Quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
E il lenzuolo si gonfia sul cavo dell’onda
E la lotta si fa scivolosa e profonda
Parallelamente al bellissimo omaggio dell’amico Massimo alla città in cui vivo, possiamo, da essa, prender lo spunto per far uscire queste righe informali su come poter organizzare il lavoro e ripartire, o meglio, salvare questo blog che, puntualmente, come Genova -ma potrebbe benissimo essere Firenze, Sarno, Milano, la lista è infinita- è soggetto ad alluvioni e inondazioni.
Dopo il disastro arrivano gli angeli del fango, ragazzi come tanti, come voi, come noi, volontari che si rimboccano le maniche, sudano, faticano, spalano il fango e rimettono le cose a posto… ma non basta, occorre un lavoro organico, di pianificazione, di manutenzione, ordinaria e straordinaria… in fondo un blog, un sito, ogni spazio civile, pur se apparentemente virtuale, è come una città, una comunità: se non ci si adopera tutti inevitabilmente si degrada, si sciupa e va lentamente a morire…
Buttiamo giù allora le nostre idee, le nostre proposte per vedere cosa possiamo fare, poi tireremo le somme e, sono convinto, in armonia, decideremo se piantarla lì, una volta per tutte, se trovarci un altro spazio ove vivere ed esprimerci, oppure andare avanti, col nostro amore per gli scacchi, come abbiamo fatto ormai da quasi 11 anni a questa parte.
Che dite? Che ne pensate??
Personalmente posso continuare a fare il portinaio, è un vero e proprio lavoro: occorre occuparsi della manutenzione informatica del sito, impaginare gli articoli che arrivano, corregger le bozze, i refusi, uniformarli nel font, nel layout e nello stile degli altri, cercare le immagini a corredo, lavorarle, impaginarle. Poi i diagrammi, il visore, l’editing delle mosse e delle partite…
Insomma per ogni articolo che magari si legge in pochi minuti ci sono dietro almeno tre ore di lavoro… se pensate che finora ne abbiamo fatti uscire più di 3000, ecco, è facile fare due conti…
Comunque io posso continuare ad occuparmi di tutto questo.
Mi farebbe piacere che, costruttivamente, ciascuno di noi, provasse ad esporre, congiuntamente a quello che vorrebbe che fosse questo sito, anche quello che si impegna a fare per esso, concretamente.
Cosa propongo? Una specie di sottoscrizione con piccole quote variabili da 20 euro, 40, 60, 80 e 100 e direi di fermarci qui, poi chi vuole può dare di più. Capisco dal volume degli articoli che lo sforzo che fai è ormai un vero lavoro e che ti serve un aiuto, ma non capendo nulla di come si organizza un sito non so in che altro modo potremmo collaborare. Poi per evitare accuse di aver fondato un impero editoriale, consiglierei di creare un apposita pagina su cui elencare le donazioni (con pseudonimo scelto dal donatore). Non so che altro dire, la trovavo una bella realtà e comunque se non c’è una volontà di collaborare praticamente ovvero con denaro o lavoro non vedo cosa cambierebbe: il nome?
Un suggerimento come tanti, sulla scia di quanto propone Patrizia: e se faceste come nella buona gloriosa Italia Scacchistica (peraltro rivista a pagamento) in cui il grande Enrico Paoli riservava uno spazio menzionando i sostenitori volontari? È un modo come un altro per contribuire: chi non può farlo direttamente o non conosce gli strumenti informatici per farlo lo fa indirettamente. Io non ci vedo assolutamente nulla di male, non credo che ne sarebbero scandalizzati né Marx né gli Apostoli.
Per quanto mi riguarda il mio contributo l’ho dato con gli articoli. Di più non potevo e non posso.
L’unico modo con cui personalmente posso collaborare è con gli articoli e coi commenti.
Come ho già detto in precedenza non tutti hanno la possibilità economica per contribuire a finanziare il blog, quindi continuare a chiedere contributi economici non fa altro che allontanare potenziali collaboratori o semplici simpatizzanti.
Tutti sanno che se vogliono, possono donare qualsiasi somma.
Alcuni interventi che ho letto nelle ultime settimane su questo aspetto offendono la maggior parte delle persone che in questi anni hanno dedicato parte dei propri interessi e del proprio tempo libero a questo blog.
Soprattutto ho notato che si sono inseriti nel dibattito diverse persone che non hanno fatto altro che offendere chi ha la passione degli scacchi in generale.
Questo blog, almeno fino ad oggi, è stato un esperimento unico nel suo genere; cambiarlo seguendo linee diverse dallo spirito con cui è nato, sarebbe un errore.
Ancora una volta sono “costretto” a citare una delle frasi più conosciute del buon vecchio Marx: “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”
In realtà questa frase, resa celebre da Marx, è presa dagli Atti degli apostoli; quindi mi sembra vada bene anche per chi non è un marxista come me.
Aggiungo che la citazione è la premessa sulla distinzione storica tra lavoro fisico e lavoro intellettuale e la concezione borghese del diritto.
Ecco, ora ho scritto tutto ciò che avevo da dire su quest’argomento, credo di essere stato sin troppo chiaro.
Dark, ti ringrazio per il tuo intervento, la penso sostanzialmente come te, lo sai.
Tuttavia temo di esser stato frainteso, sicuramente mi son espresso male io: nessuna richiesta di sostegno finanziario (ho perfino rimosso il banner di Paypal, per le eventuali donazioni, avrai sicuramente visto, no?) sta tranquillo, il mio appello va letto univocamente in questo senso (riduco all’osso, posso?): io su questo blog ci lavoro due-tre ore al giorno, dal primo giorno, ora sono stanco, se qualcuno non mi dà una mano purtroppo non posso più andare avanti, cosa facciamo?!?
Se non c’è nessuno disposto a collaborare (nei modi che sottolinei anche tu, è chiaro, in massima libertà) mi permetti di dedicarmi a qualcosa che almeno mi dia un minimo di soddisfazione interiore piuttosto che ricevere critiche e rimproveri gratuiti per qualcosa che ormai il pubblico, i lettori ritengono dovuto e scontato?
Siccome poi mi dispiace che “qualcosa”, qualunque cosa, inteso come progetto, iniziativa, attività, dipenda da una sola persona (chiunque essa sia), è semplicemente contro i miei principi, lo sai benissimo, per me il blog è libero: ognuno ha facoltà di postare, impaginare, scrivere, editare quello che desidera, che si faccia avanti, non vedo l’ora (ci sarebbe anche Facebook per questo, o mille altri spazi in rete, ma lasciamo stare) tuttavia, con altrettanta sincerità, desidero dirti che non considero giusto che sia sempre e solo io a fare questo “sporco lavoro” per tutti, sei d’accordo?
Per me se da questo momento qualcuno desidera pubblicare qualcosa qui è libero di farlo, ma che lo faccia in autonomia, senza dover “dipendere” dal sottoscritto, in nessun senso. In rete è pieno di tutorial o articoli che ti spiegano per filo e per segno come si fa (e se non li trovi te li dico volentieri, nessun segreto), come ho fatto io che non son certo nato imparato: tutto è migliorabile, ovvio.
[Scritto di getto, non fate caso per favore alla forma, cercate di cogliere il messaggio, grazie]
Provando a mettermi nei tuoi panni comprendo il tuo punto di vista.
Purtroppo la disponibilità che posso dare al blog è quella già espressa e le mie idee sono arcinote in merito.
Se il blog dovesse cambiare per “necessità”, pazienza; come hai detto tu stesso “a volte bisogna girare pagina o chiudere il libro”.
Da parte mia, sentiti libero di fare ciò che vuoi; intanto grazie per questi anni che hai dedicato al blog.
Tutto ciò che è stato “SoloScacchi” non si dimentica.
Prenditi intanto quindi l’onore e il merito di questa piccola grande storia, di questa bella avventura, che appartiene principalmente a te.
Perché è giusto cosi.
Grazie, caro Dark, ma non desidero nessun onore o merito, qui dobbiamo solo esser pratici e concreti: facciamo semplicemente l’appello di quanti siamo e di quello che possiamo e vogliamo fare, come giustamente sottolinei tu: “ciascuno secondo i propri desideri e possibilità”.
Poi, in armonia, si decide, intanto ci confrontiamo, no?
Va avanti per la tua strada, Martin. A casa mia si diceva: “parla chi sgobba, gli altri vadano a comandare da un’altra parte”
Se possono interessare ho i libretti originali di Paoli delle prime 33 edizioni del Torneo di Capodanno di Reggio Emilia in pdf. Per evitare equivoci ho anche la lettera di Paoli che su mia richiesta mi dava il permesso di utilizzare tutto il suo materiale che volevo tranne quello della Mursia con la quale aveva un contratto. Forse si potrebbero pubblicare a puntate e se magari qualcuno ha foto dell epoca e commenti…
Grazie Giorgio, l’ho sempre saputo che avrei potuto contare su di te, fin dai primi giorni di SoloScacchi. Tieni tutto pronto, vediamo se riusciamo, dai.
Martin,
come già avevo scritto a commento dell’altro articolo, sono sempre stato scettico sul cambio di rotta. Dagli altri commenti ricevuti mi pare di capire che molti avrebbero fatto come me (abbandonare il sito o al limite seguirlo solo per pochi articoli scacchistici), e mi pare di capire che tu abbia recepito il messaggio.
Mi rendo conto anche io della mole di lavoro che stai affrontando , però mi sembra che la soluzione sia a portata di mano: torna alla vocazione “scacchistica”, lascia un po’ perdere gli articoli “culturali” e porta avanti per un po’ solo gli scacchi. Sono certo che riceverai molti più contributi esterni , oppure potrai tu decidere di dedicare meno tempo semplicemente pubblicando un po’ di meno. Ma non “perderai” parecchi lettori scacchisti nella speranza (vana?) di trovarne altri più interessati alla cultura (ma che ahimè hanno già parecchio altro dove abbeverarsi. Inoltre, sarà molto più difficile incappare in qualche articolo che possa scatenare accese (e sterili) discussioni politiche
(ps: il mio post è volutamente provocatorio. )
Martin vedi? Ti stanno a dire tutti che non ce ne frega niente della cultura! Noi vogliamo solo la variante zozza! Aridaccela!
“La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.”
Grazie Lodste, ti ringrazio per i tuoi suggerimenti. Io tuttavia non cerco consensi, né mi interessa di aumentare il numero dei lettori, né fare classificazioni per categorie: quelli “scacchisti” come li definisci tu, oppure “gli altri”; Dark in merito a questi distinguo potrà sicuramente essere più rigido e preciso di me, scusate. Posso solo dire che se devo continuare a fare del “volontariato” digitale vorrei, dopo 10 anni, dedicarmi a qualcosa che mi piaccia? Se nondimeno mi dovete giudicare per quanto riguarda l’attività di “blogger di scacchi” mi sembra che il mio, dopo tutto, l’ho fatto. Ripeto, se non si trova nessuno disposto a dare un mano, disposto a dividere ugualmente la fatica, per me va bene anche così: raccontiamo di qualcosaltro e pace, quando e come ne avremo voglia, senza impegno né contratti verso nessuno, giusto?
A prescindere dal fatto di essere l’ultima voce in capitolo, un luogo come soloscacchi non credo debba andare perduto.
Non credo che il problema sia il logo paypal o richiedere ai lettori che possono una sottoscrizione. Potrebbe ben restare in evidenza e starà al lettore lasciare l’obolo per il giornale.
Non credo che soloscacchi debba cambiare nome, idea e progetto per pubblicare articoli culturali al suo interno, visto che di cultura ne ha scritto e lo ha sempre fatto.
In vero non sono sicuro di aver capito cosa vuole Martin che conosco per nulla, come del resto conosco poco o niente di voi, che il blog lo avete vissuto, e non solo da spettatore come me.
Se dovesse, però, servire a continuare la sua pubblicazione, raccogliendo quanto di buono è venuto fuori da tutte le proposte, io mi rendo disponibile a contribuire fattivamente alla continuazione di questa unicità che è sempre stata soloscacchi. Non è che non abbia proprio niente da fare, ma un paio di ore penso di poterle dedicare a qualcosa che mi è sempre piaciuto ed affascinato. Certo potrei miseramente fallire, però mi piacerebbe provare, almeno non ho lasciato nulla di intentato.
Sono intervenuti più o meno tutti, spero mi perdonerete se provo anch’io a dire la mia.
Bene, qual è il problema? Ho letto i vari interventi, Martin dice che continuerà a occuparsi anche di scacchi, ha semplicemente sottolineato che il sito accoglierà anche altri interventi. Si è scatenato il putiferio! Io sono andato un po’ a ritroso e ho constatato che è sempre stato un po’ così, nonostante il nome. E allora? È il cambio del nome che ci ha sconvolto tanto? Possibile?
Guardiamo i contenuti vi prego. E comunque tante critiche, pochissimi ringraziamenti, tutti inorriditi di fronte ad un possibile contributo volontario. Io, ripeto, ho letto tanti interventi e articoli in passato contrari alle mie idee ma ho anche apprezzato che c’è sempre stato spazio per tutti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra sosteneva Nostro Signore.
Sai, fanno tanto i comunisti ma poi quando c’è da allungare il braccino e metter mano al portafoglio tutti mutilati di guerra
Non vedo come non possano coesistere gli scacchi con altri argomenti come è successo fino ad ora. Il problema è che, giustamente, Martin non ce la fa più da solo.
Ho rimesso tutto come prima… basta che non vi scannate più… almeno questo, ok?
Martin hai visto? gli hai ridato la palletta e son tutti belli felici e goduriosi a dar i loro calcetti sulla scacchiera.
Ti hanno ringraziato in tanti, hai notato?
⌓ □ Δ ∇ ↑ → ↻ o ↑↑ ○ + / = ?! ?? !? =/∞
No, non ho notato, non mi interessa, sono io che ringrazio tutti, va bene così.
Io ti ringrazio tanto Martin per il tempo che ci hai dedicato e colgo l’occasione per ringraziare anche l’unica anima bella che ha messo un mi piace al mio intervento del 26.
Allora è ringraziamento doppio?!?
Correggo! …triplo!
Esagerato! Si fa quel che si può… e che si vuole.
Da parte mia impossibile che scanni qualcuno. Già sto ritto coi fili…
L’unico difetto di questo sito sarebbe se terminasse qui.
Da diverso tempo, in questo blog, si affrontano anche temi esulanti dal mondo degli Scacchi.
Perché, allora, non decidersi a cambiarne il nome, previo sondaggio tra i frequentatori?