che ti serve un aiuto,ma non capendo nulla di come si organizza un sito non so in che altro modo potremmo collaborare.Poi per evitare accuse di aver fondato un impero editoriale ,consiglierei di creare un apposita pagina su cui elencare le donazioni(con pseudonimo scelto dal donatore).Non so che altro dire,la trovavo una bella realtà e comunque se non c’è una volontà di collaborare praticamente ovvero con denaro o lavoro non vedo cosa cambierebbe:il nome?
Grazie Patrizia, ho pubblicato adesso un post ove possiamo ricapitolare e articolare meglio le nostre idee e i contributi di tutti.
Trasferisco lì il tuo commento e quello di Fabio, ok?
Cambiare o no è una decisione solo tua.
Io sono poco interessato alla letteratura, ma altri scacchisti lo saranno.
Un aspetto che mi ha sempre affascinato è che tra gli scacchisti si trovano le più diverse estrazioni culturali: avvocati, ingegneri, scrittori, pittori, musicisti.
Sono d’accordo con Patrizia. Ultimamente una parte del dibattito è scaduto nell’offesa e non mi piace. Per quanto mi riguarda il mio contributo l’ho dato con gli articoli. Di più non potevo e non posso.
Sarà difficile scalzare SoloScacchi, un brand di successo, però neanche a farlo apposta la mia email volutamente fantasiosa, si compone anche della parola marinaio… Navigare verso nuove mete sarà un piacere… P. S. Un arrivederci ed un grazie a Ramon.
Voglio lanciare il solito sasso nello stagno:tranne lodevoli eccezioni dalle quali mi escludo,
non mi sembra che gli articoli del sito abbiano uno spessore culturale tale da permetterci di cambiare genere…
So di non essere ne’ Umberto Eco ne’ un grande critico letterario perciò non mi lapidate.
Patrizia, grazie, lo sai che ti apprezzo e ti stimo, in particolare questo tuo ultimo intervento, tuttavia il sito non va avanti da solo: occorrono, come chiedevo, l’impegno e lo sforzo di tutti. Purtroppo ultimamente non è più così -sicuramente avrò fallito io per primo- ma se si prova a cambiare direzione il rinnovamento potrebbe esser foriero di gradite novità.
Comunque grazie, ogni critica, ogni analisi, soprattutto ogni proposta costruttiva, maggiormente se appoggiata da qualcosa di concreto, è utile per decidere il da farsi.
Se è lecito sapere posso solo domandare se, in tutti questi anni, qualche istituzione pubblica o organismo sportivo/culturale ha mai manifestato interesse per un sito come soloscacchi?
Mai nulla, eppure della promozione culturale che abbiamo sempre fatto ne hanno beneficiato tutti…
A me il sito piaceva così. Mi piacerebbe continuare con un sito a preponderanza scacchistica (ad esempio io quasi mai leggevo articoli di diversa natura). Se serve e non hai già chilometri di articoli in attesa di pubblicazione posso offrire questo tipo di contributo oltre ad un contributo economico se mi dai un recapito con i dati necessari per fare un bonifico. Enrico
Da diversi anni leggo con piacere gli articoli ad argomento scacchistico , tutti senza eccezioni .
Non mi attardo invece con racconti o dissertazioni di altro genere, trovando interessanti solo i temi che toccano il nostro gioco sotto i suoi innumerevoli aspetti.
Posso contribuire con un sostegno economico , una sorta di abbonamento e con la stima che ho per chi collabora e chi si mette alla prova.
Se il blog dovesse virare in direzione di altre esotiche isole cercherò ancora gli scacchi tra le vostre sconosciute rotte e finché ci sarà loro traccia frequenterò queste pagine che per tanto tempo mi hanno fatto compagnia ed affascinato .
Grazie Martin per tutto e per sempre .
Siegbert Tarrasch, oltre a svolgere la professione di medico, fu uno dei più forti scacchisti e uno dei più valenti teorici di Scacchi del suo tempo. Nel 1908 giunse perfino a sfidare l’allora Campione Mondiale Emanuel Lasker, il quale era anche matematico, ma questi mantenne il titolo.
Tarrasch espresse in maniera molto efficace ciò che gli Scacchi possono significare per la vita di una persona: «Gli Scacchi, al pari dell’amore e della musica, hanno il potere di rendere gli uomini felici».
Propongo un brano musicale, che si può ascoltare mentre si gioca a Scacchi senza timore di essere distratti dallo stesso (tuttavia, non so se sarebbe piaciuto a Siegbert Tarrasch…):
buon ascolto!
In occasione di una simultanea tenuta a Gubbio nel 1988, il Grande Maestro e due volte Campione Sovietico, nonché pianista di fama internazionale, Mark Tajmanov (nato a Charkiv, nell’attuale Ucraina, nel 1926 e deceduto a San Pietroburgo, nell’attuale Russia, nel 2016) fu intervistato dallo scacchista Fiorinto Cuppone. L’intervista (facilmente reperibile in Rete) si concluse nel modo seguente:
Intervistatore: Lei è stato un Grande Maestro atipico, perché oltre gli scacchi ha coltivato anche altri interessi, non è stato insomma un monomaniaco del gioco come lo sono la maggior parte dei G.M. attuali.
Tajmanov: Infatti è vero. Ho iniziato come attore, poi mi sono dedicato al pianoforte diventando un buon concertista e questo mi ha dato la possibilità di viaggiare e di conoscere molti paesi, anche in Italia sono stati commercializzati alcuni miei dischi. Per ultimo ho fatto lo scrittore ed il giornalista.
Intervistatore: Non è certo un fatto comune occuparsi di cose tra loro così diverse.
Tajmanov: Debbo ritenermi fortunato perché quando gli scacchi mi stancavano, potevo dedicarmi alla musica e viceversa, nella mia vita non ho avuto il tempo di annoiarmi.
Ora,
musica sei…