Scritto per far sorridere i miei nipotini. Spero di far sorridere anche qualcuno di voi…
“Allora” disse la mamma di Cappuccetto Rosso a Cappuccetto Rosso “Porta questa merendina alla nonnina, ma attenta al lupo cattivo che sta sempre in giro per il bosco”. “Come faccio a riconoscerlo?” chiese Cappuccetto Rosso con la sua vocina da bambina ubbidiente. “Lo senti da lontano perché puzza come una fogna. Non si lava mai”.
Cappuccetto Rosso si avviò saltellando e, appena entrata nel bosco, sentì una puzza orribile. Incominciò a tremare credendo che fosse il lupo cattivo e invece era Biancaneve che, con il viso paonazzo, stava facendo una montagna di cacca. “La strega cattiva, trasformata in vecchina, mi ha fatto mangiare dieci mele marce, perché non trovava quella avvelenata, che mi hanno sciolto il corpo”. “Che schifo!” fece disgustata Cappuccetto Rosso e se ne andò per la sua strada. Più avanti incontrò i nani che cercavano disperatamente Biancaneve. Senza di lei erano costretti a pagare una extracomunitaria per le pulizie di casa che costava l’ira di Dio. “Bisogna trovarla, altrimenti siamo rovinati!” esclamò Stronzolo, l’ultimo dei nani che si era aggiunto ai sette. “Seguite questa puzza orribile e la troverete” rispose loro Cappuccetto Rosso colpita dalla bontà d’animo del gruppo nanesco.
Continuando il cammino trovò la Principessa sul pisello: “Ehi, vieni con me a farmi compagnia?”, ma la Principessa stava talmente bene sul pisello che non si mosse di un millimetro e non rispose nemmeno. Cappuccetto Rosso scosse la testa riflettendo sulla comodità di certe Principesse e via avanti. Dopo un po’ di strada sentì ancora una volta una puzza disgustosa. “Questo è davvero il lupo cattivo” pensò e si mise a tremare. Ma davanti a lei apparvero Hansel e Gretel con la bocca coperta di cioccolata. “Abbiamo mangiato tutta la casina di dolci e ci è venuto il corpo sciolto”. “Aridagliela!” esclamò Cappuccetto Rosso piuttosto seccata, “Se continua così mi verrà da vomitare”.
Cammina e cammina (le strade delle fiabe non finiscono mai) trovò il Gatto con gli stivali che piangeva perché era senza stivali. Glieli avevano fregati mentre faceva il bagno nel fiume. Trovò Cenerentola che piangeva perché il Principe l’aveva lasciata per una pischella più giovane e la Bella addormentata nel bosco che continuava a dormire perché brutta come il diavolo.
Andando sempre avanti con le forze residue sentì un altro puzzo orribile. “Ancora una trenata di cacca”, pensò e stava quasi per svenire. Invece questa volta era proprio il lupo cattivo che l’aiutò a restare in piedi e si mostrò premuroso. Insomma si era innamorato di Cappuccetto Rosso. La quale, stanca morta e stordita dalla puzza tremenda, si lasciò convincere. Si sposarono e vissero felici e contenti contornati da tanti bambini pelosi che andavano a fare la cacca nel bosco.
P.S. La nonnina morì di fame.
Coprofilia: un tema ricorrente negli scritti der Lotti. Chissà a cosa è dovuta sta passione.
A me non è dispiaciuto, certo il Lotti che narra di scacchi è un’altra cosa!
Caro Uno
siamo un po’ tutti nella cacca. Sempre per sorridere…
M’arimbarzi, a Lotti!
Lotti!Non ti credevo così cattivo.
Mi dispiace per la nonnina, ma almeno Cappuccetto Rosso ha messo su famiglia…
Dopo tante belle storie di scacchi ci stava proprio una storia di s…cacca!
Grandissimo Fabione!
perfida favoletta dell’amico Fabio
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