Memorie di un vecchio libro

Scritto da:  | 17 Febbraio 2010 | Categoria: Curiosità, Italiani, Scacchi e collezionismo, Zibaldone

Quanti ricordi può conservare un libro? Quante memorie restano, cosa rimane di noi di passaggio in passaggio? Libri mai letti, venduti, accantonati, buttati in un cassetto, riscoperti, barattati, gettati al macero, maledetti, dimenticati. Libri che ci scorderemo d’aver letto. Libri che porteremo addosso come una cicatrice. Libri che rammenteremo come vecchi amici mai più incontrati. Libri che conserveremo gelosamente come una reliquia.

La Plata, 15 Dicembre 1927

Teneva stretto in mano quel libro, quando si avvicinò al nuovo campione. Quel volume nuovo fiammante era il My Best Games of Chess 1908-1923 di Alexander Alekhine, edizione Bell and Sons 1927.

In cima alla pagina aveva scritto a lapis:

“En recuerdo del match 1927. Buenos Aires Noviembre ’27.”

Adesso stava al campione rendere quel libro unico. Con immensa emozione vide la stilografica danzare sul foglio ad incidere nel tempo una dedica memorabile:

“ J’espère que ce livre du challenger qui savait quand il l’écrivit qu’il deviendrait champion, vous sera de quelque utilité et agrément. A. Alekhine La Plata 15/XII/1927”

Pio Leone Biava strinse la mano al campione del mondo e fu felice come non mai.

Lucca, 11 Luglio 1982

Un po’ tutti i giocatori del circolo lucchese in quel pomeriggio, prima della simultanea in Piazza Guidiccioni, si cimentarono a giocare lampo 5-1 con Milorad “Mitchko” Vujovic. Rapito, da un angolo, guardavo la scena. Avevo otto anni. Dentro al caffè della piazza mio padre acquistava dei vecchi libri. Il professor Giovanni Macchia non giocava a scacchi, per questo si liberava di quei volumi appartenuti al padre, da poco scomparso. Non potevamo sapere che tra quei vecchi tomi, ce ne fosse uno dall’illustre passato. La data restò memorabile: quella sera l’Italia di Rossi e Bearzot vinse i mondiali di calcio.

Passaggi e passaggi, di tempo e di mano, dividono questi due episodi. Con pazienza e fortuna ho ricostruito gli itinerari, la storia e i personaggi che hanno caratterizzato il passato di questo libro memorabile.

Il privilegio della dedica del grande Alexander Alekhine spettò a Pio Leone Biava. Biava, nato in Argentina da genitori italiani, vive a La Plata nel 1927. Nel 1929 giunge in Italia per stabilirsi a Milano, dove abita fino al 1938. In quegli anni prende parte attiva alle manifestazioni scacchistiche organizzate nel capoluogo lombardo.

Max Euwe in visita al Circolo di Scacchi Alexandre Boveda di Caracas

Nel 1931 a Milano è quarto dietro Campolongo, Leone e Ferrantes, primi ex aequo; nel 1933 si classifica quinto nel torneo internazionale esagonale, vinto dalla stella nascente Andor Lilienthal.  Del Grande Maestro ungherese Biava assumerà le vesti di manager, permettendogli la partecipazione al torneo internazionale di Barcellona del 1934, vinto dallo stesso Lilienthal ex aequo con Koltanowsky e Tartakower.  Biava si piazza poi al secondo posto nel torneo di Milano del 1934, dietro il vincitore Mario Napolitano. Nel 1936 sostiene un match contro Giovanni Ferrantes, sconfiggendolo per 6 a 4. Le successive notizie riguardanti il maestro argentino sono datate 1958: Biava partecipa al torneo del circolo Alexandre Boveda di Caracas, dove ormai si è stabilito. Nel 1974 viene assunto come insegnate di scacchi presso il club “Pedagogico” nella capitale venezuelana, carica che ricoprirà fino alla morte, avvenuta nel marzo del 1977.

Ma torniamo al nostro libro. Biava quando tornerà in Sud America nel 1938 si è separato da tempo del My Best Games di Alekhine. C’è una seconda dedica che testimonia il trasferimento di proprietà:

“Al amigo Antonio Radice Fossati augurandole los mejores esitos. Cordialmente. Milano, Enero 20/1932 Pio Leone Biava”

Di questo secondo personaggio che incontriamo nel nostro cammino sappiamo abbastanza poco. Antonio Radice Fossati figura come uno dei soci fondatori della FSI, oltre ad essere un caro amico del conte Gian Carlo Dal Verme, per anni presidente della nostra federazione. Come giocatore ha preso parte anch’egli al torneo di Milano del 1934, terminando ultimo con mezzo punto.

Ed un altro partecipante di quel torneo sarà il terzo proprietario del My Best Games: il quinto classificato, Macchia di Livorno, studente in quegli anni nella città lombarda. Il figlio Giovanni ci raccontò che gli scacchi furono un amore giovanile del padre, una passione accantonata dopo il travaglio della seconda guerra mondiale, che lo vide deportato in un campo di concentramento, prima di trasferirsi a Lucca. I rari appunti di Macchia sui suoi libri sono sempre precisi, acuti, competenti. La presenza di diversi testi italiani degli anni’70 testimonia che il boom scacchistico scatenato da Bobby Fischer non lo aveva lasciato insensibile, ridestando in lui l’antico culto delle sessantaquattro caselle.

Il cerchio si chiude ai nostri giorni.

Ci piace concludere questo viaggio nella bibliofilia scacchistica, tornando al primo proprietario del libro, Pio Leone Biava. L’Italia Scacchistica del 1959 pubblica nel numero di agosto una perla del maestro argentino: una vittoria riportata ai danni del Grande Maestro Miguel Najdorf, tra i più forti scacchisti di quel decennio. Lo stile è vivace, dinamico, diremmo quasi moderno. Ci sembra il degno modo di rendere omaggio ad un vecchio maestro che torna a riemergere dopo un lontano oblio, grazie alle pagine di un libro carico di storia.

Biava,Pio Leone – Najdorf,Miguel [A67]

Caracas, 1958

1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cc3 c5 4.d5 exd5 5.cxd5 d6 6.e4 g6 La Moderna Benoni negli anni’50 era assolutamente di tendenza, presente anche nel repertorio della stella nascente Mikhail Tal. 7.f4 Ag7 8.Ab5+ La Variante Taimanov, introdotta nella pratica solo qualche anno prima. 8…Cfd7 La scelta migliore. 9.a4! Taimanov solitamente proseguiva con Ad3. La mossa del testo pare fosse un suggerimento di Israel Horowitz. Nella pratica sembra però che sia comparsa solo nel 1959 in una partita tra Lutikov e Vasiukov. Biava in questo caso sarebbe addirittura un antesignano. 9…0–0 10.Cf3 Te8?! Spontanea sì, ma meno valida di …Ca6 o …a6, oggi preferite dalla teoria. 11.0–0 Ca6 12.e5! Il M.I. Antonio Medina così commento questo tratto: “Magnifico sacrificio di pedone reso possibile dal deficiente sviluppo del Nero. Dopo l’accettazione qui quasi obbligata, il dinamico Biava, che ha visto lontano ottiene una forte iniziativa che lo condurrà a una sicura vittoria.” 12…dxe5 13.fxe5 Axe5 14.Cxe5 Txe5 15.Af4 Te8 16.Df3 Ancora Medina: “Con un così bello spiegamento di forze, che dispongono di belle linee aperte, in contrapposizione all’incompleto sviluppo dei pezzi e al brutto arrocco del suo grande avversario, il poderoso attacco di Biava fila sull’olio e per un giocatore della sua fantasia il resto è un giuoco da ragazzi.” 16…f5

17.d6! Accentua la paralisi dell’intero lato di Donna nero. 17…Cb4 18.Cd5 [Quasi trenta anni dopo in una partita per corrispondenza si è verificata invece la seguente continuazione: 18.Tae1 a6 19.Ac4+ Rh8 20.Ag5 Dxg5 21.Txe8+ Rg7 22.Tg8+ Rh6 23.Dh3+ Dh5 24.Dxh5+ Rxh5 25.Ae6 Cb6 26.Axc8 Txc8 27.Txc8 1–0 Pospisil,E-Kastner,O/Czechia 1996] 18…Cxd5 19.Dxd5+ Rg7 20.Tae1 Le forze del Bianco dominano l’intera scacchiera in modo spettacolare. 20…Cf6 21.Txe8 Dxe8 22.Ae5 Ad7 23.Te1 Rf8 24.Dd2 Df7 25.Axf6 ed il Nero abbandona, poiché se …Axb5 segue l’intermedia Ae7+. 1–0

"Don" Miguel Najdorf in analisi con Boris Spassky

Ed ecco infine la dedica autografa di Alekhine:

La dedica di Alekhine a Pio Leone Biavia

avatar Scritto da: Riccardo Del Dotto (Qui gli altri suoi articoli)


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6 Commenti a Memorie di un vecchio libro

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    Martin Eden 17 Febbraio 2010 at 17:02

    Semplicemente emozionantissimo!

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    Mandriano 17 Febbraio 2010 at 19:33

    Finissimo ricercatore di perle… abile manipolatore di diamanti. Proprio lui… Bilguer74!! Avanti!!

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    alberto 18 Febbraio 2010 at 09:36

    Ricerca preziosa che mi ha regalato un momento di gioia.Grazie!

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    Martin Eden 18 Febbraio 2010 at 14:53

    Vediamo se qualcuno dei Lettori piu’ attenti e’ in grado di scoprire chi e’ quel “distrattissimo bimbo biondo” nella foto della simultanea di Mitchko Vujovic… 😉

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    Come va la partita? Non male, ho la donna e due torri in meno ma tengo l'iniziativa 19 Febbraio 2010 at 11:01

    Ho scoperto chi è il bimbo biondo! Si tratta di Gargilli Gargiulo ( http://www.facebook.com/pages/Gargilli-Gargiulo/49943122940 ), il noto nano malefico che negli anni ottanta terrorizzava la piana di Lucca piazzando raudi pinolo nei sacchetti delle vecchiette appena uscite dal fruttivendolo!

    Grande Bilguer emozionato, anche io un giorno avrò un libro con le tue migliori partite autografato da te!

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    Bilguer74 19 Febbraio 2010 at 11:43

    Ci sei andato veramente vicino! E’ un coetaneo di Gargilli Gargiulo… ma non credo nemmeno sapesse cosa fossero i raudi pinolo!

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