La loro sorte sulla scacchiera era sempre segnata. Il loro destino era sempre quello: attaccare, saltare, colpire. Uccidere il nemico con i loro zoccoli affilati. E poi venire colpiti all’improvviso da un’altera Regina o da un misero pedone, durante la battaglia violenta fra i due eserciti nemici. Vita e morte che si alternavano. Morte e vita. I quattro Cavalli, bianchi e neri, non ne potevano più. Ma una volta si incontrarono in un momento di calma relativa e riuscirono a parlarsi, a discutere sul loro futuro. E nacque un’idea, dapprima incerta ma poi sempre più chiara. Si misero d’accordo…
Durante la successiva battaglia, mentre gli altri pezzi degli scacchi si massacravano fra loro, galopparono veloci con le criniere al vento verso i bordi della scacchiera e saltarono al di là di essa alla ricerca di una nuova vita. Di un nuovo Destino.
anche questo davvero bello
bello, una nuova vita. La sognamo tutti
Bello!Mi piace immaginare i cavalli dapprima un po’ esitanti,quasi vergognosi e poi,man mano che prendono velocità,slanciarsi esaltati verso una nuova vita.
Voglio lanciare un sondaggio:quanto sarebbe bello calpestare furiosamente quel terreno?
E noi come faremmo senza Cavalli? Niente più doppi improvvisi, avamposti scalpitanti, pedoni liberi bloccati insieme a tutta la retroguardia. E il matto affogato? Non esisterebbe più!! Ma .. ti pare?
Meglio farli tornare, e alla svelta!
Cercherò di richiamarli…
Per Mongo e company https://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/le-lunghine-di-fabio-lotti/
Il cavallo e’ il mio animale preferito, per tre anni ho montato una nerina capricciosa, ma molto affettuosa, eravamo diventate tutt’uno. Bella questa diversa versione.
Grazie babbo, scritto molto chiaro e divertente
Cla