Najdorf, e tre!

Scritto da:  | 21 Ottobre 2020 | 15 Commenti | Categoria: Partite commentate

ovvero: séguito di Najdorf uno e due

Il Festival Scacchistico Internazionale di Porto San Giorgio è, senza alcun dubbio, uno dei miei preferiti (non solo per via del nome della località…). Vi ho partecipato numerose volte, a partire dall’Edizione del 2002.

Propongo una partita che ho giocato nell’Edizione del 2013, Torneo B, 6° turno; il mio avversario era un Candidato Maestro, io di categoria Prima Nazionale:

Posizione dopo 8.Tb1

Nell’ambito della continuazione principale della Difesa Siciliana Najdorf la semimossa 7…Db6 dà luogo alla Variante del Pedone Avvelenato, diffusasi nei tornei sin dagli anni Cinquanta del Novecento e utilizzata con successo da Bobby Fischer negli anni Sessanta. (Giocando questa Variante, tuttavia, Bobby Fischer perse contro Boris Spasskij nell’11° partita dello storico Match per il titolo mondiale svoltosi a Reykjavik, in Islanda, nel 1972, che il primo si aggiudicò con 7 vittorie, 11 patte, 3 sconfitte.)

Il Maestro Claudio Pantaleoni, ne Il Libro Completo delle APERTURE (apprendere bene e velocemente le mosse, i piani e le idee) [Ed. Le Due Torri 2010], ha scritto: «Lo stesso nome sembrerebbe indicare una scarsa considerazione del valore della variante, ma la pratica di anni ha dimostrato che il Pedone Bianco in b2 più che avvelenato è spesso un boccone prelibato» (p. 221). La semimossa 8.Tb1 è inusuale (generalmente il Bianco gioca 8.Dd2 sacrificando, appunto, il Pedone in b2), ma conferma la tesi espressa da Claudio Pantaleoni…

 

Successivamente, la semimossa 14.Ae3 si è rivelata piuttosto debole per il Bianco a causa della risposta 14…Cd4. Sarebbe risultata migliore, ad esempio, 14.Dd2.

Posizione dopo 28.hxg4

La semimossa 28…Axc3 è stata decisiva per una rapida vittoria del Nero. Dopo 29.Txd8+ Txd8+ 30.Rc1 Td2 oppure 29.Td5 Txd5+ 30.exd5 Dxg4+, la partita sarebbe finita lo stesso.

Posizione dopo 29…De1#

Alla fine, la Donna Nera ha letteralmente spodestato dal suo trono il Re Bianco!

Al termine della partita, il mio avversario non mi è sembrato affatto “arrabbiato” per aver perso contro un giocatore, sulla carta, più debole. Anzi, ho avuto l’impressione che intendesse condividere pienamente la mia soddisfazione di quel momento: un comportamento da me non riscontrato spesso nei tornei di Scacchi.

Ho voluto riportare solo le iniziali del suo nome e cognome perché, comunque, non ero certo che avrebbe condiviso la mia decisione di riportarli interamente.

Najdorf, e quattro!

8 Gennaio 2022

Al terzo turno dell’Open B del 13° Torneo Scacchistico Internazionale “Città di Spilimbergo”, svoltosi nel 2015, ho giocato la partita seguente contro un avversario della mia stessa categoria:

La 6° semimossa giocata dal Bianco è poco frequente nella Siciliana Najdorf. Intendendo muovere l’Alfiere di Re, il Bianco solitamente sceglie 6.Ac4 o la “posizionale” 6.Ae2 (Variante Classica).

Non volendo sacrificare un Pedone, il Nero avrebbe potuto giocare 15…f5.

La semimossa 20.b3 mi sembra un po’ debole per il Bianco; sarebbe stata più adeguata, per esempio, 20.f4 (20…Ad6 21.g3). Occorre osservare che, dopo 20.b3 Ad6, in caso di 21.g3 il Nero avrebbe potuto giocare 21…Axg3 (e il Bianco avrebbe dovuto accontentarsi di 22.Ce4, perché le due mosse 22.hxg3 Dxg3+ 23.Rh1 Tc5 avrebbero prodotto una posizione vincente per il Nero).

Posizione dopo 25.f4

La 25° semimossa del Bianco ha costituito il suo errore decisivo; dopo la risposta 25…Ad5, evidentemente, nemmeno la mossa 26.Txh2+ Dxh2 gli avrebbe dato via di scampo.

Con 25.Te2, ad esempio, la partita sarebbe stata ancora aperta!

Posizione finale

La conclusione di questa partita richiama, in qualche modo, la conclusione della partita precedente…

***

La cittadina di Spilimbergo è situata vicino alla riva destra del fiume Tagliamento, in provincia di Pordenone, ed è nota soprattutto per i suoi mosaici, presenti anche a cielo aperto. La gran parte è stata realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli, fondata a Spilimbergo nei primi anni Venti del Novecento, la quale affonda le sue radici nell’opera di artisti attivi nel Cinquecento.

avatar Scritto da: Giorgio Della Rocca (Qui gli altri suoi articoli)


15 Commenti a Najdorf, e tre!

  1. avatar
    the dark side of the moon 21 Ottobre 2020 at 08:57

    Una partita giocata senza compromessi.
    Quando Kasparov disse che gli scacchi sono lo sport più violento che esiste, evidentemente qualche ragione l’aveva..

    Mi piace 2
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    Gino Colombo 21 Ottobre 2020 at 09:01

    Bella partita, complimenti!
    Conosco anch’io il tuo avversario, corretto e leale.

  3. avatar
    Fabio Lotti 21 Ottobre 2020 at 11:18

    Mica male…

    Mi piace 1
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    Giorgio Della Rocca 21 Ottobre 2020 at 20:31

    Anzitutto, ringrazio Martin per il suo contributo creativo ai miei due articoli.
    Un grazie a the dark side of the moon, Gino Colombo, Fabio Lotti per i commenti a questo articolo.

    Espongo una breve riflessione relativamente al primo commento.
    Albert Einstein ed Emanuel Lasker si erano conosciuti personalmente. Tuttavia, Einstein non amava particolarmente gli Scacchi: nella Prefazione alla Biografia di Lasker scritta dal giornalista austriaco Jacques Hannak (pubblicata nel 1952), lo scienziato dichiarò di detestare «i contrasti di forze e lo spirito di competizione» caratteristici di tale gioco.
    Penso che la “violenza” degli Scacchi attenga a un livello puramente astratto. Una violenza concreta di tipo psicologico, invece, può stare solo nella mente di un giocatore.

    Mi piace 2
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    Sergio Pandolfo 22 Ottobre 2020 at 22:46

    Bellissima la variante del pedone avvelenato, e tatticamente molto tagliente. Solo per chi ama le sensazioni forti…

    Mi piace 1
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    Uomo delle valli 23 Ottobre 2020 at 08:17

    gran bella partita! Sarebbe stupendo se questa serie sulle aperture, con altri esempi pratici, avesse un seguito

    • avatar
      Giorgio Della Rocca 23 Ottobre 2020 at 18:30

      Uomo delle valli, grazie per l’apprezzamento e il suggerimento.

      Ho letto che abiti in provincia di Como, non lontano dal confine con la Svizzera.
      Un giorno d’estate di parecchi anni fa mi trovavo a Lugano, nel Canton Ticino, e su un marciapiede incontrai due persone che giocavano a Scacchi con pezzi piuttosto massicci e voluminosi: in quella situazione si trattava di uno sport non solo mentale, ma anche fisico!

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        Uomo delle valli 24 Ottobre 2020 at 09:32

        sì, mettono spesso quegli enormi pezzi: per divertire i turisti, ma anche i bambini

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    luca monti 30 Ottobre 2020 at 09:17

    Saluto il signor Della Rocca ringraziandolo per i suoi interventi. Luca Monti

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      Giorgio Della Rocca 30 Ottobre 2020 at 14:41

      Luca Monti, ricambio il saluto e il ringraziamento (anch’io preferisco dichiararmi sempre con nome e cognome).

      Ho letto che abiti in provincia di Brescia, non lontano dal lago di Garda. Sono stato varie volte da quelle parti (a Sirmione, Desenzano del Garda, Salò, Gardone Riviera, Riva del Garda in provincia di Trento, Peschiera del Garda in provincia di Verona, ecc.).
      In Lombardia ho disputato un solo torneo di Scacchi a Vanzaghello, nell’Alto Milanese, nel 2009.

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        luca monti 30 Ottobre 2020 at 15:43

        Da 6 anni vivo a Vallio Terme un piccolo comune appartenente alla Comunità Montana della Valle Sabbia,poco distante da Salò. I miei primi cinquant’anni li ho vissuti invece a Castellanza in provincia di Varese. Conoscevo abbastanza bene Graziano Ottolini,organizzatore e anima delle manifestazioni in Vanzaghello e Robecchetto ( dove mi pare abbiano giocato anche il Mongo e Lordste) Luca Monti.

  8. avatar
    Giorgio Della Rocca 8 Gennaio 2022 at 14:44

    QuattrocentoQuarantaQuattro giorni dopo la sua pubblicazione, ho realizzato una continuazione del mio articolo.

    • avatar
      Martin 8 Gennaio 2022 at 17:22

      Grazie Giorgio, come sempre di altissimo livello e molto interessante!

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    luca Monti 10 Gennaio 2022 at 17:17

    Solo per soddisfarre una mia curiosità Giorgio Della Rocca.Perchè in maniera continuativa scrivi semi mossa e non mossa?

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    Giorgio Della Rocca 10 Gennaio 2022 at 18:36

    Ringrazio il caporedattore di SoloScacchi per l’apprezzamento e Luca Monti per l’intervento.
    Relativamente alla domanda postami, cito l’Introduzione de Il Libro Completo delle APERTURE: «Per mossa si intende quella del Bianco più quella del Nero, mentre per indicare la mossa di un singolo colore si parla di semimossa» (p. 12).
    Sebbene, molto spesso, si parli semplicemente di mossa del Bianco e mossa del Nero, io preferisco utilizzare la terminologia riportata prima.

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